sabato 22 novembre 2014

Hoover TC4210 Dust Manager Cannister (rigernerato)

Nuovo... o quasi. Un Hoover Sensory Dust Manager TC4210 (product code 3900385 link) è tornato praticamente nuovo, dopo averlo adottato prima che finisse in discarica e dopo un pò di lavoro, E' pronto per fare il suo dovere per chissà ancora quanti anni. E' un aspirapolvere di quelli a carrello che si trascina con il tubo di aspirazione, cavo avvolgibile (comodissimo), 2000 watt di potenza (da non usare assieme alla lavatrice in funzione se non si ha un impianto fotovoltaico), filtri lavabili che permettono un risparmio nei consumabili, senza sacco (così anche i sacchetti di carta usa e getta diventano un ricordo). 
Era in condizioni a dir poco pietose, trascurato e impolverato all'impossibile. L'aspirapolvere di questo tipo è in realtà abbastanza semplice. Un potente motore, una scheda elettronica a processore e poco di più. Se meccanicamente è a posto, l'elettronica funziona ed il motore gira... è facilmente risistemabile. Come? E' suffucuente pulirlo internamente smontandolo ai minimi termini e la semplicità costruttiva agevola molto l'operazione. Iniziamo.
Si apre il coperchio frontale che può essere facilmente sganciato per poterlo pulire sotto l'acqua corrente. Si rimuovono i filtri anche quelli da passare sotto l'acqua tiepida con un pò di sapone. 4 viti tengono fisso il coperchio che alloggia un filtro quadrato e copre il motore, l'elettronica e l'avvolgicavo (sono le uniche viti da togliere). 
Dentro si nota immediatamente un cilindro nero (grigio se ricoperto da strati di acari morti e polvere sottilissima). E' il contenitore del motore che va rimosso per procedere alla sua completa pulizia. Un gommone nero in testa da togliere e dopo aver tagliato i fili elettrici (da riunire successivamente aggiungendo dei morsetti a vite) il motore si sfila facilmente dal suo alloggiamento, essendo tenuto in sede da dei fogli di gommapiuma (lavabili) che assorbono le vibrazioni durante il funzionamento. Con un pennello morbido (ed un altro aspirapolvere) si toglie quanta più polvere possibile (meglio non smontare gli alloggiamenti delle spazzole a meno che non siano consumate all'osso e no, non usare liquidi per il motore). 
Osservando attentamente si nota, dalla parte della ventola, un coperchio metallico a forma di "pentola". Questo è ribattuto leggermente su due punti lungo la circonferenza che si incastra al corpo motore. Con un cacciavite, facendo attenzione a non crepare la plastica, si allargano delicatamente le due ribattute e aiutandosi con dei leggeri colpetti sul perno ed un cacciavite piatto, delicatamente e lentamente lungo la circonferenza in progressione, si può rimuovere la copertura e mettere in luce la ventola. Per togliere quest'ultima si prende una chiave a bussola da 13mm e si svita il dado che la fissa al perno motore. Occorre ricordare che il filetto del perno è "rovescio", ovvero per svitare occorre ruotare il dado come se lo si volesse avvitare normalmente. Una volta aperto il tutto, si può procedere a lavare le parti o spolverarle con uno straccio umido dopo aver rimosso il più grosso con spazzole e pennelli. Un paio di gocce (non di più) di  lubrificante minerale bianco (quello per le macchine da cucire) è utile per ravvivare la parte in movimento ed agevolare le bronzine. Per rimontare fare le operazioni inverse senza dimenticare nulla. Può essere utile prima di procedere, fare delle foto per memorizzare la posizione dei componenti.
La parte elettronica è relativamente semplice. Un triac per carichi induttivi elevati, un FAGOR FT1216MH da 12Ampère / 600 Volts in TO220-AB montato su un aletta dissipatrice regola la velocità del motore (AC switching) al variare della resistenza di un trimmer  comandabile dalla manopola esterna di on-off. Il resto è regolato dal firmware di un microprocessore 8bit Motorola MC68HC908QY2  architettura Von Neumann CISC Complex Instruction Set Computer (non RISC).  Bisogna ricordarsi, rimontando l'elettronica, di ricollegare il tubicino dello switch di pressione della camera di aspirazione. 
Nel caso la scheda elettronica si dovesse rompere e non si abbia a disposizione la cifra necessaria per la sua sostituzione... alla peggio si usa solo l'interruttore on/off e si fa andare il motore alla massima potenza. sostituire il processore? non credo.... occorrerebbe avere anche il suo firmware. Ad ogni modo la parte che è più probabile che si guasti, oltre al codensatore, può essere il triac, da cambiare con uno equivalente. Che altro dire? Una volta rimossa la polvere all'interno, che in verità non dovrebbe esserci se non fosse che le varie guarnizioni di isolamento non hanno fatto il loro dovere, l'aspirapolvere torna operativo. Per un lavoro eccellente sarebbe opportuno cambiare tutti i filtri e soprattutto le guarnizioni poste in prossimità delle chiusure dei vari coperchi...ci penseremo quando avrò un pò di disponibilità economica, che in questo periodo di merda non è delle migliori. alla peggio, appena trovo una striscia di gomma a sezione quadrata o rettangolare la uso per la sostituzione. Con quest'ultime a posto, non si dovrebbero più verificare acumuli di polveri sottili all'interno dei vani non interessati dal flusso d'aria. L'assenza del sacchetto è dovuta alla presenza di una vaschetta di separazione che funziona col principio che sfrutta la forza centrifuga impressa ai detriti aspirati in un flusso d'aria rotante. Non male come idea, ad oggi sfruttata da altri modelli, alla faccia di quelli che invece usano ancora i sacchetti consumabili, maledetti cultori del consumismo capitalista ed imperialista. Le altre parti e gli accessori sembrano integri, nulla da riparare o acquistare. Ottenuto gratis (all'epoca acquistato per poco più di 300.000 lire) e operativo al 100%...un affare. alla prossima. 

P.S. Lella è sola, Ripeto: Lella è sola.  

lunedì 10 novembre 2014

unani... a volte ritornano.

Sono selvaggi, rompono i c*glioni per abitudine, puzzano, sono invadenti, ignoranti, stupidi, arroganti, prepotenti, egoisti, pigri, menefreghisti, fancazzisti, sfruttatori, infetti... e vengono pure, senza alcun pudore, a chiedere aiuto, magari dopo che hai spiegato come e cosa fare.  E' inutile, sono senza speranza. Agli unani è tutto dovuto, perchè insistono. Gli si dice di no e ritornano a chiedere. Gli si dice basta e continuano a chiedere. Li aiuti e non basta mai, continuano a chiedere aiuto, non capiscono come fare per evitare i problemi ai quali chiedono soluzione, nemmeno quando hanno la soluzione sotto gli occhi... allora pretendono che fai le cose al posto loro... ah, naturalmente agratis. Unani di m*rda. Andatevene in ferie in una caldera di un vulcano attivo.  
Mavaffanchiulo và. 

P.S. Renato Renato Renato.... Ripeto: Renato Renato Renato....

martedì 4 novembre 2014

Caldarroste

Novembre, primi freddi, nebbia quando non pioviggina, senso di umido nelle ossa, pochissima voglia di uscire... si sta a casa al calduccio e ci si coccola un pò. Ci si vizia anche con la "frutta" di stagione... meglio dire i semi... castagne e marroni... 
Una manciata di caldarroste ed un bicchiere di vin brulè e chi si schioda da casa? Quest'anno, tutti i produttori sono a ripetere come un mantra... non è una buona annata per le castagne. Non è stata una buona annata per nulla dico io... albicocche, susine, insalata, pomodori, uva, fichi, melograni, melanzane, zucchine... poco o nulla quest'anno, che ricorderò come un anno in cui sono andato in carenza di cibo autoprodotto. 
Per questi motivi, le castagne quest'anno costano un occhio, ma... come rinunciare? creano un atmosfera pre-natalizia, tutti intenti a sgranocchiare conversando... ma l'importante è arrostirle per bene altrimenti al seme resta attaccata la pellicina (commestibile sì, ma un pò amara). 
Serve una padella forata (la si trova a meno di tre euro) e si possono fare sul gas di casa (o alla brace per chi ha un caminetto acceso). Prima di mettere le castagne al fuoco occorre inciderle con un coltello, meglio se si ha l'attrezzino a lama curva, si fa prima e soprattutto si fa meno fatica, incidendo solo la buccia senza incidere anche la castagna all'interno. Quello in foto è un "Ausonia inox" che andrebbe affilato un pò (venderanno gli affilatori per taglia-castagne? boh). 
A padella rovente si nettono le castagne e si continua a farle rotolare, così si evita che brucino tutte da una parte, e si annerisce la buccia per bene. Pian piano si nota che le castagne iniziano a gonfiarsi un pò (il taglio se ben fatto si aprirà). Durante l'arrostitura è inevitabile che il piano cottura si sporchi con la pellicina bruciata.... (un panno umido e torna come prima in mezzo secondo) 
Appena la buccia esterna è annerita, occorre farle "passare"... le si avvolge in un panno e si aspetta una decina di minuti (anche perchè appena tolte dalla padella sono bollenti ed impossibili da mangiare). Il calore accumulato terminerà per bene la cottura, il vapore uscirà piano piano ed il seme sgonfiandosi di più della buccia quasi carbonizzata permetterà il distacco naturale della pellicina. Se si usa questo trucco, la castagna uscirà senza fatica e la buccia resterà quasi intatta in due parti. Se invece nonostante questo accorgimento la pellicina resta attaccata al seme...significa che non è perfetta... o c'è il baco all'interno (controllare durante il taglio che non ci siano forellini) o è malata o non si è ben sviluppata verso la maturazione. 
Gnammm... alla prossima.

P.S. il baco baca. Ripeto: il baco baca.