domenica 9 dicembre 2012

Accumulo compulsivo

Mi sa che sono malato. Sicuramente mentalmente disturbato, come diagnosticò tempo fa la mia tenera compagna in vena di affettuosi complimenti. Ho scoperto da poco, dato che non ho per scelta nè la TV e tantomeno il digitale terrestre voluto da dei dementi, la serie "sepolti in casa"... cose da non credere. Unani che si circondano sino al soffitto di "cose" ed immondizia... ma non sono tutti uguali. Alcuni vivono nella sporcizia, fra cartacce, lattine, bottiglie vuote e residui di cibo... a volte sono anziani o disabili che non ce la fanno proprio (fisicamente), altri casi di depressione cronica mai curata o peggio di traumi affettivi mai elaborati. Altri invece che accumulano oggetti, separano la plastica dal metallo e così via... ammucchiano con criterio ed ordine maniacale dando un preciso "valore" e significato ad ogni singolo pezzo messo da parte. Un altra categoria è quelli che sono affetti da shopping compulsivo, comprano cose nuove e le mettono da parte, tanto erano "in offerta" (e ci mancherebbe) e che un domani potrebbe servire di sicuro.
La cosa che mi ha colpito particolarmente è il punto di vista di quelle persone che si circondano di oggetti, ognuno dei quali è o un ricordo o racchiude un utilità ben definita e percepita ma mai sfruttata.  Ho notato che l'opera dello psicologo che interviene non è convincere la persona malata di disfarsi  delle cose che accumula, ma di farlo ragionare sulle motivazioni che lo portano a comportarsi in quel modo e riportarlo alla "ragione". Manìa da accumulo compulsivo. Mettere da parte degli oggetti che "sono nuovi" anche se usati, che potrebbero servire ad altri, che potrebbero essere venduti, potrebbero essere riparati, potrebbero essere recuperati... potrebbero.... ma regolarmente restano dove sono per anni. 
In qualche ragionamento di quei malati mi ci sono riconosciuto ed a volte, come loro, mi sono sentito in contrasto con le motivazioni degli psicologi intervenuti, prendendo moderatamente le difese dei malati. Anch'io tendenzialmente accumulo quello che per altri è spazzatura, in genere apparecchi elettronici funzionanti o da riparare...alcuni riesco anche a rimetterli in funzione ed utilizzarli... altri restano negli scatoloni in attesa di trovare il tempo per studiarne il funzionamento, sperimentare o recuperare qualche pezzo che mi serve per altre riparazioni. Porta a casa e metti da parte.... è un attimo e non ci si accorge che dopo un pò si inizia ad avere difficoltà a camminare e muoversi fra le cose accumulate che finiscono impilate in verticale sino a quando quasi ci si dimentica di averle, oltre a dimenticare il primo motivo per cui si è deciso di accantonarle. 
Vedere certe situazioni mi è servito per capire molte cose. Francamente non mi interessa il motivo per cui lo faccio. Se ho o no un trauma infantile non me lo ricordo e se l'ho rimosso un buon motivo ci sarà. L'importante è decidere di disfarsi periodicamente di tutto quel "ben di dio", pian piano e senza tagli netti, che tutto è utile ma se è rimasto fermo troppo a lungo... significa che o non serve proprio a nessuno o non ci arrivo proprio a ripararlo o ancora non mi interessa poi così tanto. Mentre penso di farlo, sto male e trovo sempre delle scuse per non farlo, ma devo farlo. Buttare è male, consumare è male per tanti motivi... 

  • si sostengono le ecomafie e si danneggia l'ambiente, è fuori da ogni dubbio, anche se mi consola che non sono cose comprate da me e che comunque in discarica prima o poi ci dovevano finire...pazienza per le balene e gli orsi polari e per i poveracci che muoiono a causa degli inceneritori.... quello che posso lo faccio, la mia parte almeno
  • si sostengono i produttori ed i sostenitori dell'obsolescenza programmata, ma accumulare i loro rifiuti non risolve poi molto, meglio boicottarli e smettere di comprare
  • si alimenta l'estrazione di risorse e materie prime solo per il miraggio di un impossibile "crescita" infinita e di uno "sviluppo" che sviluppo in fin dei conti non è. 

Certo è che continuerò senza sosta a recuperare e riparare, ma senza esasperare l'accumulo per un "magazzino ricambi" che non posso sostenere a lungo. Sto male al pensiero e sono quasi certo che dopo essermi liberato di quelle cose, mi serviranno, lo so già... pazienza, risolverò in altra maniera, spero. 

P.S. Il gufo è in letargo. Ripeto: Il gufo è in letargo. 

sabato 20 ottobre 2012

Misurare una bassa resistenza

Sto ri-progettando l'alimentatore da 24 volt 6 Ampère che nella sua realizzazione originale non ha retto ai limiti delle specifiche a cui l'ho portato elevando i 12 volts del 7812 con un partitore resistivo. Per questo motivo ho rotto temporaneamente il porcellino di terracotta con i miei miseri risparmi (monetine da uno o due centesimi) e mi sono recato in negozio per acquistare dei regolatori 7824 (che ad oggi non ne ho trovato nemmeno uno di recupero, dannati commercianti, stavolta avete vinto voi). Nel ricalcolare i valori delle resistenze di sense per la protezione dai cortocircuiti ho voluto stavolta risolvere il problema della misurazione di valori ohmici estremamente bassi rispetto alla serie di valori comunemente in commercio.  Mi serve una resistenza da 0,166666 ohm ma ho un altro problema.... i due tester che ho non funzionano benissimo. Con la scala più bassa, mettendo in corto i puntali misurano uno 0,6 e l'altro 0,5 ohm (lo so, è il prezzo da pagare per un acquisto dai "cinesi" in regime di sciopero della spesa ).  Ed allora? una ricerca in rete e saltano fuori molte soluzioni... tutte prive però di spiegazioni sul come calcolare i valori dei componenti utilizzati... post inutili allora, non sono una scimmietta che copia e, quando qualcosa non va, non sa dove mettere le mani o come intervenire per risolvere. 
Il principio più semplice e di rapida realizzazione consiste nel realizzare un generatore di corrente costante (indipendentemente dal carico) e noto (impostato in fase di progettazione del misuratore), in modo da calcolare la resistenza incognita misurandone la caduta di tensione ai suoi capi applicando la legge di Ohm (R=V/I). Per il generatore di corrente costante si può utilizzare il diffusissimo LM317 o il meno noto L200 (che ne ho recuperati un pò da alcuni carica batterie ove trovano spesso applicazione). La scelta è ricaduta sul primo, collegato come da datasheet, in configurazione "Current Regulator". All'uscita del regolatore si collegano due resistenze in parallelo, di cui una variabile (per la taratura, possibilmente un trimmer multigiri). Il piedino ADJ si collega direttamente al carico di valore ignoto. La taratura è semplice, si ruota il trimmer sino ad ottenere un valore pari a 100 mA (0,1A) collegando all'uscita del circuito un amperometro prima con fondo scala 1A poi con fondo scala 200mA per arrivare al valore desiderato.  Poi si inserisce la resistenza incognita e si misura la caduta di tensione (in millivolts). La resistenza incognita avrà quindi il valore dato dal rapporto della caduta di tensione sulla corrente costante impostata secondo la formula:

Rx ohm= Vmisurata mV / 0,1A (o 100mA)

Ma nella pratica le cose sono un pò diverse da come pubblicato in certi siti di illustri teorici della fuffa. Come si calcola la R di uscita ed il valore del trimmer? Dal datasheet possiamo trovare la formula per calcolare la R1. La corrente in uscita è data dal rapporto fra la Vref e R1. La Vref è una tensione di riferimento (generata internamente) pari a 1,25 Volts fra il terminale ADJ (massa) e quello di uscita, secondo la formula :

Io = (Vref/R1) + Iadj = 1,25/R1

quindi se vogliamo una corrente costante di 100mA

R1=1,25/0,1 = 12,5 ohm

Non è un valore reperibile in commercio per cui occorre prevedere una resistenza variabile da collegare in parallelo per aggiustare il valore finale a quello che si desidera. Sarà quindi necessario adottare una R1 di valore di poco maggiore o uguale a 13 ohm ed un trimmer di valore adeguato (da 100 a 470 ohm, meglio se multigiro).  Se si guarda la formula del valore equivalente delle resistenze in parallelo è più facile capire quali valori scegliere per arrivare ai 12,5 ohm necessari 

Nel mio caso, dato che è meglio dimensionare la R1 da 1Watt (oltre che per sicurezza montare il regolatore su una aletta di raffreddamento), ho trovato solo una resistenza da 12 ohm nel cassetto dei componenti di recupero (anni di "magazzino" da accumulo compulsivo si rivelano utilissimi). Se si usano 12 ohm per R1, si otterrà in uscita un valore di corrente pari a 0,10416mA  (con il trimmer da 500 ohm praticamente a zero nel mio caso). Poco male. Si perde la comodità di calcolo nel determinare Rx e ci si dovrà aiutare con una calcolatrice. L'importante è conoscere esattamente il valore di corrente ed applicare la formula, per cui anche se i valori dei componenti non sono esatti, con le formule il valore della resistenza incognita sarà sempre determinato con buona approssimazione.... o quasi. 
I due tester che uso hanno un problema. Per una maggiore precisione occorrerebbe usare dei tester ad alta impedenza che non influiscono troppo nel misurare correnti e tensioni in gioco. I miei come già detto sono modelli da pochi euro. Esisterebbe la possibilità di ovviare all'inconveniente amplificando la tensione di uscita con un valore noto usando un operazionale di precisione, ma di complicarmi troppo la vita non mi va proprio. 
Ma vediamo alcuni valori presi con i due strumenti:

Tester Modello NI2100

Iout = 104,9mA Vrx = 16,5mV Rx=Vrx/Iout= 0,15729 ohm  
R0 (con puntali in corto) = 0,5 ohm  Rx misurata 0,7 ohm

Tester Modello DT890C

Iout = 106,6mA Vrx = 16,2mV Rx=Vrx/Iout= 0,15197 ohm
R0 (con puntali in corto) = 0,6 ohm  Rx misurata 0,8 ohm

Anche con gli errori introdotti dagli strumenti possiamo fermaci alla seconda cifra decimale e determinare una resistenza di 0,15 ohm "o poco più". A me me ne serve una da 0,16 ohm per cui diciamo che ci siamo se consideriamo di aggiungere anche la resistenza delle stagnature e delle piste a montaggio ultimato. Con la misura diretta non era possibile arrivare a tale risultato, stimando la resistenza incognita pari a 0,2 ohm.... circa (valore inadatto per l'applicazione prevista). 
Ok, direi che ci siamo (per ora) e posso procedere con il montaggio dell'alimentatore per poi procedere con lo smontaggio di componenti "esotici" da utilizzare nei miei progetti di ricerca.
Possibili sviluppi: perchè non dotare il circuito di resistenze di precisione, magari aggiungere un convertitore AD e processare la misura in modo che tramite un processore venga visualizzata su uno schermo LCD il valore già calcolato?
Alla prossima.

P.S. il gufo è nel bosco ed il merlo migra. Ripeto: il gufo è nel bosco ed il merlo migra.

lunedì 1 ottobre 2012

disassemblaggio

E' periodo di intensa attività. Devo, ripeto, devo fare spazio nel laboratorio ed il ciarpame tecnologico si è accumulato a dismisura. A qualcosa dovrò rinunciare. Ad ogni apparecchio che mi viene in mano, mi ripeto: qui ci dovevo fare X, con questo volevo sperimentare Y, ed immancabilmente l'oggetto viene riposto dov'era. Ho trovato comunque un compromesso: tolgo metallo e plastica superflua (che verrà veicolata rigorosamente differenziata in discarica) e metto temporaneamente da parte le schede. 

Nell'agire in questo modo però ho comunque dovuto rinunciare a molte attività che avevo in mente, quali: 

  • Fondere i metalli con una fornace fatta in casa 
  • Usare il toner avanzato per un esperimento di verniciatura a polvere 
  • Costruire dei supporti per lampade alogene con le casse del dolby surround 


Ed in più: 

  • Recuperare l'argento dalle tastiere 
  • Recuperare l'oro dalle schede 
  • Recuperare il palladio ed altri metalli preziosi
  • De-ingengerizzare il firmware delle stampanti 
  • Modificare una stampante laser per il trasferimento del toner su lastra metallica 
  • Studiare per bene il protocollo i2C (che il logic sniffer è andato...sic!) ed il protocollo USB
  • Modificare delle webcam per un impianto di videosorveglianza
  • ecc...


In ogni caso dovrò rinunciare anche ad una montagna di motorini elettrici (DC e Stepper), di componenti elettronici, di minuterie e particolari tenuti da parte per i motivi più disparati.  Ho messo da parte inoltre alimentatori, schede varie, memorie, unità laser, cavi, connettori... troppe cose che restano lì ad occupare spazio ed il tempo per fare esperimenti messo da parte per far posto ad attività che mi permettano di guadagnare quel poco che mi serve per vivere, dato che ancora una volta il conto in banca è a zero e la fame tanta.. 
Il mio cuore sta piangendo a dover rinunciare al divertimento che amo, sto male per colpa di certi ladri al governo ed al parlamento. Maledetti bastardi, me la pagherete cara. Alla prossima.

P.S. Polvere di alluminio, ossido di ferro e magnesio. Ripeto: Polvere di alluminio, ossido di ferro e magnesio.