lunedì 21 febbraio 2022

Forno solare (parte 1)

La "sorpresa" nell'ultima bolletta della luce, infartogena, non ci lascia molte scelte. Dopo la pioggia di contributi a fondo perduto, presi in gran parte dai soliti disonesti che di bisognoso hanno solo la loro avidità, è arrivata la stangata (ed è solo l'inizio #sapevatelo) su acqua, luce e gas. 

A noi poveracci non resta altro che aguzzare l'ingegno e trovare una soluzione. Principalmente, a fronte di qualsiasi aumento delle bollette, sono due le reazioni dell'unano medio: 

1) aumentare le entrate economiche 

2) risparmiare e tagliare i consumi. 

Tutte e due sarebbe l'ideale che tende alla perfezione, con tutti i pro e contro del caso. In molti, la soluzione "1" non è praticabile, in quanto dedicarsi ad altre attività con 10/12 ore di lavoro al giorno sul groppone, a salario minimo che nessuno è disposto ad aumentare... resta ben poco tempo che andrebbe rosicchiato alle sacrosante (e poche) ore di riposo. 

Per la soluzione 2... è dura, specialmente per chi è già al limite. Lampadine a led (da 2 watt ed una sola per stanza), lampada da minatore a batteria per evitare di accendere le luci quando si gira per casa, pochissime lavatrici (di notte e ben piene), sciacquone del water solo una volta al giorno, ci si lava con l'acqua fredda, sempre, anche d'inverno, riscaldamento a legna, switch off di tutti gli apparecchi vampiro (quelli con lo stand-by), forno elettrico solo per le grandissime occasioni, condizionatori e ventilatori d'estate sono banditi (fatwa!!), congelatore al minimo, frigo in classe "tripla A più più ed ancora più" (con temperature miti all'interno) e via dicendo. 

Urgono comunque, giocoforza,una serie di provvedimenti per restare a galla e resistere alle sanguisughe. L'idea è quella di adottare un forno solare che non consuma niente. Ne esistono ormai una moltitudine in commercio, dai costi adatti ai sultani  a quelli auto costruiti, più o meno performanti. Prima di iniziare la sperimentazione, voglio mettere qui una lista di pro e contro, dando il giusto perso ad ogni voce. 

Pro

  • consumi elettricità azzerati per la cottura dei cibi
  • Ambiente più pulito
  • mitigazione del rischio di costruzione di centrali nucleari

Contro

  • costo del forno
  • tempi e modi di cottura variabili
  • periodo di training
  • spostamento degli specchi al movimento relativo del sole
  • dipendenza dal meteo e dalle stagioni
  • temperatura di cottura da monitorare

Al momento non mi viene in mente altro ma, data la lista corposa dei "contro", possiamo aguzzare l'ingegno e trovare delle soluzioni. Il forno lo si può costruire. La configurazione più economica è la "open box" fatta con cartone e alluminio in pellicola. Non sarà figo come quello chiuso, in sughero e mylar parabolico, ma funziona bene (pare, dicono). Per le temperature... occorre fare esperienza e tenere d'occhio l'orientamento del forno solare, anticipando il movimento relativo del sole per diradare gli intervalli (30 minuti) nei quali si approfitta per ruotare la pentola di 180°. Poi, ci sono molti margini di miglioramento e solo l'esperienza potrà aiutarci, basta crederci, adattarsi, ingegnarsi...

Per il problema del meteo (stagioni invernali e nuvole), non possiamo farci nulla, vorrà dire che in quei giorni di pioggia o freddo, il menù sarà a base di frutta, verdura fresca e tutto quello che può essere consumato senza cottura. C'è un altro aspetto da considerare. Il forno solare, durante inverno e mezze stagioni, non è adatto alla vita frenetica. Occorre (ri)prendersi il proprio tempo. Il forno solare non va bene nelle (sempre più brevi) pause pranzo da lavoro dove si deve impiegare meno di un ora per cuocere, portare fuori il cane, lavarsi i denti e cambiarsi, lavare i piatti ecc.ecc... cambiano quindi le abitudini, dove si cuoce (quasi) tutto nel weekend e si consuma durante la settimana. 

Bene, ora resto in vigile attesa di un occasione per recuperare dei cartoni ad alto spessore e delle dimensioni "giuste". Il rotolo di alluminio "celò". Per la parte forno serve una ciotola di vetro dove incastrare una padella in ghisa con coperchio (o simile)... la vedo dura ma forse qualcuno butterà delle pirofile o dei vasi o delle pentole arrugginite...recuperabilissime. L'importante, data la natura sperimentale del progetto, spendere zero (e ti credo, soldi da spendere non ne ho proprio!)

Una cosa che mi incuriosisce sarà misurare i tempi di riscaldamento e le temperature che si possono ottenere (sino a 200° dicono gli spacciatori di forni glàm e fescion). Poi, se funziona, lo so già, toccherà incazzarsi contro il sistema per tutto ciò che oscura il cielo, tipo l'inquinamento e le scie chimiche. Un ultima considerazione. La vita dei poveracci è un continuo, disperato e costante tentativo di arginare le vessazioni delle istituzioni che, in fin dei conti, trattano l'umanità solo come forza lavoro e obiettivo per le tasse. Ci danno un miserrimo stipendio e poi fanno DI TUTTO per riprenderselo. Non mi stupirei se venisse tassata dopo l'acqua, anche la luce del sole (con le solite esenzioni per i soliti privilegiati). Bastardi. Alla prossima. 

P.S. il pollo è muto. Ripeto: il pollo è muto.

lunedì 14 febbraio 2022

Quando sarò capace di amare (Giorgio Gaber)

Quando sarò capace di amare
Probabilmente non avrò bisogno
Di assassinare in segreto mio padre
Né di far l'amore con mia madre in sogno
 
Quando sarò capace di amare
Con la mia donna non avrò nemmeno
La prepotenza e la fragilità
Di un uomo bambino
 
Quando sarò capace di amare
Vorrò una donna che ci sia davvero
Che non affolli la mia esistenza
Ma non mi stia lontana neanche col pensiero
 
Vorrò una donna che se io accarezzo
Una poltrona, un libro o una rosa
Lei avrebbe voglia di essere solo
Quella cosa
 
Quando sarò capace di amare
Vorrò una donna che non cambi mai
Ma dalle grandi alle piccole cose
Tutto avrà un senso perché esiste lei
 
Potrò guardare dentro al suo cuore
E avvicinarmi al suo mistero
Non come quando io ragiono
Ma come quando respiro
 
Quando sarò capace di amare
Farò l'amore come mi viene
Senza la smania di dimostrare
Senza chiedere mai se siamo stati bene
 
E nel silenzio delle notti
Con gli occhi stanchi e l'animo gioioso
Percepire che anche il sonno è vita
E non riposo
 
Quando sarò capace di amare
Mi piacerebbe un amore
Che non avesse alcun appuntamento
Col dovere
 
Un amore senza sensi di colpa
Senza alcun rimorso
Egoista, naturale come un fiume
Che fa il suo corso
 
Senza cattive o buone azioni
Senza altre strane deviazioni
Che se anche il fiume le potesse avere
Andrebbe sempre al mare
 
Così vorrei amare

Buon San Valentino, unani di m#rda!

P.S.  il merlo è nero. Ripeto: il merlo è nero.

giovedì 10 febbraio 2022

La macchina segreta

In pochi sanno chi era, ma ci ha lasciato portando con sè le cose che sapeva. Rolando Pelizza era l'allievo di Ettore Majorana. Anche quest'ultimo in pochi sanno chi era e quale contributo abbia dato al suo paese. Insieme hanno costruito una macchina in grado, da quel che dicono, di fare cose che nemmeno a vederle ci si crederebbe. Per capirci, sarebbe come chiedere una valutazione, a degli scimpanzè, di uno smartphone.

Apprendo che un ragazzo, Oscar Valente, abbia ricostruito, con l'aiuto di Rolando Pelizzza, quel macchinario e che, a quanto dice, il macchinario gli sia stato sequestrato , non ho capito bene da chi, prima che potesse metterlo in funzione. 

Lasciamo perdere se ciò che dice sia vero o falso ma concentriamoci su una cosa. Se mai vi venisse in mente di realizzare qualcosa, qualsiasi cosa, in grado di "risolvere i problemi dell'umanità", dal clima, all'inquinamento, o in grado di produrre energia gratuita per tutti ed infinita... bhè, in primis: realizzatela e, se siete furbi, tenetevela per voi. Poi trovate due persone fidate che realizzino quello che avete realizzato, incaricandole in cambio di trovare ciascuno altre due persone fidate che realizzino la stessa cosa, con l'impegno di trovare ciascuno due persone fidate... e via dicendo. 

Nel giro di pochi mesi la vostra idea rivoluzionaria, se veramente rivoluzionaria lo è, diventerà talmente virale che nessuno riuscirà a fermarla. Ecco, non fate lo stesso errore di Valente, Pelizza, Maiorana, Tesla, Ighina (l'allievo di Marconi) proponendo ingenuamente l'idea proprio a quelle persone od istituzioni che sono la causa dei problemi che volete risolvere o peggio proporre la vostra soluzione a chi ci guadagna con i problemi che la vostra scoperta riesce ad eliminare. 

In questi tempi, con la rete, non è difficile trovare i fondi necessari, ma non andate a chiederli proprio a coloro che vedono nella vostra invenzione straordinaria la causa di un possibile crollo dei loro monopoli o del loro potere.  Non siate ingenui. E non sognatevi di chiamare la vostra invenzione ad esempio "la macchina di dio" o "il raggio della morte", perchè è un nome che spaventa gli scimpanzè e si sa gli scimpanzè hanno paura per istinto più che per ragione. Meglio chiamarla "orgnazipos" o "astrmnlfs" che sarà anche difficile da pronunciare ma almeno non desta sospetti od interessi ed eviterete di venire "attenzionati" dalle scimmiette dei potenti. Restate sotto traccia, tenete un profilo basso e passate parola agratis, sempre. Non posso essere più esplicito di così. Sono addolorato per la scomparsa di Rolando. Alla prossima

P.S. La scimmia vuole solo le banane. Ripeto: la scimmia vuole solo le banane.

martedì 8 febbraio 2022

Diav Lina antiruggine metallizzante

In un supermercato di un piccolo comune, al quale mi sono recato per la prima volta quasi per caso, ho trovato su uno scaffale un prodotto che appena visto ho pensato facesse al caso mio. Nel prepararmi dei frugali pasti, quando ho la materia prima (il cibo), devo utilizzare una cucina a gas risalente a fine anni '70 inizi anni '80. Sì, è vecchia, non ha l'accensione piezo e nemmeno il piolino di sicurezza che chiude il gas quando si spegna la fiamma, ma del resto.... faccio fatica a mettere assieme il pranzo con la cena, come potrei prendere una cucina nuova? Allora penso bene di acquistare un tubetto di Diav Lina fuoco, piastre & fornelli antiruggine metallizzante, dato che l'acciaio dei reggi pentole ed anche l'acciaio della base è tutto intaccato dalla ruggine tanto da creare dei crateri che non vengono via a grattare come forsennati. Ho provato a lucidare con un spazzola metallica, con carta vetrata, con abrasivi vari ma niente. Diav Lina è un prodotto specifico per coprire la ruggine e l'annerimento da combustione. Ideale per proteggere e rinnovare piastre, tubi, bruciatori e parti metalliche di stufe a legna, cucine economiche e fornelli a gas. Indicato anche come antiruggine per marmitte e tubi di scarico di auto e moto, per piccole riparazioni e ritocchi su cancelli, inferriate, porte e tutte le parti metalliche della casa. 

Sembra l'ideale, fantastico, maaa.... funziona? A leggere le avvertenze c'è da prendere paura: è un solido infiammabile, provoca irritazione oculare, indossare guanti protettivi, proteggere il viso e gli occhi, non ingerire.... oddìo, che sarà mai?? Vabbè, lo provo lo stesso, basta stare attenti a non scambiarlo con il tubo della pasta di acciughe. 

Dicono di metterne un pò su un panno asciutto e stendere in modo uniforme, attendere qualche minuto e strofinare leggermente con un panno morbido. ok, servono due panni allora. Apro il tubetto ed esce una specie di pasta leggermente densa, dal colore metallico tipo alluminio. Stendo in modo uniforme, aspetto e poi strofino leggermente con un panno morbido, ubbidiente alle indicazioni elencate al paragrafo "Modo d'uso".

Risultato? alla vista le parti appaiono come se fossero state verniciate o colorate, il nero e la ruggine non si vedono più, coperte dalla pasta metallica che non ha certo l'aspetto dell'acciaio inox lucidato a specchio che risulta satinato ove applicato.  Il prodotto assomiglia moltissimo ad alcune paste termo conduttive che si usano con le CPU da computer con dissipatore di calore. Secondo me si tratta di polvere micronizzata di un qualche metallo in sospensione su un media volatile che evapora all'aria e tiene assieme i granelli. 

Curioso, provo a rimettere sul gas l'acciaio che regge le pentole ed accendo il fuoco... tutto ok, il colore brillante resta al suo posto. Se però si prova a pulire con uno sgrassante, la pasta viene via rivelando il nero sottostante. Basta anche passare con le dita, anche a distanza di giorni dall'applicazione, che il prodotto viene via.  Sembra sia solo un sistema temporaneo per nascondere il nero e che deve essere applicato ad ogni pulizia, un pò come nascondere la polvere sotto il tappeto, dove non si vede. 

Dalle istruzioni si legge di strofinare LEGGERMENTE una volta che il prodotto è asciutto... e ti credo, se si strofina energicamente (ma nemmeno tanto energicamente) lo strato superficiale se ne va. Vabbè, pazienza, ai fornelli ci sto poco ed ho due alternative: o non pulisco più i fornelli o applico il prodotto una volta a settimana, tanto ne basta davvero una quantità microscopica per ottenere un risultato estetico soddisfacente, almeno per noi poveri che ci dobbiamo accontentare e non ci possiamo permettere di buttare il vecchio per il nuovo. 

Mi sa che forse, proverò anche con lo zinco spray e, se non funziona, con la nikelatura galvanica, devo solo attrezzarmi ed io non mi arrendo mai. 

La cucina mi dovrà accompagnare ancora per non so quanti anni, almeno sino a quando riuscirò a prepararmi un pasto caldo. Alla prossima, poveracci.

P.S. il pulcino ha fame. Ripeto: il pulcino ha fame.