giovedì 2 settembre 2021

Montaggio di un disco LUKS su Ubuntu 21.04 via CLI

Cifrare il disco del proprio computer con LUKS (Nell'ambito della sicurezza informatica, il Linux Unified Key Setup, abbreviato LUKS, è un metodo di cifratura dei dischi rigidi) può essere una buona idea per una svariata moltitudine di ragioni, la prima delle quali è la riservatezza delle proprie informazioni (il tanto sacrosanto quanto calpestato diritto alla privacy). 

E' una tecnica utilizzata anche dai criminali che chiedono il pagamento di un riscatto (ransomware) in cambio delle chiavi per rendere leggibili i dati crittografati. Non è il mio caso, non sono un utonto tecnofobo che lavora nella PA. 

Può però essere un "problema"  (o una seccatura in più) quando occorre estrarre i dati dal disco, al volo, magari quando estratto e collegato ad un adattatore SATA/USB, magari su un altro PC linux (o peggio winzozz). 

Causa instabilità del sistema che utilizzo per "lavoro", dovuta alle scelte scellerate di un ingegnere testa di caxo che "lavora" in Canonical e di un ingegnere "cinese" che lavora in Nvidia (non so chi dei due sia peggio ma sempre ingegneri sono, quindi...), ho la necessità di accedere ai dati crittografati senza l'uso dell'interfaccia grafica ma a linea di comando (CLI: Command line interface). Con il tempo, l'uso di bottoni ed icone mi ha un pò impigrito, lo ammetto. Senza la rassicurante interfaccia grafica ci si sente un pò persi a volte. Nel mio caso si tratta solo di togliere un pò di ruggine ed ossido e si ritorna agli anni '90, quando a seguito di smadonnamenti in klingon, litri di caffè e nottate sulla tastiera (invece di andare a gnocche), alla fine si riusciva a mettere in piedi i sistemi. Ok, poche ciance e vediamo di dare una risposta alla domanda: come montare LUKS via CLI??

Risposta breve:

inserire il disco LUKS nella porta usb (non fisicamente, intendo il cavetto che va all'adattatore SATA/USB! daiiii....)

Con il comando dmesg (sudato se serve) vedere quale dispositivo a blocchi è stato assegnato al disco. In questo esempio si trova /dev/sdb1.

[  251.135935]  sdb: sdb1
[  251.139640] sd 6:0:0:0: [sdb] Attached SCSI disk

usare il comando udisksctl (dal pacchetto udisks2 - D-Bus service to access and manipulate storage devices)

Sblocco:

udisksctl unlock -b /dev/sdb1

il sistema richiederà la passphrase usata per crittografare il disco in fase di creazione (dimenticata? butta pure il disco oppure cercati un àcher). 

Digitata la passphrase, il sistema restituirà il nome del dispositivo sbloccato (es. /dev/dm-1)

Montaggio:

udisksctl mount -b /dev/dm-1

il sistema provvederà a montare il disco su una cartella predefinita (es. /media/qualcosa/qualcosaltro/dipende) sulla quale si potrà "navigare" e vedere i files in chiaro. 

Terminato il "lavoro" occorre smontare, sbloccare e spegnere il disco...semplicissimo:

Smontaggio: udisksctl unmount -b /dev/dm-1

Blocco: udisksctl lock -b /dev/sdb1

Spegnimento: udisksctl -b /dev/sdb1

...e così si può unpluggare l'unità dalla porta USB. Per le altre opzioni, si veda il manuale (man udisksctl da riga di comando) che in pochi leggono perchè preferiscono rompere i c*glioni in rete a chi l'ha già fatto, tanto è gratis, si fa prima ed è facile, alla faccia del rispetto sempre preteso ma raramente concesso. Alla prossima. 

il lupo perde le palle ma non il vizio. Ripeto: il lupo perde le palle ma non il vizio.

martedì 31 agosto 2021

USB device not accepting address error -32 [fix]

Da poco ho aggiornato la mia linux distro Ubuntu alla versione 21.04 e devo dire che sono già pentito. Ad ogni aggiornamento, mi ritrovo con gli stessi problemi cronici concentrati per lo più nella scheda grafica Nvidia FX1800M (GT215GLM), maledettissima (mai più nei miei sistemi) e con i driver nouveau (che ora non riesco nemmeno più a disabilitare perchè un ingegnère ha deciso che funzionano e non servono i driver proprietari).

Da qualche giorno ho notato uno strano messaggio di sistema:

[ 6873.054746] usb 2-1.3: new full-speed USB device number 18 using ehci-pci
[ 6873.119743] usb 2-1.3: device descriptor read/64, error -32
[ 6873.290737] usb 2-1.3: device descriptor read/64, error -32
[ 6873.457715] usb 2-1.3: new full-speed USB device number 19 using ehci-pci
[ 6873.522733] usb 2-1.3: device descriptor read/64, error -32
[ 6873.690726] usb 2-1.3: device descriptor read/64, error -32
[ 6873.793822] usb 2-1-port3: attempt power cycle
[ 6874.373717] usb 2-1.3: new full-speed USB device number 20 using ehci-pci
[ 6874.785710] usb 2-1.3: device not accepting address 20, error -32
[ 6874.849705] usb 2-1.3: new full-speed USB device number 21 using ehci-pci
[ 6875.265699] usb 2-1.3: device not accepting address 21, error -32
[ 6875.265798] usb 2-1-port3: unable to enumerate USB device

EH?? l'unica periferica dati USB collegata è una chiavetta per il mouse wireless... che sarà mai? Un oretta di smanettamenti ed indagini sistemistiche mi rivela il problema. Il messaggio potrebbe essere il risultato di un guasto hardware, di un driver o di un kernel buggato. Ma più probabilmente, e sostanzialmente, il messaggio è dovuto alla protezione nelle porte USB e viene attivato quando il consumo di corrente è troppo elevato. 

Nel mio caso? il colpevole è il collegamento della e-cig alla porta USB 3, per tenerla in carica. Strano ma vero, l'e-cig non è periferica dati. Con un misuratore provo a testare i valori di tensione e corrente. L'alimentazione, con l'e-cig collegata ad una porta USB 2, da 5volts droppa a 4,5, quando l'assorbimento in ricarica è a 420 mA. Provando a spippettare, la tensione scende ulteriormente a 4,34volts e la corrente sale a 500mA (limite massimo imposto dalle specifiche). 

Con una porta USB 3, in modalità ricarica e-cig, la tensione droppa a 4,9V con una corrente di 630mA. 4,89volts e 670mA quando si spipetta. Strano... le specifiche USB3 dovrebbero ampiamente essere superiori in termini di assorbimenti, ma forse è un problema di computer portatile e di elettronica progettata male dal produttore. E pensare che quando ho preso (nuovo) il portatile che ancora utilizzo a distanza di anni, non ho badato a spese, preferendo l'ultima generazione disponibile all'epoca... un vero salasso ma ne è valsa la pena. La durata media dell'hardware nel bunker-lab è di 10 anni. Alla prossima. 

P.S. il bar è polversoso. Ripeto: il bar è polveroso.

domenica 15 agosto 2021

Buon ferragosto

Oggi per me è come il Natale per voi umani. Oggi festeggio a modo mio. Mi concedo solo in questo giorno una bistecca gigante di carne rossa, cibo x cavernicoli, con peperoni al forno, zucchine grigliate e icnusa non filtrata a fiumi. I vicini non scelti diffondono "musica" tecno a palla che pare di essere al luna park. Oggi è la mia festa e voi poveracci non mi potete capire. Alla prossima. 

P.s. 

martedì 20 luglio 2021

Caricabatteria Telwin Nevada 11 (autopsia)


Da un pò di tempo, l'amperometro del caricabatteria Telwin Nevada 11 non segna più la corrente di ricarica. Decido oggi di smontarlo per vedere l'interno e capire cosa mai ci possa essere che non va. 

Il caricabatteria in questione è ad oggi venduto a circa 45 euri su ebai (60 euro su manomano!) ed ha un interruttore per la ricarica di batterie a 12 / 6 volts. Gùgol restituisce una valutazione delle recensioni ad oggi in rete, con l'esordio:"Caricabatterie Nevada 11, per la carica di batterie ad elettrolita libero (WET) con tensione di 6/12V, con protezione contro sovraccarichi ed inversioni di polarità. Dotato di amperometro."


4 viti a croce uniscono due valve di plastica. All'interno....una delusione totale. Trasformatore a due tensioni di uscita, ponte raddrizzatore da 200volts 25A ( il datasheet del ponte KBPC2502 è reperibilissimo in rete), un "amperometro" embedded (non sostituibile con quelli ad incasso) e basta. I cavi che escono non sono nemmeno fissati con un passacavo, nemmneo un nodo che eviti i danni da strappo accidentale, nulla, manco un condensatore di livellamento dopo il ponte raddrizzatore.

La lancetta dell'amperometro è fissata ad un lamierino che fluttua all'interno di un avvolgimento di rame smaltato, impossibile che si guasti qualcosa, strano che non funzioni in quanto la lancetta è libera da ostacoli... boh. fose si muove solo a correnti superiori a qualche Ampère. Vedrò di sostitire lo "strumento" con qualcosa di più preciso. 

Che dire... 45 euro non li vale di certo, men che meno 60 per 4 componenti ed un contenitore di plastica. Maaa... le batterie le carica? Certo che no, l'ultima SLA a 12 volt che ho collegato in carica... si sentiva l'elettrolita bollire all'interno... Quindi, dalla descrizione del genio del marketing fuffarolo truffatore...regolazione corrente? zero, ciclo di fine ricarica? zero, protezione da inversione di carica, zero, protezione da sovraccarichi? zero (a parte un fusibile da 7,5A progettato come "protezione" tuttofare)..... altre necessità ? Alla prossima. 

P.S. la mucca è pastorizzata. Ripeto: la mucca è pastorizzata.