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venerdì 1 dicembre 2023

HACKERS!


 

“Noi esistiamo senza colore della pelle, senza nazionalità, senza pregiudizi religiosi… e ci chiamate criminali. 

Voi costruite bombe atomiche, voi provocate guerre, voi uccidete, ingannate e mentite e cercate di farci credere che è per il nostro bene… eppure siamo noi i criminali. 

Sì, sono un criminale. La mia colpa è essere curioso. Il mio crimine è quello di giudicare le persone per quello che dicono e pensano, non per il loro aspetto. 

Il mio crimine è quello di averti superato in astuzia, cosa di cui non mi perdonerai mai”.


    – The Hacker Manifesto

P.S. il meteo prevede uragani. Ripeto: il meteo prevede uragani

mercoledì 18 ottobre 2023

Hikikomori non sono loro il problema


"Ansia, disagio, senso di inadeguatezza. Sono queste le molle che fanno scattare in un numero crescente di adolescenti il bisogno di isolarsi. Una difesa estrema dalle difficoltà di un mondo in cui il confronto con i pari è sempre più difficile da reggere...

Apre così un articolo di un quotidino online, uno dei tanti che se vuoi leggere puoi "scegliere" di accettare per forza i biscotti e farti tracciare da una miriade di dementi del marketing o pagare un abbonamento. 

Si parla del fenomeno degli Hikikomori ovvero coloro che scelgono deliberatamente di chiudersi in casa o in camera per mesi, a volte anni, e di rinunciare quasi completamente alle interazioni sociali, vivendo spesso il mondo solo attraverso la rete. 

Secondo l'esimio scrittore "Sono principalmente ragazzi con età compresa tra il 15 e i 20 anni"...principalmente... no, non è così. I ragazzi sono quelli di cui si sente la mancanza se decidono di isolarsi. Ma ci sono anche adulti e soprattutto anziani o boomer come qualcuno sempre in vena di offendere li definisce. 

Quest'ultimi hanno delle motivazioni leggermente diverse per decidere di mandare tutti affanchiulo. Stanchi di angherie istituzionali, prepotenze di legge, mobbing civico, vittime della boriosa saccenza ed onniscenza accademica diffusa che se non sei "studiato" devi stare zitto perchè non hai i titoli per argomentare, inascoltati da una massa di unani conformati ed appecorati che non li vedono di buon occhio (per non dire nutrono un odio viscerale) magari solo perchè hanno idee o comportamenti non conformi agli "standard" imperanti. 

Gli Hikikomori scelgono di non confrontarsi ed isolarsi perchè il confronto è inutile, non è più tale ed è diventato dannoso e pericoloso per la propria incolumità fisica. Sono di questi giorni le notizie allarmanti di atteggiamenti violenti contro dei volontari dell'UNICEF che raccoglievano fondi per i bambini della striscia (guarda te che non posso nemmeno usare certi termini per evitare lo shadowban) "Dite ancora pal***** e vi uccido" diceva in inglese urlando in strada un signore evidentemente sostenitore della negazione dei diriti unani. Ed un pò di tempo fa succedeva pure a chi argomentava (non ho scritto sosteneva) il conflitto fra zingari e zaristi. E l'elenco non finisce qui, a riprova dei tempi di merda che stiamo vivendo, pensate ai NO"qualsiasicosa" come vengono aggrediti non solo verbalmente. 

Quando una certa classe di prepotenti magnaschèi finisce le risposte a sostegno delle proprie idee di merda, passa automaticamente alle mani.... e la chiamano difesa dei propri diritti. Sono tempi in cui il bue dà del cornuto all'asino. Sono tempi di censure mediatiche e di licenziamenti se si toccano certi argomenti. Sono tempi in cui gli incantatori indicano il dito invece della luna.

Ed io dovrei socializzare? Veramente? Che socializzazione è quella dove devi stare sempre attento a quello che dici? Quella in cui non puoi manifestare il tuo pensiero senza paura di essere aggredito o deriso? Quella in cui devi chiuderti in casa prima e poi se vuoi continuare a lavorare devi sottoporti a delle cure sperimentali? Quella in cui ti vengono progressivamente tolti dei diritti che diventano dei favori concessi con magnanimità? Quella in cui è meglio lavorare come bestie, stare zitti a testa bassa, ubbidire sempre e mai lamentarsi? Socializzami stò caxo!

Preferisco starmene qui a digitare, al sicuro, dire comunque la mia e disprezzare gli unani togliendo loro il più possibile, sia economicamente che socialmente, lo dico da anni. Fate anche voi come faccio io, non rompete i coglioni! Alla prossima. 

P.S. Radio Londra ha un messaggio per te. Ripeto: Radio Londra ha un messaggio per te.

lunedì 9 ottobre 2023

LIHOP


LIHOP, l'acronimo di “Let it happen on purpose”, ovvero lasciare intenzionalmente che qualcosa accada, In modo, ovviamente, da poter poi gestire l’immancabile "emergenza" con le mani libere, e con il supporto, non solo economico, dell’intera opinione pubblica. 

Devo ricordarmela per sempre quest sigla che, per chi segue anche superficialmente le cronache, è applicabile di questi tempi e da tempi immemori, su un infinità di accadimenti che una certa stampa prezzolata classifica come "tragedia imprevedibile". 

Ecco, possiamo così definire un metodo para mafioso di permettere l'incuria figlia del profitto di pochi o di non impedire azioni notoriamente dannose o pericolose, di voltarsi dall'altra parte ben sapendo che prima o poi ci sarà da intervenire e raccogliere finanziamenti a spese della collettività per il profitto di pochi(ssimi). E l'elenco potrebbe continuare a lungo, così come gli esempi che certo non mancano. 

Ma giusto come esercizio di memoria fra i tanti fatti LIHOP, oggi è l'anniversario di una tragedia annuncita (Vajont - 1963), prevista da chi poi ha pure dovuto subire ritorsioni, mentre a giornalisti del calibro di Indro Montanelli e Giorgio Bocca il comune colpito dalla tragedia ha loro conferito un premio, inopportuno se considerato che  avevano annunciato i colpevoli "sciacalli comunisti". 

LIHOP, ricordiamoci questa sigla. Ricordiamo.


P.S. la cornacchia è nera. Rpeto: la cornacchia è nera.

mercoledì 27 settembre 2023

Il Tribunale "senza-cyber" di Milano: Quando la Sicurezza Diventa un Mito


AGGIORNAMENTO: ci segnalano, il giorno 3 novembre 2023, che il rack è stato sistemato, ben chiuso in armadio (a chiave). Grazie. Quello che è scritto nel seguito probabilmente è riferibile a qualche altra istituzione.

Cari lettori, oggi vi condurrò in un viaggio attraverso i meandri del Tribunale della capitale meneghina, la città da bere. Ma prima di immergerci nell'epica storia di cybersecurity, voglio che immaginiate un corridoio, in cui si cela un rack pieno di cavi e apparati di rete, accessibili a chiunque, senza sorveglianza, un vero paradiso per i criminali informatici. Sì, avete capito bene, sembra che il tema della cybersecurity sia diventato un vero e proprio tabù in questa istituzione pubblica.

Chi è responsabile della sicurezza informatica in questo tribunale? È una domanda che sembra non avere una risposta chiara. Forse è stata esternalizzata ad un'azienda che ha vinto un appalto con offerte al massimo ribasso, risultati evidenti alla vista di tutti. Ma non temete, cari lettori, oggi ci addentreremo in questo misterioso mondo per scoprire i segreti meglio custoditi del Tribunale di Milano.

Attenzione, la seguente sezione contiene sarcasmo e ironia.

L'Incredibile Mondo della Cybersecurity nel Tribunale

Immaginate di entrare nel tribunale e di vedere un cartello che recita: "Benvenuti al nostro buffet di dati sensibili, serviti a volontà!" Sì, perché è esattamente ciò che sembra accadere in questo posto. Il rack di apparati di rete e cavi è lì, come un regalo invitante per chiunque abbia intenzioni poco oneste. Nessuna protezione, nessuna sorveglianza, solo un invito aperto a chiunque voglia mettere le mani su informazioni sensibili.

La Sicurezza Informatica: Una Leggenda Urbana?

In questo tribunale, la sicurezza informatica sembra essere diventata una leggenda urbana, qualcosa di cui si sente parlare ma che nessuno ha mai visto veramente in azione. Immaginate di chiedere a un dipendente del tribunale sulla sicurezza informatica e ricevere uno sguardo vuoto come risposta. Sembra che la parola "firewall" sia una parola magica, e nessuno  ne conosce veramente il significato.

La Soluzione

Ora, passiamo alla parte divertente. Come risolvere questo problema apparentemente insolubile? Ecco una proposta: perché non assumere Sherlock Holmes come consulente per la sicurezza informatica? Sì, il leggendario detective potrebbe risolvere il mistero della cybersecurity nel tribunale in un batter d'occhio. E se ciò non funziona, potremmo anche considerare l'addestramento di un esercito di piccioni viaggiatori per proteggere i dati sensibili. Nessun hacker potrebbe mai decifrare il loro codice segreto! 

In attesa che le autorità competenti prendano provvedimenti, ecco una seria proposta, sicuramente alla portata della PA, per risolvere il problema:

Installare un cartello con la scritta "Attenzione, rack di cybersecurity. Non toccare, pena la denuncia". Ma per evitare inglesismi si potrebbe anche scrivere "rastrelliera per la saibersechiuriti"

In conclusione, cari lettori, mentre ci immergiamo nell'assurda realtà della cybersecurity nel Tribunale di Milano, non possiamo fare altro che sperare che qualcuno prenda in mano la situazione e inizi a trattare la sicurezza informatica con la serietà che merita. Nel frattempo, continueremo a osservare con incredulità l'invito aperto al caos digitale. Alla prossima


P.S. Hobit. Ripeto: Hobit.

 

giovedì 21 settembre 2023

IT Alert, attento alle truffe

Oggi ho ricevuto un messaggio strano, un "Avviso presidenziale" addirittura, mica pizza e fichi! E' scritto che è un messaggio di TEST (si certo, vatti a fidare se ti sei già vaccinato). L'invito in calce è quello classico del phishing, ovvero di cliccare a caxo su un link senza avere alcuna possibilità di verificare quale sia l'effettivo indirizzo sotto il testo che appare. Ah...dovrei pure compilare un questionario! no grazie, a meno che non mi paghi, visto che sono tassato per qualsiasi cosa, voglio essere pagato!

Allora vado in rete, con un PC, per cercare informazioni. Scopro che ci sono due scuole di pensiero sul sistema di allarme:

1) è lo stato o la protezione civile che si preoccupa di testare un modo di avvisarci in caso di pericolo

2) sono i cittadini che asseriscono sia tutto una truffa dei poteri forti

In pratica #sialert contro #noalert. Ed io povero ignorante #nolaurea resto titubante a chi credere, visto che la percentuale di idioti è equamente distribuita fra le due fazioni. 

Vediamo di fare dei ragionamenti logici. In primis mi sono ormai reso conto che le istituzioni sono terrorizzate dal panico e pertanto non mi aspetto un messaggio di alert del tipo "un meteorite è in rotta di collisione con la terra, siamo tutti morti".  Solitamente in situazioni di pericolo le istituzioni sono prodighe nel veicolare messaggi #nopanic, state tranquilli, non c'è pericolo, non c'è niente da vedere, non preoccupatevi... a meno che non abbia scopi di lucro, l'ultima pandeminchia dovrebbe aver insegnato qualcosa... almeno ai più normodotati col pollice opponibile. Sono ancora in rete i filmati per istruire la popolazione contro un esplosione nucleare: "Rannicchiatevi"!! non mi aspetto qualcosa di diverso da IT Alert.

Da quando le istituzioni hanno a cuore i cittadini? E' da quando i comportamenti di quest'ultimi potrebbero creare più danni che benefici. Quindi l'indicatore che autorevolizza i messaggi di ITAlert è molto variabile. E poi dovremmo fare i conti con i tempi di preavviso... a che mi serve un avviso che sto per morire entro pochi minuti? o verso un pericolo contro il quale nulla posso fare?

Quindi mi aspetto che verranno veicolati solo alcuni messaggi, quelli che si possono in qualche modo gestire o mitigare, mentre per il pericolo reale senza possibilità di scampo lo smartphone resterà muto. 

E poi, questo è il paese delle catastrofi annunciate, dove si sà che c'è pericolo ma nessuno ne parla. Vedi le abitazioni costruite accanto ad impianti pericolosi od aeroporti o a depositi di cose che nessuno piace pubblicizzare (o viceversa). Oppure pensiamo alle infrastrutture fatiscenti, ferrovie, argini, dighe, ponti, cavalcavia e viadotti per non parlare di palazzine abusive che nessuno nota o di lavori di ristrutturazione/ampliamento mai autorizzati in cantieri invisibili... devo continuare? l'elenco è lunghissimo come quello delle tragedie che ci hanno colpito dal dopoguerra ad oggi.

Pertanto IT Alert è utile solo quando si sta muovendo una bomba d'acqua su un territorio fragile (tutta italia) o sta per arrivare uno tsunami da lontano o un vulcano comincia a tremare più del solito... ma per i terremoti, visto che le istituzioni si sono sgolate a dire che non sono prevedibili, nulla da fare, IT Alert resta inutile.

In realtà, è da tempo che non credo più alle istituzioni o meglio ai funzionari pubblici, politicanti compresi. Ma credo poco anche alla gran parte di quelli che vengono etichettati come #complottisti. 

Premetto che per definizione "complottista è chi i complotti li fa" e non chi li denuncia, ma per venire incontro alle scarse capacità mentali di certi lettori (i soliti unani), continueremo ad usare quel termine (e poi non dite che non vi aiuto).

Facciamo un pò di ordine. Ho imparato che quando da parte delle istituzioni si nota un grande accanimento denigratorio nei confronti dei complottisti, allora significa che il messaggio veicolato da quest'ultimi ha almeno un fondo di verità, ma dipende molto dall'argomento trattato se infastidisce i manovratori o meno. I #terrapiattisti non se li fila nessuno, chissenefrega se la terra è piatta o meno.

Premesso questo, bisogna prendere atto che fra molte teorie che denunciano i complotti, ci sono una moltitudine giganterrima di cazzari in cerca di hype, visibilità, monetizzazioni, click e chissà quale altra motivazione che, quale essa sia, converge inevitabilmente verso due obiettivi: Soldi e/o ego=vanità. Fra questi inseriamo anche le sanguisughe degli influencer ed anche i sedicenti cacciatori di #bufale o sedicenti fact checker, che sono uguali ai primi, ma fra tutti quelli più dannosi e fomentatori di ulteriori teorie del complotto. In sintesi sono tutti complottisti teorici. Io li chiamo inutili ed insignificanti cazzari.

Una minoranza invece, documenta in modo scrupoloso, puntuale, verificabile qualsiasi affermazione o teoria, citando fonti autorevoli o fatti incontrovertibili. Ciò che dicono può essere verificato alla fonte (se l'argomento è di interesse ovviamente). In genere concludono le loro argomentazioni con delle domande precise alle quali i cacciatori di bufale o fact checker non sanno rispondere nascondendosi dietro allo sdegno sufficiente da puzzetta soto il naso. Ma anche questi vengono gettati nel calderone dei complottisti.

Per tornare a noi, IT Alert è un sistema dei poteri forti usato per ammansire il gregge o per chissà quali altri scopi che le nostre fragili menti ignoranti non sanno prevedere? Non lo so.

C'è un gruppo Telegram che riunisce molti #noalert e girovagando in rete ho trovato alcuni consigli su come cancellare l'app che veicola i messaggi di pericolo. Vige la regola di prudenza del buon padre di famiglia, non si sa mai ma bisognerebbe installare ADB per android e smanettare per cancellare l'app incriminata ma col rischio concreto di briccare il telefono. 

Di fatto occorre stare attenti a tutto. Qualche malintenzionato potrebbe usare IT Alert per veicolare un falso messaggio di pericolo, indurti a cliccare e rovinarti la vita. 

Il consiglio più utile che invece ho trovato per fare tabula rasa e tagliare la testa al toro è quello che segue, al di là delle motivazioni. 

Non credo ci sia altro da aggiungere. Sfrutta una funzionalità di sistema, studiata dal produttore del vostro smartphone, che non richiede alcuna installazione di app che potrebbero essere dannose. Fatemi sapere se ha funzionato. Alla prossima. 

P.S. se paghi noccioline arriveranno le scimmie. Ripeto: se paghi noccioline arriveranno le scimmie.

lunedì 18 settembre 2023

Ad Mentula Canis: Il Retroscena delle Aziende "Leader" ed i Loro Segreti


Oh, quanto mi diverto oggi a sbottonarmi! La mia soglia di sopportazione è giù per terra, oltre il punto di non ritorno. Sto navigando nell'oceano delle aziende di successo, quelle che affermano di essere etiche, con missioni nobili e storie che iniziano con un nonno venditore ambulante di noccioline. Sì, stiamo parlando di quelle aziende "leader"... sono tutte leader. Da bancarelle di strada a un esercito di stabilimenti in giro per il mondo, dove la manodopera costa meno e i profitti crescono. Ma naturalmente, sono aziende "leader", piccole e agili, gestite come rocche medievali, oppure sono una sorta di puzzle cinese con società collegate una dentro l'altra. Alcune si definiscono "benefit", altre affermano di avere un'impatto sociale positivo, e molte si vantano di sostenere cause nobili per salvare il pianeta, il tutto, naturalmente, con una patina di verde ecologista.

In queste aziende "leader" trovi spesso il rampollo di turno, erede di terza o quarta generazione dietro la scrivania. Questi rampolli si sentono dei veri guru digitali, i "4.0", che hanno scoperto il web ed ora lo usano per esprimere la loro creatività nel raccontare frottole e trasformare l'aria fritta in un prodotto di cui sembra impossibile fare a meno.

Ma sappiamo tutti che se alzassi il cofano di queste scintillanti aziende "leader", ci troverei ben poco sotto. Niente motori potenti, niente squadre affiatate che lavorano come un orologio svizzero, niente atmosfera di grande famiglia dove tutti si abbracciano e collaborano in perfetta sinergia. Nemmeno il grande capo, il leader carismatico che affronta le sfide con coraggio e dà il buon esempio per portare l'azienda al successo.

No, in queste aziende tutto è gestito con l'approccio "ad mentula canis". Si va avanti alla giornata, senza una vera pianificazione, spesso complicando le cose semplici, tanto domani è un altro giorno, e chissene importa. L'importante è mantenere l'esterno lucido e splendente, la facciata impeccabile.

E così, mentre i rampolli si esibiscono in acrobazie verbali su internet, sotto il cofano rimangono solo bolle di sapone. Nessun motore potente, nessuna visione a lungo termine, solo il desiderio di mantenere le apparenze. E forse, in un'azienda "leader", questa è la norma: l'apparenza conta più della sostanza, in una commedia senza fine. Ma chi se ne preoccupa? Domani è un altro giorno, e loro sono troppo occupati a lustrare la carrozzeria per notare la mancanza di motore. 

Ad mentula canis, cari rampolli, ad mentula canis.

Oh, beh, permettetemi di speculare un po' sul perché queste aziende "leader" possono vantare fatturati milionari. Sarà forse perché hanno scoperto l'arte dell'autocelebrazione come nessun altro? Scherzo, scherzo... o forse no!

Immagine: il meeting annuale, bordo lago, delle aziende "leader", con i rampolli incravattati che si danno pacche sulle spalle mentre ammirano una proiezione dei loro ultimi successi, tra cui una campagna pubblicitaria che ha coinvolto un pappagallo parlante.

Una delle possibili spiegazioni è che queste aziende abbiano un talento innato per il marketing, o meglio, per l'autopromozione. Immagina un meeting annuale dove i rampolli si riuniscono per celebrare i loro successi, anche se non hanno idea di come siano stati ottenuti. Ecco, in quei meeting si scambiano pacche sulle spalle e si congratulano l'un l'altro per le idee geniali, come ad esempio quella campagna pubblicitaria con il pappagallo parlante che ha "innovato" l'intero settore.

Scherzi a parte, potrebbe anche essere che queste aziende abbiano una particolare abilità nel trovare modi creativi per tagliare i costi, spesso a spese dei dipendenti e dell'etica aziendale. Chissà, forse hanno un reparto segreto che si occupa di trovare il modo di sfruttare al massimo la manodopera a basso costo all'estero, o magari hanno una formula segreta per minimizzare le tasse.

Inoltre, non dimentichiamoci del famoso "effetto gregge". Se tutti dicono di essere leader, alla fine sembreranno tali, anche se in realtà stanno seguendo il gregge come buoni piccoli pecorini. È come se una catena di ristoranti cinesi dicesse di avere il miglior hamburger del mondo, e la gente finisce per crederci solo perché lo sentono ripetuto mille volte. E così, queste aziende "leader" possono vantare fatturati milionari anche solo grazie all'effetto gregge ed a una buona dose di autoillusione collettiva.

In ogni caso, una cosa è certa: queste aziende sanno come tenere pulita e scintillante la loro immagine, anche se sotto il cofano c'è poco o nulla. Ma chi se ne preoccupa quando si può vantare di essere un "leader" e fare affari d'oro? E se qualcuno dovesse chiedere troppi dettagli, basta rispondere con un enigmatico "è un segreto aziendale". E poi tutti si riuniscono per celebrare il prossimo successo, magari con un pappagallo parlante a fare da ospite d'onore. Alla prossima.

Il rampollo è una giovane gallina da 32Gb. Ripeto:  Il rampollo è una giovane gallina da 32Gb.

giovedì 14 settembre 2023

Tanatocinesi del Didelphis Debitus: Il Cliente che Si Finge un Tasso

 


Introduzione

Oggi ci addentreremo in un mondo affascinante e paradossale, dove la natura incontra il mondo dei clienti morosi. Vi parleremo del tasso o "tasso americano" (Didelphis virginiana), l'animale che, con grande maestria, si finge morto ("tanatocinesi" o "coma mortis") per sfuggire ai predatori, e lo accosteremo agli atteggiamenti di quei clienti che, quando si tratta di pagare le fatture, sembrano improvvisamente svanire nel nulla. Una commedia umana in salsa biologica e finanziaria.

Atto I: Il Tasso, Maestro dell'Arte della Dissimulazione

Il tasso, con il suo piglio da attore shakespeariano, dimostra un talento straordinario nel fingere la morte. E così, molti clienti morosi sembrano abbracciare questa tattica con fervore. Quando ricevono l'avviso di pagamento, si trasformano improvvisamente in "Clientus Vanishicus," e nessuna quantità di solleciti sembra poterli risvegliare dalla loro improbabile catalessi finanziaria.

Atto II: Il Profumo della Morte... delle Finanze

Uno dei trucchi più incredibili del tasso è l'abilità di emettere un odore simile a quello di un cadavere per allontanare i predatori. E così, alcuni clienti, invece di pagare le loro fatture, rilasciano un'essenza di "Debitum Odor," che allontana gli incalzanti creditori. E mentre il tasso lo fa per sopravvivere, il cliente moroso sembra farlo solo per mantenere il proprio bilancio intatto.

Atto III: L'Arte del Nascondersi

Un altro tratto affascinante del tasso è la sua maestria nell'eludere i predatori. Analogamente, i clienti morosi sembrano scomparire nel nulla quando si tratta di rispondere alle richieste di pagamento. Si trasformano in "Clientus Invisibilis," e nessun investigatore finanziario riesce a scovarli. Potrebbero essere su una spiaggia tropicale o in un rifugio segreto sotterraneo, ma una cosa è certa: non stanno pagando le fatture.

Atto IV: Il Paradosso Finale

Ed ora, cari lettori, vi presentiamo il paradosso finale. Mentre il tasso simula la morte per sopravvivere, il cliente moroso sembra ignorare il fatto che, alla fine, il suo comportamento finanziario potrebbe portare alla "morte" del suo rapporto con l'azienda. Un'ironia che non avrebbe sospettato neanche il più grande drammaturgo latino.

Conclusioni

In questo viaggio tra il mondo animale e quello finanziario, abbiamo esplorato l'incredibile capacità del tasso di fingere la morte e lo abbiamo accostato ai clienti morosi che sembrano abbracciare questa tattica per evitare di pagare le loro fatture. Forse, nel regno della natura, l'arte della dissimulazione può essere applaudita, ma nel mondo degli affari, alla fine, tutti dovremo affrontare le conseguenze delle nostre azioni finanziarie. Quindi, cari lettori, quando vi trovate di fronte a un "Clientus Vanishicus," ricordate che alla fine, nessun trucco può sfuggire alla legge del pagamento dovuto.

Alla prossima.

P.S. il tasso non è di interesse. Ripeto: il tasso non è di interesse.

mercoledì 19 aprile 2023

io sò io...

 ...e leggendo il titolo verrebbe da aggiunger: "...e voi non siete un caxo!" richiamando la famosa scena dal film "Il marchese del grillo" con Alberto Sordi. 

Ma questa breve riflessione non è per niente attinente con l'introduzione a questo sfogo. La molla che mi ha spinto a redarre queste due note deriva da una illuminazione post depressione (che peraltro si ripresenta ciclicamente come gli avvisi dell'ADE). 

Viviamo in un pianeta dove le vecchie dinamiche relazionali con il prossimo si sono amplificate causa iperdiffusione degli strumenti (a)social, dove critiche, insulti, giudizi improvvisati e commenti provenienti da autentiche nullità si sprecano. 

Qualsiasi cosa dici, qualsiasi idea provi a comunicare, qualsiasi interazione che emerga un centesimo di millimetro sopra il piattume delle opinioni comuni etero imposte, è inevitabilmente un bersaglio di critiche che a volte virano in autentica shit storm verso il malcapitato. 

Gli (A)social sono solo l'amplificatore del fenomeno che quotidianamente si manifesta più classicamente in tutte le occasioni di incontro "fisico" con gli unani, al lavoro, al supermercato, per strada e via elencando.

Tutti a criticare, giudicare ed insultare il prossimo, senza riserve, per riempire un vuoto cosmico di personalità ridotta al lumicino. La cosa, personalmente, non mi scalfisce minimamente in quanto, io, nei confronti delle cose della vita ho un atteggiamento simile a quello dei cani: 

se non ci puoi giocare o divertirti, se non è da mangiare, pisciaci sopra e tira dritto.

...più conosco gli unani e più amo le bestie. 

Persone più sensibili invece reagiscono male, molto male, al punto di sentirsi in dovere di replicare (a dei decerebrati), reagire (inutilmente), interagire (col muro), arrabbiarsi (per niente) , stare male e finire dritti dritti verso uno stato di depressione acuta. A certe persone un giudizio negativo fa uno strano effetto, forse per insicurezza cercano sempre l'approvazione altrui. Boh. 

E vabbè, allora in uno slancio di inutile altruismo che certo non risolverà i problemi del vostro stupido pianeta morente, vorrei regalare una pillola di saggezza. Ai commentatori compulsivi, ai bacchettoni pettegoli, ai giustizialisti fai da te, ai leoni da tastiera, agli ignoranti del web, agli unani che ancora non si vogliono estinguere, ripetete all'infinito:

non un grammo della mia autostima si basa sulla tua opinione su di me.

e poi tirate dritto, concentratevi sui vostri obiettivi, ricordate che avete una sola vita ed è da stupidi rovinarsela da soli (tafazzi docet).

In fin dei conti, ripetete anche: io sò io. Alla prossima. 


P.S. la pettegola è in cortile. Ripeto: la pettegola è in cortile.

mercoledì 8 marzo 2023

8 marzo - non una festa ma una ricorrenza

La festa della donna, che si celebra ogni anno l'8 marzo, è diventata un'occasione per ricordare i diritti delle donne e la loro lotta per l'uguaglianza. E' importante notare che questa celebrazione annuale non dovrebbe essere (ma per molti lo è) l'unica occasione in cui si riflette sulle disuguaglianze di genere.

Troppo spesso, le donne sono oggetto di discriminazioni e violenze nel corso dell'anno, eppure questo problema viene (troppo) spesso ignorato o minimizzato. Anche quando si parla dei diritti delle donne, si tende a farlo in modo superficiale e retorico, senza mai affrontare veramente il problema.

La realtà è che in molti continuano a mancare di rispetto alle donne, a volte usando la violenza non solo fisica, ma anche verbale e psicologica. Questo non significa che tutti gli uomini siano insensibili o violenti, ma ci sono ancora molti che non rispettano le donne e non riconoscono il loro valore.

Inoltre, ci sono ancora molte aree in cui le donne sono sottorappresentate o sottovalutate, come ad esempio nel mondo del lavoro o della politica. Le donne spesso guadagnano meno degli uomini per lo stesso lavoro, e spesso hanno meno opportunità di avanzamento di carriera.

Le donne sono piene di #diritti , di codici, di tutele, eppure... muoiono ammazzate, e poi le ri-ammazzano i giornalisti o qualche giudice con le parole sbagliate, non hanno parità di salario, non possono muoversi in sicurezza.... oggi non è una "festa" ma una ricorrenza che serve, invece, a ricordare, a fare il punto, ogni anno, ogni volta, ad ogni assassinio, sopruso o violenza.

E allora ci piacerebbe zittirle se pensiamo che starebbero zitte se potessero dire che non vogliono figli senza sentire il compatimento e il disappunto, se avessero la possibilità di vivere la maternità col supporto delle istituzioni, se potessero vivere in sicurezza e fuggire da una relazione violenta senza sentirsi dire "te la sei cercata".

Perché le ricorrenze servono a non far dimenticare, in questo caso, i problemi.

Non possiamo continuare a ignorare questi problemi (ma lo facciamo) e limitarci a celebrare la festa della donna ogni anno. Dobbiamo fare di più (ma non lo facciamo) per garantire l'uguaglianza di genere e il rispetto per tutte le donne, non solo in un giorno all'anno, ma tutti i giorni.

Dobbiamo anche lavorare per educare gli uomini sui diritti delle donne e sulla necessità di rispettare e valorizzare le donne. Solo allora potremo veramente realizzare l'uguaglianza di genere (maledetto gender dirà qualcuno) e costruire una società in cui tutte le persone, indipendentemente dal loro genere, hanno le stesse opportunità e lo stesso rispetto. Fine trasmissione.

P.S. la gallina ha fatto l'uomo. Ripeto: la gallina ha fatto l'uomo.

martedì 8 novembre 2022

il sapere professionale (riflessione)


<riflessione>Il sapere professionale è da intendersi come un insieme unitario in cui interagiscono: 

  1. conoscenze personali, 
  2. teorie di riferimento, 
  3. competenze operative, 
  4. modi di essere e capacità. 

ecco... sicuramente conoscerete una moltitudine di sedicenti "professionisti", i più con tanto di titolo accademico di stato, master, certificati e stelline di latta usate per cercare goffamente di elevarsi e distinguersi dalla massa per essere scelti dal mucchio. 

E' noto, ai più attenti, che gli allocchi facenti parte del "mercato" (i potenziali clienti) sono molto sensibili a specchietti e perline colorate, le stesse che venivano regalate alle tribù scoperte dai colonizzatori in cambio del loro oro. 

E' altresì noto che la tecnica delle mostrine esibite, non funziona più da tempo. Così come è vero che il titolo accademico, tanto esibito come "garanzia" di professionalità, non certifica l'intelligenza di chi lo possiede. Inoltre il titolo accademico, certifica solo il possesso della conoscenza delle teorie di riferimento (punto 2 dell'elenco su esposto) e pertanto NON certifica il sapere professionale.

Oggi, ogni individuo può autonomamente (di)mostrare, cosa sa, cosa sa fare, come lo sa fare, perchè lo sa fare e come lo ha già fatto... in pratica il sistema di esami e conferimento di titoli e certificazioni tramite la sacra commissione di parrucconi non ha più senso, reso obsoleto dalla rete. Le informazioni per giudicare, valutare, selezionare ci sono e sono disponibili gratuitamente a chiunque. 

Chi effettivamente possiede il sapere professionale non ha bisogno di sbandierare sui social delle goffe quanto ridicole azioni di marketing. </riflessione>

Alla prossima.

P.S. la nutella è finita. Ripeto: la nutella è finita.

lunedì 24 ottobre 2022

Una donna come poche

Quando si dice una "Donna con gli attributi", che dice pane al pane e vino al vino, a differenza di...



https://www.youtube.com/watch?v=Z8LuQtLRRY8

...ma purtroppo, questo post è il meno visto in assoluto, #vergognatevi.

P.S. la vacca è nella mangiatoia. Ripeto: la vacca è nella mangiatoia.  

venerdì 21 ottobre 2022

La stadera del profitto e valore

Nella vita, la nostra individualissima ed unica vita, cosa vogliamo mettere sul piatto della bilancia? Sta a noi decidere cosa vale effettivamente la pena mettere sul piatto. 

“Quando il denaro diventa il fine ultimo, tutti i beni che non sono di natura economica come l’intelligenza, la cultura, l’arte, la forza, la bellezza, l’amore, per l’avaro cessano di essere valori in sé, perché lo diventano limitatamente alla loro convertibilità in denaro, che, a questo punto si presenta agli occhi dell’avaro come la forma astratta di tutti i piaceri che tuttavia non vengono goduti.” (Karl Marx, Manoscritti economico-filosofici, 1844). 

Riflettete per Dio! Alla prossima.

P.S. Birra e Nutella. Ripeto: Birra e Nutella.

domenica 14 agosto 2022

Andate in ferie

Andate in ferie o in vacanza se preferite, in ogni caso andatevene dove vi pare, vi prego, ma andate via. Andatevene tutti. Stressati dal vostro lavoro usurante? Esauriti da mesi di lockdown e mascherine obbligatorie all'aperto ? Debilitati da tre dosi di terapie sperimentali? Preoccupati dall'aumento dei prezzi o dalla guerra usa-urss? Non sentite il bisogno di andare in un luogo affollato da vostri simili a divertirvi, ballare, cantare a squarciagola? Non sognate una spiaggia caraibica ma anche il lido delle famiglie va bene? Non avete bisogno si staccare la spina, di svegliarvi tardi, di non avere nulla da fare, di mangiare serviti e riveriti, di fare il caxo che vi pare a tutte le ore, di bearvi nel vostro nuovo costume da bagno o sfoggiare orgogliosi la nuovissima attrezzatura sportiva?

Mi raccomando, fatevi le vacanze dell'eccesso sfrenato e concentrato in tre settimane per i più fortunati, vi prego, praticate qualche sport estremo con cui vantarvi con gli "amicci", tipo paragliding con attrezzature a noleggio dagli anni '90 o immersioni in una vasca di squali, o meglio ancora per i più pigri, iniziate l'appiauar al mattino consumando alcool a fiumi come non ci fosse un domani. E soprattutto, sperperate tutto, anche i soldi che servirebbero per tornare a casa, compresi quelli per pagare il mutuo dell'auto o il prestito contratto per andare in vacanza. Andatevene, morite felici o non tornate mai più.

Vi prego, andatevene tutti e lasciatemi solo, che le strade senza traffico, il supermercato deserto, le sere silenziose e nessuno che rompe i co*lioni sono per me la miglior vacanza immaginabile, ovunque sia. Buon ferragosto, unani di m*rda, che il vostro dio vi strafulmini.

P.S. il pappagallo vuole il biscotto. Ripeto: il pappagallo vuole il biscotto.

lunedì 1 agosto 2022

Caldo bestiale e siccità, ma...


E' una certezza ormai che viviamo in un mondo governato da dementi, pazzoidi schizofrenici, costretti ad assistere ad assurdita’ e paradossi!! 

non passa giorno ormai che veniamo esortati ad usare l’elettrico perche’ i combustibili fossili scarseggiano e finiranno, ma oggi sono comunque necessari per produrre elettricità.

ci dicono di non acquistare prodotti confezionati soprattutto con la plastica perchè inquinano i mari, ma non hanno risolto le problematiche di imballaggio per i prodotti deperibili 

ci spingono a consumare, usare e gettare per creare l'emergenza rifiuti e giustificare gli inceneritori e le centrali nucleari

ci colpevolizzano se non differenziamo la spazzatura per agevolare il riciclo che paghiamo già comunque profumatamente con tasse e contributi ad hoc per gestirlo, 

ci suggeriscono di indossare un maglione se fa freddo e riscaldare la vostra casa fino al massimo a 19°, oppure di non usare l’aria condizionata sotto i 25°, 

ci suggeriscono di ottimizzare i chilometri in auto o andare in bicicletta o camminate il piu’ possibile per il clima, ma poco o nulla viene fatto per creare un ambiente idoneo a ciclisti e pedoni, mentre l'auto resta in troppe situazioni l'unico modo possibile per gli spostamenti

ci minacciano che vieteranno la guida di un'auto diesel o a benzina un po' vecchia a chi non può permettersi di cambiare auto e che deve usarla per andare a lavorare 

ci consigliamo di abbassare il riscaldamento di 1° ( perchè solo un grado visto l'evidente cambiamento climatico in atto?)

Nel frattempo:

  • i giochi olimpici invernali si sono tenuti a Pechino sulla neve artificiale.
  • in Francia, le località sciistiche illuminano le piste fino a mezzanotte in modo che gli "alzati tardi" possano sciare di notte.
  • lufthansa effettua 8.000 voli "vuoti" per mantenere i suoi slot.
  • la maggior parte delle grandi partite di calcio si svolgono di sera sotto i mega riflettori che consumano l’impossibile!
  • in campo finanziario hanno creato i “i bitcoin” che hanno bisogno di centrali nucleari per gestirli e manutenerli visto quanto consumano
  • lo star system continua a volare con aerei privati e poi viene a farci la morale pubblica sul cambiamento climatico
  • centinaia di camion girano per portarci frutta e verdura dalla Spagna e/o da tutto il mondo, mentre i prodotti regionali vanno gettati nella spazzatura o distrutti dalle ruspe
  • la nave più grande del mondo: Wonder of the Seas trasporterà 7000 passeggeri, 2300 membri dell'equipaggio e girerà il mare per puro intrattenimento.
  • la deforestazione sfrenata è causata anche dall'aumento di imballaggi in carta per combattere l'inquinamento da plastiche e poi si piange se aumenta la CO2.
  • circa 3500 portacontainer circolano nel mondo e ciascuno consuma 280.000 litri di carburante per 1000 km.
  • i miliardari magnaschèi si organizzano viaggi spaziali con consumi "astronomici" solo per puro divertimento personale
  • i campi da golf in piena siccità sono verdi e rigogliosi come non mai 
  • i nostri politicanti girano con l'auto blu e l'aria condizionata a manetta
  • ...

Potrei continuare a lungo l’elenco di assurdità e comportamenti energivori, impattanti e non indispensabili .. aggiungete voi altri esempi al lungo elenco delle assurdità se volete.

"PER IL BENE DELL'ECOLOGIA" e per ridurre l’impatto ambientale, dimentichiamo che la popolazione mondiale ha raggiunto gli 8 miliardi di persone e che la stragrande maggioranza dei poveracci consumano già sempre meno tutti i santi giorni per sopravvivere.

Chi vogliamo e chi volete prendere in giro? ...Alla prossima. 

P.S. il lupo è peloso, la trota nuota. Ripeto: il lupo è peloso, la trota nuota.

venerdì 15 luglio 2022

Io sono uno zombie (ma anche no)


E' antropologicamente interessante assistere allo spettacolo mediatico e social di questi giorni, a gente che si straccia le vesti al grido di "Sant'uomo, non ti meritiamo". E ancora una volta assistere a false dicotomie tipo "o Draghi o fine dell'Italia", nonostante tutte quelle proposte, da "vaccino o morte" fino a "pace o condizionatori" si siano poi schiantate contro il muro della realtà. 

Il potere e i media in Italia sono consapevoli di poter dire ciò che vogliono, anche le cose più ridicole tipo le affermazioni sopra riportate, perché nessuno si ribellerà: l’Italiano medio (l'unano) negozia la propria libertà per compiacere il padrone di turno, con la speranza (non detta) di riuscire poi a ingannarlo.  

È la morale del servo: fingere di obbedire e invece disobbedire di nascosto

alla faccia del plurievocato bene comune. Evidentemente la storia non ha niente da insegnare a chi non ha gli strumenti e il desiderio per leggerla.

La logica conclusione che uno spettatore dovrebbe trarre da questo spettacolo è che questo Paese è già morto, se l'unica speranza di salvezza si aggrappa a un singolo individuo dai poteri taumaturgici, e fuori di lui deserto o morte...sembra una trama brutta e scontata di un film della Marvel ma in pochi riescono a vedere il ridicolo di questa fattuale lettura. Che ci pensi il Supereroe, noi semplicemente assistiamo.

Inoltre è ancora confermato che in questo Paese ormai non si può discutere di nulla, perchè ci si infrange contro tautologie prive di significato tipo "ce lo chiede l'Europa", "è la legge di Mercato", "è per il Bene Comune", "lo dice la Scienza", "lo dicono i Numeri". Affermazioni che sono smontabili ognuna con 2 domande, ma che nemmeno è possibile porre, perché o sei per l'Europa, per i Numeri (interpretati a piacimento), per il Mercato, per l'Agnello d'Oro di turno, o sei semplicemente un nemico, un subumano, non degno nemmeno di una conversazione, a cui al massimo puoi partecipare solo per essere sbranato e chiedere venia. 

Parole nobili come "Scienza" "Europa", "Bene Comune" non hanno più significato ma si sono trasformate in meri appelli al principio di autorità, buone per negare alla radice la necessità stessa di un ragionamento, per sopprimere e impedire qualsiasi dubbio o perplessità.

Intanto, mentre scrivo, sappiamo tutti come andrà a finire questa pantomima: mercoledì tornerà tutto come prima, anzi, di più.

Mi sovviene una frase del regista George Romero dopo il successo de "la notte dei morti viventi":"Ho sempre simpatizzato per gli zombie, hanno un che di rivoluzionario. Rappresentano il popolo solitamente senza idee autonome che a un certo punto, stanco dei soprusi, si ribella. Eravamo noi nel '68. E ora siamo morti, no? I nostri ideali sono morti, io sono uno zombie."

Non resta che sperare nell'alba dei morti viventi. Alla prossima.

P.S. peti e tacchini alle porte di casa. Ripeto: peti e tacchini alle porte di casa.

lunedì 13 giugno 2022

Utonti stipendiati a tempo indeterminato

E' "da sempre" che gioco alla lotteria, quando posso, un euro al mese ma anche meno. Ci provo, spero e regolarmente resto deluso. Oggi che il "giacpot" è di  "miglioni di euri", ci voglio provare anche io come tanti.... un euro e si fottano anche i poveracci. 

Per comodità, dato che al bar che li vende mi devo comperare anche un caffè, visto che non ci sono ricevitorie dedicate nel raggio di kilometri e che se al bar non consumi ti guardano male, mi sono registrato sul sito sperando si possa "giocare" comodamente da casa.... che poi è un gioco del c**zo, dato che non ci si diverte per niente a perdere continuamente

Con la registrazione devo aprire anche il conto gioco, una sorta di area con importo prepagato (e per fortuna limitato negli importi, causa idioti ludopatici senza autocontrollo e disciplina). La registrazione richiede l'invio di un documento di identità, fronte retro, in corso di validità visto che abbiamo una scadenza oltre alla quale non siamo più noi, ovvero diventiamo nessuno per la burocrazia. 

Da buon informatico, prendo lo scanner, appoggio il documento, lancio gscan2pdf (per linux) e produco un bellissimo PDF di due pagine: PAGINA1 fronte e PAGINA2 retro, 200ppi, leggibilissimo. Semplicissimo, no?. Nella form del mio profilo carico il file e lo invio, sperando di ricevere un bonus di benvenuto da spendere ovviamente in schedine agratis. 

Tempo un giorno ed il mio documento viene respinto. oibho! nessuna motivazione. Provo a ricaricarlo pensando ad un errore di trasmissione ma viene respinto nuovamente. Acciderbolina! che succede? scrivo all'assistenza che mi risponde a strettissimo giro di mail. Scrivo che il PDF è di due pagine, il fronte del documento sulla prima ed il retro sulla seconda. Mi rispondono che non importa se il fronte retro è su due pagine o su due files distinti, basta che non superi i 5 mega... nella form però il limite dichiarato è di trenta mega (si mettessero d'accordo fra di loro saremmo tutti più tranquilli). OK, controllo il file, sono DUE pagine da 363090 bytes, ben al di sotto dei 5 mega. 

PDFINFO:

Creator:         Simple Scan 3.28.0
Custom Metadata: no
Metadata Stream: yes
Tagged:          yes
UserProperties:  no
Suspects:        no
Form:            none
JavaScript:      no
Pages:           2
Encrypted:       no
Page size:       609.12 x 841.92 pts
Page rot:        0
File size:       363090 bytes
Optimized:       no
PDF version:     1.3

Invio nuovamente pregando l'assistenza, in caso di rifiuto, di specificare i motivi e specificando chiaramente che le pagine sono DUE e il retro del documento si trova a pagina 2 (due). Per completezza allego anche l'hash MD5 del file, magari stanno guardando il file di qualcun'altro. 

Mi sa che l'operatore però non deve essere molto sveglio, oppure ha un lettore di PDF che non va molto bene perchè mi risponde che loro vedono solo il fronte del documento e manca il tetro, rimproverandomi di non aver seguito le indicazioni fornite... 

"Dalle verifiche fatte, in tutte le mail inviate ci risulta inviato solo un lato del documento. Per convalidare il documento di identità è necessario inviare sia il fronte sia il retro."

Ah, bhè, allora mi incazzo un pò. Rispondo che il PDF è di due pagine chiedendo se nel loro visualizzatore vedono pagina 1/1 o 1/2 (che lo sa anche un bambino cosa significa, pagina uno di uno o uno di due), ma nel rispondere commetto un errore madornale.... rispondo da un altro indirizzo di posta che è sempre mionome.miocognome@....com cambia solo il gestore di posta... e la risposta non si fa attendere

"Ci dispiace comunicarti che la tua richiesta di assistenza non proviene dall’indirizzo mail associato al tuo conto gioco. Teniamo molto alla sicurezza dei dati che ci hai affidato. Ti chiediamo quindi di inoltrarci una richiesta dalla mail che hai indicato al momento della registrazione su così da permetterci di darti supporto. "

Ma come... su due risposte precedenti,  la mail diversa non l'hanno contestata, ora si!! e poi.... cosa c'entra la sicurezza dei dati che vi ho affidato con il mittente di una mail che allega un mio documento di identità???

e allora? sto litigando con un robot o con un unano in carne ed ossa ma privo del lobo frontale?? Ok è lunedì, forse l'operatore ha fatto bisboccia nel weekend assumendo sostanze psicotrope proibite e non, in quantità tale da aver fuso i pochi neuroni sopravvissuti che madre natura non sembra avere elargito con generosità. 

e allora? mi viene voglia di chiudere il conto gioco ma per farlo dovrei inviare un PDF con il mio documento di identità...ma... mi state pigliando per il culo?? 

E' lunedì anche per me e non ho tempo di interagire con un unano diversamente sveglio, per cui con l'utilità "pdfseparate" separo le due pagine e le allego come due files distinti, manco avessi a che fare con un bambino analfabeta. E vediamo che scusa troveranno stavolta. Poi aspetto il questionario di valutazione dell'assistenza ma mi sa che non risponderò a delle domande che non prevedono risposte negative o da un mittente diverso da quello che piace a me e che inevitabilmente finirà nella black list dei mittenti da dirottare nella casella spam.... Questi guadagnano in un mese cifre che manco in 10 vite riuscirei a guadagnare e non si possono permettere nemmeno un servizio di assistenza decente. Se trovo un loro azionista per strada... alla prossima. 

P.S. il coniglio è cotto. ripeto: il coniglio è cotto.

giovedì 5 maggio 2022

il materiale unano

Ci sono persone che riescono a concentrare in una frase delle verità incontrovertibili, con una capacità di sintesi che invidio. 

"I padroni del vapore italiani hanno, nella loro generalità, storicamente scritto nel codice genetico la regola di massimizzare i profitti tirando il collo il più possibile al materiale umano a disposizione ed innovare quando proprio non ce la si fa più, arrivando per questo sempre in ritardo. "

Ecco, in due parole, chi sono i "padroni" o "i(m)prenditori" e come vedono i lavoratori. Noi poveracci, per loro, siamo solo "materiale umano", nulla di più. E come materiale veniamo usati, maltrattati, umiliati, consumati, buttati e quasi mai riciclati. Alla peggio, quando il materiale umano è troppo consumato o giudicato inadatto allo scopo, viene buttato e/o confinato in qualche ospizio a fare da materiale per operatori aguzzini, violenti ed inconsapevoli di essere a loro volta materiale umano. Altri padroni (ne ho già parlato) ci vedono come "capitale umano", valutandoci solo come materiale in grado di produrre reddito, altrui ovviamente.

I padroni del vapore, questa elite di migliori di noi con più diritti di noi, sono ormai senza più freni e senza pudore arrivano pure a vantarsi di tenere questo atteggiamento. Quelli che invece non lo fanno, sono ancor più pericolosi. Ed alle esternazioni di quela moltitudine di defi*enti che si lamentano che i giovani non sono disponibili a lavorare gratis per "imparare", come vogliamo rispondere?

A creare questa casta di intoccabili siamo stati ognuno di noi, ognuno in microscopica parte. Succede per piccoli passi, ogni volta che sopportiamo la cessione di una microscopica parte della nostra dignità in cambio di un "vantaggio" apparentemente tale nell'immediato ma devastante nel lungo periodo. 

Che fare? poco o niente, hanno ormai vinto loro e noi abbiamo perso. Inutile illudersi, abbiamo proprio perso. Ma allora? Rivoluzione? naaaaa... mi fermo qui, perchè non noglio suggerire soluzioni od aizzare gli unani verso una ribellione che non ci sarà mai, forse per almeno un paio di generazioni, poi si vedrà. Alla prossima.

P.S. la caccola è in sala alta. Ripeto: la caccola è in sala alta.

mercoledì 13 aprile 2022

Che incazzatura

Come definiresti colui che usa i tuoi attrezzi e macchinari da giardino senza chiederteli? O li usa in modo improprio (tipo una lama affilata per tagliare delle radici fra i sassi) e te li restituisce sporchi di terra oppure inesorabilmente rotti? Oppure ti chiede in prestito il tuo bio trituratore e lo usa per frullare le radici piene di terra?? O ancora usa il tuo telo copri moto come straccio per raccogliere il terriccio? O ancora ti chiede "a cosa serve questo" (che gli attrezzi non sa manco cosa sono) e poi lo usa per tutt'altri scopi? Se poi ti restituisce (quando non se li tiene per sè) gli attrezzi tutti ammucchiati alla rinfusa dopo averli ovviamente prelevati da una ordinatissima parete attrezzata? Eh? come definiresti un personaggio del genere? E se a fare osservazioni "a colui" reagisse male con insulti arroganti?? Eh? Eh? Un paio di definizioni ce le avrei pure ma credo che per risolvere questo problema mi vedrò costretto a traslocare l'invidiabile attrezzatura (tutta di recupero ma messa a nuovo) in un luogo non accessibile, a prova di ladro. 

E che dire se decidi di recuperare un oggetto di alluminio, dimenticato in cantina per quarant'anni, sporco, arrugginito, rotto, dopo che il proprietario ti dice che vuole buttarlo, tu invece lo rimetti in sesto dopo averlo lucidato per giorni, a mano, con la pomice, e riparato l'impossibile e per caso lo lasci ad asciugare dove lo smemorato proprietario lo vede quasi rimesso a nuovo e d'improvviso, miracolosamente, si ricorda che gli serve proprio, non può farne a meno e nega di aver dichiarato di volersene disfare e ti ordina di non buttarlo dimenticando di ringraziare (e pagare) per il lavoro di recupero e restauro? Che faresti? Lo rimetteresti in cantina a rovinarsi sino a quando il proprietario muore di vecchiaia per poi rivendicarne la proprietà? Io si, ma dato che ho da poco acquistato un brunitore per l'alluminio, nell'attesa mi sa che una bella spennellata ce la darò.

In ogni caso sono particolarmente incazzato (ed esaurito) perchè questa situazione dura da troppo tempo e, come ospite, privato totalmente della privacy, nemmeno in bagno, non posso nemmeno rivendicare nulla in quanto nullatenente e disoccupato per raggiunti limiti di età non pensionabile. E' dura vivere in una società di persone che a parole è cattolica, buona, altruista, solidale e civile ma nei fatti e nei comportamenti si dimostra di tutt'altra pasta. L'unica cosa in risposta che non possono impedirmi di elargire sono i vaffanchiuli, ho la produzione a costo/kilometro zero e sono pure agratis. Alla prossima, se mi passerà. 

P.S. la torta è pronta, il limoncello è finito. Ripeto: la torta è pronta, il limoncello è finito.

martedì 12 aprile 2022

Che delusione

Oggi sono particolarmente deluso ed amareggiato nel constatare che le persone, gli esseri unani in generale, si muovono esclusivamente per il proprio esclusivo e personalissimo tornaconto, completamente estraniati dai concetti di "società", "solidarietà", "doveri civili". io, io, io...Vivono per sè e gli altri si fottano. La cosa bubba è che per vivere in questo modo devono in qualche modo vampirizzare le energie altrui risparmiando le proprie.... bella scoperta!

Dalla Costituzione leggo che "Il cittadino italiano deve contribuire, con il proprio lavoro, allo sviluppo materiale o spirituale della propria società". Per l'unano questo passaggio suona come una bestemmia in chiesa, scivolandogli addosso come una goccia d'acqua su una superficie idrofobica. 

Ormai senza più ritegno o freni inibitori, gli unani formulano i propri salassi energetici con domande dirette del tipo "che vantaggi ho PER ME nel fare x o y?". 

L'arma segreta per liberarsi di loro è usare un pò di psicologia inversa, costringendoli al ragionamento, cosa che li manda in tilt e li destabilizza non poco... basta chiedere: "che vantaggi hai a non farlo?" In questo modo si innesca un processo soggettivamente autovalutativo che porta ad un loop infinito indotto dal doppio auto referenzialismo. Nella migliore delle ipotesi l'unano non ha nemmeno sufficienti capacità di ragionamento e la cosa si spegne da sola. In alcuni rari casi l'unano reagisce male, insistendo violentemente sul primo quesito escludendo l'elaborazione del secondo. Se l'obiettivo è liberarsi definitivamente di questi egoisti certificati, basta suggerire un soggetto terzo come bersaglio e defilarsi senza nemmeno aspettare i ringraziamenti che sicuramente non arriveranno mai.

In ogni caso non ho tempo per certe cazzabubbole. Resto deluso comunque e perennemente alla ricerca passiva di soggetti "neuro normo dotati". Se ne incontro uno vi avviso, ok? alla prossima.  

P.S. io se fossi dio... Ripeto: io se fossi dio.

martedì 5 aprile 2022

SHRINKFLATION: STA SUCCEDENDO DAVVERO

SHRINKFLATION, o inflazione mascherata, un neologismo da imparare ma già sperimentato da tempo, per i più inconsapevolmente, nelle nostre tasche. 

E' la truffa grazie alla quale le confezioni dei prodotti in vendita restano uguali, allo stesso prezzo (a volte), ma con minor contenuto. 

Guardate come siamo bravi e buoni! i costi aumentano ma il prezzo dei nostri prodotti resta lo stesso....miracolo!! (e lasciamo perdere per decenza i ragionamenti sul VALORE). La rete è piena di esempi che documentano il risultato di certe menti malate, quelli del marketing col naso fra le chiappe di imprenditori avidi e disonesti (con stuolo di azionisti bastardi al seguito). 

Disposti ad  essere presi per il chiulo in questo modo credo siano in pochi, ma altrettanto pochi sono quelli che valutano il prezzo al chilo piuttosto che il prezzo dell'etichetta. Quando si fa la spesa, entra in funzione una sola e specifica parte del cervello (per chi ce l'ha). Le tecniche di packaging, disposizione ed esposizione al pubblico (più altri aspetti non meno subdoli), puntano sul (mal)funzionamento del nostro cervello, dell'inconscio, delle emozioni, dei ricordi ecc.ecc. 

Se pensiamo al progressivo e costante degrado mentale dell'umanità (evidente, inutile negarlo) e rimonta indotta dell'ignoranza e degli atteggiamenti prepotenti ed aggressivi (manco gli animali), è chiaro che ormai non c'è più freno all'uso di tecniche sempre più invasive per indurci a consumare sempre di più senza pensare al resto (tipo i rifiuti, tanto per fare un banale esempio).

Il subdolo funzionamento di questa deplorevole tecnica, dimostra come la stragrande maggioranza dei consumatori è composta da UNANI, carenti nelle capacità di ragionamento e col cervello perennemente in modalità aereo

Da quando sia iniziato questo fenomeno non si sa con precisione. Io sostengo che è adottato da quando l'uomo ha iniziato a commerciare prodotti e servizi. Certo è che ultimamente ce ne accorgiamo con maggiore evidenza, almeno per i più attenti. Già da inizio pandemia avevamo assistito al comportamento speculativo dei commercianti. Prezzi alle stelle dall'oggi al domani sui prodotti diventati improvvisamente necessari per decreto. Grazie, bell'esempio che rivela la schifezza che siete. Terminata la scusa della pandemia ora c'è la guerra, la millantata "carenza" di materie prime, i costi per l'energia, le cavalletteeee... e per evitare di indispettire i consumatori, l'ideona scaturita da certe menti malatissime è quella di prenderli in giro sperando che non se ne accorgano... ci considerano dei cretini e noi zitti. La prossima scusa, il prossimo colpevole, mi sa, sarà un invasione aliena, gli ufo che si nascondono nella base nazi che esiste sulla faccia nascosta della luna... o qualsiasi altra cosa che non si può prendere fisicamente a calci in chiulo.

Non so gli altri ma, personalmente, è da tempi non sospetti che boicotto certi marchi, boicotto certi prodotti, boicotto a modo mio, consumo meno, riciclo e produco quello che posso, aggiusto e riparo l'irreparabile e sopratutto... continuo con il mio autoproclamato SCIOPERO DELLA SPESA! Sono curioso di vedere cosa si inventeranno ancora. Alla prossima.

P.S. Zorro zuzzurella. ripeto: Zorro zuzzurella.