giovedì 29 giugno 2017

Trapano PT Tool mod.CD006 (riparazione parte 2 - sostituzione motore)

Non male, davvero. Ero rassegnato a buttare l'avvitatore ma alla fine... riparabile. Avevamo visto nel post precedente il problema. Motore praticamente andato, da sostituire. Sorprendentemente, dalle centinaia di motorini salvati dalla pulizia periodica, ne trovo uno che forse fa al caso, stesse dimensioni, stesso voltaggio, stesso passo delle viti di fissaggio... un quasi miracolo (o frutto della standardizzazione di massa nella produzione cinese). Ma andiamo con ordine. 
Per smontare l'avvitatore si procede con togliere le otto viti nere con testa a croce, a vista, poste tutto attorno all'avvitatore. Nessuna vite nascosta sotto le etichette o sotto i tappini di gomma. 
L'apertura è immediata, non ci sono clips di aggancio, o saldature ad ultrasuoni o adesivi o altre trappole bastarde. 
Si toglie il motore, solidale al riduttore planetario e mandrino, trascinando anche il pulsante regolatore di velocità (con la levetta per la rotazione reverse) ed i contatti batteria, un unico blocco. Occorre in questa fase ricordarsi di segnare con un pennarello rosso indelebile la posizione dei contatti della batteria (filo rosso positivo, filo nero negativo) che dovranno poi essere rimontati correttamente senza invertire la polarità e rischiare di bruciare il regolatore di velocità. 
Si staccano i fili nel retro del motorino in modo da maneggiare meglio il corpo motore / riduttore / mandrino che dovrà essere smontato. Il motorino infatti è avvitato internamente con due viti di acciaio e per toglierlo occorre preventivamente aprire il coperchio del riduttore svitando le tre viti nere con testa a croce. Fare molta attenzione ai tre ingranaggi nei quali si infila il perno del motore. Un pò d'olio e grasso dovrebbero tenere "incollato" il tutto ma la precauzione è d'obbligo, giusto per evitare di rimontare gli ingranaggi nella stessa sequenza o dover cercare a pavimento le rotelline che magicamente si infilano sempre nei posti meno accessibili e più impensabili. 
Ora viene il bello. Sicuramente il motorino di recupero non avrà l'ingranaggio giusto montato nel perno. Quello che ho usato io aveva una puleggia per il trascinamento di una cinghia di un carrello di stampa di una stampante HP a getto di inchiostro. Essendo di plastica, per toglierla è bastata un cacciavite piatto. L'ingranaggio da recuperare dal motorino bruciato è invece metallico (per fortuna almeno non è di plastichetta), infilato a pressione. Occorre sfilarlo. Moooolto tempo fa avevo acquistato un estrattore di ruote per modellismo. Saggia decisione, anche se non ho la passione per le automobiline... purtroppo in questo caso e per questo utilizzo, ho dovuto modificarlo un pò in quanto il perno del motore non passava nell'alloggiamento dell'estrattore. 
Con una punta diamantata ho allargato lo slot ed alla fine sono riuscito ad estrarre l'ingranaggio. Per installarlo nel perno del nuovo motorino? Morsa in metallo (di quelle ad apertura generosa) e un pò di manualità. Alla fine l'ingranaggio ha trovato posto nel nuovo motorino ... il 90% del lavoro svolto. 
Si rimonta il tutto (non è difficile) cercando di seguire i segni (il riduttore entra bene solo in una posizione) e si prova. Se tutto è andato per il verso giusto, l'avvitatore riprende a funzionare come prima. Ora, alcune considerazioni:
Il motore. Quello originale riporta le seguenti sigle: HRS-550S-7521F DC 12V HONG YANG (modello - tensione di lavoro - produttore).  E' un motorino che si trova in commercio a circa 10 sterline (https://gimsonrobotics.co.uk/categories/dc-electric-motors/products/hrs-550s-dc-36mm-motor-12v-and-18v-versions) descritto come "high-powered brushed DC electric motor is of a '550' can size, typical to many cordless tools and remote control cars. Maximum efficiency power output can exceed 80W and peak power output is hundreds of watts from a motor only 36mm in diameter. " già pronto con l'ingranaggio a 9 o 15 denti oppure su ebai http://www.ebay.com/itm/RS-550-Motor-18-volt-12-24-v-DC-20k-RPM-High-Torque-Drill-Robot-Saw-Electric-/221686274208 a 16 dollari circa... un miracolo. L'ampia offerta di ricambi ci suggerisce che in realtà è probabile che si brucino più spesso di quanto si pensi.
Quello di recupero invece riporta le sigle: C8108-60062 - TN821803 - made in china (codice parte HP - modello (forse) - luogo di produzione). L'unica cosa in comune è la tensione di lavoro, 12 volts. Oltre a questa si rileva la stessa disposizione / dimensione dei fori di fissaggio. Quello di ricambio è leggermente più lungo (1 millimetro) ed il perno è passante (esce da entrambe la parti) e va oltre l'altezza dei due contatti... meglio così, meno complicazioni nell'infilare a pressione l'ingranaggio nella morsa. Inoltre il motorino nuovo non ha fori di ventilazione ed apparentemente nemmeno una ventolina che si intravede nel modello bruciato. E' certo che il motorino di trascinamento di un carrello di stampa non è progettato per un uso "pesante". Forse quest'ultima differenza lo renderà puù soggetto a riscaldamenti o forse i motorini di quelle dimensioni sono tutti uguali.
In realtà il motorino della stampante non va bene, è troppo lento e non ha la stessa coppia di quello originale...peccato.

Il regolatore di velocità è tutto racchiuso e l'unico componente che lascia intravedere è un integrato della ST Microelectronix (P60NS04Z N-CHANNEL CLAMPED 10 Mohm - 60A TO-220 FULLY PROTECTED MESH OVERLAY MOSFET ) montato du un dissipatore di alluminio. Dato che funziona non cercheremo di decodificare lo schema.  
Per finire... che dire? mi ritrovo con l'avvitatore in attesa di ricambio, ho alleggerito la discarica, mi sono pure divertito... satisfaction level 100%....per ora Alla prossima.

P.S. Come primo, brodo di giuggiole. Ripeto: Come primo, brodo di giuggiole.

mercoledì 28 giugno 2017

Trapano PT Tool mod.CD006 (riparazione parte 1 - prologo)

Avevo già affrontato l'argomento per questo trapano a batteria (parte1 parte2), in occasione dell'acquisto iper scontatissimo e conseguente sorpresa delle batterie da giocattolo rinvenute nel pacco e prontamente sostituite.
Oggi mi sono offerto di tinteggiare il locale caldaia dell'amico che mi ospita agratis, quando devo purtroppo venire nel vostro paesucolo delle banane, popolato da zombie, scimmie ed unani. Mi pare il minimo dare una mano e ricambiare, dato che entrambi odiamo i soldi e fosse per noi le banche ladrone nemmeno esisterebbero. Comunque... recuperato con un baratto soddisfacente 4 litri di tinta bianca (anti umidità ovviamente), devo mescolarla a dovere prima di diluirla. Deve essere rimasta a lungo stoccata da qualche parte, depositando sul fondo la parte solida ed in superficie quel  liquido che nemmeno voglio sapere per ora cos'è e quali schifezze chimiche contiene.  Recupero il mescolatore (un asta con le pale ritorte a vite) e lo attacco al trapano avvitatore. Per un pò nessun problema. Dopo nemmeno un minuto il trapano cala di giri improvvisamente e dopo 5 secondi esce un fumo bianco e puzzolente da plastica bruciata... oi oi.... è andato qualcosa. Porto il trapano in laboratorio ed inizia la dissezione immediata. Devo sapere se è il regolatore di velocità o il motore ad avere problemi. Qualche vite da togliere, nulla di complicato, ed i due gusci in plastica si separano. Provo ad avviarlo ed il problema è immediatamente evidente... le spazzole sfiammano da matti, forse l'avvolgimento è in corto (uno soltanto) o forse sono proprio le spazzole troppo consumate. Ad ogni modo il motore è da sostituire in quanto non è prevista la sostituzione delle spazzole e non si può nemmeno aprire per l'ispezione interna (ma lo aprirò lo stesso, per ripicca ovviamente).
Il motore non dovrebbe essere difficile da reperire, se ne vale la pena ovviamente. Dovrei averne uno di dimensioni simili recuperato da una vecchia accapì ink jet (il motore del carrello orizzontale), magari riesco ad adattarlo e spendere zero! vedremo. Riprendo il lavoro a manina e tinteggio il locale sino ad esaurimento della tinta (che non basta mai). Ora sono sudato fradicio, sono stanco, mi duole la schiena... doccia e poi un pò di riposo. Alla prossima.

P.S. Il pozzo è secco. Ripeto: Il pozzo è secco.

venerdì 23 giugno 2017

Una pila fuori norma

Una pila presa da chissà chi e chissà dove, ricaricabile ed a led. Sembra un buon acquisto, complice forse il suo costo appetibile. Una levetta posta sul fondo, fa uscire dall'impugnatura lo spinotto per inserire la pila direttamente nella presa di corrente per la ricarica, così almeno non si deve riporre da qualche parte quei maledettissimi alimentatori da muro che alla fine non ci si ricorda nemmeno a cosa servono tanto si perdono tra i cassetti e gli anfratti di casa... sempre che ci si ricordi dove sono stati appoggiati.  
Stamane decido di rimettere in carica la pila. Dopo nemmeno un minuto, nonostante l'udito mi stia abbandonando e nonostante il concerto di motoseghe, decespugliatori, rasaerba e tagliasiepi degli schifosissimi vicini che preferiscono ovviamente i motori a scoppio (sembra di stare all'aeroporto tanta è la puzza di gas di scarico), sento un rumore di qualcosa che "frigge" ed il pensiero va alla pila. Fortuna che ero in zona ed ho evitato un sicuro principio di incendio.... la pila è ovviamente andata. Per aprirla basta svitare la ghiera che regge la plastichetta frontale ed una vitina posta in prossimità dello spinotto di alimentazione (coperta dall'etichetta "Quality Control"... si si certo certo). Dentro...una delusione totale. Un circuito minimalissimo, un riduttore a reattanza capacitiva, il solito ponte di diodi, un led rosso e una batteria...tutto rigorosamente senza alcuna sigla, nessun marchio CE... tipica fattura cinese di bassisima qualità, basetta in bakelite, componenti sottodimensionati, plastichetta fragilissima... costo al rivenditore? non credo più di qualche centesimo (di più è una truffa).
Brontolii a parte, orami siamo abituati a riconoscere a occhio la qualità di certi prodotti, mi chiedo come sia possibile permettere a qualche commerciante di commercializzare certi prodotti, tra l'altro palesemente fuori norma. Forse nessuno controlla le importazioni o le controlla male, o intasca qualche mazzetta per girarsi dall'altra parte.. a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. 
Lo spinotto che si infila nella presa di corrente è privo della parte isolata tipica delle spine a norma. Per inserire la spina nella presa, occorre tenere pigiata la levetta che la fa uscire, costringendo le dita a stare a pochi millimetri dalle parti in tensione (230V scossa assicurata). Il circuito all'interno poi non prevede alcuna limitazione di corrente per la ricarica.... il rischio di rovinare la batteria è concreto e certo, specie se la si dimentica in carica (come quasi sempre accade) o come in questo caso si cerca di ricaricare la batteria quasi del tutto scarica (assorbe troppo e i componenti dimensionati per una ricarica meno aggressiva letteralmente si surriscaldano con pericolo di incendio). Un oggetto pericoloso e decisamente fuori norma. 
Anche se non sono io l'acquirente, so di certo dove è stata acquistata. Presso un piccolo supermercato oggi chiuso per fallimento. Strano... con certi ricarichi, fallire è matematicamente impossibile. Forse il titolare è proprio un deficiente, ne avevo il sospetto anche per altre ragioni che solo per pietà preferisco non elencare. Di questo ciottolone recuperiamo solo i led bianchi (per il fanale di una bicicletta), il mini led rosso (che ne ho orami una tonnellata)... il resto è tutto da buttare, purtroppo.
alla prossima, ma anche no.

P.S. gigi ha il cappello verde. Ripeto: gigi ha il cappello verde.