Sono stato in visita presso l'abitazione di un Collega, di quelli che si occupano di incarichi di alto livello come auditor in sicurezza informatica e certificazioni iso 27000. E' un caro amico e mi trovo volentieri a discutere con lui della professione di informatico, del futuro di questo lavoro, fantastico e bastardo allo stesso tempo. Lui ha un figlio appena laureato ed è inevitabile che le nostre preoccupazioni siano rivolte ai giovani. Durante la conversazione, il figliolo inizia ad intervenire per raccontare le sue esperienze di ingegnere nei rapporti con i clienti. Inevitabile, dopo i racconti delle richieste più assurde e i suggerimenti per come evitarle, visto che cambiano i tempi ma le persone restano sempre dei deficienti e si riproducono pure, spostare il discorso sui compensi (sempre miseri in rapporto all'impegno profuso) ed alla fine sulla "concorrenza".
Sembra strano, ma gli informatici sono quella categoria che vede l'operato dei 'concorrenti' come lo schifo più totale. Ipercritici all'inverosimile. Infastiditi sempre dalle soluzioni altrui con la presunzione di poter offrire la soluzione migliore. Si va sempre a finire con il giudicare certi informatici come smanettoni, incompetenti, tirafili... improvvisati. Il problema nasce dal fatto che l'informatica è una scienza molto giovane e gli informatici difficili da riconoscere, data l'enorme mole di specializzazioni. A contribuire a questa confusione, che lo ricordo spesso parte da noi stessi, contribuiscono quelle persone che si buttano nell'informatica in quanto si crede sia un vero affare. Ed ecco fiorire le iniziative pubblicitarie più bizzarre che relegano il lavoro dell'informatico come un attività di ripiego, facile da intraprendere e gestibile come "riempitivo". Basta vedere il volantino pubblicitario che mi è stato consegnato in visione quella sera.
Lui:"Guarda come siamo ridotti!.." esordisce il giovane con un gesto quasi di stizza. Mi è venuto da sorridere ed ho detto "Boh, mi sembra che sia ridotto male chi quella pubblicità la fa, mica è un concorrente quello...tu lo vedi come un concorrente??"
Lui: "certo che no! io sono ingegnere! ma così si crea confusione nel mercato e ci vedono tutti come quello lì"
io:"...ma non avrai intenzione di specializzarti nel creare paginette web vero? che hai studiato a fare allora?"
Lui: "ok, ma la gente si fa un idea sbagliata degli informatici".
io:"Certo, e sta a te cogliere l'occasione per far comprendere che lo è, se sei un informatico di quelli tosti..."
Quest'ultima risposta deve averlo fatto riflettere e ripensare al suo atteggiamento. Sono stato giovane anche io, principiante come tanti e per di più senza un titolo di studio specifico (che il diploma in informatica ai miei tempi nemmeno esisteva). All'inizio, per emergere e ritagliarmi il mio spazio, ho dovuto inventarmene di tutti i colori, lottare contro certi informatici idioti (che a descriverli si potrebbe scrivere un enciclopedia) e sto lottando ancora oggi per il mio posticino. Non mi sono mai svenduto come tuttofare informatico ma sicuramente ho sempre dimostrato un grande rispetto per i concorrenti, cercando di fare meglio e di più con lo studio, l'aggiornamento, i sacrifici. Non mi sono certo soffermato a denigrare gli altri per dire che ero più bravo, ma ho sempre cercato di dare dimostrazione delle mie capacità, con i fatti. Purtroppo è una buona abitudine ormai scomparsa. I giovani d'oggi pensano che la laurea dia loro chissà quale diritto e di fare qualche sforzo nemmeno a parlarne. Che tristezza. Dimenticano che la "pappa pronta", col tempo occorre prepararsela da soli e che ciò che hanno è spesso frutto di sacrifici e rinunce dei genitori. Nell'informatica c'è talmente tanto spazio per tutti che trovo assurde certe lamentele. Comunque, c'è sul mercato un nuovo informatico tuttofare, che fra un lavoro di giardinaggio, di idraulica o muratura, realizza software gestionali, pagine web e ti ripara pure il computer. Che vuoi di più dalla vita? Un abbraccio.
P.S. Spingere il carro davanti ai buoi. Ripeto: Spingere il carro davanti ai buoi.
Sembra strano, ma gli informatici sono quella categoria che vede l'operato dei 'concorrenti' come lo schifo più totale. Ipercritici all'inverosimile. Infastiditi sempre dalle soluzioni altrui con la presunzione di poter offrire la soluzione migliore. Si va sempre a finire con il giudicare certi informatici come smanettoni, incompetenti, tirafili... improvvisati. Il problema nasce dal fatto che l'informatica è una scienza molto giovane e gli informatici difficili da riconoscere, data l'enorme mole di specializzazioni. A contribuire a questa confusione, che lo ricordo spesso parte da noi stessi, contribuiscono quelle persone che si buttano nell'informatica in quanto si crede sia un vero affare. Ed ecco fiorire le iniziative pubblicitarie più bizzarre che relegano il lavoro dell'informatico come un attività di ripiego, facile da intraprendere e gestibile come "riempitivo". Basta vedere il volantino pubblicitario che mi è stato consegnato in visione quella sera.
Lui:"Guarda come siamo ridotti!.." esordisce il giovane con un gesto quasi di stizza. Mi è venuto da sorridere ed ho detto "Boh, mi sembra che sia ridotto male chi quella pubblicità la fa, mica è un concorrente quello...tu lo vedi come un concorrente??"
Lui: "certo che no! io sono ingegnere! ma così si crea confusione nel mercato e ci vedono tutti come quello lì"
io:"...ma non avrai intenzione di specializzarti nel creare paginette web vero? che hai studiato a fare allora?"
Lui: "ok, ma la gente si fa un idea sbagliata degli informatici".
io:"Certo, e sta a te cogliere l'occasione per far comprendere che lo è, se sei un informatico di quelli tosti..."
Quest'ultima risposta deve averlo fatto riflettere e ripensare al suo atteggiamento. Sono stato giovane anche io, principiante come tanti e per di più senza un titolo di studio specifico (che il diploma in informatica ai miei tempi nemmeno esisteva). All'inizio, per emergere e ritagliarmi il mio spazio, ho dovuto inventarmene di tutti i colori, lottare contro certi informatici idioti (che a descriverli si potrebbe scrivere un enciclopedia) e sto lottando ancora oggi per il mio posticino. Non mi sono mai svenduto come tuttofare informatico ma sicuramente ho sempre dimostrato un grande rispetto per i concorrenti, cercando di fare meglio e di più con lo studio, l'aggiornamento, i sacrifici. Non mi sono certo soffermato a denigrare gli altri per dire che ero più bravo, ma ho sempre cercato di dare dimostrazione delle mie capacità, con i fatti. Purtroppo è una buona abitudine ormai scomparsa. I giovani d'oggi pensano che la laurea dia loro chissà quale diritto e di fare qualche sforzo nemmeno a parlarne. Che tristezza. Dimenticano che la "pappa pronta", col tempo occorre prepararsela da soli e che ciò che hanno è spesso frutto di sacrifici e rinunce dei genitori. Nell'informatica c'è talmente tanto spazio per tutti che trovo assurde certe lamentele. Comunque, c'è sul mercato un nuovo informatico tuttofare, che fra un lavoro di giardinaggio, di idraulica o muratura, realizza software gestionali, pagine web e ti ripara pure il computer. Che vuoi di più dalla vita? Un abbraccio.
P.S. Spingere il carro davanti ai buoi. Ripeto: Spingere il carro davanti ai buoi.