lunedì 11 novembre 2013

DIY paper brick - osservazioni

carta, carta e trucioli di legno, cartone
Nei ritagli di tempo, fra una compilazione ed un reboot, sto portando avanti il progetto dei mattoncini di carta da bruciare nella stufa. Uno al giorno, in previsione della sua attuazione nel 2014 per il prossimo inverno. Perchè non questo inverno? E' facilmente intuibile.... una massa di carta bagnata, 22x8x10cm, in assenza di fonti di calore adeguate (magari quella gratis del sole), impiega parecchi giorni prima di asciugarsi completamente. Il tempo di essiccazione varia in funzione del tipo di carta impiegata e della compattezza ottenuta nella pressa manuale utilizzata per compattare il tutto. Al momento ho compattato carta da quotidiano, carta dei rotoloni, cartone da imballaggio (quello marrone). Le differenze sono evidenti come visibile dalla foto (da sinistra carta uso ufficio a fettuccine + fazzolettini, carta di giornale e trucioli di legno, cartone da imballaggio).
La carta da giornale: macerata per pochi minuti, giusto il tempo che assorba l'acqua, è un pò meno compatta della carta degli "asciugoni" (quelli in rotolo). Se la carta da giornale viene lasciata al macero per qualche giorno e poi "frullata", assume la consistenza della creta, una pasta malleabile che una volta indurita risulta dura quasi come il legno. E' interessante il fatto che aggiungendo alla pasta della colla vinilica si possono ottenere oggetti lavorabili, modellabili e sufficientemente duri da pensare ad utilizzi altenativi (si chiama cartapesta). E' meglio se, prima di bagnarla, la si riduce "a tagliatella" con un macina documenti, così le varie striscie si mescolano e si legano l'un l'altra ottenendo una massa più compatta e manipolabile senza che si rompa, sia durante la produzione che per lo stoccaggio.
Il cartone ondulato: l'esperimento è in corso.  Credo che il cartone da imballaggio contenga una blanda qualtità di colla (specialmente quello ondulato o a nido d'ape) e probabilmente una sostanza impregnante atta ad evitare che con la pioggia lo scatolone si sciolgain breve tempo. Non ho elementi per poter affermare la presenza di particolari trattamenti ma ho osservato che l'assorbimento rispetto alla carta da giornale è più lento. A mio avviso è un materiale da preferire (ampiamente disponibile) e credo migliore per ottenere una pasta omogenea, marrone, dura come il legno. Se utilizzato per la combustione, è da evitare il cartone plastificato, quello delle confezioni patinate o peggio il tetrapack (con l'alluminio). Va in ogni caso spezzettato ed il tempo di bagnatura deve superare il paio d'ore, per dare il tempo agli strati ondulati di staccarsi, così poi si "legano" fra loro quando li si compatta. Prima di compattare i pezzettini, mescolare energicamente e strizzare un pò con le mani per piegare la carta in forme irregolari.
La carta in rotoloni: ce ne sono di molti tipi, quelle in cellulosa purissima (dicono), quella ovattata, quella "soffice"... secondo me è la migliore, ma occorre tenere conto che viene utilizzata anche con detersivi ed in ogni caso è "sporca" in base al liquido con cui è stata usata (vino, latte, caffè, pomodoro, uovo....). Si ottiene un mattone molto compatto che tende però una volta asciugato a disfarsi facilmente. Sicuramente brucierà più velocemente ma non so ancora se il calore rilasciato sarà sufficiente per scaldare a sufficienza.  
L'aciugatura: ottenuto il mattone, se lo si asciuga sopra il termosifone in questo periodo che il riscaldamento è acceso un paio di ore al giorno, dopo 24 ore appare asciutto all'esterno, più leggero ovviamente. Basta aprirlo in due per rendersi conto che l'umidità è ancora presente anche a distanza di qualche giorno. Presumo che sotto un sole di luglio-agosto, in un paio di giornate sia possibile ottenere una mattonella perfettamente secca, anche meno se riuscirò a costruire l'essiccatoio per le verdure. Per migliorare il processo di asciugatura, basterebbe produrre delle mattonelle più piccole o magari forate come i mattoni da costruzione. In rete si trovano un infinità di soluzioni auto-costruite, tutti con pro e contro molto interessanti. 
L'acqua di risulta: è ovviamente sporca ma recuperabile in periodo estivo con un evaporatore a condensazione. Si otterrà acqua pulita, ideale per innaffiare l'orto o le piante ornamentali. Quella che risulta dalla carta da giornale è grigia (per effetto anche dell'inchiostro che inevitabilmente si discioglie), mentre quella del cartone è meno "contaminata" ma in ogni caso da distillare per evaporazione (si sa mai cosa ci mettono durante il processo di produzione). E per i "fanghi residui" dell'evaporazione? Quello sì è rifiuto, secco non riciclabile (ma non ci scommetteri tanto) che va smaltito tramite i normali canali di trattamento. 
Quando iniziare? E' ovvio che tutta l'attività di produzione dei mattoncini va prevista nel periodo estivo, quando fa caldo e c'è sole in abbondanza... da maggio ad agosto ed oltre se il clima lo permette. Ma iniziare con un mattone al giorno nel periodo invernale, si ha anche il tempo per essiccare per bene il materiale...più secco è, meglio brucia e più calore produce.
Post in aggiornamento... alla prossima.

P.S. carta canta, villan dorme. Ripeto: carta canta, villan dorme. 

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