domenica 23 agosto 2009

Manutenzione Dell I6000

Sono il felice possessore di un "vecchissimo" portatile Dell Inspiron 6000, da molti venditori di marche concorrenti definito una ciofeca. Non è malaccio come macchina per lavorarci, anche se mono processore a 1.7GHz ma con una distro Linux tiene ancora bene e può essere utilizzato per qualche anno senza troppi problemi. Da un pò di tempo però, scalda come una centrale termonucleare. L'utility lm-sensor segnala temperature della CPU che vanno ben oltre i 67 gradi, dopo alcuni minuti di utilizzo nella visualizzazione di filmati. La ventola inizia a soffiare pochi minuti dopo l'accensione ed il piano di appoggio scotta... troppo.
Questi sintomi indicano, senza ombra di dubbio, che il percorso dell'aria che dovrebbe raffreddare il dissipatore della CPU è intasato da polvere, ostruito da qualcosa che impedisce il corretto deflusso dell'aria calda. Il sistema di dissipazione del calore è formato da un corpo di rame appoggiato sulla CPU tramite della pasta termoconduttiva. Un tubo di rame (pipe heat) trasporta il calore su un radiatore formato da tante lamelle distanziate l'una dall'altra. Attraverso gli interstizi viene fatta passare dell'aria a temperatura ambiente, fatta defluire con l'aiuto di una ventolina comandata dall'elettronica di comando al raggiungimento di una temperatura prestabilita. In condizioni di funzionamento normale la temperatura della CPU dovrebbe aggirarsi attorno ai 35 - 40 gradi. Dopo un prolungato uso quotidiano (il tempo dipende dall'ambiente di utilizzo), il radiatore tende ad intasarsi e le pale della ventola tendono a ricoprirsi di polvere. La rapidità con cui si forma la polvere ed il "legante" dipende dall'ambiente in cui si lavora e dalle modalità di utilizzo. Tempo fa ho pulito un portatile il cui proprietario tendeva a lavorare con lo stesso appoggiato sui pantaloni (in viaggio) o sul letto dell'albergo. Come risultato, all'interno del percorso di deflusso dell'aria era presente una quantità incredibile di pelucchi raggrumati a mò di palla di lana. Tale intasamento è facile da pulire. Basta una pinzetta e un pò di aria compressa. Diverso discorso per i fumatori. All'interno dei portatili utilizzati in ambienti frequentati da fumatori si trova una "morcia" formata da pulviscolo sottilissimo impastato con una sostanza semi appiccicosa (catrame). E' il mio caso, lo so, fumare fa male e mi immagino cosa ci deve essere dentro ai miei polmoni. Per il portatile la cura c'è. La sostanza va tolta con un prodotto sgrassante (tipo il Cyclon), della carta assorbente e dei batuffoli di cotone. Per il radiatore interamente in metallo, un bagno è quasi d'obbligo, previa pulita generale con aria compressa. Una buona asciugata e torna come nuovo. Si deve fare attenzione alla parte a contatto con la CPU. Occorre togliere i residui (spesso rinsecchiti) di pasta termo conduttiva, che va rigenerata con della pasta nuova previa pulizia della CPU con alcool isopropilico.
Per la ventola il discorso è diverso. Non va bagnata in ammollo, mai. Non va pulita con l'aria compressa facendo girare a mille la ventola, col rischio di "sboccolare" i supporti del perno e renderla rumorosa alla successiva accensione (vibrazioni fastidiosissime). Al limite, nel caso del modello in foto, si può procedere con lo smontaggio completo e lavaggio solo delle parti in plastica. Gli avvolgimenti in rame smaltato del motorino vanno lasciati in pace, lontani dai liquidi. Se non si ha la pazienza di smontare pezzo per pezzo il tutto, si può procedere con un pennello a setole rigide e dei cotton-fiocc (batuffoli per le orecchie) preventivamente imbevuti con del prodotto sgrassante e non solvente. Mai forzare la ventola e mai premere eccessivamente col rischio di rompere le palette. Si procede con pazienza, paletta per paletta, davanti e dietro, sempre tenendo ferma la ventola con le dita.
Terminata la pulizia e la rimozione della polvere catramosa, si procede con una pulita generale anche delle altre parti interne al portatile. Nel modello in questione, gli altoparlanti frontali sono posti in prossimità di una griglia. E'inevitabile che entrino corpi estranei che vanno tolti con un pennello morbido (occhio al cono centrale che è molto delicato)). Si procede poi con la rimozione della polvere da tutti gli interstizi possibili, avendo cura di togliere dagli alloggiamenti l'hard disk, il lettore DVD e altri accessori ad inserimento. Se si usa l'aria compressa di un compressore "industriale", abbassare la potenza del getto d'aria a valori accettabili. Imperativo il dispositivo di essiccazione dell'aria. Se si usano le bombolette, che sconsiglio in quanto durano poco, soffiano poco, contano un occhio e rilasciano umidità e condensa, si deve lasciare asciugare il tutto anche se ad occhio nudo non si nota nulla. Nello smontare il portatile ai minimi termini, è meglio appoggiare le viti su un foglio di carta ed annotare accanto la loro posizione. Sembra "strano", in realtà è abbastanza frequente, ma alla fine avanza sempre qualche vite e la voglia di riaprire il tutto non c'è quasi mai, per cui la vite viene inevitabilmente persa o confusa fra le altre mille orfane che si trovano in laboratorio. Prima di iniziare, consultare il sito del produttore se esiste il Service manual che elenca le procedure per il disassemblaggio (la Dell lo rende disponibile gratuitamente), così il lavoro sarà notevolmente agevolato e senza parti avanzate. Quasi dimenticavo...usare guanti antistatici. Alla prossima.

P.S. Il vino è finito. La pasta no. Ripeto: Il vino è finito. La pasta no.

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