mercoledì 9 luglio 2025

Imetec No-Stop Prestige Eco - switch repair

Un ferro da stiro a caldaia fa sempre comodo per stirare le camicie di classe, realizzate su misura con tessuto pregiatissimo (con gemelli e monogramma personalizzato) che porto abitualmente durante i miei lavoretti di riparazione o giardinaggio.... scherzo ovviamente, daiiii. Qui stiamo trattando un Imetec No-Stop Prestige Eco, con caldaia a refill continuo, senza quel fastidioso tappo di "sicurezza" che non si svita quando è bollente, una vera rogna quando devi stirare a lungo e che ti costringe a delle pause bibliche fra una ricarica e l'altra. 

Il problema che ha convinto il/la proprietario/a a buttarlo? lo switch sul manico che aziona il getto di vapore sulla piastra. Non chiude bene e quando chiude resta ostinatamente chiuso facendo sbuffare il ferro come una solfatara vulcanica. E che problemino è, un interruttore da pochi centesimi, un gioco da ragazzi sostituirlo, vero? Così la pensano sempre le massaie che ti portano l'elettrodomestico dopo averlo massacrato senza pietà. No guardi signora, conviene prenderne uno nuovo, più bello e potente, con tanto di uaifai e blutut, così a stirare ci pensa lo smartphone con l'apposita APP da installare, mi creda. ok (sulle menti fragili e vuote si possono costruire interi palazzi).

In realtà, il problema non è tanto il pezzo da riparare, ma smontare il ferro. Dei progettisti strafatti di vinavil e svitol hanno pensato bene di complicare la vita alle massaie che si sa, quando qualcosa non funziona si armano di cacciaviti ed attrezzi vari per riparare. No dai, ci sono anche questioni di sicurezza. Apparecchi con alte temperature e fluidi in pressione o parti sotto tensione vanno ovviamente trattati con cautela per cui è meglio scoraggiare e rendere la via difficile alla moltitudine di riparatori improvvisati con l'attrezzatura presa alla Lidl o all'Aldi o peggio dai negozi Action. Non fate come me che il pericolo si annida anche dopo un riassemblaggio non eseguito a regola d'arte. 

Ma... come si arriva a smontare il ferro da stiro? Qui non trattiamo la caldaia ma solo il manico del ferro....chiaro? Allora:

Togliere tre viti a vista (facilmente individuabili). Due di esse sono torx di sicurezza e richiedono un inserto torx forato al centro. Si può fare anche con altri inserti ma il risultato è quello di spaccare la testa della vite o rovinarla (ordinate voi il pezzo dai cinesi). Poi si rimuove la manopola sotto il manico di sughero, basta tirare che è ad incastro e ricordarsi dei pezzettini da mettere da parte.

Si parte da dietro, lato cavo ricoperto in filato che va alla caldaia. Occorre sganciare la copertura (dalla parte inferiore a contatto con il metallo) ed accedere ai collegamenti elettrici. 

Si smontano i collegamenti elettrici, tutti, aprendo con una pinza i terminali crimpati, per fare spazio alla vite di fissaggio del corpo plastico.

Si toglie la vite fissata alla base del ferro sperando non sia arrugginita o fusa con la piastra. In tal caso una sequenza abbondante di fantasiose imprecazioni contro gli dei dell'olimpo può aiutare sicuramente.

Si toglie un dado in prossimità del manico per poter sfilare l'impugnatura e lo si sfila dai 4 fili che vanno nella parte anteriore. In questo modo il blocco plastico posteriore  si può muovere e si può sfilare il manico in sughero (occhio che è fragile e non ci sono ricambi per quello. 

Si procede togliendo, con un cacciavite ad angolo, la vite che va alla piastra e che sorregge la plastica anteriore.

Quest'ultima è composta da due valve tenute assieme da una piccola vite con testa a croce posta nel cilindretto sottile all'interno del manico di sughero. Sotto, le due valve sono tenute assieme anche da una piastrina metallica fissata con altre due viti, tolte le quali si riesce a separare ed aprire la plastica frontale. 

Si toglie la spia verde (fili rosso e blu) e seguendo i fili nero e marron, li si sfila dall'alloggiamento a labirinto. Lo switch è infilato su due piolini e viene via senza difficoltà. 

Ora viene il bello.... trovare uno switch di ricambio... work (e foto) in progress...stay tuned. alla proxima

P.S. la cinciallegra è triste. Ripeto la cinciallegra è triste.

mercoledì 28 maggio 2025

Avventura Elettrica tra Fantasmi e Fancazzisti


Questa mattina, alle 6 in punto, mi sono svegliato con un'illuminazione: la casa, un tempo un faro di energia e vita, si era trasformata in un oscuro abisso di silenzio e gelo. Sì, la magia dell'elettricità aveva deciso di prendersi una pausa, lasciandomi in balia di un mondo senza corrente. Ma non temete, perché l'avventura era appena cominciata!

Con il coraggio di un eroe dei fumetti, ho preso il telefono ed ho composto il numero per la segnalazione guasti. La voce robotica, che sembrava più un fantasma che un'assistente, mi ha accolto con un caloroso "Benvenuto nel nostro incubo". Mi ha chiesto il numero POD della bolletta, ma ahimè, non lo possiedo. Il contratto è intestato alla persona che mi ospita, un novantaduenne che, a quanto pare, ha deciso di dormire fino alle 9:30.

Dopo aver "spiegato" la mia situazione (una sequenza di numeri), la voce robotica ha continuato a snocciolare richieste come un DJ in un club: "Numero POD?, Numero telefonico di intestazione del contratto? CAP del paese di residenza?" Ma chi ha bisogno di un CAPpello quando sei in balia di un blackout? Alla fine, la voce dall'aldilà mi ha informato che c'era un guasto già segnalato e che sarebbe stato risolto entro le 8:30. Fantastico! Solo due ore e mezza di attesa, giusto il tempo di preparare un caffè... oh, aspetta, non posso, caldaia in blocco, niente gas!!! Noooooooooooooooo.

Decido di premere 1 per parlare con un umano, sperando in un miracolo. Risponde un impiegato che sembra essere stato risvegliato da un letargo invernale. La sua voce è lenta, come se stesse cercando di risolvere un cruciverba complicato. "Numero POD? Telefono? CAP?" Mi sento come un personaggio di un videogioco, costretto a ripetere le stesse missioni senza mai avanzare.

Dopo un'attesa interminabile, l'impiegato, con la stessa energia di un bradipo in letargo, mi informa che non può aprire la segnalazione di guasto senza il numero POD. "Deve essere il firmatario del contratto a segnalare", dice, come se avesse appena scoperto l'acqua calda. Peccato che il firmatario, novantaduenne, è ancora nel mondo dei sogni, ignaro del dramma che si sta consumando nel suo regno di ghiaccio. Ah, dimenticavo... a LUI, l'impiegato, non risulta nessun disservizio!!

Ultima chicca.... la voce ultraterrena, prima di passare la patata bollente all'umano, mi invita a non riagganciare al termine per poter lasciare un giudizio sull'esperienza utente... peccato che appena l'umano termina, cade la linea e non posso vomitare tutta la mia rabbia e delusione nel loro database della Qualità! Geniacci del marketing, c'entrano sicuramente loro.

Nel frattempo, il congelatore si sta scongelando, l'allarme di sicurezza è muto, il mio computer è un elegante fermacarte e la caldaia del gas ha deciso di entrare in modalità "blocco totale". E non parliamo del caffè: senza gas la mia moka è diventata un oggetto di culto, un simbolo di speranza perduta. Forse dovrei cercare due legnetti da sfregare per fare un fuoco.

Ecco la grande verità: in caso di blackout, mentre la tecnologia avanza, noi ci ritroviamo a combattere con robot "assistenti vocali" che non possono comprendere la nostra umanità. La discrepanza tra uomo e macchina è palpabile. Da un lato, un impiegato dell'assistenza clienti che sembra aver fatto del "minimo sforzo" la sua filosofia di vita; dall'altro, una voce robotica che non può fare altro che ripetere domande senza senso.

In conclusione, la prossima volta che vi troverete in una situazione simile, ricordate: la vera avventura non è solo nel guasto elettrico, ma nel tentativo di comunicare con un sistema che sembra più un labirinto di burocrazia che un servizio clienti. E mentre il mondo intorno a noi si spegne, noi continuiamo a cercare la luce... o almeno un caffè caldo. Alla prossima.

P.S. Attenzione, attenzione! Messaggio in codice: La fenice sorgerà dall'oscurità quando il sole bacerà il mare. Ripeto, la fenice sorgerà. Rimanete vigili e preparati. Fine del messaggio."

mercoledì 30 aprile 2025

Bugie

Se c’è una regola che ormai ho adottato in modo permanente è questa: più la spiegazione per un evento anomalo è risibile, più è grossa la bugia che si vuole nascondere.

P.S. La mano è morta. Ripeto: La mano è morta.

martedì 29 aprile 2025

L'informatico vintage riciclato

 


Nome Prodotto:
"Old Hacker - Vintage Cybersecurity Legend"

Tagline:

"L'esperienza di ieri, la sicurezza di domani... oppure almeno ci prova."


📦 Contenuto del blister

  1. Action Figure:

    • Uomo sulla settantina, capelli grigi arruffati, occhiali spessi, camicia a quadretti e gilet di lana.

    • Porta al collo una chiavetta USB come collana.

    • In una mano tiene un vecchio laptop IBM ThinkPad; nell'altra una lente d'ingrandimento simbolo dell'OSINT.

    • Postura leggermente incurvata ma determinata.

  2. Accessori:

    • Chiavetta USB "Rubik's Cube edition" (forma a cubo, finta, non funzionante).

    • Mini modem 56k con suono incorporato (premendolo, emette il famoso stridio di connessione).

    • Manuale cartaceo miniaturizzato:
      "Cybersecurity avanzata spiegata in DOS Prompt"

    • Berretto di lana con la scritta "Privacy Warrior".

    • Laptop vintage (aperto su un terminale Linux con ASCII art).

    • Set di floppy disk colorati con etichette:

      • "Top Secret Data"

      • "AI Neural Net"

      • "OSINT Toolkit"

  3. Extra digitali (immaginari o scaricabili da QR code nel retro):

    • Template Excel per "Analisi forense di rete"

    • Lista "Top 100 tool Open Source... del 1998"

    • Script bash di esempio: grep -r password /


🎨 Grafica della confezione

  • Stile: fumettoso, colori retrò (beige, marrone, verde oliva).

  • Sfondo: scheda madre disegnata a mano + effetti "CRT monitor" (linee di refresh orizzontali).

  • Logo:
    → un floppy disk con una serratura sopra e due chiavi incrociate come insegna.

Slogan sul fronte:

"Dimentica il phishing... quando lui c'era si bucava con il telefono!"

Retro blister:

  • Biografia fittizia:

    "Dopo decenni a configurare stampanti e combattere il malware su Windows 95, il nostro eroe torna per sconfiggere le minacce della nuova era digitale. Armato di pazienza, memoria a breve termine variabile e decine di backup su CD-R, affronta la cybersecurity moderna a modo suo!"

  • Skill bar a livelli (0–100):

    • 🔒 Password Management: 90

    • 🛡️ Firewall Tuning: 75

    • 🤖 AI Ethics Rants: 100

    • 🔍 OSINT Investigation: 60

    • 🧑‍💻 Social Engineering (accidentale): 95

    • 🪛 Hardware Recovery: 85

    • 🧠 Recall di RFC obsoleti: 110


📜 Possibili Varianti Future

  • Old Hacker Deluxe Edition:
    con Raspberry Pi, router openWRT modificato, badge DEFCON finto.

  • Companion Pack "Young Sysadmin Skeptic":
    il giovane collega che corregge il nonno digitale.


📄 Ulteriore dettaglio tecnico "over the top"

  • Chip NFC integrato nel cartoncino del blister per simulare un "attacco" fisico con tag malevolo (naturalmente disabilitato o neutro, pensato come easter egg).

  • Mini badge QR code per portare al download di script di esempio scritti male e richiedere la "patch del firmware mentale".


 

Variante:


 

Alla prossima...forse.

P.S. la barba è finta. Ripeto: la barba è finta.