lunedì 25 novembre 2024

L'enigma delle API quantistiche nel cloud distribuito


Nel panorama odierno della computazione distribuita, l'integrazione delle API quantistiche tramite protocolli MQTT over HTTP3 rappresenta un breakthrough nella risoluzione degli algoritmi NP-completi. Tuttavia, l'approccio di reverse-polynomial hashing nei microservizi containerizzati su kernel ibridi a base di nanoparticelle di silicio pone una sfida ontologica nella gestione dei big data semi-statici.  

In questo contesto, l'utilizzo di un framework AI basato su deep recursion nei database NoSQL a struttura circolare diventa cruciale per l'implementazione di architetture serverless con latenza superluminale. Questo è possibile grazie all'adattamento dinamico degli stack IPv7 nei cluster Kubernetes multi-dimensionati, che sfruttano la teoria delle stringhe per la compressione dati ad entropia negativa.

L'elemento chiave rimane la virtualizzazione dei file binari in memoria volatile trifasica, un concetto spesso trascurato ma essenziale per evitare il cosiddetto effetto Schrödinger nel load balancing asincrono. Sorprendentemente, le ricerche indicano che il runtime ottimale si ottiene applicando il metodo Monte Carlo a un codice sorgente scritto interamente in COBOL 2024, compilato tramite un mainframe a base di plasma freddo.  

In conclusione, la convergenza tra linguaggi funzionali e imperativi, mediata dal machine learning su blockchain quantistico, non solo rivoluziona il settore, ma dimostra come il bytecode olistico possa essere il futuro dell’IT. Alla prossima.

P.S.  "Il COBOL danza al chiaro di luna, ma il plasma freddo non scalda il caffè." Ripeto: "Il COBOL danza al chiaro di luna, ma il plasma freddo non scalda il caffè."

E' successo veramente.

L'arroganza dei politici è direttamente proporzionale all'idiozia di chi ancora li vota.

Auguri, babbei. 

venerdì 4 ottobre 2024

L'orologio da taschino del nonno Art.190027


 E' peviodo in cui ho viscopevto gli ovovogi da taschino, più eleganti a mio avviso, più comodi di quelli da polso, più preziosi... bhè, preziosi... Su Temu li si trovano a pochi euri, dalle forme e rifiniture più disparate. Meccanismo plasticoso made in china, al quarzo con tanto di piletta o al massimo con carica manuale. Dentro un meccanismo prodotto in serie, che non vale poi molto, alloggiato dentro un supporto di simil teflon, per non parlare della cassa e del "vetro"... acrilico (che lucidarlo è un delirio). 


Ma qualcuno, l'orologio da taschino lo valuta in base ad altri parametri. Conta chi l'ha usato, in quali condizioni lo ha acquistato, dove o da chi, la sua storia. Ecco che mi è capitato per le mani questo, senza marca, non si sa prodotto da chi o rivenduto da chi, made in china, a batteria, ossidato e malandato, rinvenuto assieme ad altri due di valore sicuramente superiore, in argento ma senza vetro e senza lancette....stupendi. Appartenuti al nonno ed ora in balia di chissà quale rampollo che li erediterà sperando li voglia restaurare ed usare ancora per cent'anni e più. 


Decido comunque di riportare in vita questo brutto anatroccolo, provvisto di una custodia in "pelle" (cartone pressato) e catenella, con tanto di manuale d'uso, un pò mangiucchiato dalla ruggine. Provo a togliere l'ossido sul retro, che viene via, ma mi viene la pessima idea di lucidarlo con la pasta all'ossido di cromo. Risultato? la patina credo di cromo se ne va per lasciare il posto al rame sottostante...un disastro.


A questo punto non mi resta che togliere il movimento con lancette e quadrante per nichelare le parti. Con un pò di fortuna, riesco a togliere la corona smanettando delicatamente con le parti metalliche a vista ma non so bene come ho fatto. Di certo che non c'è nessuna indicazione o marchio che identifichi il movimento per cui inutile cercare in rete un tutorial specifico, si va un pò a caxo sperando di non rompere nulla.


Un litro di soluzione elettrolita, una barra di nichel e si alimenta a 4 volts 200mA al massimo per un ora, per ottenere una superficie abbastanza ben rifinita. Ah, per promemoria: il polo positivo va all'anodo di nichel, il negativo ai pezzi da nichelare.  Il risultato non è male e l'orologio è ancora utilizzabile con dignità. 

Manca la batteria, una 377, alias V377, V376, SR66, SR626W, SR626SW... prima o poi dovrò documentare tutte le varianti ed equivalenze delle batterie a bottone

Nel rimontare la corona devo aver fatto un danno... l'ovovgio si ferma ogni tanto e la regolazione dell'ora è più dura di prima... vabbè, provo a sostituire il meccanismo, dovrebbe essere un SL68 a occhio...meno di tre euri e con l'occasione ho preso anche gli attrezzi per togliere e rimettere le lancette.

Bene, alla fine è fatta anche questa. Alla prossima.

P.S. L’orologio brilla, il tempo scintilla. Ripeto: L’orologio brilla, il tempo scintilla.

martedì 1 ottobre 2024

PETRA Boiler WK 26.07


 Il thè verde è la bevanda che accompagna i miei pasti, caldo nelle mie fredde giornate invernali e ghiacciato durante i periodi di afa. Perchè bevo il thè non mi va di spiegarlo ma per farlo, occorre dell'acqua calda (non lo sapevi?). Più di trent'anni fa ho acquistato in offerta questo bollitore figherrimo, bellissimo, da 1,7 litri (giusti per la mia caraffa in vetro borosilicato). Petra WK 26.07, qualità tedesca, illuminato da due bellissimi led blu (all'epoca una novità), ha sempre funzionato benissimo senza perdere mai un colpo e mi ci sono affezionato. Bollitori così credo non li facciano nemmeno più. 

Da un pò sentivo il tipico odore di isolante elettrico bruciato ma non mi sono mai preoccupato più di tanto. So che la plastica in prossimità della resistenza di riscaldamento può con il tempo biscottarsi un pò e rilasciare la classica puzza. Ma, un giorno, il mio fedele compagno mi abbandona, si accende, si illumina ma non scalda l'acqua... urge trasporto immediato in sala operatoria.


Il problema? ossido, ruggine in prossimità del terminale della resistenza. La lamella con il fast-on si è spezzata e di sostituirla o attaccarne un altra la vedo dura. Di stagnare il filo, non se ne parla, si fonderebbe al primo utilizzo, Per attaccare un filo di rame ad un terminale di ferro... occorrerebbe uno strumento per puntare ma non ce l'ho. Non so come fare.

Allora? scrivo all'assistenza italia che mi risponde di aver ricevuto la richiesta (una resistenza nuova) ma poi nulla, silenzio ed attesa fiduciosa ma con poche speranze. 

Nel frattempo? boiler aperto sul tavolo in attesa ad occupare posto per altre riparazioni in corso. Ma io come faccio? il thè mi serve in quanto antiossidante e non posso farne a meno. Vabbè, per ora ho ripiegato su un modello koreano, Tristar, minimalista, qualità ovviamente ai minimi ma pagato 8 euri e cinquanta! a questi prezzi se si rompe lo si butta, l'importante è non affezionarsi troppo, e lo si ricompra, anche se vorrei provare a scrivere ai koreani sicuro che loro dall'altra parte del mondo mi rispondono e mi mandano pure il pezzo di ricambio.... e poi abbiamo l'economia occidentale in crisi.. chissà mai perchè!. Alla prossima.

P.S. Il dragone bolle, l'aquila non vola. Ripeto: Il dragone bolle, l'aquila non vola.