mercoledì 19 ottobre 2016

Pulizia Compaq CQ60-302SL

Mi viene sempre da sorridere quando il solito utonto si lamenta del proprio portatile che è "diventato lento", le ha provate tutte ma è lento, lento, lento... non è il PC che diventa lento, sono i programmi ed i sistemi operativi che diventano sempre più "pesanti", a volte in modo ingiustificato per i reali benefici e specialmente con winzozz. Digressioni a parte, quale migliore occasione per consigliare di passare a linux? Si ok, proviamoci. Dopo un paio di anni di utilizzo, anche linux sembra diventato lento, assieme ad altri problemi che sembrano originati dallo stesso pensiero: il computer è troppo vecchio. Complice la tendenza a consumare a cazzo, desiderare il nuovo, adeguarsi alle mode come delle pecore senza cervello, desiderare il modello piatto e leggero solo per sfoggiarlo con gli amici.... si insinua la convinzione che il vecchio è da buttare irrimediabilmente. L'utonto segue questo filone logico da sempre, anche su generi di "consumo" meno tecnologici. Il "progresso" tecnologico in particolare ha ormai indotto l'idea che l'hardware sia da rinnovare almeno ogni sei mesi o al massimo un paio di anni per quello più costoso. E' una follia, almeno o sicuramente in parte. 
Fatto sta che l'occasione è maggiormente ghiotta... "...se hai deciso di buttarlo, dallo a me che magari può essere utile per chi non ha le stesse esigenze tue...". 
E così ci si ritrova per le mani della tecnologia avanzata (avanzata dagli altri), gratis, che comunque richiede un minimo di "manutenzione". 
Questo modello di portatile è un monoprocessore, una lumaca rispetto ad un 8 core. Ma, è tenuto perfettamente, non ha un graffio, sembra nuovo, le prese usb sono integre e lo slot di memoria delle schedine SD è praticamente mai usato. Non merita certo la rottamazione. Dopo una bella formattata ed installazione di una distro leggera (Lubuntu) ha ancora un piccolo problemino... dopo appena 3 minuti dall'accensione, la ventola inizia a soffiare come un gatto incazzato e non accenna a fermarsi. Segno evidente che con il tempo la polvere ed i pelucchi atmosferici si sono andati ad accumulare nel passaggio della aria che raffredda il processore. 
Smontare questo modello per accedere alla ventola è un vero delirio, non alla portata di certi utonti. Occorre infatti ridurlo ai mini termini, per arrivare alla mother board che andrà anch'essa rimossa. La griglia di raffreddamento si trova infatti sotto ed il percorso dell'aria non è a mio avviso ottimizzato per un adeguata ventilazione. Sembra che per risparmiare sulle dimensioni finali abbiano buttato lì i vari componenti. L'altoparlante destro è infatti proprio a ridosso della griglia di dissipazione e limita un pò il percorso dell'aria. La plastichetta esterna non è proprio di ottima qualità se arriva a deformarsi solo con il calore dell'aria espulsa. Il processore si trova a sandwich proprio al centro del suo contenitore e la pipe heat in rame è lunghissima per arrivare verso un punto esterno. Altre pecche progettuali non fanno di questo modello il massimo se consideriamo anche la posizione del jack di alimentazione e la presa di rete poste lateralmente, che con i cavi attaccati è un attimo poggiarci sopra del peso e rischiare di rompere qualcosa. La pipe heat inoltre dissipa la CPU nel punto più lontano ed anche una merdosissima Nvidia (viedo) posta vicino al processore... a mio avviso meritava una posizione diversa con un dissipatore dedicato. Infatti, quando la temperatura raggiunge livelli di soglia, si nota un fastidiosissimo flichering dello schermo che si annerisce improvvisamente lampeggiando come una giostra di sagra paesana, solo a guardare un video su iutùb... la Nvidia va in tilt con l'alta temperatura, #sapevatelo.
Per lo smontaggio... minimo trenta minuti a fare le cose per bene, catalogando le viti con cura (non sono tutte uguali) e riponendole nei contenitori a scomparti per evitare di perderne qualcuna (il vostro ottico di fiducia ne avrà sicuramente una tonnellata da buttare). In rete le istruzioni di smontaggio abbondano. Alla fine, tolta la lanugine dalla griglia ed abbondato con la pasta dissipante il processore e chip grafico (conviene sempre rinnovarla) si rimonta il tutto e si collauda. Stavolta è andato tutto alla perfezione: viti avanzate ZERO! un record!
Il computer non soffia più, ottimo lavoro, sono soddisfatto. Ora è tempo di pulirne un altro, procedo. 
Alla prossima. 

P.S. Vento caldo soffia da ovest. Ripeto: Vento caldo soffia da ovest.

domenica 18 settembre 2016

Leather e-cig holder (DIY - fai da te)

Dopo aver dato in prestito il mio porta sigarette elettroniche in pelle da appendere al collo, mi ritrovo con il problema. L'e-cig viene appoggiata dove capita e ritrovarla a volte è un problema, oppure cade dal tavolo o, mentre tenendola in mano, ci si appresta a fare qualche lavoretto manuale... un disastro. Ho dovuto quindi provvedere a costruirmi un porta e-cig, tanto so già che quello dato "in prestito" non tornerà mai al suo padrone. 
Inizialmente pensavo ad un tubicino di plastica, tipo i condotti per gli impianti elettrici, ma di andare al brico a prendere un tubo da due metri quando me ne servono pochi centimetri.... nonono... occorre un altra soluzione. Mi viene in mente che tempissimo fa avevo ridotto ai minimi termini una valigetta ventiquattrore in finta pelle, tenendo cerniere, chiusure, maniglie e... rivestimento. Ecco, quest'ultimo si è rivelato prezioso. In finta pelle, nero, facile da lavorare, tagliare e sopratutto cucire. 
Si taglia un lembo della lunghezza un pò più lunga dell'e-cig (meglio con una taglierina professionale recuperata) e della larghezza utile a contenerla (diamtero + lasco + cuciture) . La si piega in due nel senso della lunghezza e si cuciono i lembi con del normale filo di cotone (la macchina da cucire ho dovuto farmela prestare). Poi occorre praticare un foro in testa alla fodera in modo che quando sta appesa, risulti inclinata e la corda non va a toccare la parte da cui si aspira il vapore. Un occhiello a pressione fa da sede scorrevole. Si riutilizza un gancino recuperato da altri attrezzi da appendere al collo e si recupera una fettuccina (io ho usato quella di una chiavetta USB SanDisk). 10 minuti di "lavoro" ed il risultato è esteticamente accettabile, oltre al risparmio e la soddisfazione personale. Con l'occasione ho provato diversi materiali, compresa una stoffa sintetica impermeabile che è meno rigida della finta pelle ma fa il suo dovere. Manca solo il foro per il pulsante da posizionare ove occorre (dipende dalle batterie usate) e già che ci siamo un embossing di una scritta da praticare a caldo per mero estetismo... futuri esperimenti. alla prossima. 

P.S. il merlo è in gabbia ed il pollo razzola male. Ripeto: il merlo è in gabbia ed il pollo razzola male. 

martedì 2 agosto 2016

Casco bici BTWIN appiccicoso

Da un pò di tempo il mio casco da MTB è diventato appiccicoso, più utile ad acchiappare le zanzare come la carta moschicida che altro. Al tatto è disgustosamente sticky, appiccicoso appunto. La causa sembra dovuta all'utilizzo di quelle vernici soft touch, specialmente quelle nere, che conferiscono all'oggetto un aspetto satinato e "soffice" al tatto.  Il problema è che lo strato di vernice, dopo un pò di tempo al sole, muta le proprie proprietà e diventa un sottile strato di sostanza che sembra colla bostik. Urge rimozione ed in mancanza di indicazioni in rete è meglio tentare. Lo strato appiccicoso viene via con l'unghia ma di passare tutto il casco con un attrezzino della giusta durezza... c'è da perderci una giornata intera...funziona ma è troppo noioso. Ho pensato anche di sabbiarlo per bene...nono...  riverniciarlo?? si certo, così poi il problema si ripresenta...servirebbe un liquido che scioglie quella specie di  colla... 
In rete qualcuno ha provato ad usare l'olio alla citronella... risultato deludente però. Altri con solventi vari ma... sui caschi da moto... il casco da bici è in gran parte di polistirolo ricoperto in parte da un sottile strato di plastica, per cui se non si vuole letteralmente scioglierlo... acetone? NO, Alcool isopropilico?? NO, sapone liquido? NO, diluente nitro? NO, acquaragia? NO!! diluente avio? NO, Trielina? NO,  detersivo per i piatti? NO, Amuchina? NO, spray antimuffa? NO, cera per mobili? NO, Ammoniaca? NO, ... provati tutti, meglio evitare.  Alla fine il prodotto che ha funzionato meglio e più rapidamente è risultato il Cyclon, supersgrassatore della UHU Bison S.p.a. (www.uhubison.it) assieme all'acqua tiepida/calda (non bollente! il polistirolo!!).
Basta spruzzarlo, attendere trenta secondi e strofinare con le dita, poi sciacquare per bene e mettere ad asciugare, max 15 minuti di tempo. Quando asciutta, la superficie apparirà meno soft touch di prima ma chissenefrega, basta che funzioni e che il casco protegga la testa (indipendentemente che sia obbligatorio o meno, la testa è mia e voi fate un pò il caxo che vi pare unani di merda). 
Ora, un piccolo appunto rivolto al direttore marketing di turno... brutto demente esaurito, ma scrivere sull'etichetta del prodotto che il casco, dopo un pò, al sole, "potrebbe" diventare appiccicoso no? Uno lo sa in anticipo, si mette l'animo in pace, magari lo compra lo stesso ma almeno si risparmia di maledirvi e ventilare l'ipotesi di cambiare marca la prossima volta, o di sconsigliarlo alla propria rete social. E chissenefrega se la legge non vi obbliga a scriverlo!! scrivetelo lo stesso, deficienti, che non è vietato, dementi!. Ma... di incaricare un reparto R&D di trovare una soluzione... non sarebbe segno di "attenzione al consumatore"?? Ecco... la mancanza di questi piccoli accorgimenti la dice lunga sull'azienda e su chi è responsabile di pensarci... oops, ci sarà davvero un responsabile?

P.S. le banche sono state salvate, noi no. Ripeto: le banche sono state salvate, noi no.