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giovedì 5 maggio 2022

il materiale unano

Ci sono persone che riescono a concentrare in una frase delle verità incontrovertibili, con una capacità di sintesi che invidio. 

"I padroni del vapore italiani hanno, nella loro generalità, storicamente scritto nel codice genetico la regola di massimizzare i profitti tirando il collo il più possibile al materiale umano a disposizione ed innovare quando proprio non ce la si fa più, arrivando per questo sempre in ritardo. "

Ecco, in due parole, chi sono i "padroni" o "i(m)prenditori" e come vedono i lavoratori. Noi poveracci, per loro, siamo solo "materiale umano", nulla di più. E come materiale veniamo usati, maltrattati, umiliati, consumati, buttati e quasi mai riciclati. Alla peggio, quando il materiale umano è troppo consumato o giudicato inadatto allo scopo, viene buttato e/o confinato in qualche ospizio a fare da materiale per operatori aguzzini, violenti ed inconsapevoli di essere a loro volta materiale umano. Altri padroni (ne ho già parlato) ci vedono come "capitale umano", valutandoci solo come materiale in grado di produrre reddito, altrui ovviamente.

I padroni del vapore, questa elite di migliori di noi con più diritti di noi, sono ormai senza più freni e senza pudore arrivano pure a vantarsi di tenere questo atteggiamento. Quelli che invece non lo fanno, sono ancor più pericolosi. Ed alle esternazioni di quela moltitudine di defi*enti che si lamentano che i giovani non sono disponibili a lavorare gratis per "imparare", come vogliamo rispondere?

A creare questa casta di intoccabili siamo stati ognuno di noi, ognuno in microscopica parte. Succede per piccoli passi, ogni volta che sopportiamo la cessione di una microscopica parte della nostra dignità in cambio di un "vantaggio" apparentemente tale nell'immediato ma devastante nel lungo periodo. 

Che fare? poco o niente, hanno ormai vinto loro e noi abbiamo perso. Inutile illudersi, abbiamo proprio perso. Ma allora? Rivoluzione? naaaaa... mi fermo qui, perchè non noglio suggerire soluzioni od aizzare gli unani verso una ribellione che non ci sarà mai, forse per almeno un paio di generazioni, poi si vedrà. Alla prossima.

P.S. la caccola è in sala alta. Ripeto: la caccola è in sala alta.

martedì 5 aprile 2022

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tiè! ne ho ancora se vuoi.

P.S. la mucca non dà latte. Ripeto: la mucca non dà latte.

lunedì 4 maggio 2020

Lockdown - Piccole carogne crescono

Fase due dell'emergenza ed il mondo torna a mettere capolino come le lumache dopo la pioggia. Esacerbati da due mesi di clausura, gli animi non sembrano essere tanto ben disposti verso il prossimo, ognuno per i propri motivi ed in base ad una soggettiva soglia di tolleranza. Capisco ma non giustifico. L'esasperazione, spesso ingiustificata ma spesso amplificata dalla scarsa capacità di comprendonio, fa uscire il peggio del peggio di ognuno di noi. Ma partiamo dall'inizio. 
Oggi, decido di portare all'ecocentro dei sacchi di erba da conferire nel vascone del verde. In realtà potevo farlo anche nell'ultimo periodo della fase 1 ma per evitare il magone di dover dare spiegazioni a qualche solerte impiegato dello stato in vena di interpretazioni, soggettive quanto bizzarre, delle normative e dei vari DCPM ai quali aggiungere quelli dei "governatori" locali, decido di approfittare della splendida giornata di sole (il primo giorno della fase due), ed attaccare alla bici il carrettino su cui caricare i sacchi. 
Il percorso scelto, quello più corto, prevede il passaggio attraverso dei campi ed un ultimo tratto di ciclabile immersa nel verde per un paio di kilometri....mi è sembrato di rinascere, endorfine a mille. 
A 500 metri dalla destinazione.... una lunghissima fila di auto in attesa, qualcuno da prima dell'orario di apertura. Immaginatevi lo stato d'animo dei guidatori. 
So per esperienza che il conferimento a mano dei rifiuti, a piedi, è permesso senza particolari formalità, per una semplice ragione: non è un accesso che limita i posti auto disponibili. Quindi entrare a piedi o in bici si può. Già, perchè all'ingresso c'è una sbarra automatica. Se l'ecocentro è pieno, DI AUTO, la sbarra non si alza sino a quando non esce qualcuno, ovvio no? Ci arriva anche un bambino ed incazzarsi non serve a niente, proprio a niente. Ciò non vale per chi entra a piedi o in bici non avendo bisogno di un parcheggio per scaricare (elementare, vero?). 
Ad ogni modo, buona educazione ed il mio senso civico mi suggeriscono comunque di chiedere almeno alle prime dieci auto in prossimità dello sbarramento se mi permettono di passare, nonostante potrei farlo tranquillamente. 99 volte su dieci la risposta è affermativa, accompagnata da un sorriso. Raramente storcono il naso, quasi sempre ci si ferma anche a fare due chiacchiere in cordialità, nonostante non ci si conosca affatto, magari assieme brontolando per l'attesa sotto il sole (specie a luglio od agosto) o per la bizzarra organizzazione degli operatori addetti. Oggi no. Una signora mi fa notare che dovrei lasciare fuori la bici ed entrare a piedi... oibhò e perchè mai? Vabbè, alla mia offerta di accodarmi dietro di lei mi lascia comunque andare "per gentile concessione", grazie tante.  Più avanti un furgone con un signore "anziano" sulla 55na/60na circa. Lui Niente. Per lui non posso passare. Categorico! Lo ascolto con pazienza ed attenzione, per capire quale sia il SUO problema. "sono qui da più di un ora che aspetto, sei passato anche prima con la tua biciclettina, chi sei tu più bello degli altri?, aspetta anche tu come tutti noi, così hai fretta? devi morire? io posso venire solo il giovedì e lunedì, ..." e via dicendo con altre stupide motivazioni alle quali non ho voluto rispondere (comunque si, sono sicuramente più bello di lui e credetemi ci vuole davvero pochissimo).  La mia regola è da sempre: Non discutere mai con un idiota. Chi ti quarda potrebbe non notare la differenza.
Faccio notare, nel vano tentativo di spiegare, sperando comprendesse, che la bici non occupa posti auto, suscitando però ulteriori resitenze e dinieghi, come fosse lui il gestore del centro. Chiedo cortesemente se, nonostante il suo rifiuto, posso esprimere un parere ottenendo in risposta, "...certo, ma non pensare di impietosirmi." Rispondo: "ci mancherebbe, ad ogni modo, passare avanti non ritarderebbe il suo ingresso ed in che modo attendere dietro a lei potrebbe anticipare il suo ingresso?" (in sintesi che passi o meno per lui non cambia assolutamente nulla). Questa semplice domanda deve averlo spiazzato, visto l'aumentare della sue evidente irritazione conseguente alla consapevolezza dell'inutilità del suo atteggiamento negativo. Non la prende bene nemmeno  quando diplomaticamente concludo affermando: "ad ogni modo ha ragione, aspetto dietro di lei signore". Provo a dargliela vinta dai, vediamo che succede tanto lo so già, vittoria di Pirro.
Attendo appena un minuto e tocca accedere a lui, ma solo per mettersi nuovamente in coda, in nuova attesa per la registrazione dell'operatore, il quale mentre si sta avvicinando a questo imprenditore (che poverino può scaricare i rifiuti solo lunedì e giovedì, giorni dedicati alle aziende oltre che ai privati), mi fa cenno con la mano di venire avanti, facendomi passare davanti al coglione che tanto si era prodigato a bloccarmi vantando i suoi fantomatici diritti conditi da un personalissimo senso di "giustizia sociale". Non vi dico la sua faccia quando gli sono passato a fianco, e non voglio decrivere la mia espressione da ebete, con un sorrisetto dal piglio volutamente canzonatorio purtroppo celato dalla mascherina (lui, il sommo giusto, ne era invece sprovvisto nonostante gli obblighi). 
Passando tutto impettito, seguendolo con la coda dell'occhio per godermi la sua espressione rabbiosa, penso dentro di me: "Tiè carognone infame, vedi che comunque ti sono passato avanti saltando pure la fila? Pirla di un pirla!".
Ho voluto finirla lì, avrei potuto segnalare la sua mancanza delle protezioni e farlo tornare indietro o sollecitare l'arrivo dei carabinieri per una multazza da 400 euro, meritatissimi in questo caso. Ma non sono così carognone ed infame come lui. 
Quindi? bilancio finale? ho ritardato l'ingresso a qualcuno? no. Lui ha perso qualcosa? no. Ho causato danno a chicchessia? no.  Ho leso qualche diritto? no. Ho dimostrato maleducazione? no. Chi fra i due ha più senso civico e senso di comunità? io. Cosa ho perso io? 60 secondi netti, che vuoi che sia, #chissene. Chi alla fine ci ha guadagnato? io sicuramente, in salute di certo, grazie anche all'attività fisica.
Di suggerire al carognone di fare altrettanto, come me che cerco di dare il buon esempio a vantaggio di tutti... nemmeno a pensarci, c'è il rischio di sentire una sequela di motivi stupidi ed insulsi, tipici dell'imprenditore neo liberista sempre pervaso da un personalissimo ed egoista senso di "giustizia"... del resto uno stupido può solo esprimersi con stupidaggini, tocca convivere anche con questi carognoni parassiti. 
Certo è che per questi carognoni vale il principio: se soffro io devi soffrire anche tu, per par condicio. Poco conta se le condizioni di base sono diverse: io non sono venuto in auto, io, e so che la cosa ti rode non poco ma è una mia scelta. Se vuoi entrare senza fare la fila non venire con un furgone, tra l'altro praticamente semivuoto, che occupa due posti auto ed inquina come una petroliera, coglione parassita!
Sto carognone deve essere sicuramente anche uno di quegli infamoni che denunciano gli altri a spasso con il cane solo perchè lui non può. O che gode a vedere le FFOO inseguire con droni od elicotteri i runner, visto che lui non "rùnnera". La dimostrazione del suo senso civico totalmente assente è l'arroganza e menefreghismo per gli altri, dimostrata dalla sua mancanza di mascherina (ancora obbligatoria). Gli obblighi valgono solo per gli altri ovviamente, compresi quelli inventati di sana pianta specie quando è LUI ad imporli, tipo mettersi in fila solo perchè lui non può passare avanti.
Povero italiota, ovvero itagliano idiota, unano! tocca convivere e sopportare anche sti imbecilli con la mamma sempre incinta.  Alla prossima.

P.S. L'abito non fa il monaco. Ripeto: L'abito non fa il monaco.

mercoledì 30 gennaio 2019

Il capitale umano

Qualche giorno fa ho accompagnato un amico in banca, per discutere della possibilità di contenere l'aumento "unilaterale" che la banca applica ai correntisti, con la formula "o così o te ne vai da un altra parte". L'offerta che si prospetta al cliente è quella di stipulare una polizza infortuni dal costo di 150 euro annuali per evitare l'aumento del conto corrente di 90 euro annuali... un affarone davvero. Tradotto in termini comprensibili.... con soli 60 euro in più hai la copertura infortuni... con una franchigia del 74%, il che  significa che vieni pagato solo se hai un invalidità superiore al 74%altrimenti non ti danno nulla....  praticamente di devi sfracellare. 
All'aldilà di questi affaroni proposti dalla banca, durante il calcolo del premio assicurativo, al bancario di turno scappa una battuta pronunciata probabilmente perchè pensava a voce alta "allora... il tuo capitale umano ammonta a 174 mila euro..." .... eh?.... capitale umano???
Ecco, se mancava la prova che siamo, per certe realtà, dei cespiti, ora ce l'abbiamo. Siamo oggetti, non persone, dei cespiti in pratica, nulla di più. E se dalla pubblicità che quotidianamente assorbiamo nostro malgrado si cerca di dire che "il cliente è al centro", "tu conti più di ogni altra cosa" ed altri messaggi che ci fanno sentire importanti e considerati come persone con sentimenti e pensieri, ecco, in realtà siamo visti come oggetti che valgono un importo calcolato in base a chissà quali parametri, fra i quali quasi sicuramente: età, titolo di studio, lavoro e beni posseduti... 
Nulla mi toglie dalla testa che anche la considerazione a ciascuno riservata da chi ci comanda, nella vita quotidiana, negli affari, nelle interazioni sociali, praticamente tutto, sia basata sul capitale umano. Se non vali un caxo o vali poco (per loro), allora hai meno possibilità di chi invece trova sempre le porte aperte. 
A poco conta se sei intelligente, a nulla serve la tua cultura, le tue emozioni non producono reddito per certi squali in giacca e cravatta, le tue relazioni poi sono valutate in base alla somma dei capitali umani che frequenti. Ricordiamoci il marchese del grillo... "io sò io e voi non siete un cazzo!"
Ecco, per naturale reazione viene da mancare di rispetto nei confronti di chi il rispetto per noi poveracci non l'ha mai riservato. Ma dato che a pagare con la stessa moneta si diventa bastardi come loro, credo che sia più corretto praticare una vendetta più sottile, invisibile, sottotraccia, a lunga carenza, commisurata all'offesa di essere considerati un capitale e non come delle persone. Mio nonno mi diceva sempre "Non litigare MAI con chi ha accesso al tuo spazzolino da denti". Io suggerisco di non farlo nemmeno con chi ti prepara il cibo o te lo porta a casa, con chi ti parcheggia l'auto o te la lava, con chi ti pulisce i vestiti o la casa o ti sistema il giardino o la piscina, con chi ti confeziona la merce che compri, con chiunque lavora come un dannato per pochi spiccioli e si sente trattato tanto più male quanto poco è valutato come capitale umano. Cari capitalisti, che vi piaccia o no, siete circondati. Essere un pò meno stronzi vi aiuterebbe. Alla prossima.

P.S. più coccole e meno caccole. Ripeto: più coccole e meno caccole.
 

martedì 4 dicembre 2018

Ministro vergogna

excellentium virorum est improborum negligere contumeliam a quibus etiam laudari turpe.

trad: è degli uomini migliori non curarsi degli insulti degli improbi, giacchè persino essere lodati da costoro è motivo di vergogna

PS. il pollo è cotto. Ripeto: il pollo è cotto. 

giovedì 13 novembre 2008

Free Blogger & Clandestine Press

Help please! we are victims of parliamentarians mafia and corrupts.
It is in order to be emanated a law, dictates “LEVI”, with obligation of registration to the ROC (communication's operators registry) for all the bloggers. This law dictates also “kills blog” is devised in order to remove voice to the people and "shut up" the honest citizens and democratics. We are all victims of a fascist dictatorship. Help please!

They are forced to enter clandestinely in order to avoid two years of prison and million fine for crime of clandestine press! They are guilty to express opinions in a fascist dictatorship. Here in Italy, the opinion and word's freedom is being suffocated. To speak means to risk. Help!. Here it is happening of all: thefts, violences, overbearingnesses.

Police and soldiers in uniform, patrol the country and Italians cannot more express freely our ideas. We cannot more criticize this fascist government. Please, you invade us pacifically in order to fire corrupts that are to the parliament, than do not represent more Italy… are themselves elect by themselves with a law “ad personam”.

We are all victims of a fascist dictatorship. You help us please.

giovedì 30 ottobre 2008

la leva della paura

Oggi mi sono imbattuto in un comunicato stampa penoso, superficiale, tecnicamente infantile. Lo scopo dell'autore, probabilmente, era quello di farsi capire, rivolgendosi ai media che, come si sa, raramente sono popolati da giornalisti normodotati. L'organizzazione no-profit rappresentata dall'autore, con alle spalle lo sponsor privato desideroso di mascherare la pubblicità in notizie utili, lancia un allarme sicurezza: " ALLARME WIFI: IL 70% DELLE AZIENDE CHE UTILIZZANO WIRELESS E' ESPOSTO ALLE INTRUSIONI. Dalla lettura del testo, di poche righe, insufficienti per informare correttamente, si comprendono in primis le motivazioni che hanno spinto l'autore a pubblicarle, in secondo luogo la forma mentis che governa le parole dell'autore stesso. Prendo solo alcuni passaggi per dovere di sintesi, specificando che si parla di uso del segnale wi-fi di "altri":
Affermazione:"Il rischio è anche che il proprio indirizzo IP sia utilizzato da malintenzionati per compiere malefatte..."
Risposta: L'indirizzo IP è facilmente "spoofabile" ovvero modificabile con tecniche che non sono poi così segrete. Un vero malintenzionato può comunque modificare l'indirizzo ip che risulterà utilizzato, non ha certo bisogno di appostarsi nei pressi di un hot-spot wireless. Il rischio c'è ma vale solo per i polli improvvisati, gli wannabe hacker, gli unici che le forze dell'ordine riescono a pizzicare con le mani nella marmellata e vengono descritti come dei geni dell'informatica.
Affermazione: "E' quanto emerge da una indagine compiuta dall'Osservatorio Nazionale (...omissis...), struttura no profit promossa dalla trevigiana (omissis) in collaborazione con altre aziende del settore"
Risposta: Ecco svelato il motivo di tale allarmismo. Bisogna citare l'azienda con un pizzico di no-profit... è gratis ed i giornali, sempre ghiotti di catastrofi e pericoli, pubblicano senza chiedere nulla in cambio (di solito soldi). Le "altre aziende" non sono ovviamente citate, solo lo sponsor merita la nomina.
Affermazione: "La tecnologia wireless sta ormai dilagando, complice il costo dell'hardware sempre più basso..."
Risposta: Notare il termine negativo e la segnalazione del correo. Colpevole e complice in una sola citazione, bel colpo, complimenti. Manca una lacrimuccia se i costi scendono ed un piagnisteo del genere non meritava nemmeno di essere pubblicato.
Affermazione: "...però pochi tengono conto che le reti wireless se non correttamente configurate sono assai più vulnerabili del classico cavo..."
Risposta: Anche le reti wireless ben configurate sono soggette "facilmente" ad essere penetrate. La notizia vera era: le reti wireless sono insicure, ma probabilmente allo sponsor una tale notizia farebbe crollare il proprio business sia delle vendite di reti che di "buone configurazioni". Questi si che sono esperti di sicurezza!
Affermazione : "(...omissis...) insieme all'Osservatorio ha condotto un'indagine nelle principali città del veneto per scoprire quanti "spot" (...) sono aperti e utilizzabili da chiunque voglia agganciarsi"
Risposta: E ridaje con la pubblicità occulta. Ma è l'organizzazione no profit o il privato che conta? In ogni caso, la notizia è vecchia. Indagini simili ne hanno condotte a iosa. Che ne esistano moltissime di aperte lo sanno anche i sassi ormai ma nessuno indaga, nessuno si muove...chissà perchè vero?
Affermazione: "Questa tecnica, usata anche dagli hacker, è detta "Wardriving" e consiste appunto nello scansionare con attrezzature di facile reperibilità spot wifi "aperti"...".
Qui si inizia con l'esagerare la percezione che chi scrive non è certo un informatico come vorrebbe far credere. Intanto l'uso del termine hacker ha anche qui una connotazione negativa, ma che in realtà non lo è. Forse si vuole dire che è una tecnica "difficile"? Prerogativa dei "truffatori"?. Forse era meglio usare il termine cracker?? E poi non servono certo "attrezzature" particolari... basta una chiavetta wi-fi ed un portatile. Per i più evoluti, un antenna per aumentare la portata, che serve per lo meno a barare sui risultati. Senza antenna aggiuntiva (sicuramente vistosa e non utilizzata da eventuali malintenzionati) difficilmente si ottiene un segnale stabile ed utilizzabile da un access point al terzo piano di un ufficio o abitazione. E poi... se volessi solo il segnale wi-fi per una telefonata a mie spese? Certo, sto usando un accesso point non di mia proprietà, ma sto telefonando con un mio account, per un emergenza magari. In molti stati europei, il segnale wi-fi (minimo a 20 mega) è pubblico e gratuito con un eccellente copertura. Qui in "itaglia" è già un miracolo se arrivano 2 mega dell'adsl. Un vero schifo.
Affermazione :"Gli spot aperti sono porte aperte sulle aziende o sui PC dei privati: permettono con estrema facilità di entrare nella rete e nei PC, di intercettare dati sensibili come le password dei conti bancari o i codici delle carte di credito"
Risposta: le conoscenze di questo smanettone si rivelano scarse. L'estrema facilità di reperimento dai dati, una volta entrati è da vedere. L'intercettazione dei dati sensibili si può fare più facilmente frugando nei cestini della spazzatura, entrando in ufficio sbirciando quà e là nei documenti incustoditi, chiedendo direttamente agli addetti che parlano, parlano, parlano... non serve certo essere dei tecnici per ottenere informazioni in un paese dove la sicurezza è scarsa in tutti i livelli. Ovvio però che ci si concentra nella paura maggiore... il terrore che ci rubino i soldi, il dio danaro che ci permette di apparire come persone "di successo", indipendentemente dal come li abbiamo guadagnati.
Affermazione: "Il panorama che è emerso dall'indagine è preoccupante: a Treviso Centro Città 27 hot spot wireless completamente aperti e vulnerabili (1 è anche di una nota banca del centro città); a Belluno 12 hot spot ; a Venezia 32; Vicenza 28 Verona 26.
In totale il 68% degli "spot" trovati sono aperti o comunque facilmente accessibili. “Questa situazione è molto grave - ha dichiarato (...omissis...)"
Un panorama preoccupante...perchè?? Forse perchè "addirittura" una banca ha l'access point aperto? Un articolo serio avrebbe dovuto riportare il nome di quella banca, che sono loro i veri malintenzionati. Almeno così si aiutano i loro clienti a chiudere il conto ed andare da un altra parte...per sicurezza, non si sa mai. Per inciso, si dimenticano di dire che i server delle banche, quelli con i dati dei conti, sono su linea dedicata, non certo su rete wireless. Magari era il caso di ricordare però che le linee dedicate scorrono ad altezza d'uomo su cavo esterno, ingraffettato al muro... (sic!)
Ma è la base statistiche che un pò mi lascia perplesso... la propagazione dell'ESSID (il nome della rete wi-fi) può essere inibito (anche se con alcune tecniche è possibile leggerlo comunque). Quindi la domanda è : quanti reti nascoste sono state individuate? Il dato citato del 68% andrebbe quindi ridimensionato. La situazione è grave? Secondo me, è grave che nessuno sia andato a scovare questi peracottari dell'installazione selvaggia ed abbia inoltrato a chi di competenza una denuncia penale. L'Osservatorio l'ha fatto? Credo di no. L'azienda sponsor non avrebbe piacere che risultasse come capofila di una crociata che danneggia la reputazione di banche, uffici e cittadini "onesti". Meglio tacere, compiacere gli illeciti tacendo, che il business è sacro ed il diritto un inutile orpello che sta per essere smantellato in nome del "progresso economico".
Affermazione (del sedicente osservatore): "Immaginiamo non solo cosa possa significare entrare liberamente nella rete di una banca, ma anche quali pericoli corrono gli ignari utenti:
qualcuno potrebbe utilizzare il loro IP (la carta di identità di chi naviga su internet) per commettere reati, scambiare file illegali, commettere truffe..."
Risposta: "Qualcuno potrebbe"... entrare a casa tua e ti lascio immaginare cosa potrebbe fare, mente bacata. Immagina, lui, cose che farebbe lui. Truffe, furti, addirittura scambiare file illegali!!! Notare che è il file la cosa illegale, non il fatto di duplicare materiale protetto... Non immagina magari un uso "buono" di un access point aperto, un uso "lecito"...sembra che la rete sia usata solo per rubare, commettere reati e ... la piaga del secolo! lo scambio di file illegali!! qunidi siamo tutti disonesti sino a prova contraria....fascista.
E poi, la nuova bufala del secolo...l'IP è la carta di identità di chi naviga su internet... ROTFL, ed il MAC Address? il passaporto? ma per piacere!
Affermazione "Qualcosa si è cercato di fare con il famoso decreto Pisanu (si certo, rendere la vita impossibile agi onesti con i divieti assurdi facendo leva sulla paura) Decreto Legge 27 luglio 2005, n.144 Misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale, ma questo decreto riguarda solo gli enti pubblici che forniscono connettività ai propri clienti. Tutti gli altri devono fare da soli e fare pure in fretta"."
Risposta: Il Decreto è una skifezza, ideato solo per poter controllare i call center gestiti da persone di una determinata razza. In realtà il risultato è stato quello di inibire lo sviluppo di una connettività aperta e libera, I terroristi non se ne vanno certo in giro a cercare reti aperte per il loro misfatti... sono decisamente meno scemi di chi ha fatto quel decreto. L'obiettivo reale è poi quello di poter controllare tutto e tutti, in perfetto stile nazista, condito con la famosa affermazione...male non fare, paura non avere.. tipico delle SS naziste, è il caso di ricordarlo, specialmente a chi predica a treviso la tolleranza zero. Il trionfo dell'incapacità di governare senza vietare, controllare, limitare, regolare, spiare, punire... che schifo.
L'articolo in realtà non informa, ma è permeato da un inquietudine strisciante. Mi immagino coloro che dopo averlo letto, chiamano il proprio tecnico di fiducia (il cuggino che lavora all'ibiemme) e chiedono di proteggere la rete. E' un servizio che ovviamente l'azienda dell'autore è in grado di offrire in cambio di pochi spiccioli. Non ha tenuto conto però che il cuggino lo fa gratis, così come lo ha fatto nell'installare la rete wireless. Quindi ... di cosa bisogna avere paura in realtà?? dei sedicenti tecnici raccomandati, che riescono ad installare reti nelle banche, dei commerciali che vendono "soluzioni" e per raccattare clienti scrivono articoli del genere con il tramite di un organizzazione "no" profit. Ma andate a fanchiulo!...

P.S. Il Gatto perde il pelo ma ci lascia lo zampino. Ripeto:Il Gatto perde il pelo ma ci lascia lo zampino.

domenica 25 maggio 2008

Tira una brutta aria

Vincere le elezioni facendo leva sulla paura è facile. Governare facendo leva sulla paura è pericoloso. La conseguenza è nota e si chiama razzismo e xenofobia. Le spedizioni punitive sono già cominciate. Tira una brutta aria ma fare finta di nulla non è una soluzione. Provare paura nemmeno. Per oggi vi invito a rimeditare queste parole di Bertold Brecht.

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare.

P.S. le fragoline sono mature. ripeto: le fragoline sono mature.

sabato 24 maggio 2008

ma era meglio se...

era meglio se stavo a casa mia, lontano dall'unanità. Conversazioni futili ed inutili, giostra di Suv parcheggiati per ore col motore acceso, unani ubriachi che parlano a vanvera, unane sceme e prive di educazione, galline ubriache e oche starnazzanti....un circo.
"...oggi mi si è spiaccicata una cavalletta sul parabrezza..." è il discorso più interessante fra gli altri...figuriamoci il resto. Per non parlare del nano logorroico che per un ora mi ha tenuto quasi a forza, continuando a toccarmi con dei colpetti col dito (non lo sopporto proprio), per parlare delle sue risse con tizio e con caio, delle litigate col capo, dei problemi dell'exmoglie, della macchina, delle sue prepotenze e della sofferenza da "vittima" incompresa.... Un ora per dire cose che un unano normale avrebbe impiegato al massimo 5 minuti. Mi offre due birre...poverino, aveva proprio bisogno di parlare, non comunicare ma parlare. Mi ha fatto una pena incredibile, per cui da buon gentiluomo sono stato ad ascoltare facendo appello al briciolo di sensibilità che provo per gli unani. Penso fossero anni che non parlava con qualcuno che lo ascoltasse. Linguaggio davvero povero, che ho dovuto suggerire le parole e gli aggettivi (per un attimo ho fatto la figura del saccente). Poveraccio. C'avrai pure il suv ma resti un poveracccio penoso. Che vita fai se (quasi) nessuno ti ascolta? Non si sentono soli in mezzo all'unanità? Non aspiri a qualcosa di più elevato? Magari dedicare un pò di tempo per migliorare le tue conoscenze generali e la cultura? Pretendo troppo? forse si. Meglio che me ne sto a casa ed uscire solo per le scorte alimentari, cercando pure di fare in fretta.
Auguri a tutta l'unanità.

P.S. il nano è scappato. Ripeto: il nano è scappato.

Stasera esco

Si. Stasera esco di casa. E' tanto che non lo faccio. Vado al bar qui vicino a casa mia per vedere un pò di quegli esserini che girano girano girano senza sapere dove andare e senza sapere cosa fare. Credo li chiamino umani, che di umano non ci trovo poi molto. Meglio UNANI. Girano per ubriacarsi, per "chiacchierare", dicono. Dalle chiacchiere che fanno, viene voglia subito di rientrare o comunque di evitare non solo il contatto ma anche la promisquità.
Stasera voglio battere il record di permanenza in mezzo agli unani. 15 minuti è già un bel traguardo. Dovrò stare attento a non rivelare i miei pensieri. Di questi tempi, fra nazi-skin, leghisti e fascisti del'ultima ora in cerca di vendetta c'è poco da stare allegri. Si sentono forti (di cosa?) e fanno i prepotenti con chiunque sembra "diverso" (da cosa?). C'è solo da essere fieri ed orgoliosi di essere diversi da loro. Vedremo come andrà. Credo prenderò un caffè, è un lusso che stasera posso permettermi. Stay tuned.

P.S. I cazzi hanno le orecchie. Ripeto: I cazzi hanno le orecchie.