domenica 9 dicembre 2007

Informatici precari, uniamoci!

Il 31 ottobre 2007 a Genova in seduta costituente ha preso via ufficialmente il F.U.L.P.P. Federazione Unitaria dei Lavoratori e Professionisti Precari, prima organizzazione nazionale a carattere sindacale che ha come obiettivo l’attuazione di attività specificamente mirate alla tutela di tutte le categorie di lavoratori e professionisti precari, con l'intento di dar voce e "svegliare" la società sul problema del precariato che investe non solo l' Italia ma anche l' Europa; i dati sono altamente preoccupanti, l'Europa conta già ben 40 milioni di precari di cui 8 milioni italiani...queste cifre sono abnormi ed è abnorme l'indifferenza della politica e degli organismi di informazione su tale argomento, è inconcepibile che ogni tipo di "regola" nell'ambito del precariato sia decisa al tavolino all'oscuro di chi paga sulla sua pelle ogni giorno tali decisioni, è "vergognoso" che non via sia una rappresentanza e che coloro proposti nelle decisioni che riguardano il precariato precari non lo siano! Lo stato delle cose ha determinato la nascita di questa organizzazione che vuole raccogliere le esperienza di vita e soprattutto l'adesione dei precari in forma completamente gratuita.
L’obiettivo primario è di unire solidalmente in forma unitaria gli interessi sociali ed economici di tutti i precari per consentirne la democratica rappresentanza necessaria al raggiungimento di maggiori diritti e migliori regole riguardanti l’ampio settore del precariato (co.co.co. e pro., partite iva monocomittente, dipendenti “liberi” professionisti e consulenti, agenti, rappresentanti e venditori porta a porta, lavoratori determinati, contrattisti del pubblico impiego, lavoratori occasionali “dipendenti”, incaricati e stagisti “dipendenti in nero” ecc.), i precari rappresentano un terzo della forza lavorativa italiana! E non contano nulla, la loro voce non viene ascoltata perchè il "sistema" li isola e non gli consente di essere rappresentati adeguatamente, L'INDIFFERENZA! Lavoratori di serie B anzi di serie C costantemente sotto ricatto! I sindacati nazionali (CGIL, CISL, UIL) non sono sufficienti a rappresentare i precari in quanto organizzazioni sindacali a tutela principalmente dei diritti dei lavoratori dipendenti per cui anche per loro i precari si riducono ad un problema “di secondo piano”, è necessaria un organizzazione autonoma che si occupi solo ed esclusivamente dei precari sia lavoratori nelle diverse categorie che professionisti nelle diverse discipline ed è questo il compito che si prefigge di svolgere il F.U.L.P.P.
Il FULPP INVITA tutti i lavoratori e professionisti precari a registrarsi ed iscriversi a questa organizzazione gratuitamente all’indirizzo WWW.FULPP.TK per esprimere le vostre opinione, le vostre idee e soprattutto unirci per manifestare con maggiore intensità le nostre esigenze come soggetti referenti primari! Un solo motto "INSIEME ED UNITI POSSIAMO FARCELA" , per far capire alla società che non siamo solo figure di passaggio ma che siamo lavoratori e professionisti con pari diritti e pari dignità.

domenica 4 novembre 2007

Led blu a 0,3 volt!!

Quante cose si riescono a fare con dei componenti elettronici di recupero. Da una mother board di un computer defunto, armato di pistola termica, ho dissaldato i componenti (compresi quelli a montaggio superficiale smd). Nei ritagli di tempo è il mio hobby (e che caspita di hobby è??). Ho voluto poi cimentarmi in un piccolo esperimento elettronico. Accendere un led bianco o uno blu, che normalmente richiedono circa 3 volt, con una batteria scarica da 1,5 volts. Impossibile?. No. Ho trovato in rete un circuitino semplice semplice che ho modificato. Metto qui lo schema.

La bobina è semplice da realizzare. Si prende un nucleo di ferrite, quegli anelli grigi (o gialli o verdi, o anche blu) che nelle mother board avvolgono il filo di rame smaltato (arancione). Il diametro non ha importanza (1 o 2 centimetri).Con due spezzoni di filo isolato (15 centimetri circa) si crea un avvolgimento di 10 o 15 spire, dentro e fuori l'anello sino a coprire la circonferenza. Il transistor non è critico, basta che sia ti tipo NPN come da schema. Ne ho preso uno a caso dal mucchio, un D468C, sempre di recupero credo dalla stessa motherboard del pc fatto a pezzi. La piedinatura è, guardandolo dal lato piatto, Emettitore, Collettore, Base. I collegamenti non sono difficili da realizzare. Prendo delle batterie ministilo AAA dal contenitore delle pile esaurite e....il led si accende come per magia. Per curiosità ho misurato la tensione della batteria. 0,792 volt! il valore più basso a disposizione. Cambiando il numero di spire o il tipo di transistor è possibile accendere il led anche con tensioni di 0,3 volt. E' anche possibile connettere in parallelo più led (la luminosità non diminuisce in proporzione se si resta entro limiti ragionevoli). Volendo sperimentare, basta collegare in parallelo al led un condensatore e vederlo lampeggiare.... la frequenza è determinata dal valore della capacità. Ora voglio creare un circuito stampato minuscolo e saldarci dei componenti smd... il led lo impiegherò per illuminare l'interno dei cassetti alla loro apertura (ho dei micro interruttori veramente micro che si trovano all'interno dei lettori cd o dvd). Posso così spremere sino all'ultima goccia di energia le batterie che normalmente si buttano in quanto "inservibili". Alla prossima.

P.S. i gattini sono nati ciechi. Ripeto: i gattini sono nati ciechi.

mercoledì 24 ottobre 2007

Alimentatore Canon K30155

Nel seguito lo schema dei fili di alimentazione di un alimentatore Canon (stampante S100 ink-jet) modello K30155 AC Adapter utilizzabile per i lavori di hobbistica. L'alimentatore si presenta inscatolato in un contenitore plastico che riporta in rilievo i dati di targa. Due viti fissano il coperchio. Sono due viti con una testa "strana", non ho un cacciavite adatto ("a tubo") nonostante l'invidiabile attrezzatura in mio possesso. Decido di sostituirle con due viti torx T8. Pinza, un enorme pressione manuale e un minimo di abilità... viti autofilettanti che escono non senza difficoltà.
Da un apposita fessura escono tre fili. blu, rosso, marron.
Doppia alimentazione. La corrispondenza è quella che segue:

Blu : Massa
Marron : +5,2 volts 0,2 ampère
Rosso : +24 Volts 0,55 ampère

L'alimentatore viene alimentato direttamente con la 220 di rete attraverso un cavetto a 2 poli (non VDE). Che altro dire? ne ho 2. Li metterò dentro un contenitore assieme ad altri con tensioni e potenze diverse per farmi un pannello di alimentazione con tanto di boccole e spine varie in modo da avere sempre sottomano la tensione che mi serve. Alla prossima.

P.S. occhio all'autovelox. Ripeto: occhio all'autovelox