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giovedì 21 luglio 2022

Contatti ossidati da batterie alcaline (rimedio)

Tempo di riordino e di sorprese (ma neanche tanto). Il problema degli apparecchi a batteria è che se "per un pò" li si lascia parcheggiati nel cassetto con le batterie installate, inevitabilmente i contatti si riempiono di cristalli bianchi (o verdi), le batterie sono da buttare e si spera che l'aggeggio funzioni ancora...

Iniziamo con alcune informazioni. Quando le batterie alcaline "perdono", la soluzione che fuoriesce viene chiamata comunemente "acido da batteria". Non si tratta assolutamente di un acido ma di una forte base, nota come "idrossido di potassio". Le batterie che si scaricano, producono gas che se arriva a una pressione sufficiente a creare un'apertura da cui può fuoriuscire lasciando entrare nella batteria biossido di carbonio (CO2) che, mescolandosi con il potassio (K), dà origine alla sostanza cristallizzata.

L'ossido di manganese e l'idrossido di potassio, entrando a contatto con l'ossigeno, formano quella tipica patina bianca granulosa. La causa dell’ossidazione delle pile va ricercata nell’idrossido di potassio in reazione con l’ossido di manganese, la base delle pile alcaline.

Ecco. ma in tal caso... si può rimediare? ovvio che si. Quello che fuoriesce dalle alcaline non è un acido ma una base. Per neutralizzarla, ovvero riportare a PH neutro, occorre usare una sostanza acida, tipo succo di limone o aceto. Per i ricchi magnaschèi, si compra un prodotto spray apposito, che neutralizza e che uccide gli orsi polari ed i pinguini da quanto inquina.

Fra i rimedi naturali per togliere l'ossido, in rete si trovano i seguenti suggerimenti (spiegati male ovviamente dai soliti copia incolla seriali e compulsivi a caccia di visibilità):

  • Aceto: Metti 250ml di aceto in mezzo litro di acqua. Versa questo liquido in uno spruzzino e nebulizzalo sui contatti per qualche minuto.
  • Bicarbonato: aggiungi poca acqua al bicarbonato così da creare una pasta. Spalmala sui contatti e fai agire per 24h. Usa un panno umido per rimuoverla.
  • Dentifricio: metti direttamente sui contatti, fai agire per 30-40 minuti e con un panno umido rimuovi.
  • Succo di limone:  Versa direttamente il succo sui contatti ed utilizzando uno spazzolino scovolino striscia fino a rimuovere l'ossidazione.
  • Carta vetrata(grana finissima): striscia sulla parte ossidata per rimuovere l'incrostazione.
Lasciate perdere dentifricio e bicarbonato che sono difficili da togliere in quei vani stretti ed angusti, tipo il telecomando della TV. Lasciamo perdere anche gli spruzzini che nebulizzano, giusto per evitare di spargere inutilmente l'acido neutralizzante su parti che potrebbero corrodersi.
Prima di iniziare occorre asportare meccanicamente (con uno spazzolino o qualsiasi attrezzo idoneo) tutte le sostanze corrosive sparse e pulire per bene. Versare poi qualche goccia di succo di limone sul contatto e spazzolare tutto intorno (meglio se il contatto metallico è estraibile così lo si può immergere). Visto che la sostanza fuoriuscita è una soluzione basica, l'acidità del succo di limone o dell'aceto contribuirà a neutralizzarla: si noterà che l'ossido inizia a "friggere" sciogliendosi. 
 
L'aceto o il limone non deve essere usato per neutralizzare le batterie al carbone-zinco o al piombo, poiché queste batterie hanno elettroliti acidi che sono meglio neutralizzati con il bicarbonato di sodio. 
 
Se i contatti sono molto arrugginiti o danneggiati, potrebbe essere il caso di utilizzare un abrasivo (come la carta vetrata da 200-320grit in su) per pulire sino alla base metallica. Se la placcatura in nichel tipica dei contatti delle batterie è corrosa, i contatti potrebbero arrugginirsi nuovamente in futuro. Si può scegliere di proteggerli con grasso dielettrico (siliconico) o sostituirli..... si certo come no, scrivo ai cinesi per i contatti della mia pila chiedendo il pezzo di ricambio. Meglio ricostruire in qualche modo o prendere una soluzione per nichelare e rifare la placcatura. Il più delle volte l'aceto fa sparire le croste e con l'aiuto di uno stecchino di legno o plastica per non graffiare il metallo si riesce a far tornare come nuovi i contatti.

Ecco.... ora il ciòttolo a batteria riprende a funzionare per tornare nel cassetto ed essere usato una volta all'anno.... quasi quasi lo butto e non ci penso più. Cosa me lo tengo a fare se non lo uso?  Alla prossima.

P.S. la pecora veste lungo. Ripeto: la pecora veste lungo.

lunedì 27 giugno 2022

Fly Swatter mod (new lithium battery - ricaricabile USB)

Estate, caldo torrido, finestre aperte, luce accesa all'imbrunire e... un invasione di insetti volanti, pappataci, zanzare, mosche, cimici, cavallette, calabroni, vespe, farfalle, falene e via dicendo. Quindi? si riempie la casa di aglio, zampironi profumati, candele alla citronella, lanterne ad alta tensione, piastrine e insetticida in quantità tale da avvelenare un quartiere.... si, odio gli insetti, è un odio viscerale ed atavico che si avvicina molto alla fobia, specialmente per le zanzare che a me mi fiutano a kilometri di distanza e che se mi pungono mi tocca fare il bagno nel dopo puntura, oppure grattarmi a sangue per mesi. 

Ecco, tempo fa ho acquistato una di quelle racchette che fulminano gli insetti....sempre se riesci ad anticiparli quando volano, che ad usarle sembri un campione di tennis che non ne prende una. Racchettone fulmina insetti, bug zapper, fly swatter, matamoscas electrico, raquette anti-moustique, mosquito bats, chiamiamole come ci pare, costano una sciocchezza (intorno ai 5 euro che per me è una cifra) ma il problema che hanno quei dispositivi sono le batterie. Ultimamente si trovano quelle che funzionano con un paio di AA. Qualche modello più datato (ed evoluto nonostante sia nato per primo) contiene una mini batteria al piombo, ricaricabile ovviamente. Fra le due soluzioni, ognuna con i suoi pro e contro, preferisco quella con le batterie ricaricabili, si attacca il cavo, si aspetta un pò e non ci si deve riempire la casa di batterie usa e getta. 

Il vero problema però è che dopo un pò, le batterie al piombo perdono la carica in poco tempo ed occorrerebbe comunque sostituirle, anche se la loro sostituzione non  è prevista. Sono delle batterie nere, senza scritte, credo da 4 volts con capacità attorno ai 300/500mAh. In teoria si possono anche rigenerare, aggiungendo un pò di acqua distillata, ma non ne vale la pena. A cercare un pò in rete si trovano dei ricambi, ad un paio di euri ciascuna, spedite dall'india (dove le zanzare, lì, sono in realtà dei mini elicotteri da combattimento). Un paio di vitine e la sostituzione è alla portata di chiunque.

Ma perchè movimentare una nave dall'altra parte del pianeta per un oggettino del genere? E perchè invece non provare a moddare la racchetta con quello che si ha in casa o meglio over clockarla?? eh? eh?  Tre sono le soluzioni che mi sono venute in mente, al volo, compatibilmente con lo spazio a disposizione nel manico.

1) tre batterie AAA. Si quelle piccole perchè ho il supporto per le pile che mi permette di tenerle assieme e sostituirle senza tante difficoltà. 4,5 volts in totale e ci siamo.

2) una batteria da 9 volts... più del doppio di quello previsto... non dovrebbe esplodere nulla ma sicuramente una mega tensione in uscita da fulminare una mucca.

3) LITIO!! 3,7 volts nominali (4 volts e rotti a piena carica) sono sufficienti per innescare l'oscillatore e generare dai 2000 ai 3000 volts. 

Allora? la soluzione 3 richiede un BMS e delle modifiche per l'attacco dello spinotto di ricarica... è caldo e non ho voglia (per ora) di mettermi a perdere tempo, tanto meno accendere lo stagnatore. La soluzione 2 è particolarmente intrigante e mi riservo di fare delle prove per vedere quanto dura il circuito elevatore di tensione senza saltare. La soluzione 1 mi piace ma tre pilette AAA non ho idea di quanto possano durare. Al limite elimino il led bianco, che secondo me non serve a nulla, per risparmiare un pò di energia. 

OK, procedo.... ed immediatamente trovo la trappola di quei maledettissimi cinesi... il cavetto con il connettore è assemblato con i colori invertiti secondo i nostri standards (e si vede dalle foto). Solitamente il rosso è il positivo ed il nero la massa....per i cinesi no!. Il rosso è collegato alla massa ed il positivo al filo nero.... bastardi. Almeno la serigrafia sul PCB è di aiuto....mai fidarsi e non è la prima volta che mi capita... provare a smontare qualche lampadina a led made in cina e vedrete.

Per questo mod non ho voglia di creare uno sportello per la sostituzione rapida delle nuove pile. Al limite, al bisogno, svito il manico e sostituisco. Vabbè, ora ho due racchette praticamente nuove,da posizionare nei punti strategici, pronte a fare il loro dovere. Se trovo un portapile AA simile a quello che ho usato, e lo spazio me lo consente, posso provare ad usare tre pile con capacità ed autonomia  maggiore. Bene, ora a caccia di zanzare, ma.... capita solo a me che quando hai la racchetta killer in mano, gli insetti volanti spariscono come per magia? Alla prossima. 

P.S. La rana è rosa. Ripeto: La rana è rosa. 

Aggiornamento del giorno dopo: Ed anche la conversione al litio ha funzionato alla grande. Un micro BMS 1S da 3A (quello avevo nel cassetto), un porta batteria 18650, 4 fili da saldare et voilà. La carica prevista per la batteria precedente era a 5 volts, perfetti per il BMS. 4 volts della batteria al litio (18650 Li Ion) recuperata da un pacco di un vecchio computer portatile fa perfettamente il suo dovere, con una buona scarica fulmina insetti ed il led che si illumina alla grande. Non ho moddato il manico per la sostituzione rapida della batteria ma credo che durerà sicuramente più a lungo di quella che c'era prima. Se dovrò sostituirla, dato che è usata e non perfettamente performante, aprirò il manico ed in due secondi, grazie al porta batteria, la sostituirò in quattro e quattr'otto. Ora ho la mia racchetta fulmina insetti ricaricabile via USB ed almeno per ora sono l'unico in tutto il pianeta ad avercela.  Grande, sono felice. Alla ri prossima. 

P.P.S. la rana è bollita. Ripeto: la rana è bollita.

lunedì 24 gennaio 2022

VKWORLD VK7000 battery replacement

Da qualche mese, lo smartphone inizia a dare qualche segnale di affaticamento. Resta acceso per tre minuti netti durante l'utilizzo con batteria al 100% e poi si spegne per tentare di riavviarsi, per poi spegnersi e riavviarsi all'infinito....batteria praticamente da buttare. Urge sostituzione. C'è un problema però. Il modello in questione è un VKWorld VK7000 con batteria "not serviceable", ovvero non si prevede la sostituzione della batteria. Al momento dell'acquisto l'avevo letto, lo sapevo, ma l'ho preso lo stesso. Perchè? Con una miriade di modelli a disposizione, tutti più o meno fighetti di questo, perchè questo? In primis è un IP68, in teoria potrebbe finire sott'acqua e continuare a funzionare, tanto che viene incluso nella confezione anche il supporto galleggiante per utilizzarlo in piscina. Io la piscina non ce l'ho ma il modello è resistente all'acqua e dato che mi sposto con qualsiasi tempo in bicicletta (il perchè l'ho spiegato mille mila volte), non voglio certo vedermi costretto a cambiare telefono ad ogni diluvio. E' inoltre un apparecchio robusto, pesante certo ma robusto e data la mia vita avventurosa il rischio di rotture da caduta è ridotto al minimo. E' un octa core, ed a distanza di qualche anno dall'acquisto ancora tiene bene l'installazione e l'uso di app recenti senza apparenti rallentamenti tipici dei processori meno performanti. 

Tra mille difficoltà, siti truffa, sistemi di pagamento esotici di paesi dell'est EU e siti di e-commerce dove le foto fanno pietà, alla fine riesco a trovare un ricambio, in cina ovviamente. Dopo un attesa biblica, la nuova batteria mi viene recapitata e sorge il problema di sostituirla senza uno straccio di filmato o manuale di istruzione. Occorre arrangiarsi e fare appello a tutta l'esperienza pregressa in riparazioni e manutenzioni impossibili. Le difficoltà non mi hanno mai spaventato, anzi, a differenza di certi "riparatori" fighetti totalmente dipendenti dal produttore che se non hanno le istruzioni allora non si può fare(compreso quell'idiota peracottaro di riparatore che risponde "riparazione impossibile" e poi commenta la mia recensione negativa con "mai sentito, solito spammatore").  

Per aprire l'apparecchio si inizia col togliere la SIM. Tutte le viti esterne sono a vista, e si procede con una punta T5 a toglierle, mettendole in ordine dato che non sono tutte lunghe uguali. Sono 6 in tutto per le parti laterali e 12 per la parte posteriore. Prima le protezioni laterali e poi il coperchio posteriore. Il coperchio non è ad incastro ma, nel toglierlo delicatamente, con una lametta occorre accompagnare la guarnizione per evitare di strapparla (a volte si incolla un pò di quà ed un pò di là) e rimetterla nella sua sede. 

A questo punto ci si trova davanti la batteria sulla quale è attaccata la spirale per la ricarica wireless, quest'ultima tenuta in sede con due nastrini adesivi neri (non serve smontarla, è sufficiente sollevarla e metterla da parte). Nella parte superiore c'è un coperchietto nero fissato con 4 viti, due delle quali nascoste sotto uno schermo adesivo di rame che lascia vedere solo la fotocamera. In pratica è il supporto per la fotocamera che fa da schermo per la board sottostante. E' fissata con 4 viti con la testa a croce. Sollevando questo coperchietto (dopo aver rimosso le viti), senza staccare il connettore della fotocamera, si ha accesso al connettore della batteria che può così essere scollegato. La batteria è incollata con due sottili strisce di nastro biadesivo. Si fa leva, delicatamente dal basso, con un attrezzo di plastica e si procede con la rimozione (occhio a non perforarla o piegarla, è pericoloso). La batteria nuova che mi è arrivata è leggermente più piccola ed ha il connettore flessibile leggermente diverso, ma si riesce comunque a fissarla in sede, sfruttando un pò di biadesivo rimasto attaccato al telefono. Prima di richiudere il tutto si prova ad accendere e verificare che la fotocamera sia ancora collegata, il touch screen sia ancora funzionante e tutto il resto a posto. 

Per la batteria nuova ho speso in totale 25 euri, che per me sono due settimane di frutta verdura latte uova ecc... mi metterò a dieta per compensare il salasso. Sto già pensando a come procedere per la prossima volta che avrò necessità. La batteria esaurita ha un BMS funzionante...perchè buttarlo? Credo che sia sufficiente sostituire solamente la cella al litio che va cercata con le stesse identiche dimensioni e riutilizzare il BMS con il connettore specifico per questo modello di smart phone. Sicuramente risparmierò non poco e la cosa è fattibile sicuramente. 

Ecco, sono riuscito a non perdere nemmeno una vitina ed ho lo smartphone in carica per verificare se riesco almeno a fare una telefonata o usare Signal senza che mi si spenga all'improvviso... sono tornato "social", evvaiiiiii. Ora spero che per almeno un altro paio di anni, forse anche tre, non sia costretto a cambiare telefono, che questa storia degli smart phone usa e getta proprio non mi va giù. Alla prossima.

P.S. Ughetto passeggia con il bastone. Ripeto: Ughetto passeggia con il bastone.

martedì 14 settembre 2021

Apple MacBook battery A1185 (autopsy)

Mi sono deciso alla fine di disassemblare una batteria di un MacBook, modello A1185 10,8Volts 55Wh (prodotta il 10 luglio 2012), per vedere se si possono recuperare le celle al litio da riutilizzare per qualche progetto. Come c'era da aspettarsi, i prodotti della mela sono qualitativamente "superiori", c'è poco da dire. Nel pacco batterie, infatti, si notano una maggiore attenzione e qualità dei prodotti utilizzati e delle soluzioni adottate (il che però spiega solo in parte il costo esorbitante dei loro ciòttoli). 

Smontaggio: L'apertura è semplicissima... delle viti attorno al pacco agevolano l'apertura dell'involucro bianco. All'interno, una serie di 6 celle Li-Ion 606168-C 9,4Wh (probabilmente 2500mAh), spessore 6mm, che le rendono perfette in tutte quelle situazioni dove lo spazio scarseggia. Ogni cella è incollata al suo posto con del nastro biadesivo trasparente, particolarmente tenace. Inutile tentare di fare leva con una spatola o peggio con un cacciavite, perchè si rischia concretamente di piegare le celle, danneggiarle, mandarle in corto con concreto rischio di incendio. 

Per toglierle, occorre munirsi di uno spray sciogli etichette, che agisce ammorbidendo l'adesivo, ed attendere che faccia effetto. C'è poi da scollegare le celle, i cui terminali sono saldati a punti... tagliare le piattine rivestite in kapton è l'unica soluzione, dopo aver tolto anche la quantità industriale di striscioline adesive isolanti. Possibilità di auto riparare questa batteria? con l'attrezzatura giusta, da 1 a 10 direi 5 o 6.

Protezione: Il controllo carica/scarica è affidato al BMS in corso di analisi, anche se non ho molte speranze dato che la mela usa spesso chip proprietari dalle sigle indecifrabili e dal data sheet introvabile. In serie ad ogni batteria c'è un componente marchiato LC77AY-1. E' un disgiuntore termico (assente nei pacchi batterie dei portatili "normali") o anche un "fusibile" ripristinabile se vogliamo chiamarlo così per capirci meglio.

LC Mini-Breakers (Miniature Thermal Cutoff Device)

Bourns LC Mini-Breakers (Miniature Thermal Cutoff Device) feature a low current type, overtemperature and overcurrent protection for lithium polymer and prismatic cells, and controls abnormal, excessive current instantaneously. 

Le celle: vengono sottoposte ad un ciclo completo di carica - scarica - ricarica che dura 24 ore, per misurare alla fine la capacità effetttiva di ogni cella e verificare quali sono recuperabili e quali da mandare al riciclo...poco meno di 10 anni di utilizzo... forse è una speranza vana. Credo che le utilizzerò per delle telecamere wireless auto costruite, che consumano un inezia garantendo una discreta autonomia di funzionamento 24/24 7/7. Devo solo cercare un BMS che abbia alloggiato anche una presa USB-C per la ricarica al volo. Mi sto divertendo come un bambino in un negozio di giocattoli. Alla prossima. 

P.S. il merlo ciurla nel manico. La fontana è a secco. Ripeto: il merlo ciurla nel manico. La fontana è a secco.

giovedì 9 settembre 2021

HP Li-Ion battery autopsy

Carta, vetro, plastica, metalli ferrosi, medicinali scaduti, batterie esauste e RAEE.... in due parole... rifiuti, ovvero un costo per noi e ricchi profitti per le eco-mafie. Dall'ultimo giretto all'ecocentro per consacrare il consumismo, esco con tre batterie da computer portatile, fiducioso della possibilità di recuperare qualche cella ancora funzionante, adatta ad alimentare qualche progetto in corso. Si, sono povero e non mi posso permettere di acquistare nulla e mi tocca frugare nei cassonetti. Ho dovuto lasciare sul campo una vaporella lava pavimenti (mi  serviva), un rasaerba elettrico (caxo! mi serviva la scocca e la lama!!), una lucidatrice per pavimenti (me la dovrò costruire) ed altri ciòttoli recuperabilissimi. Mi viene da piangere ma pazienza, proprio non me la sono sentita di confrontarmi con il lavoratore sceriffo categoria protetta, non particolarmente dotato di neuroni funzionanti, ovvero il poveraccio di turno investito dell'autorità per insultare e vessare i più poveracci di lui.. 

Le batterie da computer portatile sono difficili da riparare (inteso come sostituzione delle singole celle) e sono costruite in modo che non sia possibile aprirle senza rompere il contenitore (o peggio la guaina delle celle stesse). E' meglio lasciar perdere se non si conoscono i pericoli associati all'apertura di pacchi batterie al litio (è pericoloso, molto, più di quanto si immagini). 

Spesso il PC dove sono alloggiate si rifiuta di ricaricarle, è il firmware che comanda, sperando che l'algoritmo che le governa sia efficiente dato che le chiamano "smart batteries" (che di smart hanno ben poco). Non sempre è così. A volte qualche cella difettosa rende tutto il pacco inutilizzabile (è una giusta precauzione), a volte si guasta il BMS, a volte è l'esaurimento per intenso (o errato) utilizzo a decretare il fine vita del pacco batterie. Fatto sta che statisticamente, qualche cella si salva fra le  6 od 8/9 celle presenti nel pacco e collegate secondo lo schema 3/4S 2P. Devo ancora indagare se il BMS è recuperabile e riutilizzabile in modalità "stand alone" o se è possibile "dialogarci", magari per scoprire che qualche contatore ha raggiunto il limite imposto dal produttore per decretare la morte "d'ufficio" della batteria (maledetti schifosi). 

Vediamo un pò, curiosando all'interno con un analisi visiva, alcuni dati:

1) Batteria HP 10,8V series HSTNN-IB51 da 47Wh. Purtroppo il BMS non ci fornisce molte informazioni in quanto i chip sono ricoperti di resina ed il connettore non è serigrafato per capire quali segnali porta. Le celle Li-Ion, ricoperte da una guaina blu, riportano le sigle LGCS318650 - G2981036529 - IJ251D2S3. Grattando un pò i componenti è possibile intravedere alcune sigle. bq29330 7AKG4 (2-Series, 3-Series, or 4-Series Cell Protection Control) e bq20Z70PW 7AT (SBS 1.1-COMPLIANT GAS GAUGE ENABLED WITH IMPEDANCE TRACK™TECHNOLOGY FOR USE WITH THE bq29330), il processore che memorizza i dati e tramite il sistema smart battery comunica con l'host.  AT è il termistore nero con i due fili che terminano nella goccia che racchiude la resistenza variabile alla temperatura. I punti dove collegare la serie di celle sono contrassegnati con VG (zero o GND), VL, VM, VH e VP rispettivamente 4,8,12,16 volts ma il VH non risulta collegato per cui arriviamo a 12 volts.

2) Batteria CC06 Notebook battery HP 10,8V 55WhHP Spare 628670-001 CT 6BQMBC3B72R5X0 (assemblata a maggio 2012) LG PN HP011016-C2T23C01.  I chip sono diffifilmente leggibili, causa venice lucida... appena ho un minuto provo a ricavare qualcosa. Il connettore della batteria riporta la sequenza P+ D C OC T3 P- dove, per logica deduttiva, D=Dati (SDA), C=Clock (SCL) e T3 il termistore. OC non ne ho idea.... forse sta per "open circuit" o non connesso...boh. Ci sono ben 16 test point con cui giocare. Le celle, ricoperte da guaina arancione, riportano la sigla LGABC21865 - L097D066A2

3) Batteria HP HSTNN-LB60 14,4V 73Wh a 8 celle a guaina Viola con sigle LGDB318650 - I1704105815 - MF194D1B3. In questo batteria almeno due celle presentano evidenti perdite di elettrolito e misurano ai loro capi 14mVolts (decisamente morte). I segnali sul connettore, visto esternamente leggendo da sinistra a destra, presenta i seguenti segnali: P- (primi due pin) - B/I - ID - C - D  - P+ (ultimi due pin). Il chip più grande ha la sigla bq 2084DBT 94KG4 mentre quello nel lato opposto bq 29312APM 95K ovvvero il controller delle celle ed il processore.

Al momento le celle recuperate sono sottoposte a cicli di ricarica - scarica e ricarica, ci vorrà un pò per capire quali e quante recuperare ma sono fiducioso. Quelle arancione misuravano 3,7 volts, mentre le altre 2,4volts (entro i limiti), buon segno dai. 

Sto ragionano anche un termini di recupero dell'intera batteria. Con una stampante 3d si crea un nuovo guscio dove alloggiare le batterie (sostituibili), si riutilizza il BMS con il suo connettore e si ricrea il pacco completo "compatibile"...non male come ideona.

Alla prossima. 


P.S. le due faine sono nel pollaio al fresco. Ripeto: le due faine sono nel pollaio al fresco.

martedì 20 luglio 2021

Caricabatteria Telwin Nevada 11 (autopsia)


Da un pò di tempo, l'amperometro del caricabatteria Telwin Nevada 11 non segna più la corrente di ricarica. Decido oggi di smontarlo per vedere l'interno e capire cosa mai ci possa essere che non va. 

Il caricabatteria in questione è ad oggi venduto a circa 45 euri su ebai (60 euro su manomano!) ed ha un interruttore per la ricarica di batterie a 12 / 6 volts. Gùgol restituisce una valutazione delle recensioni ad oggi in rete, con l'esordio:"Caricabatterie Nevada 11, per la carica di batterie ad elettrolita libero (WET) con tensione di 6/12V, con protezione contro sovraccarichi ed inversioni di polarità. Dotato di amperometro."


4 viti a croce uniscono due valve di plastica. All'interno....una delusione totale. Trasformatore a due tensioni di uscita, ponte raddrizzatore da 200volts 25A ( il datasheet del ponte KBPC2502 è reperibilissimo in rete), un "amperometro" embedded (non sostituibile con quelli ad incasso) e basta. I cavi che escono non sono nemmeno fissati con un passacavo, nemmneo un nodo che eviti i danni da strappo accidentale, nulla, manco un condensatore di livellamento dopo il ponte raddrizzatore.

La lancetta dell'amperometro è fissata ad un lamierino che fluttua all'interno di un avvolgimento di rame smaltato, impossibile che si guasti qualcosa, strano che non funzioni in quanto la lancetta è libera da ostacoli... boh. fose si muove solo a correnti superiori a qualche Ampère. Vedrò di sostitire lo "strumento" con qualcosa di più preciso. 

Che dire... 45 euro non li vale di certo, men che meno 60 per 4 componenti ed un contenitore di plastica. Maaa... le batterie le carica? Certo che no, l'ultima SLA a 12 volt che ho collegato in carica... si sentiva l'elettrolita bollire all'interno... Quindi, dalla descrizione del genio del marketing fuffarolo truffatore...regolazione corrente? zero, ciclo di fine ricarica? zero, protezione da inversione di carica, zero, protezione da sovraccarichi? zero (a parte un fusibile da 7,5A progettato come "protezione" tuttofare)..... altre necessità ? Alla prossima. 

P.S. la mucca è pastorizzata. Ripeto: la mucca è pastorizzata.

mercoledì 14 luglio 2021

Torcia Power plus (autopsia, riparazione - Li-ion conversion)

Con i temporali tropicali di questi giorni, delle vere "bombe" d'acqua, che stanno flagellando il territorio, è ormai "normale" che venga a mancare la corrente e che, per ripristinare il differenziale, sia necessario optare per due alternative:

A) brancolare nel buio rischiando la vita nello slalom fra invisibili ostacoli vari

B) prendere una pila e dirigersi in sicurezza verso l'interruttore generale.

La soluzione A è quasi d'obbligo, quando la pila o è scarica o proprio non ne vuole sapere di funzionare. In casa, i più previdenti sono usi a disseminare alcune pile di scorta, da tenere sempre sottomano in casi di emergenza. Il problema è che ci si dimentica di caricarle periodicamente (causa naturale effetto di auto scarica delle batterie) o di collaudarle per verificare l'efficienza dopo un certo periodo di inutilizzo. 

In particolare, l'ultimo black-out ha evidenziato la morte di questa torcia portatile (Power +), presa non ricordo dove e pagata una miseria (sicuramente "in offerta" scontata, altrimenti non l'avrei presa causa il mio cronico periodo di povertà assoluta combinata con l'orami perenne sciopero della spesa). 

il Problema: anche dopo molte ore di ricarica, la pila non si accende. Sino a qualche mese fa emetteva un lampo iniziale e poi si spegneva. Prima ancora, l'autonomia è andata progressivamente scemando, sino ad arrivare a pochi minuti. Una progressione di sintomi che mi avrebbe dovuto allarmare, contrastata da un pò di pigrizia ed inerzia nell'agire. Quando era nuova emetteva un bel fascio molto luminoso, sopra la media della stragrande maggioranza delle pilette cinesi in commercio. 

L'alimentatore di ricarica: è un normalissimo alimentatore switching marca SPPS model S050-050-EU input 100-240V~50/60Hz 0,2A, output 5,0V cc 0,5A made in china.

L'apertura: Per accedere alle parti interne occorre svitare la ghiera frontale che tiene il "vetro" di protezione del led (spot led, composto da un unico led a punto singolo ad alta efficienza).

L'interno:  Si nota subito una basetta di plastica gialla, tenuta in sede con due viti con testa a croce ed una basettina elettronica (che comanda la dopppia luminosità) fissata anch'essa con una vitina più piccola sul supporto giallo. La batteria si trova in fondo, incastrata con un foglietto di spugna attaccato ad essa con un biadesivo. Una leggera trazione e la batteria esce senza difficoltà.

La batteria: è una batteria a 4 volts nominali, del tipo Sealed rechargeable lead-acid (SLA battery piombo acido), alta 6,5cm e con base 2x3cm circa. A guardare bene tanto "sealed" non è. In testa, in prossimità dei contatti positivo e negativo c'è un coperchietto apribile (non incollato o saldato) che copre due tappini di gomma azzurra. Quest'ultimi sono solo appoggiati su due aperture che permettono il rabbocco dell'elettrolita o almeno al momento credo, con  acido solforico anche se ho letto che il rabbocco va fatto solo con acqua distillata e mai con acido solforico. Quest'ultimo, al limite, lo si può reperire anche al 98% in alcuni marchi di sgorga lavandini che andrà opportunamente diluito e la soluzione usata solo per batterie SLA completamente "secche". La capacità in mAh non è dichiarata. Questa dovrebbe essere (dalle dimensioni) una 700mAh (credo)  per un autonomia dichiarata di 4 ore in alta luminosità. Fatto un calcolo, molto spannometrico, l'assorbimento del led non dovrebbe superare  i 150mA ma. con alcune prove e misurazioni pratiche, alimentando con 4 volt a bassa luminosità, il led assorbe 148mA. Aumentando la luminosità, la tensione droppa a 3,66 volts ed il led assorbe 207mA.

Al momento devo decidere cosa fare e mi metto subito all'opera per raccogliere un pò di informazioni:

  1. Rigenerazione delle batterie sealed lead acid. Ho visto un pò di tempo fa che qualcuno immette dell'acqua salata (con sale apposito, Epsom salt) per ripristinare la funzionalità di questo tipo di batterie. Prove già effettuate in passato non mi hanno entusiasmato, ma ho usato all'epoca acqua distillata. Di certo non voglio acquistare litri di elettrolita per usarne poche gocce (2 euro al litro!), alla peggio provo con lo sgorga lavandini (acido solforico al 98%). Aggiungendo acqua distillata in questa batteria, alla ricarica si nota assorbimento di corrente pari a zero, forse è proprio morta del tutto.
  2. Acquisto batteria di ricambio: In alternativa la si trova in rete su amazon india (la traduzione dei prezzi in dollari o euro sembra non funzionare bene) o anche su alibaba per meno di un euro.... più trenta euro di spedizione! Aliexpress la vende a circa 8 euro la coppia più iva.
  3. Conversione al litio. Basterebbe una singola 18650 Li-Ion ed un BMS 1S (magari 2P) 5€ circa per la batteria, qualche centesimo per il BMS che dovrà accettare i 5volts del trasformatore di ricarica fornito con la pila. 

Che faccio? Vorrei divertirmi un pò, acquistando un paio di BMs che al momento non ho sottomano, che alla fine mi sa che risparmio di più con la conversione al litio e mi posso assicurare più autonomia e ricariche meno frequenti. Alla prossima. 

P.S. la strega passeggia, il mago osserva. Ripeto: la strega passeggia, il mago osserva.


venerdì 2 luglio 2021

Black & Decker FV7201-H1 (parte 4 - conversione da Ni-Cd a Li-Ion)

Questo lavoretto è a puro scopo ludico / didattico, per futuri progetti di conversione per elettro utensili a batteria (e non). Devo solo fare un pò di pratica e sbagliare per ripassare le mie (poche) conoscenze tecniche in materia di elettricità. Il concetto è "impara l'arte e metti da parte". 

Sicuramente è utilissimo sapere fare un pò di tutto ciò che può essere a portata di mente, mani e materiali a disposizione, il resto lo fa l'ingegno, la creatività, la voglia di sperimentare, ecc.... Alla, fine del percorso dedicato a questo "elettrodomestico" già documentato (vedi riflessioni precedenti), ovvero autopsia, smontaggio, pulizia e fatwa al produttore, le perplessità tecniche restano irrisolte. Funzionerà? Si brucerà il motore? Il caricabatteria fai da te reggerà la corrente di ricarica? Le batterie andranno a fuoco? Mi fido a lasciarlo sempre in carica appeso alla parete? (nei commenti correggetemi se sbaglio i ragionamenti che vado a documentare).

A premessa, duole constatare come le vecchie batterie al Ni-Cd fossero caricate applicando direttamente 15 volts in AC (un volgarissimo trasformatore incapsulato per il collegamento "a muro" con dati di targa a 10 volts AC) raddrizzati da un solo diodo, senza regolazione della corrente di carica o senza un circuito in grado di staccare la ricarica a ciclo completo...manco un condensatore, nient'altro che un diodo... complimentoni alla multinazionale con i suoi segretissimi motori custom.


Batterie 18650: Per le batterie, data la scarsa importanza del progetto, ho optato per due Li-Ion recuperate dalla batteria defunta, a 9 celle, di un vecchio portatile. Un ciclo completo di scarica e ricarica per tutte e 9 ed ho scelto quelle che parevano messe meglio. Ne ho messe due in serie per avvicinarmi alla tensione nominale delle batterie originali, 7,4 volts a carica completa. Per alloggiarle sotto al motore, ho dovuto togliere un aletta di rinforzo ed adattare il contenitore al diverso form factor del litio rispetto al Ni-Cd, nulla di difficile. Non conosco la loro capacità (non c'è scritto) ma presumo siano da 2000mAh, per cui 2 ampère per un ora (60 minuti), 20 ampère per 6 minuti e via dividendo

il BMS: le batterie al litio, si sa, hanno la necessità di un sistema che blocchi l'erogazione di corrente al raggiungimento di una soglia minima di tensione, pena la distruzione delle batterie stesse. BMS è l'acronimo di Battery Management System. In rete ormai si trovano una moltitudine di circuitini pre-costruiti e pronti all'uso. Io ho optato per un 2S (2 batterie in serie) da 10 Ampère... meglio "tenersi larghi" (era il ragionamento iniziale) per evitare surriscaldamenti o sovraccarichi potenzialmente dannosi. Il BMS è bilanciato per carica e scarica (ottimo) da 8,4 volts, il motore è da 7,4 volts... reggerà? Costo 5,7 euro alla coppia, ne ho presi due, si sa mai. Data la sperimentazione, non ho voluto mettere in parallelo un altra coppia di batterie per aumentare l'autonomia dell'apparecchio.... è un aspirabriciole per dio! quanto mai dovrà durare un aspirata veloce? mica ci devo fare le pulizie a fondo!. Per i collegamenti è facile. P+ e P- vanno collegati nei punti dove si trovavano le vecchie batterie. I +/- 9 vols vanno collegati nella base di ricarica (occchio alle polarità).


L'interruttore ON/OFF: La B&D ha deciso di predisporre il modulo batterie/switch su un unica basetta (vendono il pacco assemblato come ricambio, motore compreso!). Due lamelle di contatto ad incastro, in basso nella foto, servono per la ricarica (il positivo l'ho "sporcato" di rosso per evitare errori ed inversioni di polarità). L'interruttore è in realtà un deviatore che collega alternativamente le batterie o al motore (normale funzionamento) o alle lamelle della base di ricarica dove ho portato i 9 volts necessari al BMS. In foto si notano i contatti esposti dopo la rimozione del pettine a scorrimento superiore. Quest'ultimo è un foglietto di rame con tre lamelle a strisciamento, che scorre sulle prime tre guide di ottone a sinistra. In posizione "OFF" i contatti a striscio connettono le prime due piste in ottone a sinistra. In questo modo il catodo del diodo (sul cui anodo abbiamo collegato i +9volts di ricarica) è collegato al P+ del BMS. il P- è sempre a massa del caricabatterie ed è collegato ad un capo del motore. In posizione "ON" il P+ (out del BMS) va a connettersi con la terza pista in ottone contando da sinistra, escludendo il caricabetterie ed andando ad alimentare il motore (striscia in ottone in foto all'estrema destra).


Il carica batterie: per la ricarica delle batterie è sufficiente predisporre un circuitino, semplice semplice, per garantire da 8,4 a 9 volts, come da specifiche del BMS usato. Tengo il trasformatore a muro, un ponte raddrizzatore recuperato da qualche alimentatore, un 7809CV (della ST) recuperato tempo fa e messo da parte, più un paio di condensatori di filtro (pure di recupero), identici a quelli suggeriti dal produttore nelle Application notes o nel Datasheet. Un condensatore da minimo 1000micro 35V dopo il ponte è d'obbligo. Tutto su basetta millefori nascosta nella base di ricarica e tenuta in sede con la versatilissima termocolla (e biadesivo per esagerare).

Il Filtro per la polvere: 15 euri più spedizione?? ma siamo matti? no, no...googla meglio... 9 euri più spedizione? non ci siamo proprio...  dò una lavata a quello che ho, al limite ho un pacco di "mascherine" che la regione ha distribuito nella prima fase della finta pandemia COVID... prodotte da un leghista che faceva tutt'altro (ma amico del Governatore) e che quando indossate sembra di avere le orecchie da elfo (quando le orecchie entrano nei fori... manco l'elastico!!)... ecco, dato che quasi nessuno le ha usate (erano troppo ridicole, troppo) provo a recuperarle (dato che le abbiamo comunque pagate un botto) e vedere se si riesce a ricostruire il filtro originale ( o almeno simile)... soldi alla B&D basta, abbiamo già dato (ed anche troppo).

Alla fine... quanto ho speso sino ad ora? 5,17 euro per il BMS (due), qualche euro per la guaina protettiva, i cartoni isolanti, i reggi batterie... facciamo 6 euro in tutto? Si, maaaa... funziona? No!. Maledetto me che non ho controllato gli assorbimenti del motore. Appena lo si accende, il BMS va in limitazione e non eroga (protezione per i corto circuiti). Ok, smonto il tutto, provo a misurare la resistenza del motore con il mio mega tester.... 0,2 ohm. Giusto per alimentare i miei dubbi, provo con altri due tester cinesi... 0,6 ohm e 1,2 ohm... è il problema dei tester non tarati e non professionali che, alle basse resistenze, danno di matto. Nessun problema, ho realizzato un circuitino per misurare resistenze con frazioni di ohm, devo solo cercarlo e ripassare come funziona. OK, dalle misurazioni effettuate col circuito per misurare frazioni di ohm trovo che la resistenza del motore dovrebbe essere 6,51ohm.

Ad ogni modo, provo a collegare il motore dirrettamente ad un alimentatore da banco (di quelli cinesi). Imposto 7,4 volts e 5Ampère (di più l'aggeggio non mi lascia impostare). Il motore gira ma la tensione droppa a 2,4 volts, girando poi ad una velocità ovviamente insufficiente per aspirare. Dalla legge di ohm l'assorbimento dovrebbe arrivare a 12/13Ampère. Siamo sopra la capacità del BMS che ho scelto a caxo! Ora dovrei cercarne un BMS 2S da 7,4 volts 20A (non più di due litio in serie che non c'è posto per alloggiarle più di due). Allora? Che faccio? compro? butto tutto in discarica e mi concentro su cose più utili? Rinuncio al litio e compro delle Ni-Cd di ricambio da impaccare? Cheffaccio?

Stay tuned. Alla prossima.

P.S. il coniglio bianco si mangia la carota. Ripeto: il coniglio bianco si mangia la carota.

giovedì 24 giugno 2021

Philips QC5370 rasoio elettrico (sostituzione batterie)

Prendi, porta a casa e quando hai un minuto provi a riparare... Un rasoio elettrico Philips QC5370. Due anni fa un ciclo di manutenzione ed un (fallito) tentativo di apertura, troppo alto il rischio di spaccare qualcosa. Molti mesi fa, dato che le batterie erano "morte" ed occorreva usarlo col cavo, il proprietario decide di sostituirlo con un altro modello. L'occasione è ghiotta per tentare di aprirlo senza paura di rompere qualcosa, ed avevo ragione. L'apertura di questo ciòttolo è un delirio. La complicazione maggiore è data dal fatto che il rasoio può essere sciacquato sotto l'acqua corrente del rubinetto, per cui l'ingengère ha deciso di "sigillarlo" per bene con una guarnizione posta alla giuntura delle due valve che compongono l'apparecchio. Non pago di questo magistrale incastro, sto progettista decide anche di fissarla con 4 viti (quattro!!), il design ad onda del creativo progettista fa il resto. Le prime due viti sono a vista, le altre due, per toglierle, occorre aprire....solo che per aprire bisogna applicare una torsione, tirando, per sfilare una delle due conchiglie incastrate al terminale di ricarica.... io non ce l'ho fatta... ho rotto la guarnizione e col cacciavite ho un pò rovinato i bordi. Le parti proprio non ne volevano sapere di aprirsi. 

Questo mi insegna, se ci sarà una prossima volta, che un eventuale riparazione va accettata solo se il "cliente" è consapevole che l'attrezzo non tornerà come nuovo, almeno esteticamente. Nel rimontare il tutto mi sembra di aver dimenticato un pezzo... credo, non sono sicuro se è del rasoio o di qualche altro apparecchio (sì, a volte sono leggermente disordinato). Ad ogni modo alla fine ce l'ho fatta. 2 batterie Ni-mH sostituite. Quelle originali da 750mAh con due da 900mAh, così abbiamo una durata maggiore ed un minor ciclo di ricariche che le ammazzano col tempo. Soddisfatto? non molto, non fosse per la difficoltà di apertura e riassemblaggio e per everlo leggermente danneggiato (ma tant'è che era un esperimento per eventuali future riparazioni "professionali"). Lo rifarei? non so...forse per risparmiare (ho speso in tutto 7 euro) e boicottare le discariche. Ora il rasoio non è più a tenuta stagna, ma...lo era davvero? non ho notato particolari accorgimenti nel sigillare il perno del motorino. Di convertire il rasoio con batterie al litio nemmeno a provarci... non c'è posto all'interno, almeno sino a quando non troverò delle batterie al litio delle dimensioni AAA.

Ad ogni modo, il rasoio ora funziona con l'autonomia necessaria, senza fili e senza cavi che tanto ingombrano quando faccio anche il barbiere a tempo perso in cambio di un pasto caldo. Alla prossima. 

P.S. La trota nuota in acqua corrente. Ripeto: La trota nuota in acqua corrente.

DELL PT434 E6400 Li-Ion Battery (autopsy)

Mi appunto qui un pò di pensieri al volo, a futura memoria, nell'analizzare la batteria di un portatile DELL Precision M4500. Questa batteria, in particolare, l'ho ordinata nuova presso un rivenditore su e-bay, attratto dal prezzo conveniente. Subito ha presentato un problemino: non si ricarica, per cui, una volta esaurita è diventata un ingombrante mattone. Il rivenditore, onesto, alla segnalazione e senza esitare ha proceduto con il rimborso immediato, senza nemmeno discutere... fosse stato un italiano sono convinto che a distanza di anni saremmo ancora qui a litigare, ma veniamo a me. Batteria maggiorata PT434 E6400 da 7800mAh/80Wh Li-ion (per laptop DELL Precision M4500). All'interno un pacco batterie 18650 3S 3P, ovvero tre gruppi in parallelo posti in serie da tre: 12 volts. Il BMS (la basettta di gestione della carica/scarica) riporta nelle serigrafie i valori intermedi del pacco, per cui credo proprio che lo ri-utilizzerò in qualche progettino al volo.


All'interno un totale di nove batterie Li-Ion 18650, di colore viola, con scritte e sigle serigrafate:

  • Cylindrical - Lithium Ion Cell 20181208 - SZNS ICR 18/65-2000mAh 3,7/4,2V - 7.4Wh GL5L11EL878401 - Made in china R-41047147
  • 3,7V 7,8Wh INR18650E 20EEBJ30A10YOC (più un barcode)

L'ultimo numero dovrebbe essere una sorta di seriale in quanto cambia ed ogni elemento. La sigla INR18650E dovrebbe darmi indicazioni aggiuntive. La prima lettera I indica "built-in lithium ion" (e questo s'è capito), la C indica Cobalto (si ma dove?), la R indica che è cilindrica (ma va?), 18650 è il form factor (diameter of 18mm and a height of 65mm) ma la E finale proprio non ho trovato cosa significhi. 

In rete  ho trovato poco o nulla che combaci perfettamente e mi potesse aiutare con un datasheet, probabilmente sono batterie "custom" (almeno questa è la mia opinione).

Dai dati possiamo almeno avere le specifiche base. La tensione misurata con un trester ne rivela un paio a 1,8 volts mentre le altre a 1,75 volts e rotti... poco, troppo poco. Sotto i 2,4 volts interviene il BMS per evitare la scarica eccessiva, soglia sotto la quale le batterie potrebbero rovinarsi fisicamente. Nel mio caso però considero che la tensione così bassa sia dovuta al fenomeno dell'autoscarica e non ad un uso eccessivo (uso che in realtà non c'è stato se non per un unico utilizzo)... per cui presumo (da buon ottimista ingenuo) si possano ancora recuperare. Al momento ho un carica batterie per le Ultrafire protette... non credo sia uno di quelli "intelligenti" per la rigenerazione o per i cicli di carica "da zero" ma spero possa funzionare, al limite tengo la carica presidiata controllando periodicamente surriscaldamenti, perdite di elettroliti o cenni di rigonfiamento... speriamo bene, al limite brucio tutto e ricompro il nuovo (con che soldi non lo so perchè li ho proprio finiti). Se riuscissi a recuperarle, potrei usarle anche per svapare ma soprattutto per l'aspirabriciole in fase di conversione dal Mi-Cd al litio....

Ma vediamo il BMS in dettaglio. Sul retro, la parte senza componenti, compare una sigla: DELL E6400 DD20140417309 R5 mentre in prossimità del connettore di ricarica ed alimentazione, vediamo serigrafati i segnali. 

P- P- ID NC P- C P+ P+ 

così, misurando esternamente le polarità o la continuità del P- è possibile scovare gli altri pin senza bisogno di aprire e distruggere la batteria. Provo a buttarla lì... ID e C sono rispettivamente SDA e SCL del protocollo I2C, per esclusione e deduzione logica.

Lato componenti notiamo la barra a led ed il pulsantino per verificare al volo lo stato di carica della batteria. In corrispondenza delle piazzole di alimentazione vediamo le tensioni applicabili, da zero a 12 volts, con 4 ed 8 intermedi per la serie. F2 è un fusibile (F1 risulta non presente), R13 è una resistenza di sense e serve al processore per misurare la caduta di tensione in funzione della corrente. Q1 e Q2 sono due integrati siglati 4437P, mosfet P- channel 30 volts tra drain e source e 11 - 14 A. 4 pin, dal 5 all'8  sono in comune da un lato come i pin 1,2,3 dall'altro (Drain e Source). Il Gate è il pin 4. RT1 dovrebbe essere il termico ma questo modello di batteria sembra che non lo preveda. Le piazzole infatti sono pulite, segno che non è mai stato saldato allo stampato. U1 è il processore che governa il BMS e dialoga con il PC, molto probabilmente attraverso il protocollo Smart Battery SMBus. La sigla che si legge è A2170 - A06077001G - 1821 ma una ricerca in rete non ha dato risultati soddisfacenti. Di solito l'ultimo numero è una data di produzione. Seguire le piste? naaa, quasi impossibile per un multi strato...quasi ma forse non ne vale la pena...per ora. Probabilmente si tratta di un chip proprietario e le sue specifiche non sono disponibili (maledetti, cosa abbiamo fatto di male?). Ci si auspica che, almeno per le parti obsolete, i produttori rilascino le informazioni tecniche. Chi lo farà per primo diventerà il mio fornitore preferitissimo. 

Ad ogni modo, avendo a disposizione il connettore serigrafato, si può tentare con un microprocessore (tipo un Arduino Mega o un Raspberry) a tentare di leggere e scrivere dati da/verso il circuito. Sarà una bella sfida da mettere in cantiere.

Aggiornamenti qui, stay tuned. Alla prossima.

P.S. la lupa è a secco. Ripeto: la lupa è a secco.

mercoledì 9 giugno 2021

Black & Decker FV7201-H1 (battterie ko parte 1)

Sono in piena fase di riparazioni folli ed impossibili, su dei ciòttoli progettati per l'usa e getta, consapevole che il pianeta finirà sommerso dai rifiuti e popolato da unani pigri  e condizionati a lavorare come schiavi per spendere i risparmi in cose inutili. Vabbè. 

Mi ritrovo per le mani questo Floor Vac, dustbuster, aspirabriciole... chiamatelo come 'azzo vi pare, un Black & Decker FV7201-H1. Un motorino con una ventola, alimentato a batterie ed il resto è plastica. Ne ho già riparato uno di diverso in passato, sostituendo le batterie, usato come aspira briciole quando diventa complicato tirar fuori l'ammiraglia degli aspirapolvere, ingombrante come un SUV parcheggiato in doppia fila. Questo modello ha anche il tubo e la spazzola per i pavimenti, alcuni spazzolini e tubi per gli anfratti.... un salto di qualità rispetto a quello che ho e così vorrei provare a ripararlo. Le batterie sono completamente morte ed andrebbero sostituite...


L'idea che avrei sarebbe una conversione al litio... fattibile ma è un periodo di m*rda per il lavoro, per cui preferisco bloccare l'economia ancora per un pò, almeno sino a quando non passeranno gli elicotteri a riversare contanti dal cielo su noi poveracci. Ad ogni modo devo smontare le batterie morte, per cui... cacciaviti e si parte. L'apertura è facilissima. Si tolgono le viti a vista e l'apparecchio di apre. Dentro la sorpresona... il pacco batteria sembra assemblato da un demente genio del male, ingegnere e pure demente. 


Già mi immagino la sua espressione, tutto tronfio come un bambino orgoglioso che mostra alla mamma la sua c*cca (guarda cosa ho fatto!), nel mostrare la disposizione degli elementi, collegati con dei terminali rigidi ed il tutto racchiuso in una confezione plastica trmosaldata...wow... si vede che non c'era soluzione migliore (e poi chiediamoci come mai certi ciòttoli di m*rda costano un occhio). I due terminali di alimentazione sono poi incastrati su due fori rettangolari dotati di 4 arpioni che per toglierli devi bestemmiare come uno scaricatore di porto... non importa, non sono certo queste cose a fermarci. Ora viene il bello... dove trovo delle batterie compatibili con queste, che sono rivestite in cartone e non riportano nessuna sigla o scritta? Compero il ricambio a 45 sterline? (part.102 - BATTERY PACK  7.2VBDE-499694-02.A2499694-02)...52,32 euri?? più spedizione??? ma siamo matti? Ma allora lo fate apposta. 

Allora facciamo due conti... un paio di batterie 18650 8800mAh al litio, ricaricabili, le posso trovare a 4 euro. Ciascuna è da 3,7 volts, per due fanno 7,4 volts, giusto quello che mi serve.

Poi mi serve un regolatore di carica scarica per due elementi... facciamo 5 euro? Esagero... dovrei poi controllare l'alimentatore di carica. Quello in dotazione eroga 10 volts in alternata, quindi devo prevedere un modulo DC/DC converter compatibile con il BMS scelto, oltre ad un ponte raddrizzatore ovviamente... cercherò nel ciarpame accumulato per verificare se trovo qualcosa di compatibile e recuperabile.

In tutto poteri spendere una decina di euro e mi ritroverei per le mani un attrezzo con batterie al litio.... conviene? Appena trovo un finanziatore mi attivo.  Alla prossima.

P.S. Lupo, Capra e cavoli rientrano in silenzio. Ripeto: Lupo, Capra e cavoli rientrano in silenzio.

Aggiornamento del 15.6.2021 : ci sto ancora pensando ... segue parte 2

martedì 8 giugno 2021

Braun toothbrush 4731 - 4728 (Batteria ko)

 Dopo anni ed anni di onorato servizio, lo spazzolino elettrico decide per la sua morte, per vecchiaia.... Grazie, RIP. Il problema? non si accende più, all'improvviso, e sottocarica scalda da matti....mmmm... brutto segno. Forse è la batteria da sostituire o alla peggio un guasto all'elettronica interna. Devo dire che esperienze precedenti mi hanno convinto a lasciar perdere le riparazioni di questi apparecchi. Smontarli è difficile senza rompere qualcosa in quanto sono sigillati per evitare che l'acqua entri all'interno danneggiando l'elettronica. Credo inoltre che sia una precisa politica del costruttore con al seguito una schiera di progettisti ingegneri dementi che si masturbano mentalmente in infinite riunioni dove si entra in dieci e si esce con almeno 20 opinioni diverse. 

Il modello di cui stiamo parlano è un Braun con una scritta sotto allo spazzolino Type 4731, mentre la base di ricarica che mi è stata consegnata a corredo riporta Type 4728... giusto per fare un pò di confusione nelle ricerche. Già perchè dai risultati di Gùgol, usando come parole chiave le due sigle, esce di tutto, compresi i siti furbetti che vorrebbero vendere qualcos'altro di "simile" o più aggiornato. Le foto poi non aiutano molto ad alimentare certezze. 


Ad ogni modo, intuisco che questo modello si apre da sotto, in corrispondenza della base che si va ad infilare nel supporto di ricarica delle batterie. E' un sistema ad induzione, per cui c'è da aspettarsi un avvolgimento, una bobina "secondaria" (come se fosse un trasformatore con avvolgimenti separabili per capirci). Se si osserva attentamente la parte inferiore dello spazzolino, tolti i residui incrostati di dentifricio, si nota una strettissima fessura dove infilare un qualcosa di sottile e robusto che riesca a far leva. Pian piano si insiste e si cerca di sfilare la base di chiusura, stando attenti alla bobina che è attaccata al circuito elettronico solo con due fili sottili... io sono riuscito a staccarne uno (poco male, lo si risalda). 


Aperto il fondo si spinge il perno dove va innestrato lo spazzolino e si fa uscire il corpo interno dal tubo che lo contiene. Poi si separa il meccanismo oscillante dal motorino, quet'ultimo saldato direttamente alla scheda elettronica assieme alla batteria. 

Per rimuovere la batteria basta dissaldare le due linguette. La batteria non ha sigle che possano permettere la ricerca di un ricambio già pronto. In realtà sono due batterie al nickel cadmio ricaricabili, unite assieme in serie dentro una guaina termoretraibile che le tiene assemblate.

Ora... il dilemma... cercare online fra improbabili siti di e-commerce fatti male, dalle descrizioni criptiche, privi di dimensioni e valori, è un incubo e si rischia di acquistare qualcosa di inadatto. Tra l'altro, non so se si possono sostituire le Nikel cadmio NiCd con le nichel-metallo idruro (detto comunemente, ma impropriamente, nichel-metalidrato), abbreviato NiMH (inglese: nickel-metal hydride). Mi sa che mi recherò di persona, alla faccia del rischio contagio, presso un negozio di ricambi, sperando abbiano qualcosa che si può adattare. Sto pensando anche ad una conversione al Litio... purtroppo le 18650 sono un pò più grandi e non entrano nel vano... shit!.

L'obiettivo è una riparazione per far durare lo spazzolino per molti anni ancora, risparmiando non poco. Ad acquistarne uno nuovo, magari il modello di moda all'ultimo grido, glàm e feschion, con tanto di display con le faccine, c'è da spendere un rene (e come si sa, ne ho solo uno dato che ho usato l'altro per pagare l'Agenzia delle Entrate, per cui non me lo posso permettere). A dire il vero, ci sono modelli di spazzolini elettrici con le batterie AA, costano dai 9 ai quindici euri, ma nel lungo periodo credo che alla fine si spenda di più in batterie, credo, non so, tempo fa ne ho acquistato uno e lo uso poco per due ragioni: Lo spazzolino manuale, magari con le testine intercambiabili, è più efficace e costa molto meno. Inoltre può essere usato anche senza corrrente e quest'ultima la paghiamo a caro prezzo, anche ambientale... pensiamoci. Alla prossima.


P.S. La lupa ha finito il latte. Ripeto: La lupa ha finito il latte.  

Aggiornamento 14.6.2021: e me lo dovevo aspettare... stupido, stupido, stupido. Ho optato per la sostituzione delle batterie... stupido, stupido, stupido. Lo spazzolino è morto a causa di un guasto all'elettronica... 3 diodi, un transistor (credo) ed un microchip a 6 terminali... impossibili da sostituire causa mancanza di sigle e datasheet adeguati. I compnenti SMT sono per me un mistero, hanno delle sigle personalizzate e variabili da produttore a produttore, per cui è impossibile cercare, comprare un singolo pezzo e sperare che tutto funzioni... avete vinto voi, per ora. Comunque non demordo, è una questione di orgoglio personale... sto pensando ad una soluzione... vedremo.... qualcuno si vuole disfare del suo con le batterie guaste? 

Aggiornamento del 15.6.2021: un carica batterie al Ni-Cd a corrente costante è facile da progettare con un volgarissimo LM317, ma... occorrono dei componenti smt, c'è poco spazio nel tubo, per cui...

mercoledì 8 ottobre 2014

Avvitatore PT CD006 (batterie parte 2)

Ed alla fine, mi ritrovo con un avvitatore più potente (vedi parte1). Il giro in negozio è stato fruttifero. Appena entro, mi fiondo con sicurezza verso gli scaffali delle batterie e ne scelgo una al piombo che entra nel vano come un pisello nel suo baccello. Al bancone, il commesso solleva alcune perplessità. Le batterie al piombo non danno agli avvitatori lo stesso spunto delle nikel-cadmio o nichel metalidrato. Cerco di capire perchè, se la capacità è la stessa... riesco solo ad ottenere una dichiarazione... "le nichelcadmio sono più cattive"...forse intendeva "brutali" riferendosi all'amperaggio allo spunto....boh... Mi fa notare inoltre che le Ni-Mh da 2000 mAh (Kinetic N2000SC1P) sono più grosse di quelle da 800 rinvenute nel pacco, ma le loro dimensioni sono perfette per riempire gli spazi vuoti. In sintesi, il pacco batterie "standard" degli avvitatori è dimensionato per alloggiare solitamente le batterie più grandi di quelle di tipo AAA usate dai cinesi. Segue una sequenza di battute in valutazione del concetto di "qualità" dei cinesi e sull'estremizzazione dei prezzi al ribasso nel settore utensileria da hobbisti. 
Ergo... alla fine della chiacchierata, decido di prendere le batterie più grandi. Torno in laboratorio e mi accingo all'assemblaggio. Le linguette le ho puntate con dello stagno (punta a 350° ed un pò di flussante agevolano molto il lavoro). Dopo un oretta di lavoro il pacco batterie è installato ed in carica. Tre ore dopo misuro 16 volts circa... wow... l'avvitatore va che è una meraviglia. Ora lo devo testare sotto carico, per verificare se riesco ad utilizzarlo abbastanza a lungo per i lavoretti in falegnameria. Unico neo...la spesa... ogni batteria costa circa 4 euro e ce ne vogliono 10. Certo avrei potuto tranquillamente cercare in rete e trovare una soluzione più economica ma, dato il prezzaccio di acquisto dell'avvitatore (meno di dieci euro), trovato in offerta, direi che la spesa ci può stare. 
Il tutto risulta un pò più pesante ma è il prezzo da pagare per una maggiore autonomia, poco meno che tripla rispetto a prima. Alla prossima. 

P.S. I topi rosicchiano le provviste. Il mulo è in sciopero. Ripeto: I topi rosicchiano le provviste. Il mulo è in sciopero.

martedì 7 ottobre 2014

Avvitatore PT CD006 (batterie parte 1)

La domenica, tra i tanti giretti di esplorazione del territorio, ci si ritrova a fare l'immancabile giretto al Brico di zona. L'ultimo, visitato con la curiosità di chi è alla ricerca di attrezzi e strumenti utili per le riparazioni domestiche, ha dato i suoi frutti. Tra gli scaffali ripieni di utensili, è in bella vista una pila di avvitatori a batteria ad un prezzo davvero scontato. Meno di dieci euro per un avvitatore con allegato controllo di coppia, set di punte da legno e inserti per avvitare. Da tempo ero alla ricerca di un avvitatore perchè con il trapano, anche se regolato in velocità è un casino. Il trapano è pesante, non è bilanciato, si fatica a tenerlo con una sola mano, ha troppa potenza (e le viti affondano nel legno se non si fa attenzione), ha il cavo che ingombra non poco ed è un problema se si eseguono dei lavori al volo. Il prezzo medio di un avvitatore "serio", con batteria al litio + una di scorta, caricabatteria decente, controllo di coppia, magari a 48 volts... va da più di 159 euro in su, dipende dalla dotazione e dalla marca. La roba seria la si paga è ovvio ma... io non sono un carpentiere e se la batteria si scarica...pazienza, aspetto che si ricarichi e riprendo con i miei hobby. 
Dell'acquisto non sono pentito, anzi. L'utensile è un PT Primer Tool mod. CD006 da 550 g/min e classico mandrino da 10mm, fabbricato in cina e importato da una ditta brianzola. Come tutte o quasi le cose cinesi.... il problema è in agguato. Da 3 alle 5 ore di ricarica della batteria (che purtroppo scalda troppo) e si riesce ad avvitare dalle 5 alle 10 viti se va bene. Poi muore. Evidentemente la batteria non sta facendo il suo dovere, per cui urge disassemblaggio e conseguente delusione (e devo dire che me l'aspettavo). 
Il pacco batterie è formato da elementi da 1,2V 8mm mAh Ni-Cd ricaricabili (ovviamente) in serie da 10 per i 12 volts. Alcune presentano la classica formazione di cristalli bianchi che ci indicano come siano già da sostituire... già! "nuove"? no, ovvio che no. Chissà per quanto tempo l'utensile è rimasto in magazzino, ed in quali condizioni, prima di trovare un rivenditore in cerca dell'affarone (per sè stesso ovviamente, bastaldo di melda). 
Almeno è stato "onesto" da pensare ad un prezzo "umano", sapendo che le batterie non sono mai coperte da garanzia ed i resi per valori così modesti, statisticamente, avvengono raramente. 
Un pò di biadesivo tiene fermi gli elementi per evitare che se ne vadano in giro per il contenitore. Già. La cosa che stupisce è lo spazio vuoto... ce n'è a iosa, abbastanza per pensare ad una modifica e potenziare l'autonomia dell'utensile, visto che è l'unica problematica che presenta al momento. In fin dei conti è solo un motorino in cc ed alcuni ingranaggi fatti in serie (spero non di plastica). Parto alla ricerca di una batteria di ricambio e poi vediamo cosa si può fare. L'avvitatore mi serve che devo realizzare una sedia/scaletta pieghevole con due sedie di recupero... hihihi, mi diverto ogni giorno di più. Alla prossima. (parte2)

P.S. l'affare si ingrossa e la dispensa è vuota. Ripeto: l'affare si ingrossa e la dispensa è vuota.

martedì 17 giugno 2014

BRAUN Spazzolino elettrico type 4712 - 4731

BRAUN Toothbrush type 4712
Ho per le mani, ancora intero, uno spazzolino elettrico Braun Type 4731 mentre quello che è stato autopsyzzato (in antico e desueto dialetto ladino il ttermine trova significato che lo definisce in "apertura di un oggetto dalle fattezze interne in orgine sconosciute che nonostante la costruzione antivandalo viene fatto a pezzi al fine di comprenderne il funzionamento ed analizzarne i componenti e la logica costruttiva") è un Type 4712. Vediamo se è possibile, "da due farne uno" o almeno capire se sono facilmente riparabili o rigenerabili. 
L'inutile ciòttolo, ennesimo esempio di come il ciarpame venga spacciato per necessità irrinunciabile, ha "smesso di funzionare...sicuramente è la batteria". La diagnosi è impietosa e formulata dal possessore il quale, stranamente, stavolta ha pienamente ragione. In effetti la batteria è spezzata in due... si, una ricaricabile al Mi-CD Sanyo made in japan è rotta a metà. Anche il supporto in simil teflon è rotto. Ipotizzo che la causa sia dovuta ad una caduta. Qualora l'ipotesi fosse vera, io non ci credo, ma se fosse vera allora siamo di fronte all'ennesimo progetto superficiale, incompleto, frettoloso, minimalista.
Uno spazzolino da denti lo si usa in bagno, spesso con le mani bagnate... è prevedibile che cada a terra, basta pensarci prima e dotarlo di un supporto un pò più robusto o di un vano batteria che non permetta alla stessa di muoversi. E poi...vogliamo parlare della base?? 2,8 centimetri per un altezza di 21,6 ... lo capisce anche uno studente di ingegneria al primo anno che basta un nonnulla per farlo cadere se lo si posa "in piedi". Ah... mi sa che il progettista in germania è  proprio un neo ingegnere scappato dall'italia per non fare l'operatore di call-center... se si da un occhiata alla basetta elettronica... a che servono gli alloggiamenti per gli integrati? se poi lo stampato non viene popolato? Circuito stampato standard per più modelli e questo è il modello base?? Devo andarmi ad informare in negozio... magari ce nè uno con display, blue tooth, wi-fi e via dicendo... questo ha pochi componenti, sicuramente un regolatore di carica.
La bobina che si intravede alla base è come il secondario di un trasformatore ed il primario sta nella base dove si infila lo spazzolino, quella collegata alla 230V. Ma... torniamo a noi... come si fa ad aprirlo? la batteria si può sostituire e rigenerare lo spazzolino per farlo tornare come nuovo?? Naaa, mi sa che questi oggettini soffrono ancora di molti problemi. Innanzitutto per aprirli... bisogna con cautela spingere forte l'astina dove si infila la testina rotante (tenendo il corpo con le mani) e sperare che il tappo alla base salti senza rompere nulla... sicuramente sono aggeggi usa e getta. Al limite ci si può aiutare con una lametta per facilitare l'estrazione della base.
Dentro, in questo modello, il corpo batteria-motorino è tenuto assieme da un supporto bianco che ne faciliterebbe l'estrazione (se fosse rimasto integro...sic... rotto pure quello. E poi c'è il problema più grave... dentro c'era molta acqua, o saliva... come posso saperlo?? (usare sempre i guanti mi raccomando). Il circuito non ha fatto in tempo ad ossidarsi ma... le guarnizioni in testa non hanno fatto bene il loro dovere... altro punto a sfavore dell'attrezzo. Pulire il tutto, sostituire la batteria, rimontare e chiudere il contenitore.... probabilità di successo da 1 a 100... due. 
Quindi cosa resta? un motorino con meccanismo che fa ruotare alternativamente un perno (ottimo per qualche micro agitatore), un regolatore di carica wireless (una figata per qualche progettino di robotica), alcune testine nuove che se si decide di non comprare mai più aggeggi simili devono trovare un riutilizzo alternatico (tipo venderle su ebai, non mi viene in mente altro). Rimane l'opzione spazzolino elettrico cinese da 5 euli con attacco compatibile braun, ma non oso nemmeno immaginare di mettere in bocca della plastica prodotta in quei posti. Risparmiare si, va bene, ma a tutto c'è un limite. Resta lo spazzolino classico manuale magari con testine ricambiabili (maledetti brevetti, hanno l'esclusiva) ed un minimo di manualità... fanchiulo allo spazzolino a motore. Fottetevi pigroni. 

P.S. la bumba è finita e Lella è in viaggio. Ripeto: la bumba è finita e Lella è in viaggio.