sono in corso esperimenti su CMS, domini e DNS.... stay tuned.
P.S. Uscire dal retro. Ripeto: Uscire dal retro.
diario sporadico, ipotecnologico, impreciso, pressapochista, scorretto, inutile e minimalista di un sedicente hacker informatico stagionato, bugiardo, logorroico, ignorante, incompetente, polemico, analfabeta, taccagno, egocentrico, smanettone, egoista, sociopatico, anaffettivo, demente, bipolare, autistico, asociale, refrattario, paranoico, psicoleso e mentalmente disturbato
lunedì 15 settembre 2008
sabato 13 settembre 2008
Autopsia di una cartuccia di stampa
1) rimozione dell'etichetta. Si notano 5 fori e delle canalette a serpentina. Nei fori si intravedono anche i colori dei serbatoi sottostanti. Dei 5 fori solo tre sono quelli che effettivamente ci servono. Quello centrale superiore è per l'inchiostro magenta (o rosso per capirci). I due fori a sinistra sono per il giallo, mentre i restanti a destra per il ciano (l'azzurro dai....). E' possibile notare che le canalette a serpentina terminano in quattro delle piazzole rettangolari poste in prossimità della piastrina azzurra visibile in foto. Sono queste 4 piazzole che non devono essere coperte dall'etichetta in quanto permettono il passaggio dell'aria man mano che l'inchiostro esce dagli ugelli (2 sono in comune per il rosso, 2 sono per giallo e blu, le altre sono inutili). Non si deve creare il vuoto all'interno di questo modello di cartuccia, come erroneamente specificato in molti siti che vendono kit di ricarica. L'operazione di "succhiare" 2 o 3 ml dopo la ricarica, serve a favorire il flusso di inchiostro negli ugelli ed evitare così che ci si fermino delle bolle che impedirebbero il corretto funzionamento della cartuccia. I fori che ci interessano per la ricarica sono quello centrale in alto ed i due più in basso (guardando la cartuccia con i contatti dalla parte opposta di chi guarda).
3) rimozione delle spugne. Con una pinzetta basta fare leva alternativamente sui lati corti. Sono inserite a pressione e ci vuole poco per toglierle. Occorre fare molta attenzione a non sporcare e schizzare inchiostro sui vestiti o su ciò che si trova a tiro. Se la cartuccia è piena, come quella in analisi, si può notare dell'inchiostro che resta in fondo ai serbatoi. Una volta rimosse le ho sciacquate in acqua corrente, così come pure la cartuccia, ponendola per un pò di tempo sotto il rubinetto per far si che si pulisse completamente anche il percorso spugna -
ugelli.
Nel retro della cartuccia ho notato un "rigonfiamento" quadrato che sembra non abbia ragione di esserci, come se ci fosse qualcosa coperto da un'etichetta... rfid?? no, è solo un etichetta nera posta sull'etichetta originale HP che contiene il codice a barre 3d della cartuccia.
Ora sarei un pò stanco. Vado a nanna. Alla prossimaP.S. Piove nel giardino di ugo. Ripeto: Piove nel giardino di ugo.
giovedì 11 settembre 2008
Oculare illuminato per PCB (parte 2)
Effettuati i collegamenti ed alloggiato un microswith a levetta (di recupero da una stampante laser ove era utilizzato come fine corsa di un meccanismo), ho saldato un connettore per una pila da nove volts. Non sono contento. La soluzione a batteria, sebbene del tipo ricaricabile, non è adatta per usi prolungati. Ho quindi frugato nei cassetti ed è saltato fuori un carica batteria di un vecchio giocattolo. 8,2 volts, regolati in corrente, che diventano 7,9 sotto carico, quando i tre led in serie sono alimentati. La luce è più che sufficiente, ma non ancora brillante come la vorrei. Devo controllare negli scatoloni, se salta fuori qualche alimentatore da muro da 220 a 9 - 10 volts... sicuramente salterà fuori. Nel frattempo ho tentato di fare qualche foto, per visualizzare il risultato e documentare il successo del lavoro effettuato. La messa a fuoco automatica della digitale non mi permette di effettuare foto ravvicinate come vorrei e per la modalità manuale devo leggermi le istruzioni. Mi sa che userò la macchinetta a pellicola, mooolto meglio per le macro. Nella foto è possibile vedere l'integrato della ST Microelectronics M24C32, un "64KBIT AND 32KBIT SERIAL I²C BUS EEPROM" montato su zoccolo e che fa parte della logica di controllo di una stampante laser Kyocera. Nella terza foto lo stesso integrato con un illuminazione diversa (dovuta all'angolo di scatto) Ad ogni modo, devo dire che ad occhio nudo l'immagine è perfettamente a fuoco, discretamente illuminata (forse 4 o 5 led è meglio) al punto da permettere la lettura delle sigle degli integrati.
Anche i particolari più piccoli sono ben visibili. Tutto sommato sono soddisfatto. Devo procedere ora a creare un involucro per nascondere i fili. Sto pensando alla copertina flessibile di certe cartelline di plastica, o a delle lastre di plastica sottile utilizzata come divisori nei vecchi manuali dell'IBM. Mi farò venire in mente qualcosa. Nel frattempo, anche con qualche giro di nastro isolante, posso utilizzare l'oculare senza troppe preoccupazioni estetiche. Va bene così. CiaoP.S. Occhio per Occhio, 6x6. Ripeto: Occhio per Occhio, 6x6.
mercoledì 10 settembre 2008
flash bike trip

Un pomeriggio libero. Quale migliore occasione per un giro con la mtb attrezzata da gran turismo?. Appena posso, mi piace prendere le poche piste ciclabili della zona e andarmene in giro con la musica nelle orecchie ed il pensiero libero di registrare dei veri momenti di relax. C'è un percorso in particolare che mi piace più degli altri. Immerso nella campagna, fra corsi d'acqua fresca e profumi indescrivibili. Si nota subito la temperatura, di qualche grado inferiore a quella delle strade trafficate. L'aria è frizzante, come se fosse sempre primavera. L'occhio a volte indugia a cogliere cose che non si erano notate nei passaggi precedenti. E' una delle poche piste ciclabili del veneto che merita di essere percorsa. Ho notato inoltre che è abbastanza trafficata. A parte i pedoni a pendolo (quelli che dondolano a destra e sinistra e non si sa mai da che parte infilarli), a parte i pedoni che dovrebbero andare nelle piste pedonali e non in quelle ciclabili, ho notato che il percorso è molto utilizzato da persone che vanno al lavoro, da massaie con la borsa della spesa, da persone che con lo sport nulla hanno a che vedere. Alla faccia di quell'assessore che pontificava sull'inutilità della spesa da sostenere per la mobilità su due ruote, "...tanto non la userebbe nessuno..."... deficiente, ignorante, buzzurro. Le ciclabili sono utilizzate eccome, più di quanto pensassi io stesso. Non sono l'unico a percepire l'enorme pericolo che c'è nelle strade normali, dove certi automobilisti puntano e "pelano" i ciclisti.... un giorno giuro ne acciuffo uno e lo pesto a sangue. Non passa giorno che non venga arrotato qualcuno per la strada, con conseguenze spesso fatali. Nella cronaca di ieri è riportata la notizia di un ciclista morto investito dal solito furgone. era una persona che credeva davvero nella bici. Era arrivato al punto di vendere l'auto. Per gli spostamenti, treno, mezzi pubblici, bicicletta. Anche lunghe trasferte in bici, fra cui toscana e puglia... un pò come me ma più avanti. Era in pensione e poteva permetterselo. Un prepotente, di quelli sempre di fretta per abitudine, ha posto fine alla sua esistenza. Non lo conoscevo, ma ci sono rimasto malissimo. Amministratori del menga, visto che vi manteniamo con i nostri soldi, fate le piste ciclabili, meno auto, meno parcheggi, meno morti sulle strade che per quanto mi riguarda i veri colpevoli siete voi, luridi assassini. Vaffanculo.
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