domenica 18 settembre 2016

Leather e-cig holder (DIY - fai da te)

Dopo aver dato in prestito il mio porta sigarette elettroniche in pelle da appendere al collo, mi ritrovo con il problema. L'e-cig viene appoggiata dove capita e ritrovarla a volte è un problema, oppure cade dal tavolo o, mentre tenendola in mano, ci si appresta a fare qualche lavoretto manuale... un disastro. Ho dovuto quindi provvedere a costruirmi un porta e-cig, tanto so già che quello dato "in prestito" non tornerà mai al suo padrone. 
Inizialmente pensavo ad un tubicino di plastica, tipo i condotti per gli impianti elettrici, ma di andare al brico a prendere un tubo da due metri quando me ne servono pochi centimetri.... nonono... occorre un altra soluzione. Mi viene in mente che tempissimo fa avevo ridotto ai minimi termini una valigetta ventiquattrore in finta pelle, tenendo cerniere, chiusure, maniglie e... rivestimento. Ecco, quest'ultimo si è rivelato prezioso. In finta pelle, nero, facile da lavorare, tagliare e sopratutto cucire. 
Si taglia un lembo della lunghezza un pò più lunga dell'e-cig (meglio con una taglierina professionale recuperata) e della larghezza utile a contenerla (diamtero + lasco + cuciture) . La si piega in due nel senso della lunghezza e si cuciono i lembi con del normale filo di cotone (la macchina da cucire ho dovuto farmela prestare). Poi occorre praticare un foro in testa alla fodera in modo che quando sta appesa, risulti inclinata e la corda non va a toccare la parte da cui si aspira il vapore. Un occhiello a pressione fa da sede scorrevole. Si riutilizza un gancino recuperato da altri attrezzi da appendere al collo e si recupera una fettuccina (io ho usato quella di una chiavetta USB SanDisk). 10 minuti di "lavoro" ed il risultato è esteticamente accettabile, oltre al risparmio e la soddisfazione personale. Con l'occasione ho provato diversi materiali, compresa una stoffa sintetica impermeabile che è meno rigida della finta pelle ma fa il suo dovere. Manca solo il foro per il pulsante da posizionare ove occorre (dipende dalle batterie usate) e già che ci siamo un embossing di una scritta da praticare a caldo per mero estetismo... futuri esperimenti. alla prossima. 

P.S. il merlo è in gabbia ed il pollo razzola male. Ripeto: il merlo è in gabbia ed il pollo razzola male. 

martedì 2 agosto 2016

Casco bici BTWIN appiccicoso

Da un pò di tempo il mio casco da MTB è diventato appiccicoso, più utile ad acchiappare le zanzare come la carta moschicida che altro. Al tatto è disgustosamente sticky, appiccicoso appunto. La causa sembra dovuta all'utilizzo di quelle vernici soft touch, specialmente quelle nere, che conferiscono all'oggetto un aspetto satinato e "soffice" al tatto.  Il problema è che lo strato di vernice, dopo un pò di tempo al sole, muta le proprie proprietà e diventa un sottile strato di sostanza che sembra colla bostik. Urge rimozione ed in mancanza di indicazioni in rete è meglio tentare. Lo strato appiccicoso viene via con l'unghia ma di passare tutto il casco con un attrezzino della giusta durezza... c'è da perderci una giornata intera...funziona ma è troppo noioso. Ho pensato anche di sabbiarlo per bene...nono...  riverniciarlo?? si certo, così poi il problema si ripresenta...servirebbe un liquido che scioglie quella specie di  colla... 
In rete qualcuno ha provato ad usare l'olio alla citronella... risultato deludente però. Altri con solventi vari ma... sui caschi da moto... il casco da bici è in gran parte di polistirolo ricoperto in parte da un sottile strato di plastica, per cui se non si vuole letteralmente scioglierlo... acetone? NO, Alcool isopropilico?? NO, sapone liquido? NO, diluente nitro? NO, acquaragia? NO!! diluente avio? NO, Trielina? NO,  detersivo per i piatti? NO, Amuchina? NO, spray antimuffa? NO, cera per mobili? NO, Ammoniaca? NO, ... provati tutti, meglio evitare.  Alla fine il prodotto che ha funzionato meglio e più rapidamente è risultato il Cyclon, supersgrassatore della UHU Bison S.p.a. (www.uhubison.it) assieme all'acqua tiepida/calda (non bollente! il polistirolo!!).
Basta spruzzarlo, attendere trenta secondi e strofinare con le dita, poi sciacquare per bene e mettere ad asciugare, max 15 minuti di tempo. Quando asciutta, la superficie apparirà meno soft touch di prima ma chissenefrega, basta che funzioni e che il casco protegga la testa (indipendentemente che sia obbligatorio o meno, la testa è mia e voi fate un pò il caxo che vi pare unani di merda). 
Ora, un piccolo appunto rivolto al direttore marketing di turno... brutto demente esaurito, ma scrivere sull'etichetta del prodotto che il casco, dopo un pò, al sole, "potrebbe" diventare appiccicoso no? Uno lo sa in anticipo, si mette l'animo in pace, magari lo compra lo stesso ma almeno si risparmia di maledirvi e ventilare l'ipotesi di cambiare marca la prossima volta, o di sconsigliarlo alla propria rete social. E chissenefrega se la legge non vi obbliga a scriverlo!! scrivetelo lo stesso, deficienti, che non è vietato, dementi!. Ma... di incaricare un reparto R&D di trovare una soluzione... non sarebbe segno di "attenzione al consumatore"?? Ecco... la mancanza di questi piccoli accorgimenti la dice lunga sull'azienda e su chi è responsabile di pensarci... oops, ci sarà davvero un responsabile?

P.S. le banche sono state salvate, noi no. Ripeto: le banche sono state salvate, noi no. 

giovedì 28 luglio 2016

Silvercrest SSMS 600 C3

Hai presente quando hai la casa piccola, la passione per la cucina e ti metti a preparare una torta? no? Ecco, in genere la cucina è piena di attrezzini e macchinari utili a preparare dolci o pietanze sofisticatissime, migliori di quelle di qualsiasi chef, ma che hanno necessità di essere riposte con cura. Se poi ci si mette la fretta di preparare un dolce per la colazione del mattino (merende preconfezionate? giammai!!) è inevitabile che qualcosa prima o poi, dagli scaffali sia vittima della forza di gravità. Stavolta è toccato ad un mini frullatore ad immersione 3 in 1, di un modello veramente smart, irrinunciabile in cucina per sminuzzare al volo, frullare piccole quantità, facilmente lavabile, potente come pochi e pagato meno di 10 euro! La figata è che ha gli attrezzi ad innesto e ci si mette un attimo per esempio a frullare il minestrone e subito dopo sminuzzare l'aglio, il prezzemolo o le mandorle per la torta. 
Marca Silvercrest SSMS 600 C3 (IAN 270354) www.kompernass.com da ben 600 watt, prodotto in Germania (sì, non è cinese) a luglio del 2015, un pò pesantino ma ci può stare. La caduta a terra ha frantumato il collarino che tiene in sede la base di plastica sulla quale è avvitata la parte su cui si innestano gli accessori. Oggettivamente un pò troppo sottile a dirla tutta ma sembra l'unica parte criticabile, il resto è ok e la spesa vale l'oggetto. 
L'unico modo per riparare è la colla epossidica bicomponente riempitiva, che incolla e diventa dura come il sasso. Un pò di nastro di mascheratura (per evitare le sbavature), un abbondante strato di colla e si uniscono i due pezzi assieme, solidali con il corpo nero. Le dua viti a sto punto sono perfettamente inutili me per sicurezza è meglio riavvitarle al loro posto. 
Unico neo... se per qualsiasi motivo occorre riaprire per intervenire nei componenti interni.... nisba, lo si deve purtroppo buttare o rompere e ricostruire il corpo centrale che costituisce il manico. Ecco, in questo caso, appena verrà riproposto al lidl, sarà il caso di prenderne un altro, che gli accessori doppi in fin dei conti non sono poi una gran disgrazia. Ah... era in garanzia ma non credo che lo sostituiscono per una rottura da caduta. In ogni caso con l'incollatura la garanzia è andata. Vabbè. I prodotti made in Germany non soffrono di rotture come quellli cinesi, per cui vale la pena rischiare. Alla prossima. 

P.S. Vento da Est e grandine da Sud. Ripeto: Vento da Est e grandine da Sud.