Normalmente, quando ricevo un disco rigido usato per le prove di laboratorio, procedo immediatamente on la formattazione in ext3, giusto per levarmi di torno il sistema (non)operativo che solitamente risulta installato e che non voglio nemmeno più nominare. Stavolta però, reduce da una serie di rifiuti collezionati in seguito ad una "campagna pubblicitaria" mirata alla cura degli aspetti inerenti la sicurezza, voglio procedere diversamente. E' notizia di cronaca, che si ripete con periodicità costante, il rinvenimento di dati sensibili in hard disk dismessi o destinati al macero. Un apposita legge, obbliga i possessori di supporti digitali a provvedere alla distruzione dei dati in caso di rottamazione di periferiche in grado di memorizzarli. L'"itaglia" invece è un paese di furbi, sapienti e presuntuosi. Grandi managers, amministratori lungimiranti, capitani d'industria illuminati... tutti che credono di sapere e producono, o contribuiscono a produrre, la crisi economica finanziaria che stiamo vivendo e pagando. Ad andarli a trovare nei loro mega uffici e proporre servizi orientati alla sicurezza dei dati, alla tutela della privacy dei loro clienti, nemmeno a parlarne. Deficienti. Tutti gli argomenti che non producono un guadagno immediato vengono rintuzzati come "spesa" e quindi ovviamente, per loro, un capitolo da tagliare con l'unico scopo di massimizzare i profitti ed accontentare quegli azionisti bastardi che premiano questi atteggiamenti miopi e potenzialmente dannosi nel lungo periodo. A vederli usare un backberry si nota la stessa perplessità che possono avere delle scimmie nel tentare di aprire un barattolo (ma è più probabile che le scimmie imparino moooolto prima).
Ecco che allora nei supporti digitali dismessi, nei palmari, nelle chiavette, negli smart phone, nel trashware destinato alla discarica, si trova di tutto, è possibile rinvenire addirittura in chiaro quanto il proprietario nemmeno si è premurato di cancellare, dati riservati, corrispondenza delicata inerente strategie aziendali, listini e progetti, comunicazioni importanti, password con tanto di nome utente e quant'altro possa fare felice e tentare anche il più mite dei malintenzionati. Stavolta non mi faccio sfuggire l'occasione, preso dal desiderio di vendicarmi, punire e dare una dura lezione. Se lo meritano. Nemmeno si immaginano (e non vogliono immaginarselo) i danni che hanno già prodotto con il loro atteggiamento di menefreghismo. Quando accadrà loro, di trovarsi il conto bancario prosciugato, qualche grande cliente che passa alla concorrenza o il prodotto di punta "clonato" e venduto a metà prezzo, già me li immagino i piagnistei, pronti a fare le vittime del pirata di turno, ad invocare l'ennesima legge liberticida, a pagare qualcuno che ben si guarda di risolvere il vero problema, ma è pronto a fare ciò che gli si ordina consapevole che all'ignoranza c'è rimedio, alla stupidità no, ed allora è meglio incassare la fattura, stare zitti ed ubbidire senza polemizzare o proporre delle vere soluzioni. Va bene così. Se la sono cercata. Cazzi loro. I crackers sono il prodotto naturale di una classe dirigente miope, presuntuosa ed arrogante, di imprenditori stupidi, di dirigenti avidi, di capi e capetti incapaci ma pagati profumatamente. E, dato che questo modello di società esalta il possesso di danaro ed il profitto come modello positivo e mette in secondo piano le persone, la pratica dei valori, la solidarietà, allora per mettere a nudo il problema e dimostrare come tutto ciò sia sbagliato e dannoso, è sufficiente togliere loro il danaro per far apparire la sostanza. Ma è possibile che alla base di questa rivoluzione ci sia l'autopsia di un hard disk?
AGGIORNAMENTO: stavolta è andata bene. il disco in questione è stato pulito in tutta l'area non allocata.
P.S. Controllare i log. Ripeto: Controllare i log.