mercoledì 9 settembre 2009

Samsung SGH-U600 - LCD

Finalmente, da Hong Kong mi è arrivato lo schermo LCD del cellulare SGH U600 in attesa di riparazione. Il codice stampigliato nel retro del modulo LCD 240X320 pixel, valido anche per eventuale riordino è UF24U130AA-S sotto il quale compare un altra scritta 080527A24TJ. Un altro codice presente con una piccola differenza in entrambi i moduli è: CD732A--QK-J24J-LF (la differenza sta solo nel codice "QK", diverso  nel secondo modulo) . Il codice di riordino presso la casa madre è GH07-01087A.
Il ritardo biblico nella consegna della parte di ricambio in esame, è causa delle nostre gloriose poste "itagliane". Sembra che manchi il personale e la povera co.co.pro, che è "straniera" di questo paese e non conosce le vie, sta facendo dei turni massacranti per riuscire, come può, a consegnare la montagna di pacchi e lettere accumulati a 7 Km da qui nel mese di Agosto, periodo in cui un dirigente imbecille ha concesso "ferie" a quasi tutti tenendo in organico solo gli ultimi arrivati. Deficiente. Viene la voglia di andarsela a prendere. Comunque, da una rapida ispezione al pezzo arrivato, mi accorgo che, per la sostituzione, occorre essere attrezzati per bene. Già lo smontaggio è stato un impresa. I Samsung non sono come molti modelli Nokia, che per sostituire l'LCD basta far saltare le clips plastiche con l'apposito attrezzino. Qui occorre fare i conti con viti, biadesivi, colle, incastri in rigorosa sequenza, degni del più contorto degli ingegneri che lavorano al reparto Ricerca & Sviluppo. Di sicuro Ricercano di complicare la vita ai tecnici e sarebbe meglio che lo Sviluppo si concentrasse nella materia grigia cui sono scarsamente dotati. Per sostituire la parte guasta, occorre armarsi di stagnatore con punta a spillo (0.5mm meglio se regolato in temperatura max 200°), flussante liquido, trecciola di rame per asportare l'eccesso di stagno, pinzette da chirurgo, tanta luce e per i "nonni" come me un paio di lenti spesse come il culo di una bottiglia. I punti da liberare sono indicati nella foto. Togliere i Flat dal connettore non dovrebbe essere estremamente difficoltoso, se si ha l'accortezza di staccare prima lo schermo dorato adesivo che li tiene al loro posto. Di sicuro non è un operazione da effettuare con il paio di attrezzini dati in dotazione...un cacciavitino a stella ed una leva di plastica. Decisamente non è un intervento alla portata di tutti sostituire lo schermo LCD in questo modello di telefono cellulare ultrapiatto. A breve l'aggiornamento dell'operazione. Alla prossima.

P.S. La mozzarella sta per scadere. Ripeto: La mozzarella sta per scadere.

martedì 8 settembre 2009

IP-301 Alimentatore riparato

Bene! Anche questo salvato dalla discarica dei rifiuti tossico nocivi. Dal post precedente è passato un pò di tempo, per far posto ai progetti in via di realizzazione.  In una pausa ho deciso di toglierlo dal tavolo del laboratorio che lo spazio è prezioso. Allora... L'alimentatore del Telefono IP301 (Perfectone o Euteglia) è del tipo switching step down converter. Ha smesso di funzionare dopo un agonia nella quale la tensione di alimentazione in uscita si abbassava progressivamente. Il sintomo è la fonia gracchiante dell'apparecchio telefonico e le scritte sul display che si affievoliscono. Vediamo come procedere per andare a colpo sicuro.
La procedura di apertura del contenitore: Si fa leva con un cacciavite per sganciare le due clips plastiche su ogni lato. Con delicatezza si infila un cacciavite piatto nelle fessure che si vedono appena esternamente (sono posizionate un pò verso gli angoli). Occorre premere la parte superiore (quella con l'etichetta) che è agganciata nella parte inferiore (clips femmine) che alloggia i tue terminali per la tensione di rete 230V AC. Appena salta via il coperchio, si notano subito i componenti SMT lato circuito stampato. Delicatamente si tira il cavo di alimentazione in bassa tensione e si estrae la basetta per mettere in evidenza i componenti.
Procedura di ispezione: si guarda immediatamente se si notano bruciature, annerimenti da arco voltaico, componenti anneriti. Se non si nota nulla di strano, si procede con il controllo del fusibile di ingresso. Se è bruciato si può procedere con il controllo dello stadio iniziale: Condensatori di filtro, ponte di diodi e componenti a valle individuabili seguendo le piste del circuito stampato. Se il fusibile è integro, è più probabile che il guasto, come in questo caso, risieda nello stadio finale. Il sintomo descritto indica con buona probabilità un problema ai condensatori di uscita. Per i guasti alla parte intermedia, in alta frequenza...è un casino e spero di non dover mai intervenire. Ad una osservazione attenta è possibile notare come il condensatore C2 presenta uno strano rigonfiamento della calotta metallica superiore. Può indicare un surriscaldamento dell'elettrolita interno e conseguente aumento di pressione. Per scrupolo, si dissalda anche il condensatore C3 che è accanto. Sotto quest'ultimo, si nota che la gomma sigillante (il "tappo") è fuoriuscita, anche in questo caso per aumento di pressione interna. Sono entrambi da sostituire. Con un tester si può controllare la coppia di diodi fast o il mosfet montato sul dissipatore. Ad un controllo sommario sembra tutto ok e la mancanza di bruciature o fiammate abbinata al tipo di sintomo, mi suggerisce di non procedere oltre con le indagini.
La sostituzione dei condensatori: Prima di procedere con la sostituzione, è opportuno effettuare una misura con un capacimetro e verificare se effettivamente i componenti incriminati sono guasti. Nel nostro caso il C2 ha segnalato una capacità di 21 uF contro i 1000 di targa, mentre il C3 è praticamente interrotto. La difficoltà per chi come me usa rigorosamente componenti di recupero è quella di trovare un sostituto di uguali dimensioni e caratteristiche. I valori di capacità, in questo caso devono essere rispettati assieme al voltaggio nominale. Nel nostro caso, il condensatore C2 è stato sostituito con uno da 10 volts al posto dei 16 raccomandati (quello, ho trovato). Se la tensione di uscita è  d circa 9 volts, siamo entro i valori (ma al limite). Un altra caratteristica da rispettare è il tipo di condensatore da sostituire. Non va bene il primo che càpita di pari valore. Devono essere anche low ESR (bassa resistenza equivalente) e li si possono riconoscere per la sigla stampigliata sull'involucro. Si possono recuperare da altri alimentatori switching, quelli per i PC sono ideali, e presentano delle stampigliature dei valori sull'involucro con inchiostro bronzo / oro. L'ideale è avere un misuratore di ESR... è solo questione di tempo e so già che si può auto costruire.
Comunque, al momento l'alimentatore è stato rimesso al suo posto, in esercizio 24/24 7/7 per verificare se la riparazione "tiene", dentro l'armadio server, dove la temperatura è un pò alta in mancanza di un sistema di ventilazione adeguato (next project, of course). Per ora nulla da segnalare. Il Telefono funziona perfettamente ed io ho il morale alle stelle. Un rifiuto in meno su questo pianeta a contributo del "benessere" di voi stupidi terrestri. Alla prossima.

P.S. Il Leone è incapace di tornare a casa. Ripeto:Il Leone è incapace di tornare a casa.

DIY Hot air rework (V° finito)

Un successo. Ed anche questa realizzazione la mettiamo nell'elenco degli obiettivi raggiunti. Anche se non fa curriculum professionale, è sicuramente uno strumento che mi permetterà di effettuare riparazioni, recuperi, test e prove sull'hardware in indagini forensi, oltre i limiti ai quali pochissimi si spingono. L'idea di tappare le fughe d'aria con il silicone per caminetti si è rivelata vincente. In questo modo ho recuperato un pò di compressione in più, ho un flusso d'aria sicuramente migliore del precedente ed ho un pò isolato termicamente il manico di plastica dal tubo rovente. Anche il "dissipatore" artigianale, realizzato con rondelle metalliche di varie dimensioni e due fascette stringi tubo, fa il suo dovere disperdendo un pò di calore prima che si propaghi verso l'impugnatura. Una calotta di gomma siliconica gialla, recuperata da un altro stagnatore ora in pensione, permette la presa dell'attrezzo senza scottature. Anche dopo l'utilizzo per trenta minuti di seguito, non si notano colature o ammorbidimenti della plastica di supporto. Il getto d'aria, da potenziare un pò con una pompa più potente, va tenuto a pochi millimetri dal componente. L'attrezzo è pronto per lavorare dopo appena un minuto.
Con gli SMD a due terminali (resistenze, condensatori, piccoli transistor ecc.), l'operazione avviene in pochi secondi, tre al massimo dopo una fase di pre-riscaldo di almeno 5 secondi. Il distacco dei componenti con massa maggiore (il caso dei transistor di potenza che hanno la base stagnata su una grande area del circuito stampato), richiede l'ausilio di un pò di flussante liquido e di almeno 7-10 secondi. Per gli integrati invece si procede nel seguente modo. Si inserisce una lametta sotto il corpo plastico, per fare leva verso l'alto. Si dissalda una fila di piedini passandoci sopra l'ugello del soffiatore (muoverlo alternativamente), previa innaffiatura di flussante liquido. Tempo massimo 5 secondi e la fila si solleva senza problemi. Si passa poi alla fila opposta aiutandosi con una pinzetta. Un gioco da ragazzi. Manca il metodo per distaccare gli integrati quadrati... basterebbe un ugello della forma opportuna (in fase di ideazione) ed un soffio d'aria più forte. Dovrebbe funzionare. Per ora basta. I dati tecnici sono nei post precedenti. Alla prossima.

P.S. Il falco è a caccia sul fiume. Ripeto: Il falco è a caccia sul fiume.

lunedì 7 settembre 2009

e-scooter - Test meccanica e trasmissione (IV)

Procede bene il ri-assemblaggio del monopattino elettrico, e man mano che procedo, sono sempre più evidenti gli errori di progettazione e realizzazione dell'ingegnere "cinese" del reparto Ricerca & Sviluppo. Dopo aver teso per bene la catena di trasmissione, agendo sui due dadi posteriori che permettono anche la centratura della ruota, si nota come la corona dentata grande, assemblata sulla corona piccola della ruota posteriore, sia fuori asse. E' la corona piccola che credo sia completamente sbilanciata. Pazienza per il copertone, appena montato, che dovrebbe centrarsi automaticamente dopo i primi metri. Ma la corona dentata fuori asse verticale proprio non me l'aspettavo. A peggiorare le cose c'è la catena bloccata in un paio di punti. Gli elementi che dovrebbero seguire la curvatura degli ingranaggi, risultano bloccati a causa di un eccessivo periodo di fermo e conseguente arrugginimento. Svitol, lubrificante al silicone, nulla. Durante lo scorrimento si sentono dei colpi (cloc,cloc,cloc...) in prossimità dei punti bloccati che faticano ad entrare bene nei denti della trasmissione. Il supporto del motore inoltre, in corrispondenza dei punti bloccati che non entrano bene nei denti della corona del motore, si piega vistosamente di qualche millimetro. In queste condizioni ci sarà sicuramente un'usura eccessiva delle parti meccaniche in movimento (catena e corona) e una probabile rottura per fatica del supporto motore. Questione di tempo ma questo monopattino andrà a pezzi se lo si utilizzerà frequentemente. Come già descritto nei post precedenti, è un aggeggio di pessima fattura, scarsissima qualità, realizzazione indecente, in misura tale da alimentare il sospetto che la roba "cinese" vale poco ed è fatta malissimo. Spiace constatare, a fronte di queste critiche, una pletora di commercianti avidi e disonesti che, attirati dai costi bassissimi, ricaricano cifre astronomiche dimenticando il rapporto qualità prezzo e soprattutto dimenticando che questi mezzi non possono circolare per strada a meno che non si provveda ad omologarli (sic!), pagarci l'assicurazione, il bollo e circolarci con il casco ben allacciato in testa. Da un mio calcolo basato sulla personale esperienza di perito estimatore in ambito industriale, un accrocchio del genere può essere venduto sul mercato a 40 - 60 euro nel mercato italiano, iva compresa, non di più ed ancora ci si guadagna qualcosa. Non credo che il commerciante lo abbia pagato di più di 20 euro, anche se lo ha venduto a 250 euro. Un vero mago del furto. Per tornare al nostro monopattino elettrico, ormai in via di terminazione più per testardaggine personale che per convenienza, dobbiamo aggiungere che i margini di miglioramento sono enormi. Il telaio pesa troppo, è saldato male, è di materiale troppo pesante. E' possibile realizzarlo in alluminio, con un minimo di design italiano e risparmiare parecchi chilogrammi. Le batterie al piombo pesano troppo. Meglio quelle al litio che nonostante il costo maggiore (ed una diversa gestione in carica-scarica), siamo ampiamente entro la cifra esagerata cui è stato venduto. In ogni caso dovrò cambiarle in quanto queste non tengono la carica. Tutti gli altri componenti li ho tolti, luci, stop, frecce, specchietto, indicatori di carica batterie, sellino ammortizzato, carenatura (gialla!! che orrore), via tutto per togliere peso, bastano i miei 80 kg. Ora procedo con la realizzazione di una piccola pedana per poggiare i piedi e domani...il primo collaudo su strada...privata. Alla prossima.

P.S. La lampada del mio comodino è accesa ma fa poca luce. Ripeto: La lampada del mio comodino è accesa ma fa poca luce.