venerdì 16 ottobre 2015

Nullatenente

Sono un nullatenente. Secondo l'istat sono ampiamente sotto la soglia di povertà assoluta. Secondo me sono proprio povero... sotto il profilo economico. Non possiedo nulla a parte il letto ove dormo, l'armadio ove ripongo i miei stracci e la fedele vecchia bicicletta. Poi...nulla. L'auto... non ho il certificato di proprietà, preferisco la bicicletta, il PC che uso non è mio (grazie), l'adsl me la prestano, il televisore manco morto, il telefono portatile usato per ricevere e mai chiamare (usato ovviamente e destinato da altri alla discarica, ma non per me), mangio dalla mia compagna quando vado a trovarla altrimenti non mangio proprio, mi lavo con l'acqua scaldata a spese altrui che sostengono anche le spese di elettricità... dove dormo? sono ospite.  
Ma...sono onesto e non sono uno scroccone parassita. Quello che ricevo lo ricambio con lavoretti utilissimi (a volte indispensabili). So fare un sacco di cose che mi riescono anche bene, l'idraulico, il muratore, il cuoco, il giardiniere, il fabbro, il sarto, l'elettricista, il falegname, l'agricoltore ed anche (ma soprattutto) il programmatore, l'analista, il sysadmin, il db-administrator (il lavoro dei nuovi poveri sfruttati)... anni ed anni di esperienza e di "impara l'arte e metti da parte". Soldi in cambio non ne ricevo (tanto non mi pagano comunque) e francamente a sto punto non li voglio, mi sta bene così. Per le cose che faccio in cambio non voglio soldi, mi sta bene il cambio merce, il baratto, condito con un sincero grazie ed il sorriso di chi sa essere riconoscente (una sparuta minoranza). La mia moneta è il tempo, che vale per tutti allo stesso modo ed è una valuta universale, preziosissima e di dimensioni finite, per cui è al riparo da qualsiasi logica inflazionistica.
E devo dire che... non sto malaccio. Si certo, a volte verrebbe voglia di "consumare a cazzo" senza pensare alle conseguenze o prendere ed andare via, viaggiare. E di andare al ristorante servito e riverito? No grazie, mangio meglio e più sano dove mangio adesso e devo dire in ottima compagnia, senza bambini maleducati, incustoditi, che allo stato brado urlano e corrono tra i tavoli come selvaggi incivili o avventori che straparlano a voce altra tra gli squilli di mille smartphone.  
Ad ogni modo la cosa non mi pesa. Mi sento libero e so che questo senso di libertà, dà un fastidio enorme a quella moltitudine di schiavi dei debiti che mi circondano... unani. Non sopportano la mia scelta in quanto, loro, per vivere devono lavorare e subire prepotenze ed angherie (ricambiate sempre per sfogo ai più deboli che li circondano). Non sopportano il fatto che (sti imbecilli), pur potendosi permettere tutto quello che gli pare, alla fine provano comunque un senso di insoddisfazione profonda e non si sanno spiegare il perchè (e di conseguenza si incazzano e continuamente cercano qualcosa che li soddisfi anche se per pochi minuti). E quando li incontri di persona, fisicamente, l'unica cosa che sanno fare è riversarti addosso i loro problemi, quest'ultimi prontamente veicolati in input da un orecchio ed in output dall'altro.  Ben vi sta schifose sanguisughe di emozioni altrui, dovete soffrire come pegno per la vostra stupidità, superficialità ed ignoranza.
Il segreto della felicità? Ho bisogno di poche cose e le poche cose di cui ho bisogno, ne ho bisogno poco, ma la dignità me la tengo ben stretta. Ciao imbecilli.

P.S. lombrichi a palazzo e talpe nell'orto. Ripeto: lombrichi a palazzo e talpe nell'orto

Wind chimes (DIY repair)

Ok, erano anni che quei tubicini di ottone campeggiavano nei cassetti in attesa di essere ri-assemblati. Stavolta mi sono messo di impegno ed ho rimesso a posto questo aggeggio. Pronto per essere regalato ad una persona che so li apprezza. 
Ho dovuto però modificarlo un pò perchè mancavano dei pezzi. Il disco di supporto è un disco di lamierino di ottone ed è stato brasato con un asticina di ottone, per tenerlo orizzontale. Sono stati praticati dei fori aggiuntivi per far passare il filo, meglio la lenza da pesca sottile in fibra (più flessibile del nylon). 
Il batacchio è un pezzo di tubo di rame, raccattato tempo fa da un cantiere edile, dopo che l'idraulico ha realizzato il suo impianto di riscaldamento per un facoltoso professionista fascista in vena di spese. 
Il peso è una sfera di finto legno, di quelle che si trovano al brico e che non ho mai capito a cosa servano (e chissà perchè ne ho presa una...boh, non me lo ricordo proprio).  
L'asse in legno naturale invecchiato, viene da un vecchissimo bancale messo da parte proprio per queste ed altre evenienze.
Il ricciolo metallico di sostegno... recuperato non ricordo quando e da quale pattume di cose giudicate "inutili" ed appartenuto ad un vecchio supporto di una campanella persa chissà dove. 
Ne ho un altro di campanello da sistemare, di alluminio stavolta ma orfano di uno dei 5 tubi. Credo che anche quello troverà riutilizzo presso qualche famiglia adottiva. 
In foto, accanto alla cassa giapponese, usata per una importazione dall'oriente (salvata dal mucchio di ciarpame destinato al riscaldamento domestico) riadattata ad armadietto porta thè con finestra realizzata con il vetro di un vecchio scanner HP ed alla pannocchia raccattata da terra dopo essere caduta dal camion, il cartello con il mio promemoria preferito: La legge non è uguale per tutti... smentitemi dai. alla prossima.

P.S. il maiale grufola nell'orto. Ripeto: il maiale grufola nell'orto. 

giovedì 24 settembre 2015

Volkswagen 2.0

Ci avete provato e vi hanno pizzicato. Vabbè, se proprio vi piace fare i furbetti, dovreste assumere qualche manager italiano che in questo sono dei maestri, soprattutto per dare le colpe agli altri. 
Ora si tratta di ricostruire l'immagine dell'azienda. Per farlo, avete solo una strada. Centraline Open Hardware e firmware Open source! Pensateci seriamente.

P.S. la marmellata è nella dispensa. Ripeto: la marmellata è nella dispensa.