mercoledì 23 ottobre 2019

Scaldasonno (riparato)

Chi non ha nel periodo invernale uno scaldasonno? (o scaldaletto) Eh? E' quella coperta elettrica da mettere sopra il materasso e sotto le lenzuola per scaldare il letto prima di coricarsi. Per chi come me "vive" in una "casa" con i muri in sasso, è costretto a risparmiare sul riscaldamento, è quasi un obbligo (i pannelli solari e le batterie ad accumulo fanno il resto). 
Infilarsi sotto le coperte e sentire un piacevolissimo tepore è un lusso per pochi, una goduria immensa, un modo per conciliare l'addormentarsi dopo una giornata di mer*a passata a contatto con gente (gli unani) che non vorresti vedere manco all'inferno, in un posto nel quale non vorresti andare mai ma ci devi andare, per fare cose che non vorresti fare che tanto fanno ingrassare i soliti squali col rolex (che dio vi strafulmini). 
Il calduccio è un diritto sacrosanto dell'umanità e va tutelato, specie quando i produttori si ingegnano a produrre oggetti che si rompono dopo un tot di tempo. A garanzia appena scaduta, ecco il problema: il cavo di alimentazione a 230 volts, più precisamente la guaina, si rompe. Dormire al calduccio con il magone e l'ansia di prendere una scossa non è proprio rassicurante, per cui è il caso di aggiustare. Per chi non lo sa fare, basta procurarsi del nastro adesivo qualsiasi e fare mille mila giri attorno alla spina... risolto. Personalmente preferisco tentare di riparare in modo che il cavo torni come nuovo. 
Si procede pertanto con tentare di aprire la spina che non presenta viti o coperchi a scatto. Solo due arpioni laterali che una volta premuti contemporaneamente lasciano uscire il connettore che racchiude i contatti. Quest'ultimi hanno a loro volta due arpioni che impediscono di sfilarsi quando si infila la spina nella presa. Basta con un cacciavitino farli rientrare ed i due terminali escono dalla loro sede. Aprire questo tipo di spine non è affatto facile, occorre ingegnarsi non poco e costruirsi degli attrezzini specifici. Di prendere il pezzo nuovo manco a parlarne, costano troppo per le mie tasche e preferisco riparare. 
I due terminali (i contatti) sono pressati con un macchinario ed è impossibile aprirli per sfilare il filo di rame. Fortuna vuole che siano reperibili presso i negozi di ricambi e riparazione elettrodomestici (pochi centesimi, meglio fare scorta per le prossime rotture). Si taglia il filo elettrico, si crimpano i nuovi terminali (chi a casa non ha una crimpatrice?), si infila il tutto e la spina torna come nuova. Tiè all'obsolescenza programmata. Alla prossima rottura sostituisco tutto il cavo con uno gommato più resistente, che quello usato dal produttore mi pare troppo fragile. Ma chi è il produttore? Non lo so, l'etichetta è di un impresa a tre dipendenti che vendono anche cuscini e materassi, oggi sparita dal web, forse fallita... comperare cose al risparmio da rivenditori microaziende ci espone al rischio di non poter trovare i pezzi di ricambio... poco male, ci si arrangia lo stesso. Per ora sono soddisfatto, il morale si è un pò risollevato e le dormite al calduccio sono assicurate, almeno sino a quando riuscirò a pagare le bollette dell'energia elettrica, poi ci penseremo quando sarà. alla prossima. 

P.S. il vento del nord porta le foglie morte. Ripeto: il vento del nord porta le foglie morte. 

Pubblicità addio

E' venuto il momento di dire addio alla pubblicità nel mio diario. I miei inutili post, privati ma pubblicati, generano poco traffico dato che non parlo mai di argomenti che possano solleticare la stupida, inutile e superficiale curiosità degli unani. Non pubblico foto di gattini e nemmeno video virali. Non sono un blogger e me ne vanto (ho un lavoro, io). Dico quello che penso senza pensare al coinvolgimento dei visitatori. Non faccio click baiting. Non incuriosisco nessuno dato che sono empatico come un facocero morto.  Non tratto argomenti trendy o di moda. Non so nemmeno cosa sia il KPI, non mi serve comunque a priori ed a prescindere. Pertanto posso anche rinunciare a qualche spicciolo.

Inoltre il gestore della pubblicità sta diventando sin troppo invadente, proponendo di lasciare a lui decidere quali, come e dove inserire gli annunci... decide lui, a casa mia che gli ho aperto la porta, bel maleducato. E poi... pubblicità... di chi? di aziende che calpestano la dignità e sfruttano il tempo altrui in cambio di poche briciole? oppure è per soddisfare "l'esperienza utente"? Ma dai, smettiamola con questo delirio. In tempi di contrazione dei consumi, conseguenza all'assottigliamento dei compensi da parte di chi approfitta dei più "deboli" e "bisognosi"...  ho dichiarato, molti anni fa, lo sciopero della spesa e che promuovo in tutti i modi leciti l'auto produzione ed il risparmio esagerato ad oltranza. 

Per non parlare poi dell'arroganza del gestore che pretende di sindacare sugli argomenti trattati... un azienda privata che viene a "suggerirmi" di cosa o meno posso parlare. Da non credere? Tempo fa ho spiegato come rollarsi le sigarette... apriti cielo!! argomento tabù, non si può parlare, pubblicizzare o trattare argomenti con il tabacco!! Vengo tempestato da una miriade di avvisi minacciosi che se non rimuovo il post mi tolgono le inserzioni!!! Sporchi bigotti in malafede, si sa che su Blogger ci sono blog porno con tanto di banner pubblicitari!! Tette, caxi e chiuli sì, tabacco no!

E poi.... i pochissimi spiccioli che generosamente vengono conteggiati, sono in origine versati dagli inserzionisti che ovviamente ricaricano sul consumatore finale... è una micro frazione di quello che abbiamo già pagato.... su cui bisogna pure pagarci le tasse come se fosse un "guadagno".  

Il consumismo non fa per me e non voglio essere complice di certi farabutti col rolex. Per cui chiudo l'account di quel gestore che non voglio nominare e rinuncio ai pochissimi spiccioli accumulati sotto la soglia di pagamento... teneteveli, straccioni, non li voglio. Fanchiulo.

P.S. la pioggia acida bagna i lidi al tramonto. Ripeto: la pioggia acida bagna i lidi al tramonto.

lunedì 23 settembre 2019

Attivista ambientalista pragmatico

Non credo nei taglialegna, credo negli alberi. Non credo nei pescatori ma credo nei pesci. Non credo nei minatori ma nelle rocce sotto i miei piedi. Non credo nelle utopie ma negli arcobaleni, nei fiumi, nelle montagne e nei muschi. Io non credo negli ambientalisti perché credo nell’ambiente. Io sono un orgoglioso traditore della mia specie alleato con la mia Madre Terra in contrapposizione a tutti coloro che la vogliono distruggere, quei parassiti che credono che la Terra sia qui per il loro interesse.

Paul Watson

Quando smetteremo di seguire, venerare ed alimentare i pifferai magici, gli imbonitori, i quaraquaquà, i cialtroni della politica, i venditori di fumo, quando impareremo a riconoscerli  sapendoli riconoscere, il mondo migliorerà all'improvviso. Nel frattempo... io dò il buon esempio e voi andatevene a fare in chiulo.

unamico

P.S. la cimice è verde. Ripeto: la cimice è verde. 

domenica 22 settembre 2019

Stupido è chi lo stupido fa, Signore.

Stupido è chi lo stupido fa, Signore. Il vero guaio è la stupidità funzionale, quella che certi dirigenti magnaschèi tendono ad inculcare nella cultura aziendale pur di non avere obiezioni, intoppi e procedere speditamente. È un grosso guaio per ogni organizzazione e può portare a catastrofi inimmaginabili... alla prossima.

P.S. Domani è un altro giorno. Ripeto: Domani è un altro giorno.