giovedì 18 ottobre 2007

Stepper unipolare (p.2) - il software

Lo sviluppo di un applicazione in linguaggio C in ambiente linux da parte di chi è alle prime armi, rappresenta una sfida veramente interessante e tanto, tanto, tanto tempo per sviluppare delle banalità ripagate dalla soddisfazione finale.
Devo realizzare l'alimentazione in sequenza delle fasi dei motori stepper descritti in un post precedente (vedi ricerca).
Le porte utilizzate nella scheda Fox (un vero gioiellino www.acmesystems.it... ne vado orgoglioso) sono uscite contraddistinte dalle etichette OG1, OG3, OG4, OG5 rispettivamente presenti nel connettore J6 ai pin 23, 26, 25 e 22.
Non pubblico il sorgente (è ancora in fase embrionale) data la sua banalità: un ciclo controllato dal bit associato ad un pulsante di stop e l'attivazione in sequenza di bit sulle porte specificate. Fra i cambi di stato dei bit ho introdotto un ritardo di 3 o 5 millisecondi, per dare tempo alle fasi del motore di energizzarsi (vedere teoria dei circuiti LCR e le costanti di tempo che intevengono nei fronti di salita e discesa della tensione). Valori inferiori producono una impercettibile vibrazione dell'asse. Valori più alti rallentano la rotazione a valori da desumere sperimentalmente.
La coppia di torsione non sembra esaltante. Presumo sia dovuto alla tensione di alimentazione. Il motore Mitsumi proviene da una Canon S100 (ink-jet) che all'interno viene alimentata con due tensioni, 5 e 24 volts, la prima per la logica di controllo, la seconda per la parte di "potenza". Ho utilizzato una batteria FIAMM-GS da 12 volts e 7,2A/h presa da un vecchio UPS ormai defunto. Misuro la tensione a vuoto che mi da 11,5 volts, sotto carico la tensione scende a 10,1V, 9,4V sino a 8,4 V dopo pochi minuti di funzionamento. L'assorbimento è di appena 70 milliampere. Così decido di frugare nei cassetti e trovo un alimentatore di un vecchio portatile (ormai passato a miglior vita ma salvato dalla discarica) da 19 volts stabilizzati e 2,4 ampere. Dovrebbe essere sufficiente per dare un pò di coppia al motore in prova (nel caso ho a disposizione anche alimentatori da 30 volts....così esagero e mando in fumo qualcosa). Procedo quindi con la costruzione della presa di alimentazione da terminare con i pin da inserire nella breadboard sperimentale.
Il motore "definitivo" che dovrò far funzionare sotto carico è uno stepper proveniente da una Epson Stylus, con una vite senza fine nell'asse, originariamente utilizzata per il meccanismo di sollevamento dei tamponi di aspirazione inchiostro dalla testina di stampa. La vite senza fine farà girare l'ingranaggio solidale con i rulli fusori recuperati da una Laser HP1100, in modo da laminare a caldo il materiale fra i rulli riscaldati dalla resistenza incorporata.
Per oggi va bene così, sono soddisfatto, direi contento di vedere finalmente i motori girare avanti, indietro o per un numero di passi predefinito. Troppo divertente. Fra una riga di codice ed una misurazione di tensioni e corrente ne ho approfittato per fare a pezzi un fax Canon B155. Ho recuperato i micro led smd verdi su basetta del sensore di lettura ed ho inoltre scoperto la tecnologia Canon nei sensori ottici. Mi sto divertendo troppo.
Alla prossima.

P.S. La strada è dritta. Ripeto: La strada è dritta.

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