Dopo un periodo di stoccaggio (in garage) del solito attrezzo recuperato ed accantonato dopo il rientro da una giornata passata a rovistare nel ciarpame altrui, decido finalmente di cimentarmi in una nuova avventura, sicuro dell'inizio ed altrettanto incerto sulla fine. Fra la miniera di oggetti usati, riposti malamente in un garage grande quanto l'appartamento di un noto cardinale romano, fra polvere e ragnatele, noto anche degli oggetti che il proprietario nemmeno si immagina quanto possono valere. Quello lo butti? Si, ok me lo prendo io... a casa...sì, è argento. Per decenza non voglio dire cos'era ma fra tutti gli oggetti che mi hanno incuriosito c'è un idropulitrice Lavorwash WP. cod. 7.101.2427. Quella la butti? Si, OK me la prendo io... cos'ha? Funziona... ma dopo qualche secondo si spegne da sola (penso: ma che caxo esordisci dicendo che funziona allora??).
Le pompe a pistoni delle idropulitrici hanno un funzionamento abbastanza semplice. Un motore ad alta velocità fa girare un disco inclinato (affogato nell'olio lubrificante) su cui strisciano le teste di tre pistoncini a molla, facendoli muovere avanti ed indietro dentro un foro praticato su una piastra che separa l'olio lubrificante dall'acqua. Ciascun pistone, apre e chiude contemporaneamente due valvole ad una via, spingendo l'acqua dalla valvola di ingresso verso quella di uscita. Un ugello sottile aumenta la pressione di uscita ottenendo un getto la cui potenza dipende dai parametri costruttivi della pompa stessa.
Il problema più diffuso delle idropulitrici ad acqua fredda è il calcare. Fra i difetti e sintomi che ne derivano si notano:
- calo di pressione
- l'idropulitrice si accende e spegne ciclicamente
- l'idropulitrice si accende e quando va in pressione si spegne per sempre.
A me è capitato il terzo problema. Il pressostato è incrostato e non attacca e stacca come dovrebbe, si blocca. E' sempre buona norma, al termine dell'utilizzo, svuotare il più possibile l'idropulitrice... ma di solito, a fine utilizzo, i più ripongono l'attrezzo senza pensarci tanto, senza nemmeno riavvolgere il tubo della lancia e senza nemmeno asciugarla. Tempo una decina di utilizzi e l'idropulitrice va in malora, complice la ruggine, specie se è un modello economico che pertanto non merita nè garbo nè attenzione all'utilizzo, manco fosse un attrezzo usa e getta. Un altra saggia scelta è quella di acquistare un filtro in ingresso per l'acqua, che "stranamente" non viene fornito in dotazione.
Decido di provare a recuperare anche questo ciòttolo, anche se ne ho già uno perfettamente funzionante, magari per utilizzarlo anch'io senza tanti riguardi così da sentirmi un riccone che se ne frega di quanto consuma, spende e spande. Non ho mai smontato un idropulitrice e le sorprese non sono state poche. Dopo alcune imprecazioni contro la ruggine e con delle viti bastarde (inox per modo di dire), dopo essermi dovuto auto costruire un porta inserti lungo per raggiungere delle viti con la testa bastarda in un alloggiamento stretto e profondo (bastardo pure lui), nello smontare la testa della pompa, per accedere ai pistoni interni, realizzo che questa fa anche da "tappo" all'olio nel quale gira il rotante inclinato (e non c'è nemmeno un tappo di rabbocco)... risultato? mezzo litro di olio jn giro per il bancone da lavoro... vabbè. Ho imparato che la pompa va aperta tenendo il motore in verticale (#sapevatelo).
Apro in due la testa della pompa e lascio a bagno il tutto dentro una soluzione col viakal per qualche ora. Ad occhio sembra che il calcare non ne voglia sapere di sciogliersi...forse dovrei lasciare agire per una notte ma temo sempre che il viakal corroda i metalli e non so con quale lega è costruito il corpo della pompa. Per precauzione non tolgo le guarnizioni e gli o-ring che sembrano a posto (anche perchè non ho i ricambi). Non apro nemmeno i bulloni delle valvole e lascio il pressostato al suo posto per non creare troppi danni. Non conoscendo il modello esatto dell'idropulitrice, non mi fido ad acquistare a caso dei ricambi.
No provo nemmeno ad usare l'acido citrico perchè temo di corrodere il metallo. Rimonto il tutto (avanzando le solite tre viti che non ricordo dove andassero) e noto una perdita d'olio... risolta serrando i bulloni con una coppia esagerata al limite della rottura... non ho una chiave dinamometrica e non so nemmeno a quale coppia bisognerebbe chiudere i bulloni... ad occhio come sempre, like a pro!
Purtroppo, in questo modo, non ho riparato il guasto e dovrò smontare nuovamente il tutto, adottando un metodo più incisivo. Sicuramente il problema è il pressostato bloccato dalle incrostazioni, che stacca il motore senza lasciarlo ripartire. L'acqua dal tubo di mandata sembra passare senza difficoltà, per cui il circuito non è totalmente otturato, idraulicamente ragionando. Di acquistare un pressostato nuovo nemmeno a parlarne. Non costa un rene ma preferisco risparmiare e spendere zero. Se riesco a sistemare il pressostato, cercherò di far circolare l'acqua a circuito chiuso, con l'acido citrico e successivo risciacquo abbondante. Vedremo. Alla prossima.
P.S. Tullio dice, zitti e mosca. Ripeto: Tullio dice, zitti e mosca.