sabato 19 marzo 2011

Autopsia batteria Samsung BSL1315SE

Questa volta tocca ad una batteria di un cellulare Samsung (già riparato in passato) a finire sotto i ferri del tecno chirurgo e svelare cosa contiene all'interno. Trattiamo una battera slim Li-ion 3,7Volts mod. BSL1315SE fabbricata in giappone prima della catastrofe nucleare che quel paese sta vivendo. Per l'apertura del contenitore non occorre "distruggere" il guscio, anche se dopo l'operazione la batteria sarà inservibile, ragion per cui ne ho esaminato una che ha esaurito il suo naturale ciclo di vita. L'elemento attivo è racchiuso fra due sottili parti di plastica tenera. Con una lametta affilata si asportano gli agganci nella parte piatta, diametralmente opposta a quella dei contatti. Successivamente, dopo aver aperto una fessura, si procede a staccare le parti, delicatamente, con un piccolo cacciavite piatto, facendo attenzione a non scivolare e tagliare il contenitore della batteria.
L'interno è composto dalla "solita" batteria a "mattonella" con due terminali saldati ad un circuito elettronico. I contatti verso il cellulare sono 4, due per il polo positivo e negativo, più il terminale T (termistore) e C (dati seriali).  Quet'ultimi sono indicati nel circuito come P-, CF, VF e P+
Nel circuito si notano due integrati ed una manciata di componenti esterni. Un chip, quello più grande a 8 terminali è etichettato con la sigla 2X8AP 6968F, mentre il secondo a 6 terminali riporta la sigla 0641 o 064I (non è chiaro). Il circuito riporta serigrafato dal lato opposto a quello dei componenti la sigla EPW-H1A13A. 
Il corpo metallico della batteria riportava delle sigle sul bi-adesivo che lo teneva ancorato al guscio (anche la maggior parte dei moderni cellulari sono tenuti assieme da colla e biadesivi), purtroppo reso illeggibile dalle operazioni di disassemblaggio. Nel corpo mtallico è rimasta parzialmente la scritta C0113 e CP 043048 G xJ032xx   2132 (le x sono caratteri illeggibili).
Ora sarebbe davvero interessante trovare il datasheet dei chip e studiare se si tratta del "solito" "smart chip" che rgola la carica della batteria o se si tratta di una memoria che tiene conto dei cicli di carica scarica come nelle batterie dei portatili. La vera indagine inizia...alla prossima.

P.S. Stanotte la luna è gigante. Ripeto: stanotte la luna è gigante.

venerdì 18 marzo 2011

HP 5510 Officejet 0xd0840001 error

Sembra "strano" ma gli errori più insoliti si manifestano sempre quando si deve fare un lavoro urgente. Se poi si ha a che fare con il processo di stampa, solitamente necessario a "lavoro finito" magari a ridosso di una scadenza importante ove è necessario presentare una relazione cartacea, un business plan o una perizia tecnica alla riunione con il mega direttore galattico od alla riunione dello studio legale, allora l'evento può trasformarsi in una tragedia.
Pomeriggio, stampa di prova di alcune foto su una stampante HP Officejet 5510 series All-In-One (mfg.code Q3435A o Q3434A).
Le foto sono delle prove di elaborazione di alcuni fotogrammi presi da una postazione di videosorveglianza (CCTV) ed occorre verificare se sulla carta il volto del delinquente è riconoscibile. Il committente infatti non sa usare il computer ed ha chiesto di stampare su carta il filmato (!!sic!! vi lascio immaginare chi potrebbe essere).
Sul display della stampante compare "Error 0xd0840001". nella riga sottostante una serie di caratteri strani, le tre spie del pannello che lampeggiano e la stampante non ne vuole sapere nè di spegnersi nè di accettare alcun comando manuale dai tasti del pannello frontale.
Un problema del genere (e la ricerca di una soluzione immediata) manderebbe nel panico qualsiasi utente, ma nel caso in questione dispongo di alcune risorse e so come usarle.
Una rapida ricerca con gùgol non da risultati apprezzabili. L'HP suggerisce una manovra sciamanica che non è possibile ripetere. Suggerisce infatti di togliere il cavo USB, aprire lo sportello e togliere le cartucce per poi... alt, se si apre lo sportello il carrello non si sposta in posizione utile che permetta di togliere le cartucce, per cui niente da fare, solito suggerimento inutile per gli utonti. Procedo allora con un soft-reset della stampante. Si toglie il cavo di alimentazione (quello sull'alimentatore) e si attendono 10 secondi ( in modo che i condensatori dello stesso si scarichino). Si premono contemporaneamente i tasti # (cancelletto) e 3 (tre) del tastierino e con l'altra mano si reinserisce l'alimentazione di rete. Dopo una serie di cloc, clock, stack stock, tic tac, grrr grrr, squish squash ecc.. ed altri rumori preoccupanti, il pannello chiede di reimpostare la linqua, il paese e la stampante si avvia...problema risolto?. Sembra di no. sono riuscito a stampare dopo il riavvio, ma dopo poco l'errore si ripresenta. Nuovo full reset (#9), pulizia della coda di stampa e dopo l'accensione, tempo nemmeno un minuto, senza avviare alcuna stampa ancora i tre led che lampeggiano e l'errore che si vede in foto. Credo che  il problema sia nella mainboard / logic board (azz...ne ho una di ricambio ma il problema è serio) così nella sostituzione  procederò con una pulizia interna.
Del significato attendibile dell'errore 0xd0840001 nemmeno l'ombra (motherboard problem??). Ci serve per capire quale problema si sia verificato. Quindi occorre cercare il service manual, disposti a pagarlo ovviamente, per investigare più a fondo. In realtà credo di averlo trovato... 60 dollari cartaceo più la spedizione dagli states....no è troppo mi spiace. Intanto ne approfitto per l'ormai consueto anatema contro quei siti che si posizionano offrendo altri risultati di ricerca che rimandano ad altri risultati quasi all'infinito...pubblicità di m*rda ed un sacco di tempo perso, assieme a quello dedicato a quella m*rda di azienda telefonica che due volte al giorno da mesi rompe i c*glioni con una telefonista straniera per il servizio "Impr*sa s*mplice"...andateveneaffanchiulo!!!!!.
A puro scopo didattico, esiste anche una procedura di reset più aggressiva. #9 è il Master Factory Reset (che resetta anche la data/ora) ed in un paio di forum suggeriscono al posto del #3 di usare il #6, qualora la prima non dovesse produrre risultati utili...soliti tentativi da sciamano dell'informatica, accendi  e spegni, apri e chiudi, smonta e rimonta, tricche tracche.... Alla prossima.

P.S. la telefonista insistente deve morire. Ripeto: la telefonista insistente deve morire.

venerdì 11 marzo 2011

Japan heartquake People finder

Credo opportuno divulgare il servizio, utile a chiunque voglia chiedere informazioni o fornirle in caso di necessità, per le persone coinvolte nel disastro verificatosi in giappone.


mercoledì 9 marzo 2011

Energia elettrica di emergenza

Il fornitore monopolista di energia elettrica del vostro paese delle banane, informa la popolazione che lunedì dalle 12:30 alle 16:30 l'erogazione verrà sospesa per lavori di manutenzione. La cosa buffa è che per avvisare "tutti", usa un sistema tecnologicamente all'avanguardia che gli altri paesi d'europa invidiano. Un foglietto di carta gialla, formato A4 attaccato sui pali della segnaletica stradale con del nastro adesivo, ovviamente a pochi passi dalla bacheca comunale ove vengono usualmente affissi gli annunci cartacei di un amministrazione che ignora totalmente l'esistenza di internet. Immaginatevi l'effetto che può fare un foglio piano attaccato con lo scotch su un palo rotondo. Se poi ci si mette pure la pioggia... 
Puntuali come una cambiale, l'energia viene staccata ed occorre prendersi una pausa di lavoro. Quattro ore sono un pò tantine per i gruppi di continuità predisposti con un autonomia giusto necessaria per lo spegnimento controllato dei server. 
Ma, per le emergenze, mi sono procurato da tempo di un aggeggio che torna utile in queste occasioni. E' un accumulatore caricato da una dinamo a pedali, made in cina ed importato da una nota azienda che vende gadget per corrispondenza a prezzi stratosferici. E' dotato di presa 220 volts (convertiti da una batteria interna tramite inverter incorporato), una presa USB, un uscita con vari livelli di tensione selezionabili ed una torcia a led che per le emergenze più buie è utile. Un cavo adattatore per l'accendisigari permette di collegarla alla presa a 12 volts dell'auto e ricaricare la batteria interna, mentre una piccola presa 15 Volts DC input è da collegare ad una base dove trovano posto i pedali collegati meccanicamente alla dinamo tramite ingranaggi moltiplicatori. Una barra a 5 led indica lo stato di carica della batteria interna quando si genera corrente con la dinamo. E' un aggeggio un pò fragile, che sente la mancanza di qualità dei prodotti che arrivano dall'oriente ma è utile quando si ha la necessità di qualcosa che permetta di erogare energia e nello stesso tempo possa ricaricarsi tenendo allenati i muscoli. Ho provato a ricaricare completamente la batteria interna a mano, solo con l'attività fisica. Dopo 3 ore di pedalate a velocità moderata, sono riuscito ad accendere un solo led su 4 (il primo, il rosso, low battery, non lo contiamo). In pratica, per caricare completamente l'accumulatore, credo occorra pedalare almeno, minimo, per mezza giornata con sicuro beneficio per il fisico, sempre che la stanchezza non intervenga prima.
Alla prossima.

P.S. Chi ha la bici deve pedalare. Ripeto: Chi ha la bici deve pedalare.