domenica 4 novembre 2007

Led blu a 0,3 volt!!

Quante cose si riescono a fare con dei componenti elettronici di recupero. Da una mother board di un computer defunto, armato di pistola termica, ho dissaldato i componenti (compresi quelli a montaggio superficiale smd). Nei ritagli di tempo è il mio hobby (e che caspita di hobby è??). Ho voluto poi cimentarmi in un piccolo esperimento elettronico. Accendere un led bianco o uno blu, che normalmente richiedono circa 3 volt, con una batteria scarica da 1,5 volts. Impossibile?. No. Ho trovato in rete un circuitino semplice semplice che ho modificato. Metto qui lo schema.

La bobina è semplice da realizzare. Si prende un nucleo di ferrite, quegli anelli grigi (o gialli o verdi, o anche blu) che nelle mother board avvolgono il filo di rame smaltato (arancione). Il diametro non ha importanza (1 o 2 centimetri).Con due spezzoni di filo isolato (15 centimetri circa) si crea un avvolgimento di 10 o 15 spire, dentro e fuori l'anello sino a coprire la circonferenza. Il transistor non è critico, basta che sia ti tipo NPN come da schema. Ne ho preso uno a caso dal mucchio, un D468C, sempre di recupero credo dalla stessa motherboard del pc fatto a pezzi. La piedinatura è, guardandolo dal lato piatto, Emettitore, Collettore, Base. I collegamenti non sono difficili da realizzare. Prendo delle batterie ministilo AAA dal contenitore delle pile esaurite e....il led si accende come per magia. Per curiosità ho misurato la tensione della batteria. 0,792 volt! il valore più basso a disposizione. Cambiando il numero di spire o il tipo di transistor è possibile accendere il led anche con tensioni di 0,3 volt. E' anche possibile connettere in parallelo più led (la luminosità non diminuisce in proporzione se si resta entro limiti ragionevoli). Volendo sperimentare, basta collegare in parallelo al led un condensatore e vederlo lampeggiare.... la frequenza è determinata dal valore della capacità. Ora voglio creare un circuito stampato minuscolo e saldarci dei componenti smd... il led lo impiegherò per illuminare l'interno dei cassetti alla loro apertura (ho dei micro interruttori veramente micro che si trovano all'interno dei lettori cd o dvd). Posso così spremere sino all'ultima goccia di energia le batterie che normalmente si buttano in quanto "inservibili". Alla prossima.

P.S. i gattini sono nati ciechi. Ripeto: i gattini sono nati ciechi.

mercoledì 24 ottobre 2007

Alimentatore Canon K30155

Nel seguito lo schema dei fili di alimentazione di un alimentatore Canon (stampante S100 ink-jet) modello K30155 AC Adapter utilizzabile per i lavori di hobbistica. L'alimentatore si presenta inscatolato in un contenitore plastico che riporta in rilievo i dati di targa. Due viti fissano il coperchio. Sono due viti con una testa "strana", non ho un cacciavite adatto ("a tubo") nonostante l'invidiabile attrezzatura in mio possesso. Decido di sostituirle con due viti torx T8. Pinza, un enorme pressione manuale e un minimo di abilità... viti autofilettanti che escono non senza difficoltà.
Da un apposita fessura escono tre fili. blu, rosso, marron.
Doppia alimentazione. La corrispondenza è quella che segue:

Blu : Massa
Marron : +5,2 volts 0,2 ampère
Rosso : +24 Volts 0,55 ampère

L'alimentatore viene alimentato direttamente con la 220 di rete attraverso un cavetto a 2 poli (non VDE). Che altro dire? ne ho 2. Li metterò dentro un contenitore assieme ad altri con tensioni e potenze diverse per farmi un pannello di alimentazione con tanto di boccole e spine varie in modo da avere sempre sottomano la tensione che mi serve. Alla prossima.

P.S. occhio all'autovelox. Ripeto: occhio all'autovelox

stepper unipolare (p.3) - uno stop tecnico

Non so perchè, non me lo spiego, ma il nuovo motore stepper (passo passo) che sto usando, alimentato con un alimentatore da PC (5 volt 10 Ampere) produce una coppia di torsione insufficiente, ridicola, assolutamente inadeguata. L'ho adottato perchè è di dimensioni generose e sembra abbastanza potente per vincere la resistenza meccanica dei rulli fusori della stampante laser che intendo utilizzare per laminare i PCB (circuiti stampati). Il motore è rigorosamente di recupero, credo cannibalizzato da una Nec ad aghi a 132 colonne di molti anni fa. Una volta costruivano delle solide stampanti, pesantissime e non si risparmiava nei materiali come si fa ora con le stampanti di cartone pressato.

Il Motore è uno Step-Syn Type 103-775-4141 della Sanyo Denki Co.Ltd. da 4,2 volt 1 ampere per fase e angolo di passo da 1.8 deg/step a 6 fili. La resistenza di ogni avvolgimento è di circa 4,3 - 4,4 ohm. Può essere modificato in uno stepper unipolare a 5 fili semplicemente collegando fra loro i due capi comuni della coppia di avvolgimenti.
Lo schema dei collegamenti nel connettore femmina (sequenza dei colori): arancio, bianco, blu, giallo, nero, rosso. I due fili comuni sono il bianco ed il nero (vanno alimentati assieme con il positivo). La sequenza corretta di attivazione dei fili per ottenere una rotazione oraria dell'asse è : rosso, blu, giallo, arancio. Sequenza inversa per il senso anti-orario.
Ho chiesto lumi in merito al mio problema ad alcuni esperti del settore (visitate http://www.vincenzov.net) i quali mi hanno suggerito di non utilizzare l'alimentatore del PC (assolutamente inadatto) ma un semplice trasformatore, ponte raddrizzatore e condensatore di livellamento. Devo iniziare a cercare un trasformatore di recupero adatto. Forse in qualche scatolone riesco a reperirne uno smontato da chissà dove. In attesa, resto un pò deluso. Il software della board funziona, la sequenza è corretta, cosa manca? Mi è stato suggerito di controllare con un oscilloscopio l'alimentazione fornita e di aspettarmi delle sorprese... purtroppo non ho un oscilloscopio, non ne ho mai avuto uno, non me lo posso permettere e sono alla ricerca di un usato in dono (qualche laboratorio che lo tiene di "scorta" da anni in qualche scaffale polveroso?). Nel frattempo riporto alcuni dati tecnici misurati nel circuito di attivazione delle fasi (vedi post precedenti). La tensione di alimentazione applicata ad ogni fase ammonta a 5,09 volts. La Vce (tensione collettore emettitore) ammonta a 1,3 volts (valore prossimo alla tensione collettore emettitore di saturazione Vcesat). Con una resistenza di fase di 4.4 ohm la corrente di fase ammonta a circa 0,82 ampere. Valori che teoricamente, pur se inferiori ai valori nominali del motore, non dovrebbero produrre una diminuzione di coppia come riscontrato (l'asse si ferma semplicemente con una leggera pressione di un solo dito). OK. non sarà certo questo problemino a fermarmi. Potrei provare anche con una batteria da 6 volt, che diamine il motore certo non si brucerà per questo, al limite scalderà un pò di più. Alimentando direttamente una fase con una batteria di 6,3 volts ottengo una corrente di fase di circa 1,8 ampere, poco meno del doppio di quanto dichiarato dal costruttore ma sicuramente entro parametri di sicurezza se il motore non viene usato in applicazioni particolarmente gravose. Al limite terrò d'occhio la temperatura...dovrò costruire anche un sensore ed un circuitino da collegare alla board di controllo con un allarme in caso di superamento di una soglia prestabilita (bello, un altra sfida, cosa scelgo...cicalina sonora o classico led rosso?). Il lavoro prosegue.... alla prossima.

P.S. L'auto non parte. Ripeto: L'auto non parte.

giovedì 18 ottobre 2007

Stepper unipolare (p.2) - il software

Lo sviluppo di un applicazione in linguaggio C in ambiente linux da parte di chi è alle prime armi, rappresenta una sfida veramente interessante e tanto, tanto, tanto tempo per sviluppare delle banalità ripagate dalla soddisfazione finale.
Devo realizzare l'alimentazione in sequenza delle fasi dei motori stepper descritti in un post precedente (vedi ricerca).
Le porte utilizzate nella scheda Fox (un vero gioiellino www.acmesystems.it... ne vado orgoglioso) sono uscite contraddistinte dalle etichette OG1, OG3, OG4, OG5 rispettivamente presenti nel connettore J6 ai pin 23, 26, 25 e 22.
Non pubblico il sorgente (è ancora in fase embrionale) data la sua banalità: un ciclo controllato dal bit associato ad un pulsante di stop e l'attivazione in sequenza di bit sulle porte specificate. Fra i cambi di stato dei bit ho introdotto un ritardo di 3 o 5 millisecondi, per dare tempo alle fasi del motore di energizzarsi (vedere teoria dei circuiti LCR e le costanti di tempo che intevengono nei fronti di salita e discesa della tensione). Valori inferiori producono una impercettibile vibrazione dell'asse. Valori più alti rallentano la rotazione a valori da desumere sperimentalmente.
La coppia di torsione non sembra esaltante. Presumo sia dovuto alla tensione di alimentazione. Il motore Mitsumi proviene da una Canon S100 (ink-jet) che all'interno viene alimentata con due tensioni, 5 e 24 volts, la prima per la logica di controllo, la seconda per la parte di "potenza". Ho utilizzato una batteria FIAMM-GS da 12 volts e 7,2A/h presa da un vecchio UPS ormai defunto. Misuro la tensione a vuoto che mi da 11,5 volts, sotto carico la tensione scende a 10,1V, 9,4V sino a 8,4 V dopo pochi minuti di funzionamento. L'assorbimento è di appena 70 milliampere. Così decido di frugare nei cassetti e trovo un alimentatore di un vecchio portatile (ormai passato a miglior vita ma salvato dalla discarica) da 19 volts stabilizzati e 2,4 ampere. Dovrebbe essere sufficiente per dare un pò di coppia al motore in prova (nel caso ho a disposizione anche alimentatori da 30 volts....così esagero e mando in fumo qualcosa). Procedo quindi con la costruzione della presa di alimentazione da terminare con i pin da inserire nella breadboard sperimentale.
Il motore "definitivo" che dovrò far funzionare sotto carico è uno stepper proveniente da una Epson Stylus, con una vite senza fine nell'asse, originariamente utilizzata per il meccanismo di sollevamento dei tamponi di aspirazione inchiostro dalla testina di stampa. La vite senza fine farà girare l'ingranaggio solidale con i rulli fusori recuperati da una Laser HP1100, in modo da laminare a caldo il materiale fra i rulli riscaldati dalla resistenza incorporata.
Per oggi va bene così, sono soddisfatto, direi contento di vedere finalmente i motori girare avanti, indietro o per un numero di passi predefinito. Troppo divertente. Fra una riga di codice ed una misurazione di tensioni e corrente ne ho approfittato per fare a pezzi un fax Canon B155. Ho recuperato i micro led smd verdi su basetta del sensore di lettura ed ho inoltre scoperto la tecnologia Canon nei sensori ottici. Mi sto divertendo troppo.
Alla prossima.

P.S. La strada è dritta. Ripeto: La strada è dritta.