domenica 20 settembre 2009

DIY dinamo - materiali statore (parte 1)


Come promesso, un lavoretto con il trapano a colonna ed anche il motore di trascinamento del floppy da 5" 1/4 è messo a nudo. Si possono vedere 8 avvolgimenti in filo smaltato verde disposti a corona. Fanno parte dello statore del motorino su cui gira un magnete fatto a disco (piatto) e progettato in modo da presentare i poli nord sud alternativamente. La disposizione degli avvolgimenti non ci fa venire in mente nulla?? Una bellissima dinamo auto costruita con magneti al neodimio (od un micro eolico). Dato che non credo si possa spremere molta corrente, (osservando la sezione del filo), si può pensare di disporre gli avvolgimenti sul mozzo di una ruota da bicicletta e fissare in qualche modo i magneti sui raggi. Per alimentare fanaleria, navigatore e telecamera dovrebbero essere sufficienti. Praticabile l'idea di ricavare un sistema trifase da raddrizzare con il classico ponte di diodi. Basta aggiungere un avvolgimento e ri-disporli a corona su una superficie più ampia. Il guaio è che ho due lettori e resterei con 7 avvolgimenti. Si può pensare allora di disporli a coppie (per aumentare la corrente erogabile) con un sistema monofase in doppia serie per far sì che i magneti passando in sincronia opportunamente predisposta, lavorino in modo da ottenere in uscita un onda di tensione da livellare con i classici condensatori. Quale sia la soluzione più vantaggiosa non lo so, devo ancora documentarmi, ma la strada è percorribile. Si sfruttano gli avvolgimenti già predisposti, così non occorre impazzire ad auto-costruirseli. Una piccola nota per i magneti al neodimio. Se ne trovano (in coppia) negli hard disk, dentro la meccanica della testina. I magneti al neodimio, detti anche alle "terre rare", hanno un forte campo magnetico. Sono anche fragilissimi. Apparentemente sembrano di metallo, ma quello che si vede è solo un sottilissimo strato "cromato". La vera consistenza è "terrosa", si sbriciola e si spezza facilmente, come una ceramica molto porosa. Attenzione a maneggiarli!! Se si prova a farli "scontrare" è facile che vadano in briciole.. Occhio, perché se vi resta un dito o un lembo di pelle fra due magneti, mega pizzico assicurato...fa un male cane!. Alla prossima.

P.S. L'orbita di Plutone non è l'occhio di un grande cane. Ripeto: L'orbita di Plutone non è l'occhio di un grande cane.

Autopsia di un lettore Floppy 5 1/4


Tempo di pulizia in laboratorio, con decisioni da prendere in merito all destino del ciarpame tecnologico che da tempo è in attesa di essere sezionato, ri-utilizzato, recuperato. Stavolta mi sono deciso a liberarmi di vecchia documentazione, dischetti da 5 1/4 (quelli da 8 pollici li ho già dismessi da tempo), manuali, CD inutili. So che me ne pentirò. Statisticamente, quando si butta qualcosa, il giorno dopo ci serve. Vabbè, ho bisogno di fare spazio, altrimenti non ho più posto per muovermi. In realtà non ho poi buttato molto.

Ma nel riordinare il contenuto degli scatoloni, mi cade l'occhio in alcuni lettori di floppy da 5 1/4 con due motori stepper a 5 fili da 12 volts. Come resistere? Tempo due minuti e sono già sul tavolo operatorio per la dissezione ed autopsia. Non è la prima volta che ne faccio a pezzi, ma ho il pomeriggio libero e mi mancano i miei cacciaviti in mano, giusto per distrarmi dallo sviluppo di software e firmware. E' utile anche, periodicamente, smontare qualcosa di progettato più di vent'anni fa, per verificare quanto sia cambiata la tecnologia e rendersi conto che oggi non ci sono più gli ingegneri di una volta.

Quelli si erano ingegneri, da togliesi il cappello. Dal lettore più datato, del peso di un kilo e 109 grammi, si possono recuperare alcune cose interessanti o sicuramente utili. Un led verde rettangolare, un motore stepper unipolare a 5 fili, 12 volts, barriere ad infrarossi, un darlington array a 7 elementi (ULN2003 Motorola), viti filettate da M2 a M4 testa a croce, perni, fissacavi, connettori dorati, prese di alimentazione, resistenze, induttanze, transistors ed altri componenti.

Sempre analizzando il modello più vecchio, si nota che:
Il numero di giri del dischetto (trascinato da un motore a 360RPM) viene ricavato tramite una barriera ad infrarossi e non come nei modelli più moderni con i sensori ad effetto di hall;
Il trascinamento della testina avviene tramite una fascetta metallica elastica avvolta attorno al perno del motore stepper e non come oggi tramite vite senza fine a passo lungo;

La costruzione generale è estremamente robusta, per fare fronte ad errori di lettura dovuti a vibrazioni. Si pensi che la testa del perno di trascinamento della testina, su cui è presente una vite di fissaggio della fascetta è bilanciata da una protuberanza nel lato opposto; Le dimensioni del motore stepper sono esageratamente generose, nemmeno dovesse trascinare chissà quale peso.
Tutte le viti sono bloccate con la lacca sigillante. Oggi, nei mini lettori da 3 1/2 (ormai scomparsi) non si usa più;
Nessun componente SMT nel modello più datato, presenti invece in quello più "recente";

Nella testina di lettura scrittura sono presenti due avvolgimenti su un nucleo di ferrite che incanala il campo magnetico sulla superficie del disco. Nel modello più datato, i 4 fili di alimentazione sembrano saldati a mano. Per gran parte degli integrati presenti nei PCB di controllo, non si riesce di trovare i datasheets o perlomeno occorre affinare la ricerca con gugol. Voglio provare a chiedere direttamente a motorola, toshiba e sony... giusto per rompere un pò le balle ai "cinesi" :-) e vedere cosa mi rispondono.

Il motore di trascinamento dei dischi è un pò difficile da sezionare. Le tre viti a croce hanno la testa fragile e sono fissate, sembra, col cemento. Dovrò lavorare col trapano. So che dentro ci sono dei cuscinetti di precisione e mi interessa recuperarli. Uno l'ho già recuperato i passato ed utilizzato nell'attrezzo autocostruito per il trasferimento del toner a caldo atto alla produzione dei PCB.  Gli avvolgimenti di rame...preziosissimo, li metto assieme all'altro e lo venderò appena ne ho un certo quantitativo, qualche euro in tasca per i  caffè fa sempre comodo.
Per ora basta,è tardi e sono un pò stanco. La settimana prossima non ci sarò... mi prendo una settimana di ferie con la compagna... ce le meritiamo dopo quelle di Agosto. Alla prossima.

P.S. Il mio Mojito sa di tappo. Ripeto: Il mio Mojito sa di tappo.

venerdì 18 settembre 2009

LCD WM-X1212V-6CLWaV1 color STN


Ho per le mani uno schermo LCD WM-X1212V-6CLWaV1, sicuramente funzionante, proveniente da un cordless Aladino defunto. Troppo curioso per lasciarlo integro, ho proceduto con il dissaldare dall'apparecchio lo schermo LCD e cercare in rete il datasheet. Sarà che non so usare gùgol ma in rete non si trova. Gli schemi delle apparecchiature tele°om non si trovano...segreto industriale. Non è certo questo che mi può scoraggiare. Alla fine sono riuscito a scovarlo, ho inviato una lettera a taiuàn in fabbrica e mi hanno risposto!. L'LCD è un STN 128x128 punti a colori della Wintek corp, un pò datato come ci si aspettava ma con una buona resa e piccolo abbastanza per (ri)utilizzarlo in qualche applicazione linux embedded.

Sto pensando, con calma, di recuperare un pò di aladini, che tanto fanno skifo, si rompono con niente e scaldano come una stufetta...dovrei riuscire a recuperarne un bel pò. Applicazioni? domotica. Ogni stanza con il proprio schermo che visualizza temperatura, umidità, data, ora e , perchè no, lo stato degli asservimenti on/off tipo le persiane, il riscaldamento o condizionamento, la tensione dell'impianto fotovoltaico, lo stato di carica delle batterie dell'illuminazione a led, la sveglia, l'allarme, la videocamera di sorveglianza, i timer che andrò a prevedere... tutte idee fantastiche, che quando mi vengono in mente, ci penso a lungo ma prima o poi lo faccio, è solo questione di tempo per gli esperimenti. Una tastiera per pilotare la visualizzazione, un processore per i comandi e la comunicazione con il server centrale, ed uno schermino minuscolo ma sufficiente a visualizzare quello che mi serve.

L'importante è capire la piedinatura del flat di collegamento, penseremo poi a reperire il connettore integro. I segnali da inviare sono per ogni pixel a 4 bit per colore RGB, con eccezione per il verde che richiede 5 bit (??). altri segnali fanno riferimento al piedino di lettura - scrittura, retroilluminazione, compensazione della temperatura (??), ecc.ecc...sarà un impresa ed una sfida molto stimolante per uno come me che non è molto pratico. Sarà, ma sbagliando si impara. Nelle foto si può vedere la tabella delle caratteristiche elettriche, gli indirizzi di memoria per ogni pixel, e soprattutto le specifiche per il pettine flat cui applicare i segnali e le alimentazioni (3 e 15 volts). La cosa che mi incuriosisce è che avendo la possibilità di indirizzare ogni singolo pixel, l'orientamento del pannello LCD può essere deciso a piacere o programmabile al volo. Sento proprio la mancanza di un oscilloscopio e di un analizzatore di stati digitale (si fa avanti nessuno per regalarmene uno?).

La prima sfida sarà quella di realizzare un circuito stampato per portare i segnali al connettore...un passo veramente minuscolo. Poi, cautamente provare ad attivare la retroilluminazione per trovare la tensione giusta (non basta alimentare i led, occorre anche dire al processore interno di abilitare l'illuminazione). Insomma, una serie di dubbi che potrebbero scoraggiare chiunque. In rete ci sono già dei progetti di recupero per gli LCD nokia, ma sono schermi monocromatici passivi e seriali. Qui c'è tutt'altra tecnica da adottare e mi piacerebbe essere il primo a riuscirci.
Ora che facciamo, lo accendiamo? Alla prossima.

P.S. La traviata canta in do minore e si bemolle. Ripeto: La traviata canta in do minore e si bemolle.