martedì 9 gennaio 2018

DELL - Fatwa!

Per i "venditori" sono principalmente e solo un consumatore, mio malgrado nonostante i miei sforzi per consumare il meno possibile e riciclare tutto il riciclabile. Di certo non sono un cliente da curare e rispettare. Per ragioni professionali sono "costretto" ad utilizzare i computers. Senza di essi avrei qualche difficoltà. Ho acquistato un portatile della DELL, un Precision M4500 Intel Core i7, pagandolo un rene (tanto ne ho un altro). Non era certo un modello "user entry", definito all'epoca di fascia medio alta.
Qualche settimana prima della scadenza della garanzia (8.11.2013) chiamo il supporto tecnico per chiedere la sostituzione di alcuni pezzi andati in malora a causa di inaspettate rotture: 
  • La tastiera non risponde bene e presenta alcuni tasti che si sono scrostati, 
  • lo spigolo interno del coperchio si è scheggiato non a causa di cadute dato che l'apparecchio non è mai uscito dall'ufficio,
  • il lettore DVD non funziona più (legge male e non masterizza)
  • la ventolina interna fa un rumore insopportabile (gratta ad intermittenza)
Tutto il resto pare funzionare alla grande. All'assistenza tecnica risponde una signorina (non molto ben educata) con l'accento dell'Est europa, la quale mi chiede alcune foto della parte scheggiata. Invio le foto ma da quel momento nessuna risposta... e la garanzia nel frattempo scade... 
Vabbè, fregatura numero 1
A dicembre 2017 decido di dismettere il portatile e di riportarlo alle condizioni di fabbrica, perlomeno con Winzozz Vista installato da zero (dato che era pre-installato). Per farlo ho necessità del DVD OEM originale, se non altro per i maledetti drivers proprietari. Chiamo l'assistenza per richiedere ciò che mi spetta di diritto e che ho già pagato all'acquisto, nonostante utilizzi veramente poco o nulla quel sistema. Al telefono la sorpresa... non possiamo inviare il CD perchè il sistema è vecchio e non ne abbiamo più, proceda con procurarsi una copia oppure la acquisti dove vuole. Eh? L'ho già pagato e mi si invita a ri-acquistarlo? Vabbè, fregatura 2
Nel frattempo, in 4 anni di utilizzo fuori garanzia, i problemi hardware si sono amplificati:
  • la presa di alimentazione fatica a tenere lo spinotto dell'alimentatore
  • la porta USB3 presenta problemi di contatti intermittenti
  • le altre 3 porte USB sono meccanicamente instabili
  • la batteria, giustamente, presenta alcuni problemini di carica 
  • gli altoparlanti interni gracchiavano...ora sono totalmente morti
Certo, sono tutti problemini meccanici che svelano una certa fragilità di costruzione (che non giustifica il prezzo pagato) unita ad un uso mediamente intenso. Ci può stare. La garanzia non tutela da danni causati da usura, questo lo comprendo. Ma ci sono però due cose che non accetto:
  • il rifiuto di sostituzione in garanzia del lettore DVD guasto
  • il rifiuto di fornire, come promesso, il sistema operativo originale
Negli ultimi anni posso dire di aver assistito ad un degrado progressivo del livello qualitativo dei prodotti DELL e dell'assistenza DELL post-vendita finita miseramente a livelli di bottega del rivenditore di piccì. Le cause non mi interessano, mi interessa solo che la DELL non ha rispettato i suoi impegni contrattuali e questo a casa mia non è accettabile (giuridicamente parlando è ancora peggio). 
Per tale motivo, per il resto dei miei giorni racconterò questa vicenda a tutti i miei contatti, vecchi e nuovi, in qualsiasi occasione, pregandoli di diffondere viralmente il pericolo. Inoltre, non solo ovviamente procederò con acquistare il nuovo di un altra marca ma mi riprometto di non acquistare mai più nulla dalla DELL, per il resto della mia vita. Inadempienti. Alla prossima.

P.S. La carta vetrata gratta. Ripeto: La carta vetrata gratta.

giovedì 28 dicembre 2017

Cazzutissimo pan di zenzero


Lavagna DIY (recupero Pt.2 V.2)

Credo che il regalo più grande che si possa fare agli altri, sia quello di dedicare loro il proprio preziosissimo tempo, unico ed irripetibile, realizzando nel contempo qualcosa di utile a livello pratico. E' noto che questo è un periodo di delirio consumistico, durante il quale si corre a destra e sinistra a comperare oggetti inutili da regalare per "obbligo sociale" più che altro e che spesso piacciono solo a chi li fa, mentre chi li riceve automaticamente pensa a come riciclarli. Mentre rido di nascosto nel pensare a certe scene colte nei negozi ove si radunano orde isteriche di unani ignoranti, penso a come fare per conciliare l'utile al dilettevole, perchè nella vita bisogna divertirsi... sempre. 
L'occhio avido di idee si aggira tra i bugigattoli di casa, tra il ciarpame riposto da anni in attesa della propria dignità, pronto a cogliere degli oggetti da mettere in sinergia reciproca. Stavolta la scelta ricade fra i rimasugli del garage distrutto da un uragano estivo, su un vecchio fondo di un mobile di scarso valore, su una lampada ad archetto recuperata da una demolizione di un camper-ufficio, su dei ritagli di ottone, su uno scolo di lamiera zincata, su delle viti da legno. Mi commuovo al pensiero di questo tesoro trattato come spazzatura e decido, magnanimo, altruista e generoso di creare una lavagnetta segna-appunti da appendere in cucina, che i bigliettini e post-it sono scomodi, si perdono ed inquinano pure, oltre a rappresentare un costo ed un calcio al basso ventre all'estetica/design di casa. 
Il fondo del mobile viene trattato con un miscuglio di gesso e binder (vedi varie ricette in rete), rimescolato accuratamente con l'asta di un frullino passato a miglior vita e fissato su un avvitatore. Ottenuta la giusta cremosità, lo si applica a spatola, uniformemente, più mani, senza lasciare scalini o avvallamenti. La cornice è un attimo...basta tagliare le estremità ESATTAMENTE a 45°, altrimenti si notano poi scalini agli angoli o peggio effetto "fuori squadra". Ad assemblaggio terminato si passa con dell'olio di lino rosso (tonalità stupenda) ed una mano di vernice all'acqua trasparente satinata.
L'ottone viene battuto con dei bulini per incidere le scritte che si desiderano, forati ed inchiodati con dei chiodini pure di ottone (volendo auto costruibili pure quelli). La lampada ad archetto deve essere solo fissata, non richiede particolari lavorazioni. Lo scolo di lamiera zincata va tagliato con una forbice per lamiere e i bordi vanno poi battuti o smussati a smeriglio per non lasciarli taglienti. 4 viti fissate da sotto lo tengono in sede a reggere gessetti e cancellino. 
Il tutto senza glutine, senza polifosfati, senza litio.... 
Il risultato , pur mantenendo una certa "grezzosità", è niente male. Soddisfazione a mille, ambiente più pulito (grazie al recupero dei materiali che non finiscono in discarica), due persone più felici su questo vostro pianeta popolato da imbecilli. Io la mia parte per rendere migliore il mondo la faccio. Alla prossima. 

P.S. La cantina è allagata. ripeto: la cantina è allagata.