mercoledì 17 settembre 2014

Taglio bottiglie di vetro (parte 1)

Era da un pò che avevo messo da parte due bottiglioni di vetro, presi appositamente non tanto per il vino contenuto (uno dei quali non era poi un granchè...acqua e polverina colorata) ma per il contenitore. L'idea iniziale era quella di realizzare due vasi porta biscotti e con la parte a cono rimanente, una lampada a soffitto. 
Ed ecco che, dopo la consegna dell'ultimo lavoro che probabilmente non verrà pagato (ormai lavoro gratis e non so come dirlo all'agenzia delle entrate), decido di cimentrami nel taglio del vetro. Ah, sembra sia necessario dirlo a quei deficienti che... lavorare il vetro è pericoloso...stare attenti e non procedere se non si sa come fare o come proteggersi adeguatamente... unano avvisato...
Da esperienze deludenti in passato, l'approccio in questo caso è stato preceduto da una fase di documentazione in rete, circa i metodi adottati per evitare di far esplodere in mille pezzi la bottiglia o produrre tagli storti ed inutilizzabili. Bisogna dire che in rete si trovano consigli bislacchi, incompleti, imprecisi...sembra tutto facile ma tra il dire ed il fare... qui non ho voglia di riportare una guida definitiva (questo lo lascio ai ladri di click) esaustiva (questo lo lascio ai professoroni del web), precisa (questo lo lascio agli "ingegneri"), che funzioni al 100% (questo lo lascio ai cazzari del Kazzakistan).... per dio, questo è solo un diario ipotecnologico, inutile, impreciso e minimalista!

Il principio di base per un taglio decoroso è quello di creare una frattura nel vetro in un punto previsto (magari agevolato da un incisione) e sfruttare la dilatazione termica combinata alla rigidità del materiale ed alla sua conduttività termica. L'incisione fa da guida, il calore fa sì che la frattura generata dalla differenza di temperatura segua la linea tracciata, rompendo lo spessore rimanente.
In alcuni metodi si sfrutta solo il calore concentrato su una linea precisa, ma il risultato non sembra poi tanto soddisfacente a meno di non usare alcuni accorgimenti. Fra i metodi analizzati, si rilevano i seguenti
  • spago imbevuto di alcool e immersione in acqua fredda
  • tagliavetro diamantato, acqua bollente e acqua fredda
  • tagliavetro diamantato e martelletto 
  • resistenza elettrica

Il metodo che dà migliori risultati, con un taglio netto e preciso, è quello della resistenza elettrica che richiede però la costruzione di un supporto atto a far ruotare perfettamente in asse la bottiglia, oltre ad una serie di elementi non proprio di facilissima reperibilità. Il primo metodo è abbastanza "grezzo", buono quando si deve tagliare una sola bottiglia non "di pregio", a perdere, in quanto può dare dei risultati deludenti (togliere il tappo altrimenti la bottiglia "esplode"). Il secondo metodo richiede che l'acqua bollente venga concentrata sull'incisione...poca acqua bollente... provateci se ne siete capaci. Sulla base della disponibilità di tempo e materiali, al momento, in via puramente sperimentale, ho optato per la terza soluzione, in quanto il collo della bottiglia è risultato abbastanza largo da infilare un bullone fissato all'estremità di un asta flessibile al fine di picchiettare dall'interno in prossimità del taglio e provocare con pazienza la frattura del vetro. 
Per la linea di incisione, ho costruito in fretta e furia un "macchinario" il cui scopo è quello di tenere in asse il bottiglione sulle rotelline diamantate, in modo che l'inizio dell'incisione coincida esattamente con la sua fine (basta una sola passata altrimenti si frattura troppo il materiale e se inizio/fine dell'incisione non coincidono...il taglio verrà storto o alla peggio la bottiglia si rompe imprevedibilmente).  Per farlo ho recuperato dei pezzi di legno, due rulli di una stampante accapì, delle molle, viti da legno, squadrette per tenere fermo il collo della bottiglia, un vecchio tagliavetro arrugginito a cui è stato tolto il manico (tranquillo, meglio così altrimenti ti buttavo) e per il coperchio in legno del multistrato (due dischi per creare il fermo) ed un pomello decorativo salvato un letto destinato, ahimè, al contenitore del legno trattato in discarica.
Devo dire che comunque la soluzione non mi entusiasma poi tanto... il punto di taglio non è regolabile, la rotazione è manuale, occorre premere costantemente (quasi impossibile) la bottiglia... è in cantiere qualcosa di più serio, sfruttando un motorino demoltiplicato dei forni a microonde ed un elemento resistivo di un sigilla sacchetti o un laser di un vecchio masterizzatore DVD...stay tuned.
I risultati comunque sono fortemente condizionati dai seguenti fattori (legati anche al metodo usato):
  • precisione dell'incisione (costante e non interrotto)
  • tipo di vetro
  • spessore del vetro
  • temperatura applicata 
  • concentrazione della temperatura sull'incisione
  • precisione nel picchiettare l'interno
  • lubrificazione del diamante
  • stabilità della rotella diamantata

Tutti fattori che per un incisione precisa devono essere ben applicati (e possibilmente controllati in modo stabile). Data la precarietà del metodo qui appplicato, il taglio risultante non è stato poi dei migliori. Un paio di picchiettii fuori posto mi hanno creato due "U" sul bordo del vaso, oltre ad alcune sbavature in coincidenza di un incisione interrotta anche se di pochissime frazioni di millimetro. Dei tentativi successivi mi hanno fatto optare per il metodo di riscaldamento con la fiamma (un accendino turbo)... migliora qualcosa ma non è ancora perfetto. 
Devo proprio realizzare il macchinario universale... le idee che mi frullano sono troppe, complice anche una serie di filmati che mostrano delle soluzioni davvero interessanti. Step successvo...la foratura... hihi, ci sarà da ridere. alla prossima.

P.S. il panino è imbottito. Ripeto: il panino è imbottito. 

sabato 13 settembre 2014

Homemade E-Cigarette Vaporizer

Bravo! Bel lavoro...ma stai sicuro che lo faremo migliore, più veloce, più potente, più maneggevole....

http://www.instructables.com/id/DIY-Electronic-Cigarette/?ALLSTEPS

Grazie.

P.S. la nebbia agli irti colli piovigginando sale. Ripeto: la nebbia agli irti colli piovigginando sale.

P.P.S... sono curioso di vedere come il PS precedente verrà tradotto da gugol. LOL

mercoledì 10 settembre 2014

Samsung SCX-4521F (riparata)

E' bastato saldare uno ad uno i fili del cavo dell'ADF tranciato da un peracottaro in vena di improvvisazione tecnica e la stampante è tornata come "nuova". 3 ore di lavoro che non avrei dedicato a nessun "cliente"... che, diciamolo, non si meritano proprio lavori di questo tipo. Fanchiulo, continuate a buttare, comprare e lamentarvi. Solo una foto, non è un "guasto comune" che meriti di essere documentato a fondo. Ma...non è stato poi così semplice come vorrei raccontare. Unire i fili ed isolarli uno ad uno con del tubetto termorestringente ha inevitabilmente portato all'aumento della sezione totale del cavo, a sua volta protetto con un tubetto più grande  che non è sfilato tutto, ma ha lasciato scoperti alcuni fili (isolati ahimè con del nastro isolante, lo so... esteticamente brutto ma funziona, tanto si vede poco e poi la stampante è mia e vaffanchiulo ai criticoni incapaci). Ad ogni modo sono riuscito comunque a (ri)infilare il cavo nella sua sede. Con l'occasione ho anche: 
  • pulito dall'interno il vetro dello scanner, 
  • recuperato due viti che erano finite sotto il pannello di controllo (e trovarne altre due che mancavano dal sacchetto delle viti di recupero), 
  • pulito l'interno, 
  • sistemato alcuni cavi volanti che il peracottaro aveva lasciato fuori sede, 
  • fissare alcune parti montate male. 

Il lavoro è stato agevolato, di molto, dal service manual, trovato agratis per fortuna (è in vendita a 5 dollari in alcuni siti), fonte preziosa di informazioni e di dati tecnici interessanti per recuperare eventualmente i componenti interni quando un domani deciderò di riutilizzarli per chissà cosa. Che altro? Ah...il coperchio del flatbed è fissato con due clips di teflon....proprio non mi ricordo come erano montate... sarà la stanchezza...ci starò attento.  Ed ora posso dismettere l'accapì a getto di inchiostro che ha davvero la necessità di essere lavata internamente e riportata in sesto come fosse nuova di fabbrica... magari la vendo per 20/30 euro così recupero il costo del toner che è esaurito
Da un lato sono felice, ce l'ho fatta, dall'altro un pò triste. Ho sacrificato la visita alla compagna che ci è rimasta un pò male. Capisco piccina. Ci si vede tutti i giorni e pensavo che per una sera potessi capire che desideravo tornare nel bunker a trafficare con le mie cose. Ho una miriade di progetti in sospeso ma prima o poi dovrò riprenderli in mano. Mi serve per formazione personale, per lavoro, per svagarmi, per recuperare un pò di fiducia in me stesso e non pensare (almeno per un pò) alla merda che c'è fuori. Alla prossima.

P.S. il verme è nella mela e il baco non fa seta. Ripeto: il verme è nella mela e il baco non fa seta.

Samsung SCX-4521F (riparazione?)

No, non ci potevo credere, è impossibile! Mi pareva proprio impossibile. Da un occasionale giretto in cantina del solito sprecone che, dopo un periodo di accumulo, si accorge di non avere più spazio, fra le cose recuperate salta fuori una stampante laser B/N multifunzione Samsung SCX-4521F con funzioni di fax (che non mi interessa) ed un magnifico caricatore di fogli per lo scanner. Proprio il giorno prima, all'accensione dell'attuale HP che uso in ufficio, sento un bang! clack! Stock!! Crack! Clack, Clack! Sbam!! ed il carrello inizia a sbattere a destra e sinistra senza alcun controllo... una stampante indemoniata penso, forse i vicini mi hanno lanciato una macumba. Vabbè, so già da cosa dipende, è cosa facilmente riparabile e basta recuperare una mezza giornata, che non ho, per risolvere. 
La multifunzione laser capita a fagiolo. La vorrei mettere al posto di quella a getto che uso poco sulla quale periodicamente ed immancabilmente le testine (nuove) si seccano ed occorre bestemmiare in aramaico per farla ripartire. La samsung invece ha un costo del toner che è abbordabile, decente, sostenibile, per cui decido di collaudarla. Per le stampe a colori ho già una laser di recupero. Per le stampe di tutti i giorni una laser con un basso costo stampa è ottima. Se funziona la adotto (e se non funziona ne ho altre due pronte da rigenerare). La accendo e provo. Anche se segnala la mancanza di toner, riesco comunque a stampare le pagine di test (grazie anche alla funzione del firmware che disabilita l'allarme del toner). I driver per linux ci sono...proprieteri come quelli accapì, ma ci sono e la stampante viene riconosciuta al 100% scanner compreso...perfetto... passo a collaudare l'ASF.... morto... non si muove, defunto... hoibò come osa? Proprio quello che mi serviva. 
Decido di chiedere lumi all'ex proprietario... che ne so.... per me è perfetta, funzionava perfettamente... l'ho buttata per prenderne una nuova dopo che la segretaria si è lamentata... sprecone. Decido allora di approfondire l'indagine. Quando lo scanner funziona ma è "guasto" solo il caricatore dei fogli, ci deve essere qualcosa di localizzato nell'unità che ospita il motore, gli switch ed il sensore di presenza fogli. Apro, sollevo, guardo.... e..... e..... noooooooo.... un cavo tranciato di netto!! probabilmente per aprire, il vecchio proprietario non ha pensato di meglio che tagliare il cavo... altrimenti l'unità ASF non veniva via e non si riusciva a pulirla... incredibbile!! ora mi tocca procurarmi il cavo nuovo ma non ci voglio spendere nemmeno un euro.... mi sa che, armato di pazienza, tanta pazienza, giunterò nuovamente il cavo a mano, non ho altra soluzione (e mi toccherà smontare proprio quella parte che è più delicata e difficile. L'ASF mi serve proprio, è comodo per scannerizzare pacchi di fogli senza metterli uno ad uno...si risparmia un sacco di tempo. L'attuale ASF nell'accapì è lento e fa dei rumori strani...si sente come un rumore di gomma sulla plastica e degli ingranaggi che grugniscono... non ho proprio intenzione di aprire, controllare, lubrificare col rischio di rompere qualcosa. Preferisco procedere con il tentativo di riparazione sperando mi possano aiutare i colori dei cavi e che qualche progettista cinese non abbia pensato di renderci la vita difficile a noi occidentali che degli orientali non sappiamo nulla e per questo li guardiamo con sospetto. Procedo...con calma... alla prossima.

P.S. le pere sono mature. Ripeto: le pere sono mature.