domenica 28 giugno 2009

Alimentatore con PT78ST112H - finito

Detto, fatto. Ecco com'è venuto. Soluzione su 1000 fori per non star lì a progettare e realizzare il circuito stampato. In compenso ho dovuto allargare con il "simildremel" alcuni fori, per il ponte, i morsetti e l'aletta di fissaggio degli integrati, quest'ultima fuori passo nella distanza fra i pin. Ho preferito per l'uscita delle due alimentazioni, adottare dei morsetti (non ricordo recuperati da dove), così in caso di sostituzione, non devo star lì a dissaldare i fili collegati direttamente alla basetta. E' la soluzione che preferisco. Il circuito non ha funzionato alla prima accensione. Mi ero dimenticato di collegare il terminale comune alla massa per i 5 volts, così ho potuto sperimentare il funzionamento dell'integrato. Appena davo alimentazione, il led di segnalazione si accendeva per mezzo secondo per poi spegnersi, segno che qualche circuito interno provvede a regolare correttamente l'erogazione della tensione ed intervenire in caso di malfunzionamenti (c'è anche, integrata, la protezione da cortocircuito e protezione termica in caso di sovraccarico). Ho effettuato due misurazioni di tensione a vuoto. L'integrato PT78HC205H eroga esattamente i 5 volts promessi, mentre l'integrato PT78ST112H fa registrare 11,98 volts in uscita al posto dei dichiarati 12 volts, entro comunque i valori di tolleranza promessi dal costruttore. Dalle foto si nota che nello stadio primario del trasformatore di tensione, ho inserito un filtro EMI (DR-EMI01), per le interferenze elettromagnetiche, non si sa mai. Proviene da un vecchio alimentatore switching per PC, anch'esso fatto a pezzi nei momenti di "svago" che mi servono per tranquillizzarmi. Per "sicurezza", nel secondario del trasformatore c'è anche un fusibile, originariamente previsto per prevenire eventuali "disastri". Ecco dimostrato per l'ennesima volta, a chi ancora non volesse capirlo, come far tornare a nuova vita dei componenti che altrimenti sarebbero finiti in discarica o presso qualche baracca in cina o india, dove provvedono a staccare i componenti sul fuoco ed avvelenare gli abitanti.
Ora devo pensare a "boxarlo" nel contenitore che ho già predisposto. Mi serviranno degli spaziatori e delle viti. Devo fissare il circuito su una base di plexyglass da 4mm e mi serviranno delle viti con la testa svasata, per non fare spessore. Sto pensando ad un modo per costruirmeli da solo, della misura che mi serve, non dovrebbe essere difficile. Ok. Ora, una piccola pausa che me la merito. Alla prossima.

P.S. Basta pasta. Ripeto: Basta pasta.

Alimentatore con PT78ST112H

Nel corso di un operazione di dissaldatura ad aria calda dei componenti elettronici presenti nelle schede di recupero che campeggiano da tempo in laboratorio, mi sono imbattuto in due regolatori dalla forma "strana". Prodotti dalla Power Trends (Texas Instruments company) riportano le sigle PT78ST112H e PT78HC205H. Il suffisso "78" induce a pensare che siano dei regolatori di tensione mentre il suffisso "PT" fa riferimento alla casa produttrice. In base a questi indizi il codice da cercare che identifica la serie per il data-sheet è PT78ST100. L'"H" finale, fa riferimento al tipo di montaggio, ovvero "V" per vertical mount, "S" per surface mount e "H" per horizontal mount, mentre le due cifre dopo l'uno, si riferiscono alla tensione regolata, elencata in 33 per 3.6 volts sino a 15 per i 15 volts. Il componente è uno "step down DC/DC switching regulator" da 1,5 ampère (serie 100). Ad ora non sono riuscito a procurarmi il datasheet del componente PT78HC205H che quasi certamente è un regolatore per i 5 volts. La sigla "HC" e la serie 2 non so a quali caratteristiche facciano riferimento, ma posso intuire che supportino sino a 2 ampère, come di può verificare nel datasheet della serie ST2.
Dato che ne ho 4 coppie, ho deciso di costruirmi un alimentatore per i 5 e 12 volts, sempre necessari in laboratorio. Lo schema è molto semplice, grazie a questo integrato che richiede solo un condensatore in ingresso (opzionale) da 1pF, ed uno da 100uF in uscita. Deciso a non acquistare nemmeno un componente aggiuntivo (lo sciopero della spesa che ho dichiarato è ancora in vigore), procedo con la ricerca dei componenti rigorosamente di recupero, ed ecco l'elenco:
Trasformatore da 19V AC 4 A che dovrà supportare entrambi i regolatori a pieno carico. Proviene da un alimentatore originariamente progettato per delle stampanti di etichette a trasferimento termico, dismesse tempo fa e sui cui componenti pende il progetto che mi deve ancora venire in mente. La tensione supportata in ingresso per entrambi i regolatori va da 16 a 38 volts, per cui ci siamo anche calcolando la tensione efficace raddrizzata in uscita del trasformatore.
Un ponte raddrizzatore KBU606 da 6 ampère 50/1000V, sicuramente sovra dimensionato ma purtroppo il modello da 4 ampère (un KBL08) si è rivelato guasto, forse a causa di una dissaldatura a temperatura troppo alta. E' il rischio che si corre nel recupero dei componenti elettronici con le "brico-pistole" progettate per sverniciare.
Un Condensatore di livellamento da 4700uF 50V più che sufficienti. Il calcolo della capacità (in micro farad) necessaria a valle di un ponte raddrizzatore a ponte di graetz, si effettua con la formula 20.000/(V/I). La tensione efficace si calcola prendendo la tensione di targa del trasformatore moltiplicata per la radice di due. Nel nostro caso 26,9 volts, al di sotto dei 50 volts del condensatore. In alternativa, per aumentare i margini di sicurezza si possono mettere in parallelo tanti condensatori di valore minore quanti sono necessari a raggiungere la capacità desiderata.
I due regolatori hanno solo tre terminali. 1 ingresso, 2 comune e 3 uscita. In ingresso il Datasheet suggerisce opzionalmente di inserire un condensatore ceramico da 1pF, ma dato che è opzionale e non ho voglia di cercare, ometto di inserirla in attesa mi arrivi ha hon-kong il misuratore di capacità che ho ordinato, così non mi devo districare fa le sigle mai standardizzate. In uscita basta un condensatore elettrolitico da 100 uF e dopo aver frugato nella scatola dei condensatori ed aver effettuato le misure opportune, ho scelto un modello da 35V, ampiamente sopra la soglia dei 12 e dei 5 volts regolati. Proviene da un lettore CD fatto a pezzi per la nobile causa ambientalista che mi vede protagonista in prima persona.
Giusto per soddisfare l'occhio, sempre avido della sua parte, due led rossi da 3mm (ne ho a centinaia frutto di un recupero "agratis" in extremis da un fallimento) con in serie le resistenze di limitazione, 180 ohm per i 5 volts e 560 ohms per i 12 volts. Una delle due, come di vede in foto è da 1/2 watt... esagerata...quella avevo, che ci posso fare?
Devo solo procedere con il montaggio. Nel frattempo sto predisponendo un contenitore adeguato. Un case di un vecchio PC slim, tenuto da parte per ogni evenienza, fa al caso nostro. Ci ho inserito una slitta di plexiglass piegata davanti e dietro per i pannelli di supporto delle boccole, spine, interruttori e led di segnalazione. Il tutto l'ho fissato con delle viti autofilettanti recuperate da qualche lettore Cd fatto a pezzi, sfruttando nella parte frontale 4 alloggiamenti sporgenti che ornano il bordo da 4mm (che nasconde anche alcune imperfezioni nel taglio della plastica). Nei prossimi post alcuni dettagli costruttivi. Alla prossima.

P.S. Spargere l'esca per le lumache. Ripeto: Spargere l'esca per le lumache.

venerdì 26 giugno 2009

DIY Hot air rework (II° tentativo)

Dopo il fallimento del primo tentativo (vedi post precedente) ed il successo del ferro da stiro capovolto (vedi altro post PCB Iron desolder) che però funziona solo se il PCB è piatto da un lato senza componenti TH (Thru hole - a foro passante), stante la promessa di non demordere ho deciso di approntare alcune misurazioni per teorizzare la costruzione di un dissaldatore ad aria calda atto al recupero dei componenti SMD. L'ultima visita dal meccanico mi ha visto rientrare con un riscaldatore dell'aria di non so quale modello di autovettura. Per la verità sono uscito anche con la plancia completa di un lettore CD e Radio, giusto per recuperare alcuni led SMD che sicuramente mi serviranno per altri progetti. Il riscaldatore monta al suo interno quattro resistenze a filo, avvolte in aria. Ed ecco com'è nata l'idea. Pensavo ad altro. Mi era venuto in mente che nella progettazione degli alimentatori stabilizzati basati sul regolatore della serie 78xx, occorre, per aumentare l'amperaggio in uscita, una resistenza dal valore molto basso in grado di dissipare una buona potenza. Nel cassetto ne avrò una cinquantina ma nessuna del valore che mi serve. Allora ho pensato bene di recuperare delle resistenze a filo da accorciare a piacere a seconda del valore che mi serve. Ma, dato che le stesse sono usate per scaldare l'aria, perché non usarle per costruire un dissaldatore?? Prima di procedere, ho deciso di effettuare delle misurazioni e sperimentare varie tensioni di alimentazione. Ecco la tabella con i valori:
Alimentazione a 12 volts
0.4 ohm 30A 360W
0.6 ohm 20A 240W
0.9 ohm 13.3A 160W
1.5 ohm 8A 96W
Alimentazione a 5 volts
0.4 ohm 12.5A 62W
0.6 ohm 8.3A 42W
0.9 ohm 5.5A 28W
1.5 ohm 3.3A 17W

Tralascio i calcoli effettuati per le tensioni di 30, 9 e 3.3 volts. Mi sono concentrato sui 12 e sui 5 volts in quanto, date le correnti in gioco e l'assenza di un serio alimentatore da laboratorio (da autocostruire), devo ripiegare su un alimentatore da PC da 250Watt, che eroga 20 ampere per i 5 volts.
Ho scelto di alimentare la resistenza più alta e quella più bassa. Mi interessa la temperatura ed avere un idea di quanto scalda. L'obiettivo è raggiungere almeno i 250 gradi se voglio fondere lo stagno (o forse qualcosa di più).
Alimentando la resistenza da 0,4 ohm a 5 volts, la corrente teorica è di 12.5A, teorici in quanto il mio tester può misurare solo sino a 10 ampère e la misura della resistenza varia a seconda della temperatura. Con questi valori, non ho potuto tenere alimentato il circuito per più di 10 secondi in quanto i cavetti di alimentazione hanno cominciato a squagliare la plastica sino al punto di fumo. In 10 secondi la temperatura è salita sino a circa 100 gradi circa. Nota: la tensione dell'alimentatore è scesa a 3.5 volts... alla faccia dell'alimentatore "stabilizzato"
La resistenza da 1.5 ohm, dopo un minuto di alimentazione ha fatto registrare una temperatura di 164 gradi, ancora insufficiente ma che fa ben sperare nella riuscita del progetto a tensioni e correnti non di molto più alte. A questo amperaggio, ci si scotta le dita a tenerle a 3/4 centimetri dalla resistenza.
OK. Con questi valori, dovrei ottenere dei buoni risultati alimentando a circa 12 volts (8 ampere) la resistenza da 1.5 ohm. Mi serve solo un alimentatore progettato ad hoc, cui inserirò anche la possibilità di variare la tensione al ribasso, per ottenere circa 100-110 watt. Se usasi invece a 12 volts la resistenza da 0,4 ohm, mi servirebbe un alimentatore da almeno 30 ampère per produrre 360 watt, sicuramente sufficienti, ma considerato che ho deciso di utilizzare solo componenti di recupero, mi sa di non avere dei transistor che supportino correnti così elevate.
Per procedere, comunque, dovrei trovare dei supporti ceramici e della plastica siliconica per alte temperature. Per la ceramica potrei fare un salto da chi vende ricambi per i forni o per le cucine. Ho già del nastro in Kapton (recupero gratis in extremis da un fallimento) che resiste anche a più di 300 gradi, per cui posso sperare in un risultato nei prossimi mesi... disponibilità di componenti permettendo. Per la ventola, sto pensando di costruirmene una, del tipo "a centrifuga", su un motorino in cc a velocità variabile, così potrò modulare la velocità dell'aria per variare la temperatura in uscita. Pian piano, vedrò di procedere. Alla prossima.

P.S. Giorgio ha trovato posto. Ripeto: Giorgio ha trovato posto.

sabato 20 giugno 2009

Philips C242 Hair trimmer

Da qualche giorno, ho mandato in pensione il taglia capelli che, gloriosamente e pazientemente, mi ha accompagnato e supportato nella mia personale lotta (vittoriosa) contro parrucchieri, barbieri, coiffeur per uomo, shampoo, gel, balsami, pettini, spazzole e via dicendo. Funzionava anche come regola-barba e non mi sono mai lamentato. Da un pò di tempo però, aveva iniziato a dare qualche segno di insofferenza. Forti vibrazioni e calo di giri. Pensando fosse causato da qualche rottura interna, dopo una caduta, ne ho acquistato un altro, guardacaso della stessa marca. Nella solita pausa sigaretta, mi prende il solito desiderio ricorrente, che non riesco a frenare. Devo smontare e vedere com'è fatto dentro. Per aprirlo, occorre sfilare la parte a punta, dove si infila il cordone di alimentazione e togliere la sommità fatta ad "U" che si trova in prossimità del perno motore. Poi si sgancia il lamierino flessibile che regge le lame e gentilmente, con un cacciavite piatto, si inizia a forzare l'apertura dall'alto verso il basso. Non ci sono viti, solo ganci in plastica, ai quali bisogna prestare molta attenzione per non danneggiarli. All'interno trovo la sorpresa. Il motorino, il pulsante di accensione e la presa di alimentazione, sono collegati ad un circuito stampato, con tanto di piste e connessione per i componenti. Incuriosito, giro la basetta e, sorpresa, di componenti elettronici nemmeno l'ombra! Solo uno stupido interruttore on-off che alimenta uno stupido motorino cinese. Che delusione. La macchinetta era un regalo, mi aspettavo qualcosa di più "corposo", magari una regolazione del numero dei giri, non so cos'altro, ma mi sembra molto stupido far pagare un circuito stampato per nulla. Eliminatelo, dato che non serve a nulla e fatemi pagare un euro in meno. Progettisti dei miei stivali. Mi immagino già la scena. Riunione con l'AD, il commerciale e l'ingegnere progettista. Quest'ultimo che cerca di proporre il suo progetto per un circuito di regolazione a microprocessore, con tanto di carica batteria al litio con controllo di soglia, spia di segnalazione bicolore lampeggiante, micro display blu che a leggerlo occorre una lente ma fa tanto tecnologico ed altre diavolerie elettroniche necessarie a riempire un ora di presentazione e dare percezione che il reparto R&D lavora alla grande per una grande azienda. l'AD ed il responsabile marketing, dopo una pausa di riflessione interminabile di trenta secondi, concordano per un "....naaaa..." e decidono di togliere, aggiustare, mettere, giustificando le scelte con teorie accademiche sui consumatori, sulle preferenze psico-attitudinali dei clienti, sull'andamento finanziario dei mercati globali, il tutto condito con citazioni di studi sull'ergonomia ecc. Alla fine, decidono di mettere in produzione l'oggetto apportando le modifiche suggerite: niente display altrimenti occorre mettere le scritte in dodici lingue, niente batterie altrimenti il costo sale troppo, niente spia di accensione, tanto si sente quando è acceso... L'ingegnere, che ha approntato il progetto lavorandoci anima e corpo, allora prende una decisione. Presa, interruttore, motorino, vaffanculo e stop. Ma, per soddisfare l'orgoglio personale, lascia il circuito stampato, giusto per ricordarsi in futuro che laurearsi, impegnarsi a fondo per 900 euro al mese quando si lavora con degli stupidi ed ignoranti, non ne vale proprio la pena.
Ciao

P.S. Inutile spingere. C'è posto. Ripeto: Inutile spingere. C'è posto.

domenica 14 giugno 2009

Sono esaurito dal blog

Sono esaurito. Non chiedermi perché ma sto tenendo in piedi ben 6 blog. Fosse per me lo farei per lavoro (inutile). Ma i ritagli di tempo non vanno riempiti dall'ozio. Una pausa sigaretta può aiutare a distrarsi da un lavoro di 15 ore giornaliere ovviamente pagato per due (ore). Ma a scrivere qualcosa da chi è fissato con la precisione è quasi un obbligo. Ora poi che il regime sta in tutti i modi di soffocare le voci libere ed indipendenti, ora più che mai è il caso di sfogarsi (forse per l'ultima volta) e dire la propria opinione, in un angolino di libertà che ci stiamo tenendo stretto con i denti. Anche l'attività di divulgazione è stressante, non fosse per la mole di stronzate che giornalmente ci vengono rivoltate e scaricate addosso. Ma la rete è un invenzione bellissima. Si può infatti prendere la merda che ci arriva e rimandarla al mittente. Straordinario. Come me esistono una moltitudine di persone, indipendenti e libere, non organizzate, che inconsciamente agiscono di concerto e senza direttive od imposizioni fanno la stessa cosa, segno che il sentimento di libertà è unico, irrinunciabile, sacrosanto, indispensabile e condiviso da tutti. Che poi i soliti approfittatori cerchino di interpretare il concetto di libertà a proprio uso e consumo, è un altra storia. Comunque lo scopo è nobile e l'attività socialmente utile. Senza le voci libere ed indipendenti, dato che la stampa finanziata con danaro pubblico non lo è più, ci troveremmo in una situazione di dittatura, governata da abili manipolatori, imbonitori e venditori di fumo. E' un attività usurante, che ci costringe a dedicare tempo e risorse altrimenti impiegate per la propria crescita personale o, perchè no, ad oziare e bearci del tempo libero che il progresso (quello buono) ci ha regalato.
Chiedo pertanto che venga riconosciuta l'attività di "blogger", con tanto di stipendio mensile, previdenza e fondo pensione. Una nuova professione. Stiamo facendo un vero lavoro che richiede impegno e passione. Non vedo perchè debba essere considerato un passatempo. Divulgare informazioni è a vantaggio di tutti, propedeutico alla crescita della società alfaabetizzata. Pretendo il riconoscimento della professione di Blogger!

P.S. Il popolo chiede sesterzi. Ripeto: Il popolo chiede sesterzi.

giovedì 11 giugno 2009

Votazioni II

Bene. Il popolo si è espresso ed ha deciso di confermare le proprie scelte sulla base di non si sa quali informazioni, dato che la stampa è particolarmente prona al volere dei potenti e da tempo non è più libera di dire la verità. Una notiziona però c'è. De Magistris Luigi e Sonia Alfano (due magistrati assolti dalle accuse che li hanno fermati nelle indagini) sono stati eletti con un numero enorme di voti, il primo, secondo a S.B e la seconda, prima donna più votata. Nessuno dei due ha praticamente avuto spazio in Tv e nei giornali, campagna elettorale tradizionale praticamente zero!. Un risultato incredibile. Ora che la rete ha dato i suoi risultati, la maggioranza ripartirà con leggi e decreti a colpi di "fiducia" (per evitare "fastidiose ed inutili" discussioni in parlamento) per imbavagliare anche questo mezzo di informazioni ancora libero e funzionante. Le scuse le conosciamo... in rete ci sono solo pedofili, terroristi e criminali. Visti i risultati elettorali, c'è da credere che in molti si berranno la storia di una internet senza regole, cattiva e pericolosa... da tempo, pian piano, lo stanno dicendo nei telegiornali, dove ad ogni fatto di cronaca ci si infila internet.... Stuprata da uno conosciuto in chat, bambino sodomizzato da un professionista che usa internet... per non parlare del reato di copia illegale di materiale protetto da diritti o del reato di calunnia (spesso verità).
Se poi si parla di intercettazioni, allora si invoca la privacy (sempre più confusa col desiderio di anonimato degli atti pubblici) mentre vengono alleggerite le restrizioni imposte a chi ci disturba sempre più spesso al telefono per venderci qualcosa.
Se tempo fa, facente parte di una minoranza, pensavo mi stesse sfuggendo qualcosa e pensavo di non aver capito, ora invece sono più consapevole... La cosa che mi rende così come sono, è l'informazione e la conoscenza. Guarda caso proprio due settori dove l'attuale governo sta intervenendo pesantemente per limitarle in quanto dannose per i loro interessi privati in atti pubblici. Di queste ore la proposta di imporre la rettifica ai siti internet (entro 48 ore!!). Si intuisce facilmente di come abbiano una paura folle della gente ibera. Mi spiace ma io non ho nessuna intenzione di rettificare la verità e nemmeno rinunciare alla libertà di espressione. Disobbedienza civile. Dovrete impedirmi fisicamente di farlo. Se mi toglierete l'accesso alla rete, conosco il modo di collegarmi comunque. Se mi sequestrerete il computer so come costruirne uno. Se mi taglierete le mani per non digitare, posso fare lo stesso con i piedi. Se mi taglierete anche i piedi posso fare lo stesso con la bocca. Non vi resta che venirmi a prendere di peso ed uccidermi, gettarmi da un elicottero in volo o rinchiudermi a vita in una caverna e non ho paura di questo. Come me ce ne sono a migliaia e prima o poi verranno a prendere voi. Non siamo noi i criminali.

P.S. Vaffanculo bastardi. Ripeto : Vaffanculo bastardi

mercoledì 3 giugno 2009

Votazioni

Torno da un assenza dovuta ad alcuni impegni professionali. Reso di buonumore dai complimenti ricevuti per l'ottimo lavoro svolto, cui non fa seguito però una chiara volontà a voler adeguatamente retribuire gli onorari, vorrei solo lasciare un promemoria. Fra qualche giorno si andrà a votare. Solo sette persone in italia hanno deciso chi candidare per le europee. Inquisiti, mafiosi, condannati per reati gravi... è un bel quadretto davvero. vorrei però aggiungere una riflessione dedicata agli smemorati. Molti di loro si sono adoperati per mettere il bavaglio alla rete, alle libertà di espressione a mezzo blog. Attricette ed attori falliti hanno proposto delle leggi liberticide ed anti democratiche, con l'avvallo di molti parlamentari che ora chiedono fiducia per poter continuare a fare i cavoli loro a nostre spese. Non mi interessa se di destra o sinistra, ma è il caso di favorire invece chi si è opposto e si oppone al tentativo di uccidere il popolo della rete per controllare internet e censurarla senza mezzi termini. Riflettiamoci ed informiamoci presso fonti credibili, non certo leggendo giornali imbavagliati o telegiornali ammaestrati. Ricordiamoci sempre che un popolo che dimentica la propria storia è destinato a commettere gli stessi errori. Pensiamoci prima di fare cazzate.
Un abbraccio

P.S. Marea in aumento. Ripeto: Marea in aumento.