domenica 18 aprile 2010

DIY dinamo - rame (parte 4)

In attesa di procedere con lo sviluppo della dinamo a manovella, mi viene in mente che devo sviluppare anche il generatore per la bicicletta. Ho già trovato il modo di disporre i magneti sui raggi della ruota posteriore. Devo solo pensare allo statore, dove posizionarlo, come disporlo, quanti avvolgimenti devo predisporre, a che distanza dal mozzo ed un altra infinità di dubbi e domande a cui troverò risposta solo sperimentando per tentativi. In via primaria mi serve del rame per gli avvolgimenti. Pensavo di usare delle bobine di alcuni relè ma sacrificarli...mi piange il cuore, forse cercherò degli avvolgimenti di trasformatori o teleruttori da tempo smontati e messi chissà dove. Ricordo però che tempo fa, dopo aver fatto a pezzi uno stepper motor (motore passo passo) di una stampante Epson, mi era rimasto in mano un avvolgimento già predisposto, di forma circolare ingabbiato in un supporto di plastica. Pensavo di evitare di dover acquistare una matassa di rame smaltato e di doverlo avvolgere.  Allora, fruga fruga nello scatolone dei motori, salta fuori uno stepper di dimensioni "adeguate", che presumo abbia un fili di rame di sezione adeguata all'uso che ne devo fare. Mi basta infatti una corrente sufficiente a ricaricare cellulare o navigatore satellitare, niente di trascendentale. Decido allora di farlo a pezzi (sacrificarlo per la scienza). Il modello scelto è un mitsumi  M49SP-1 (RH7-1040-01) con avvolgimento da 6.8 ohm e 7.5°/Step. Ha un coperchio fissato, a pressione tramite delle scanalature, ribattute sul fondo, non è difficile da aprire. Con un pinza basta far saltare i dentini ribattuti per togliere il fondo e poi con una punta si ribatte il perno centrale, dal lato ingranaggio (dato che non ho un estrattore adeguato) per togliere il magnete rotante. 
Con un pò di pazienza si riesce a togliere anche la coppia di avvolgimenti dello statore. Poi con una punta vetrata abrasiva si tolgono le parti in plastica che fissano i triangoli metallici  visibili in foto e si toglie l'avvolgimento. Ora, si potrebbe pensare di usare gli avvolgimenti così come sono, ma l'idea mi pare troppo grezza, per cui sto pensando di creare degli avvolgimenti "a fagiolo", che seguono la forma dei magneti degli hard disk che ho recuperato alcuni post fa. Devo ancora trovare il modo di regolare lo statore in modo che vada il più possibile vicino ai magneti (per recuperare corrente e tensione) e trovare il modo di riempire i magneti con dei lamierini ferromagnetici per migliorare il rendimento. Forse, recuperandoli da qualche trasformatore da sacrificare... vedremo come procede. Anche se sono un pò impegnato con altre faccende, pian piano procedo per soddisfare la mia curiosità. Alla prossima.

P.S. Stefano è al capolinea e la cenere non scende. Ripeto: Stefano è al capolinea e la cenere non scende.

sabato 17 aprile 2010

DIY dinamo - demo rotor (parte 3)

Un orrore del genere non merita nemmeno di essere mostrato, ma in pieno spirito di ricerca e sviluppo, consapevole che anche gli insuccessi vanno documentati per onorare gli sforzi compiuti ed apprendere come raggiungere gli obiettivi, credo che meriti un posticino nel web anche l'accrocchio mostrato in figura. Lo scopo originario (comunque non abbandonato) era quello di creare uno strumento di misura per ottimizzare i collegamenti degli avvolgimenti e verificare le variazioni di rendimento della dinamo auto-costruita al variare della disposizione dei magneti, delle bobine, della distanza magnete-bobina, ecc... in modo da crearmi delle tabelle su cui basare i futuri sviluppi di generatori auto-costruiti.
Mi sono scontrato da subito con la mancanza di attrezzature e macchinari adatti a lavori di "precisione", magari per i metalli. Optando per il legname, preso davvero da scarti e pezzi in multistrato e compensato, ho dovuto pensare a come fissare i cuscinetti (recuperati da floppy 5 1/4), gli ingranaggi di plastica ed i perni (recuperati da una stampante laser), le viti, i dadi ecc... Il "lavoro" non è finito, è puramente in via sperimentale e non escludo modifiche alla struttura portante...ci sto pensando per cui lo sviluppo ha subito una battuta di arresto. Sto pensando a dove recuperare un ingranaggio demoltiplicato già fatto, su cui fissare la base per i magneti. Per lo statore ho già delle mini bobine, provenienti dal lettore 5 1/4 fatto a pezzi ma finchè il rotore non è a posto, inutile procedere. Stavo anche pensando di fissare il rotore su un trapano, semplificandomi la vita, ma mi sono intestardito a produrre un generatore manuale portatile a manovella e difficilmente cambierò idea (non so perchè ma è così e non demordo). Quindi, in attesa che il genio creativo che dorme da anni dentro di me si risvegli (per la prima volta...speriamo), godiamoci gli occhi con le immagini pubblicate per farci venire in mente qualcosa di utile. Ciao ed alla prossima. 

P.S. Una piccola palla di creta non è cretina. Ripeto: Una piccola palla di creta non è cretina.

domenica 21 marzo 2010

Riparazione macchina caffè espresso

Il caffè è un diritto. Guai a restare senza. Non sono un caffè-dipendente ma ne bevo tre al giorno, mattino pomeriggio e sera, tutti i giorni a parte il lunedì, giorno di chiusura del bar che sta a pochi metri da casa mia. A casa uso una macchinetta per il caffè espresso, una Gaggia modello Carezza, che da molti anni fa il suo dovere e su cui periodicamente eseguo dei cicli di manutenzione programmata.Non la uso io ma mi è stato segnalato che perde acqua quando va in pressione nell'erogare il prezioso liquido degli dèi. Una rapida analisi...Stavolta tocca alla guarnizione che tiene la pressione del filtro di uscita dell'acqua. Con l'occasione, ne approfitto per uno smontaggio completo e per lavarla dentro e fuori. Il costo della guarnizione è di 2 euro. Per aprire completamente l'apparecchio ed operare agevolmente,  si procede nel seguente modo. Si apre lo sportellino di caricamento dell'acqua ed in prossimità del foro di mandata si nota una vite con testa a croce. Basta toglierla per asportare il coperchio superiore ed accedere alle parti interne. All'interno si nota una base in plastica nera su cui sono fissati tutti i componenti (caldaia, pompa, termostati...). La base è tenuta in sede con delle viti autofilettanti che vanno tolte. Nella parte inferiore si toglie la base tenuta in sede da due viti. Successivamente si libera il cavo di alimentazione dalla base e si estrae tutto il gruppo che sta all'interno. La guarnizione da sostituire si trova dove va agganciato il gruppo erogatore. C'è una vite con testa a croce nel centro del filtro metallico. Tolto il filtro (se è incrostato fare delicatamente leva al centro), occorre togliere due viti con testa a brugola per far venir via un disco in metallo. Tolto  il disco, con un cacciavite si fa leva e si riesce a togliere la guarnizione nera che va sostituita ogni due anni circa, o appena si nota che non tiene più.
Con una spazzolina metallica su un dremel, si puliscono per bene le incrostazioni di polvere di caffè che col tempo si sono solidificate. Si pulisce per bene la sede della guarnizione e la parte metallica dove esce il liquido. Il filtro metallico va soffiato con l'aria compressa per liberare i forellini, controllando controluce che siano tutti liberi e non ostruiti.
Le parti in plastica vanno poi sgrassate accuratamente con un bagno in bacinella piena di acqua tiepida e solvente specifico per i grassi da cucina (il Cyclon è ottimo). La plastica non va grattata con prodotti abrasivi in quanto è ricoperta da un sottile strato di vernice facile da asportare. Meglio con l'occasione fare un ciclo completo di lavaggio con sale decalcificante, in modo da lavare la caldaia internamente. La caldaia è meglio non smontarla, è un pezzo delicato che lavora sotto pressione.
Per rimontare il tutto si procede inversamente alle operazioni di smontaggio, si fanno un pò di caffè da buttare (i primi fanno schifo per quanto si risciacqui la caldaia) e tutto torna a funzionare come fosse nuova di fabbrica. Inizialmente, la tentazione di prenderne una nuova era molto forte. Per pigrizia, per condizionamenti pubblicitari, per quelle maledette cialde che saranno anche comode ma fatti due conti, nelle cialde il caffè al grammo costa quasi come l'oro. Per cui, per eliminare i rifiuti inutili, alla fine ho preferito come sempre riparare, rigenerare, recuperare e divertirmi. Alla prossima.

P.S. Polvere nera su polvere bianca non diventa grigia. Ripeto: Polvere nera su polvere bianca non diventa grigia.

venerdì 5 marzo 2010

Servizio clienti TIM

Da tre settimane ricevo regolarmente un giorno si ed uno no, al cellulare, delle chiamate da un numero "strano", al quale non ho mai dato risposta. Non rispondo mai alle chiamate anonime o da parte di sconosciuti. Stavolta ho invece deciso di rispondere e...wow!... è il servizio clienti TIM!! Si sono degnati di chiamare con una mega offertona alla quale non si può rinunciare!. Il mio attuale profilo della prepagata è di 17 cent verso tim e 37 verso altri operatori. L'offerta consiste nell'attivazione di un profilo a 15 cent verso tutti...per trenta giorni. Se nei trenta giorni spendo 15 euro di chiamate allora il profilo nuovo resta attivo (per altri trenta giorni credo) altrimenti scade e si ritorna come prima. Ullallà che mega offerta del caxo!. Se voglio una tariffa agevolata devo spendere. Altrimenti pago di più!?? In realtà no. Non sono quello che loro chiamano un "cliente GOLD." Io 15 euro di chiamate li spendo, purtroppo, in più di un anno e non vedo perchè dovrei bruciarli in 30 giorni solo perchè, secondo loro "pago di meno". Ma la TIM ha i miei dati ed il mio profilo di spesa. Sa perfettamente quanto spendo, ha i miei dati di traffico. Forse non sa che ho proclamato lo Sciopero della Spesa, da un paio di anni e faccio il mio dovere di bravo consumatore consapevole pur di boicottare multinazionali ed aziende monopoliste. So di non essere l'unico che caparbiamente insiste con un tale atteggiamento, lo si nota dai risultati e dalle pressioni del governo ad "invogliarci" a consumare. Ma con questa offerta sarei "costretto" a consumare di più, per cui la risposta è stata "...grazie, assolutamente no..." cui non è seguita ovviamente la spiegazione delle motivazioni al rifiuto (a chi, ad una centralinista sottopagata??). Forse avrei dovuto avvisare che da tre anni ho un cellulare wi-fi, per cui se voglio chiamare, basta che mi posizioni nei pressi di un hot-spot internet ad accesso gratuito e di conseguenza col voip chiamo chi caxo mi pare gratuitamente e fanculo al gestore!. Alla prossima.

P.S. Marco indossa la giacca a vento rossa. Ripeto: Marco indossa la giacca a vento rossa.