sabato 11 aprile 2009

Autopsia di un interruttore termico

interruttore termicoDal post precedente, con le considerazioni poco edificanti in merito agli idraulici smanettoni, ho proceduto con l'apertura di un interruttore azionato da un sensore termico. Dai dati di targa si legge TYPE TR/712 più altre sigle quali: T120II - CS E5567 - 250 / 15 (0.5) Prodigy Italiana Milano
Niente di elettronico ma sfruttamento dello stesso principio meccanico analizzato nel post precedente, basato sulla dilatazione termica di un liquido racchiuso dentro un elemento metallico conduttore di calore (rame). L'apertura dell'interruttore è stata effettuata semplicemente con una punta di trapano, con la quale viene rimossa la testa ribattuta di due perni metallici passanti. Un involucro di plastica, chiuso da un supporto metallico, da cui fuoriesce il tubo di rame che va al sensore e 6 contatti elettrici per la connessione fast-on. Il tubo di rame termina su un elemento meccanico, una specie di campana spinta da un perno saldato a stagno su un a piccola camera di espansione, una specie di pistone.
pistone di azionamentoIl pistone spinge una piastrina basculante su un perno metallico. La piastrina, muovendosi chiude due contatti in rame ed ottone. I contatti, dopo più di 10 anni di onorato servizio sembrano ancora "nuovi", soggetti alla naturale usura dovuta alle scintille ma ancora utilizzabili.
Due viti poste all'estremità opposta del pistone, permettono meccanicamente di regolare l'escursione meccanica del basculante che va a chiudere i contatti. In questo modo è possibile regolare la sensibilità dell'interruttore (che esce tarato di fabbrica) e l'intervallo di temperatura su cui deve lavorare. E' stato sostituito due volte, a mio avviso inutilmente. La prima volta perchè si sospettava fosse guasto, e non lo era in quanto si è poi scoperto che il problema risiedeva nella centralina. La seconda volta perchè il tecnico ha tentato per due ora a tararne uno di marca diversa, con il cacciavite, e per tagliare corto (praticamente impossibile) ha deciso di metterne uno nuovo tarato di fabbrica.
L'interruttore è di ottima qualità (il primo che è stato sostituito), niente parti plastiche o elementi fragili che si possono rompere. La ditta che li produceva, è stata inspiegabilmente chiusa con dispiacere degli idraulici che riconoscevano alla stessa un altissima qualità dei componenti prodotti. Ora si è costretti a ripiegare su prodotti più scadenti, impossibili da regolare, non meno economici ma maggiormente soggetti a rotture e malfunzionamenti. Non ci si riesce a spiegare la cosa. sembra che al giorno d'oggi conti più il profitto che la qualità, più la soddisfazione degli azionisti che dei clienti. Un vero schifo. E' anche da queste cose che si nota un decadimento progressivo della capacità produttiva di questo paese in favore della "finanza" che guarda più al profitto. Stiamo andando sempre più verso una società che non produce nulla ma consuma. Un vero peccato, dato che in questo paese ci sono persone straordinarie con capacità notevoli, fantasia da vendere, inventiva invidiata da tutto il mondo... tutte cose che devono sparire in nome del danaro.
Considerazioni a parte, da questi interruttori si possono recuperare le connessioni fast-on in ottone, che si possono saldare sui direttamente circuiti stampati per collegamenti "di potenza". Due molle in acciaio (ottima durezza), un micro involucro in plastica dura (ottimo per micro progetti di elettronica), un dado, una rondella metallica, un micro tubo di rame che metto da parte non si sa mai, tre perni metallici... meglio tenerli.
Alla prossima.

P.S. Mollare il pappafico. Ripeto: Mollare il pappafico.

Autopsia di uno strumento di misura

Da un pò di tempo la caldaia del riscaldamento domestico ha intrapreso di sua iniziativa un sciopero intermittente, non autorizzato. Ci si svegliava al mattino con l'acqua fredda. Dopo ben sei interventi dei "tecnici" addetti alla manutenzione, l'ultimo dei quali il titolare in persona, il problema è stato finalmente risolto. 180 euro in nero per sostituire a) lo strumento di misura della temperatura dell'acqua, b) due interruttori termici, c) la centralina elettronica... il tutto in ben 6 interventi, 5 dei quali inutili.
Per le spie di segnalazione non c'è stato verso di convincerli a sostituirle. Comunque mi sono tenuto i pezzi sostituiti, a parte la centralina che mi dicono va in riparazione, altrimenti avrei dovuto pagarla.

Così con i pezzi "rotti" in mano, decido di assecondare la mia innata e mai soddisfatta curiosità.
Partiamo dallo strumento di misura della temperatura. E' uno scatolotto nero da cui parte un tubicino in rame alla cui estremità c'è un bulbo in ottone. Bulbo e tubo sono ripieni di un liquido che presumo serva per condurre il calore. In effetti il tubicino "perde" da una micro fessurazione. L'odore tipico degli idrocarburi, simile al gasolio, mi fa pensare a qualcosa a base di petrolio, sicuramente infiammabile. Con un accendino ho provato a scaldare il bulbo per vedere la scala graduata salire progressivamente (solo sino ad 80 gradi) per poi scendere rapidissimamente vero lo zero non appena si toglie la fiamma. La perdita di pressione del liquido all'interno del circuito, provoca una considerevole perdita di risposta dello strumento a fronte dell'innalzamento della temperatura rilevata dal sensore. OK, la cosa mi consola, è sicuramente guasto ed andava sostituito.

All'altra estremità, il tubo è appiattito e termina avvolto su un perno di plastica (in senso antiorario) su cui viene fissata una rotellina graduata, visibile esternamente attraverso una finestrella trasparente che riporta il segno di riferimento per la misura. Il principio di funzionamento è puramente meccanico. Si basa sulla trasmissione di calore e dilatazione termica del materiale. Rame e liquido conducono il calore. La spirale, avvolta attorno ad un perno in senso antiorario, quando si dilata tende a far ruotare il perno in quanto il materiale occupando un volume maggiore tende a "stirare" l'avvolgimento. La dilatazione viene meccanicamente trasmessa al perno su cui è fissata la scala graduata. Semplice...30 euro per il pezzo, più altri 30 per il lavoro di sostituzione. Durante la riparazione della caldaia mi sono soffermato a fare domande ai vari tecnici che si sono succeduti nelle riparazioni (inutili). Solo uno (ho scoperto poi essere il figlio del titolare) ha saputo darmi una spiegazione molto sommaria del funzionamento dello strumento. Gli altri a fare ipotesi assurde, sbagliate, imprecise... e poi se la prendono con gli informatici smanettoni... anche gli idraulici sono un branco di ignoranti con la sola differenza che si fanno pagare a peso d'oro, quando li chiami vengono quando gli pare comodo a loro, per fare il loro lavoro occorre un patentino e dulcis in fundo siamo obbligati a chiamarli almeno una volta all'anno per il controllo obbligatorio dei fumi. Non è giusto. La provincia è chiamata a fare i controlli ed in caso di mancato adeguamento sono multe salate. Se ci fosse una legge che obblighi tutti i possessori di computer a chiamare una volta all'anno degli informatici col patentino per controllare la presenza di virus, sono sicuro che sarebbero in molti a protestare. Ma gli idraulici guai a toccarli. Per quanto riguarda la loro professionalità...meglio lasciar perdere. Sono pagati mooolto di più degli informatici ed hanno una conoscenza dei sistemi che riparano mille volte inferiore ad un tecnico informatico. Cambiano pezzi a casaccio, per tentativi ma si fanno pagare a tariffe più che rispettabili, ovviamente in nero altrimenti la massaia di voghera deve sborsare un 20% in più senza capire perchè (tanto nessuno glie lo spiega). OK. Ed ora?? Durante lo smontaggio, il cervello non è stato certo a guardare. Con un pò di fantasia si potrebbe tenere la parte meccanica e delegare la rotazione della scala graduata ad un micro motorino passo passo, tipo quello che si trova nei floppy disk. Basta tradurre e mettere in relazione le grandezze "gradi centigradi - passo del motore stepper" e si può ottenere uno strumento di misura sicuramente meno afflitto da problemi di usura o perdite di liquido, economico in quanto realizzabile con poche parti di recupero, controllabile elettronicamente per eventualmente "loggare" le escursioni termiche... di possibilità ce ne sono a iosa. alla prossima.

P.S. Hack the planet. Ripeto: Hack the planet.

giovedì 9 aprile 2009

Ore10

Le poste italiane non finiranno mai di stupirmi. La fantasia di quei managers illuminati non ha confini, al pari dei messaggi pubblicitari tanto distanti dalla realtà. Dopo la consueta pulizia alla casella postale infestata senza rimedio dai messaggi di spam, cui è riservato un semplice, inutile ed inefficace "blocca mittenti" che non offre nemmeno la possibilità di editare gli indirizzi bloccati, se ne escono con un servizio di recapito dei pacchi postali entro le ore 10 del mattino. Leggiamo per bene l'offerta con alcuni commenti:

"Se hai bisogno di una spedizione veloce e puntuale Poste Italiane ha pensato per te Ore10
Il nuovo servizio accessorio che prevede la consegna delle spedizioni Postacelere 1 Plus e Paccocelere 1 Plus entro le ore 10 del giorno lavorativo successivo (sabato escluso) a quello di spedizione in oltre 700 località italiane. Clicca qui per verificare da quali regioni di partenza e verso quali destinazioni puoi inviare Ore10 oppure chiama il numero verde gratuito 803.160"

Che bello, hanno pensato a me! per avere informazioni poi posso addirittura usare il telefono... avete mai provato? Se vi volete perdere un paio d'ore prima che qualcuno risponda solo per darvi un numero a pagamento da chiamare... mandare un e-mail?? ma siamo impazziti? cos'è l'e-mail?? poi gli tocca mettere addirittura qualcuno pagato per rispondere!!


"Con la formula "soddisfatti o rimborsati", se la spedizione arriva con un ritardo superiore ai 15 minuti, è possibile richiedere un bonus, pari al supplemento pagato, da utilizzare entro 6 mesi per una nuova spedizione(*) con Ore10. Per tutte le caratteristiche, le limitazioni e le altre ipotesi di rimborso relative al servizio consulta le condizioni generali del servizio".

Qui mi viene un dubbio. Se non sono soddisfatto, e decido di non utilizzare mai più i servizi di Poste Italiane, non mi viene rimborsato nulla? Complimenti. Mi promettono un bonus del tipo..."ritenta e sarai più fortunato". E poi il bonus riguarda solo il supplemento... ed i danni conseguenti al ritardo di un servizio che avevo utilizzato per una ragione urgente?? Suona tanto come "lascia perdere i reclami che è meglio". non voglio nemmeno leggere le "limitazioni ed ipotesi di rimborso" nelle condizioni generali. Di limitazioni ce ne sono anche troppe, concentrate nelle capacità mentali di questi geni del management. Già si capisce poi che sono solo IPOTESI le richieste di "rimborso".

"Basta un semplice adesivo e la spedizione arriva prima".

Urca! Si certo, basta il bollino e già mi immagino il postino, già incazzato per il precariato o il salario da fame, che si mette a correre come un pazzo sul motorino di servizio per consegnare entro le 10. Per piacere! Se basta solo un bollino, perchè non applicano la celerità di consegna a tutta la corrispondenza? Il postino è sempre lo stesso, i mezzi di trasporto pure, l'organizzazione la stessa, i fossil-managers poi sono lì da più di duecento anni credo.... o forse esistono dei superman che gestiscono la posta di serie A e serie B ? O forse la corrispondenza "pagata poco" viene ammassata da qualche parte come se se avesse la lebbra dei poveri?

"Spedire con Ore10 è facilissimo: è sufficiente verificare che la destinazione sia inclusa nelle tratte servite e applicare l'adesivo dedicato sulla spedizione. Gli adesivi sono disponibili negli uffici postali".

Facilissimo. Applichiamo un bollino e si risolve tutto, basta mandare la corrispondenza alle zone di serie A. Ma in quale film?? I pacchi arrivano con ritardi mostruosi ed a costi esorbitanti. Un pacchetto spedito da "honcong" (cina) ci ha messo una settimana per arrivare al costo di due dollari. Qui in "itaglia" per 9 euro spedisco un pacco senza garanzie che arrivi ed a volte non arriva affatto, quando arriva, anche dopo due settimane se arriva, sembra che ci sia passato sopra un camion a 12 assi, spesso inzuppato d'acqua quando piove o strappato, forato, sporco di terra. A richiedere in posta i moduli di reclamo ci si scontra con le impiegate addestrate a farti cambiare idea, restie a darti un modulo che potrebbe danneggiare la prestigiosa immagine dell'azienda.... meglio lasciare perdere ed affidarsi ai corrieri. Lasciamo perdere la collanina di poco valore economico che avevo spedito alla mia compagna, sarà al collo di qualche postina e speriamo che ci si strozzi!

Un vantaggio tira l'altro...scrivono in calce alla presentazione del nuovo servizio, a cui vorrei aggiungere anche un vaffanculo tira l'altro.

P.S. Una rondine non fa primavera. Ripeto: Una rondine non fa primavera.