lunedì 28 giugno 2010

Alimentatore SL17-266 (Rexel) riparato

Giornata dedicata a fare un pò di ordine in laboratorio. Dopo una settimana di recupero componenti elettronici, col metodo del ferro da stiro e con l'aria calda, sento la necessità di recuperare un pò di spazio. Lo scatolone con l'hardware in attesa di recupero è già sparito ma gli scaffali sono ancora ingombri di documentazione e carta che il tempo ha reso inutile. Fatta una cernita della documentazione inutile (relativa ad una vecchia attività abbandonata) mi resta una montagna di carta da distruggere e che risulta di difficile riciclo fatto in casa. Tocca al macina documenti, per rispetto della privacy altrui, fare il suo dovere. Dopo tre ore di intenso lavoro, il distruggi-documenti smette di funzionare. L'alimentatore scotta ed a nulla vale sperare che sia entrata la protezione termica. Dopo averlo lasciato raffreddare, dato che ancora non ne vuole sapere di partire, decido di aprirlo per ripararlo. Non mi va proprio di spendere soldi per uno di nuovo e dato che sono in attesa di riparare l'altro (mi manca un solo transistor) decido di aprire ed ispezionare il circuito, già sicuro che il guasto riguarda la parte finale, andata per surriscaldamento. Con grande delusione mi ritrovo di fronte ad uno stupidissimo ponte raddrizzatore con uno stupidissimo condensatore di livellamento... tutto qui!. Pensavo di  dover impazzire con uno switching cinese dalla componentistica esotica.. meglio così. 5  minuti, sostituisco i diodi con degli 1N4007 da 1A ed il gioco è fatto. Sono diodi sottodimensionati ma in nome del riciclo e dello sciopero della spesa, da me indetto a livello nazionale e rispettato ad oltranza, uso quello che ho in casa complice anche la fretta di finire il lavoro e decidere in futuro di progettare qualcosa di più serio. Con l'occasione ho inserito una prolunga per la presa a 230V. Non ne posso più infatti di bussolotti neri attaccati alle prese, che cadono per il peso, ingombrano, impediscono di inserire altri adattatori e sono esteticamente brutti come la fame. ok, posso riprendere il lavoro con l'augurio di aver contagiato qualcuno a non buttare in discarica ciò che si può facilmente fare in casa. Alla prossima.

P.S. Aldo rinuncia all'impossibile. Ripeto: Aldo rinuncia all'impossibile.

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