martedì 25 gennaio 2011

Ri-uso

Troppo spesso le idee che mi vengono in mente, vengono poi tradotte sul piano pratico nell'ennesimo business... per gli altri. Mi sa che c'è qualche microspia nel mio bunkerlab e la devo smettere di parlare da solo ad alta voce.  Ma del resto, le idee che ho, sono frutto dell'ovvietà che deriva dall'inevitabile conseguenza di scelte governate dall'unico disgraziato desiderio di fare profitti.
Da "Repubblica" un articolo che cita una nuova "moda". Alcune multinazionali si sono accorte che esistono su questo pianeta delle persone che riescono a rigenerare, riparare, rimettere a nuovo, ingegnarsi per non buttare e risparmiare. Ecco che allora, sempre pronte a danneggiare i più piccoli e togliere loro quello che a volte è una boccata di ossigeno, le multinazionali, i "big", hanno pensato si fare proprio quello che per i deboli è un micro business, trasformandolo egoisticamente in una fonte di guadagno. Ladri di idee, ladri di futuro, ladri e basta. Che le multinazionali siano maledette per l'eternità.
Se fino a qualche anno fa concentravano il loro sforzi per indurre le persone a consumare rapidamente e gettare in discarica con leggerezza, oggi sono concentrati a completare la loro sfera di interesse (il lucro) anche nel settore dell'usato, diventato improvvisamente prezioso...per loro ovviamente. Di noi poveri mortali che importa?
Ma... credono davvero che ce ne staremo con le mani in mano a guardare l'ennesima rapina del lavoro?. Ormai la miniaturizzazione e la tecnologia ci impedisce di produrre in proprio l'hardware (ma non è proprio vero del tutto), ma nulla ci impedisce di scrivere software. Per reagire, concentreremo i nostri sforzi nel settore IT per riscrivere "from scratch" il firmware delle loro apparecchiature tecnologiche. Vedremo quindi, presto, apparecchi "obsoleti" che funzionano meglio, più pratici, più veloci. E' già successo con GNU-linux per i PC, sta accadendo con router e modem o per le console da gioco, accadrà per i telefonini. E' solo questione di tempo. Riusciremo quindi a liberarci per sempre dalle licenze d'uso, il cancro della tecnologia, e disporre liberamente di ciò che ci appartiene di diritto, senza vincoli contrattuali....liberi! Parallelamente, in rete, senza capi e senza arruffapopolo sempre pronti a comandare, la comunità hacker penserà a boicottare certi prodotti osannati dal marketing, ma che in realtà sono delle ciabatte senza valore. La qualità di un prodotto la si verifica dai materiali, dalle scelte progettuali, dalle caratteristiche dei componenti elettronici usati. Solo aprendo, smontando, riparando si può capire se un apparecchio è ben fatto, se alla base ci sono delle buone idee e delle scelte ragionate, giustificate, condivisibili. Il più delle volte ci si accorge che alla base, come obiettivo principale, c'è la massimizzazione del profitto, e mi spiace per quei progettisti che vorrebbero fare di più ma sono costretti a certe scelte scellerate in nome del risparmio sui materiali. Anche il firmware soffre di questa visione miope del progresso. Fior di sviluppatori costretti a consegnare programmi scritti in fretta, già sottopagati ovviamente. I risultati i tecnici li percepiscono ed hanno perfettamente ragione nel modificare, migliorare, smontare e sostituire...sarà per noi ancora più facile continuare a trovare nuovi sbocchi verso nuovi mercati, sino a quando i consumatori non si sveglieranno per reagire... ma per questo non c'è pericolo visto il coma profondo in cui sono stati portati.
Buona fortuna imbecilli. 

P.S. il bagno è sporco e manca la carta. Ripeto: il bagno è sporco e manca la carta.

domenica 23 gennaio 2011

Lampadina alogena

E' con tristezza che annunciamo l'improvvisa dipartita di una fedele compagna di lavoro, dopo anni di silenziosa attività. Di lei ricordiamo l'efficienza dimostrata, l'immancabile presenza mai interrotta da alcun impedimento. Sempre al lavoro nei momenti più bui, sempre in primo piano nei momenti di illuminante creatività. Collega fedele e lavoratrice instancabile. Mai un ora di sciopero, ferie o malattia. Ci ha lasciati, all'improvviso, così come era arrivata, quasi per caso, in silenzio, con un ultimo lampo di brillante addio.  Ci mancherai.

P.S. la lampadina è sostituita. Ripeto: la lampadina è sostituita.

SC1300 - riparazione alimentatore switching (parte 1)

Tanto per tenermi in allenamento in attività che poco servono ad alimentare il fatturato ma tanto servono ad alimentare la mia autostima, oggi ho aperto un alimentatore switching modello SC1300 della MG Itex (ovvero per il reale produttore Modello SCAC1260B rev.03 date 07.07.22). E' un alimentatore universale per computers portatili, dotato di presa usb per l'alimentazione a 5 volts di eventuali apparecchiature aggiuntive. 
Non è una ciofeca, anche se viene venduto per la cifra attuale che si aggira attorno i 45-50 euro. Credo comunque valga la pena di aprirlo per capire se è possibile ripararlo e recuperarlo.
Questi i dati di targa: 

  • AC Input: 100-240 volts 50Hz
  • DC Output: 15 16 18 19 20 volts 6,5A max 22 24 Volts 5,4A max
  • USB port 5Volts 2A 

Il problema? Oltre alla ventolina interna un pò rumorosa, è la totale assenza di vita, morto, andato all'improvviso senza nemmeno degnarsi di emettere scitille o fumo. C'è da pensare ad un  guasto improvviso di qualche componente finale (il FET) probabilmente sollecitato dall'aumento di temperatura causato dalla ventolina che gira a fatica, incatramata da polvere accumulata nel tempo (solitamente questi alimentatori sono posizionati a terra). 
L'interno, le modalità di costruzione e la densità della realizzazione preoccupano un pò. Smontarlo per ispezionare l'interno sarà un impresa e sarà necessario dissaldare qualcosa di sano per accedere alle parti guaste. La presenza di componenti smt inoltre aumenta la difficoltà di riparazione ed analisi del guasto. Apparentemente non c'è nulla di bruciato ma occorrerà dissezionarlo per esserne certi. In ogni caso, procederò con il metodo passo passo già spiegato nei post precedenti, dall'ingresso verso l'uscita. Speriamo bene. Alla prossima.

P.S. il bagno è libero. Ripeto: il bagno è libero.