lunedì 26 agosto 2013

Pianta carnivora

Giretto dai cinesi, all'Hiper HU, per acquistare un battipanni e me ne esco con una pianta carnivora ed una racchetta fulmina insetti....il battipanni non ce l'avevano...ottima alternativa. Vabbè. Stamattina ho piantato i semini di una Dionaea Muscipula (vedi descrizione) o Venus fly Trap. Voglio provare a farla crescere anche se dicono che sia difficile e che richieda molte attenzioni. E' la mia terza carnivora che uso come metodo naturale alternativo a respirare spray e liquidi insetticidi. Odio gli insetti, specialmente quelli che volano, fra cui le terribili tigri e le locuste. Quest'anno è stato un disastro per le locuste ma ho scoperto che basta andarle a cercare dove si rintanano per il letargo invernale, schiacciarle nel sonno così non soffrono. Per le zanze è diverso e quest'anno è stato terribile. Ho preso due piante di quelle con il serbatoio pieno di liquido zuccherino (non ricordo il nome) e si sono riprodotte alla grande. Funzionano per i moscerini e per le mosche ma purtroppo sembra che le zanzare non vadano dentro e pertanto devo optare per il piano B. Queste hanno le foglie a scatto e spero funzionino. Intanto ho già commesso un piccolo errore. Ho innaffiato i semini per farli germinare ma ho usato acqua di rubinetto... cloro... in piccole quantità (per fortuna qui l'acqua è ancora buona) ma sempre cloro... speriamo bene. 
Per precauzione ho tenuto da parte un pò di semini. Dicono che occorre della torba acida per il terreno con PH compreso tra 3,5 3 4,5... noproblem....bici e carretto e me ne prendo un sacco dal vivaista di fiducia. L'acqua...consigliano quella osmotizzata per acquari da acqua dolce...mi costruirò un distillatore solare così ce l'ho agratis o quasi. bisogna ricordarsi di recidere i fiori per aumentare la produzione di trappole e per rendere la pianta più vigorosa. Altro consiglio...non far scattare a vuoto le trappole e non dare troppi insetti in pasto. Per ultimo...va tenuta all'aperto, anche al sole e non va innaffiata dall'alto...è una pianta paludosa, ama l'acqua stagante.  
Ora aspetto che germini...sono impaziente. Se riesco a riprodurla la metto accanto alle bio-trappole per i calabroni, così evito i veleni che contaminano la frutta...susine, uva, albicocche...gnammmm quando sono sane ed autoprodotte. 
Nel frattempo, provo a collaudare la racchetta fulmina insetti che dicono funzioni benissimo. Sto già pensando di modificarla come antifurto punitivo... una scossa da 600 volts dovrebbe bastare. Scuscio il circuito e lo piazzo sulla bici... chi tocca muore! Sembra che se si mettono dei cartelli con scritto "Pericolo, non toccare", statisticamente ci sia il pirla che ci mette le dita... selezione darwiniana. Alla prossima.  

P.S. i pomodori sono maturi. Ripeto: i pomodori sono maturi. 

domenica 25 agosto 2013

Qualità questa sconosciuta

Ieri, accompagnato dal mio fedele sherpa che mi vizia quotidianamente con delle attenzioni riservate solo ai marajà, mi sono recato alla fiera dell'elettronica di Cerea (VR). Sette euro per entrare, dopo aver regalato i dati personali di un altro in cambio di due euro di sconto, ed appena dentro ci si accorge di essere in un suk pieno di unani a caccia dell'affarone e di ingegneri sfigati. Fiera mercato, c'è poco da fare. Faccio un rapido giro iniziale per verificare merce e prezzi, rigorosamente con l'atteggiamento di diffidenza atavica che mi impedisce di interagire con commercianti ed imbonitori che solitamente frequentano questi eventi. Mi rendo conto immediatamente che i prezzi non sono poi così convenienti come si potrebbe pensare. Chi frequenta abitualmente e-bay o i siti cinesi di gadget dell'elettronica di consumo lo sa perfettamente. Basta entrare con una lista di prezzi di riferimento per oggetti di largo consumo e confrontarla con le quotazioni proposte... è tutto un 20-30% sopra la soglia di convenienza...tutto. Ed è tutta roba di importazione cinese ovviamente. E' arrivato un container di portachiavi parlanti e la distribuzione fa il resto. Oggetti all'ingrosso acquistati per pochissimi centesimi, rivenduti con ricarichi "da suogno". 
Lo stesso identico articolo lo si può trovare in numerose bancarelle, tutti allo stesso prezzo concordato in precedenza. Concorrenza? naaaaa. Sicuramente si sono messi d'accordo, alla faccia della concorrenza, del libero mercato e dei nostri portafogli che ai loro occhi non hanno mai goduto del giusto rispetto. E che dire della merce? Tantissimi banchi con l'elettronica non hanno nulla a che vedere... padelle antiederenti, schiaccianoci, abbigliamento militare, ferramenta pesante, orologi, occhiali, profumi... lasciamo stare l'usato ed il vintage...quello è un mercato a parte, riservato alle trattative per veri intenditori che nulla hanno a che fare con il commercio "classico". 
Ed allora, giusto per ricambiare la scortesia riservata a noi portafogli ambulanti (alcuni ci vedono così, è vero), decido al secondo giro di rompere un pò i c*glioni a quegli esserini avidi che fanno capolino da dietro la merce, la cui unica preoccupazione sembra essere quella di controllare le manoleste ed i cleptomani compulsivi. Ci si finge interessati fissando a lungo, in silenzio ma attentamente, un oggetto qualsiasi. Tempo tre secondi ed Alì Babà arriva speranzoso in una transazione. Lo si fissa negli occhi senza dire una parola e si aspetta che il ladrone faccia qualcosa. I più intraprendenti ci provano, alcuni sottolineando sinteticamente una o due qualità dell'oggetto (sperando in un "wow! lo prendo!!"), altri si limitano a dire "è in offerta" (credevo fosse lì solo per esposizione, per bellezza), altri si avvicinano ma guardano altrove (a parte la vigile coda dell'occhio che si punta a fissare l'oggetto del desiderio). Si chiede il prezzo (quando non è esposto) o lo sconto per quantità (non più di due ovviamente) e si studia la reazione del povero diversamente onesto. Qualsiasi cosa dica o faccia, dopo aver atteso l'immancabile ressa di curiosi con il collo a giraffa che ti alitano addosso il fetore di cipolla o bambino morto e ti appiccicano il loro sudore umidiccio e nauseabondo, si squote la testa con espressione delusa, ci si gira e si va oltre (sghinazzando dentro) non senza prima di aver mollato una peta mefitica, conservata da prima a chiappe strette (ovvia una dieta pre-fiera di fagioli). Tiè, ben vi sta a voi ed alla vostra "crisi" che avete contribuito a creare con le vostre idee del menga. Di commercianti onesti, lì dentro, sicuramente qualcuno ci sarà ma di commercianti abili nemmeno l'ombra. Di quelli che si prodigano ad aiutare un potenziale cliente...ne esistono ancora?
Allora, dopo essermi divertito come un bambino a dieta in un negozio di dolci, decido il budget della giornata. Contanti, pochi, poche decine di euro, non di più, facendo forza alla voglia di spendere per dei ciòttoli che dopo averli usati qualche giorno vanno a prendere la polvere in qualche scaffale. Opto per il "gadget utile" e mi concentro su una microspia con telecamera camuffata da telecomando (per registrare di nascosto le c*zzate o gli insulti che volano in riunione con certi clienti)), una cam per il veicolo (utile in caso di incidente per documentare i criminali di strada) e due mini DVR da bicicletta (anche in questo caso per documentare le prodezze di certi automobilisti cornuti dal pene microscopico). Niente recensione per ora, ci penserò dopo il collaudo, forse. Appena a casa procedo con mettere in carica i gadgets e leggere i "manuali" d'uso. Un inglese stentato, sgrammaticato, ortograficamente sbagliato ed a tratti incomprensibile. Vabbè, ci hanno provato, guardo le figure...microscopiche. La cosa che urta un pò e la fragilità e la pessima qualità degli oggetti... capisco che sono venduti a 5 o 10 euri cadauno ma sono veramente oggettini fragilissimi, friabili.
La clip di aggancio dei micro DVR mi è rimasta in mano (perno sfilato e micro molla schizzata sulla luna), la presa usb per la ricarica sì è aperta in due e sto aspettando che si rompa il resto. Di reclamare la garanzia e chiedere la sostituzione nemmeno a parlarne. Dovrei spendere 9 euro solo per la raccomandata all'indirizzo riportatro nello scontrino (miracolosamente rilasciato...esisterà l'indirizzo??), loro lo sanno che statisticamente non si reclama la garanzia per la merce di poco valore, specie quando il negozio si trova a mille chilometri di distanza, una causa costa un fottìo ed il tempo perso non è mai rimborsato...bastardi, me la pagherete lo stesso, ho il vostro indirizzo e vi ho fotografato di nascosto. Avevo già messo in preventivo l'eventualità di acquistare merce di dubbia qualità, lo sapevo, non sono arrabbiato. La vicenda mi è stata utile per ricordare (periodicamente fa bene farlo), spinto anche dal desiderio di sgusciare le microcamere e riadattarle con delle modifiche per altre aplicazioni... è questo in fondo il motivo che mi ha spinto a prenderle. Purtroppo o per fortuna sono gli eventi che mi costringono a reagire ed intraprendere delle soluzioni che in condizioni "normali" non avrei mai preso in considerazione. La smetterò quando non ci sarà più bisogno di documentare menzogne, truffe, reati e comportamenti illeciti assieme altri atteggiamenti figli della maleducazione che sembra siano diventati una regola di comportamento.  Alla prossima.

P.S. il cobra mangia la mangusta e la scimmia usa le banane. Ripeto: il cobra mangia la mangusta e la scimmia usa le banane.

mercoledì 21 agosto 2013

Pompa a pedale (riparazione)

Di cosa ci sia nelle cantine degli unani è dato sapere solo ai più attenti ad una sana politica del recupero, riciclo e riuso, in questo periodo tornato in voga grazie alla "crisi" finanziaria (ben venga). Del fenomeno che spinge certe persone a tenere gelosamente nel ripostiglio oggetti rotti e fuori uso, per anni e anni, non si conosce bene la motivazione. Fatto sta che ho messo le mani su una pompa a pedale, di quelle "di una volta", in metallo, a doppio pistone, con tanto di manometro per la pressione, all'apparenza robusta a tal punto che era davvero un peccato buttarla... " cheffai? la butti? te la porto io in discarica dai, ti do una mano". Ed ecco che mi ritrovo con una pompa che non pompa, da riparare.
Non è di progettazione cinese ma fatta in cina con delle scritte in tedesco ed importata su licenza da una ditta inglese (potenza della globalizzazione). L'etichetta riporta le sigle: GS geprufte Sicherheit - Z1A 06 03 44708 126 Lizenz inhaber: Paget Trading Ltd., c/o Paget Services 65 66 Woodrow London SE18 5DH UK  Modell H4001 LOT H4001J Maximaldruck 5 bar 2006 made in china.
Il meccanismo sembra a posto (cigola un pò ma lo Svit*l ed il WD4* fanno miracoli) ed un pò di ruggine intacca il pedale (Fer*x, una mano di vernice nera all'acqua e siamo a posto anche per questo). Gli stantuffi lavorano senza apparenti problemi ma non pompano aria...ci deve essere una perdita da qualche parte. Immediatamente mi concentro sulla cannula in gomma, fissata alle estremità con delle fascette a pressione...impossibili da rimuovere a meno di non rompere ulteriormente. Sembra nuova per cui non mi concentro più di tanto. Allora decido di svitare i pistoni, limare i perni a pressione (ci penserò a sostituirli con una barra di recupero da una stampante a getto, filettata alle estremità) e togliere il manometro. Con mia sorpresa, il primo pistone lavora egregiamente mentre il secondo non va in pressione...rotto, tocca aprirlo. Per fortuna è fermato ad una estremintà da un cappuccio a pressione, agganciato don due sedi che si incastrano su due protuberanze del cilindro. Si "svita" per pochi millimetri ed il martello gentilmente reclama l'apertura. 
Dentro uno stantuffo con un O-ring, grasso a iosa, una molla, un perno metallico. Una rapida pulizia e si scopre il problema. Il pistone è di plastica! ed ovviamente è crepato a metà così l'aria esce dalla parte opposta di dove dovrebbe. Allora...prima di cominciare a ragionare su come risolvere il problema... un paio di considerazioni sul produttore e sui suoi progettisti del c*zzo. Un aggeggio interamente in metallo... potrebbe essere eterno, me lo doti di una parte di plastica?? proprio quella che dovrebbe reggere di più lo sforzo?? ma allora lo fai apposta!. Ma, pensandoci, se fosse anche un trucco per costringerci a consumare, buttare e comprare il nuovo....chi è quel deficiente che dopo una rottura di un qualcosa lo compra uguale della stessa marca?? Esistono davvero degli imbecilli di siffatta natura?. Ok, sfogo scontato e considerazioni banali. L'ingegnere di turno ha fatto male i suoi conti o forse è colpa del "titolare" che si crede particolarmente furbo, un vero "impenditOre da suogno". 
Pensiamo a come risolvere. Di cercare la parte di ricambio nemmeno a parlarne...mesi di attesa e litigi telematici tra la germania, l'inghilterra e la cina. Soffro quando mi dicono di no... non ce l'abbiamo... non esiste il ricambio... conviene comprarla nuova (si cerrrto, sono imbecille, conviene a te). 
Il piano B prevede di rifare il pezzo in alluminio, al tornio...lo si fa uguale e non ci si pensa più. Il problema è procurarsi in breve tempo una barra di alluminio, ovviamente di recupero, col rischio di far passare settimane con il laboratorio occupato da parti smontate e messe da parte in attesa del pezzo. No, la pompa mi serve per la bicicletta che posso usarla intensamente in questo periodo dell'anno..per cui.... si pensa al piano C... compro una stampante 3D a filamento plastico, progetto con un CAD il pezzo e me lo stampo... al limite penso ad un service esterno che lo facciano al posto mio...ma così ho sempre un pezzo di plastica che si può rompere nuovamente... no...piano D, più rapido, grezzo ma efficace, poco durevole ma immediato... colla epossidica bicomponente, termocolla nella raggera posteriore di rinforzo e rinforzo frontale in gomma incollata in modo da prevenire ulteriori eventuali crepe e dare un pò di rigidità al tutto...un buon compromesso dai. Per precauzione smonto anche l'altro cilindro e lo modifico con il rinforzo prima che si rompa anche lui...è solo questione di tempo e non lo voglio perdere a rimetterci le mani. alla peggio c'è sempre il piano B ma con pistone di legno ;-). Alla prossima.

Aggiornamento: il piano D ha funzionato alla grande ed ora ho una pompa a pedale da 5bar perfettamente funzionante. Passo a migliorare la pompa elettrica a batteria 12V con un alimentatore ed un caricabatterie...sono lanciato.

P.S. la quaglia salta e il canarino canta. ripeto: la quaglia salta ed il canarino canta.   

lunedì 5 agosto 2013

Ho squoiato una scimmia...again!

L'ho aperto in due, il ventre della scimmia morta, per verificare lo stato delle interiora e cibarmi di conoscenza. Come avevo intuito, l'interno non rileva molte sorprese. Due motoriduttori, il vano batterie, un interruttore, un circuito elettronico di poco conto con il solito chip affogato che ormai sembra una specialità della cina, dato che le loro leggi non prevedono il diritto d'autore e si devono tutelare come meglio possono. Occorrerebbe avvisarli che vale la pena di proteggere le cose di valore (che comunque è relativo) e che la filosofia open hardware alla fine paga molto di più di quella "closed".
Di interesse i driver a transistors, che sicuramente prevedono dei ponti ad H per l'inversione del senso di rotazione dei due motorini (bocca e coda). Non dovrebbe essere difficile ricostruire il circuito, anche se sarebbe inutile vista l'affogatura del chip. Devo procedere con l'apertura del riduttore della bocca....sembra rotto e non funziona a dovere. 
Altre osservazioni...Mi sa che in cina non hanno ancora inventato i passacavi, preferendo la termocolla per tenere assieme fili e connettori. Ah, quasi dimenticavo: se vedete solo due motorini ed un circuito elettronico è meglio che lasciate perdere la lettura di questo diario. C'è molto di più ma non ho voglia di svelare le mie fantasie, almeno per ora. 
Giusto per dare una pillola....l'applicazione pratica del meccanismo? Pensavo di utilizzarlo per lo "specchio specchio delle mie brame chi è il più furbo del reame?". Ci si piazza davanti e lo specchio comincia a ridere a crepapelle, e ricomincia appena ci si muove, giusto per ricordarmi quanto sono ridicolo a perdere tempo con queste cazzate invece di uscire a cercare qualche cliente. Potrebbe anche essere un buon metodo per iniziare la giornata allenandosi a litigare con se stessi.....azzo ridi imbecille!!! giusto per la quotidiana dose di incazzatura che aiuta molto a resistere e reagire alla massa di unani che tentano di interagire ogni minuto. I motorini potrei utilizzarli per far uscire un bigliettino con scritto..."ricordati quanto sei cretino"! che rientra alla fine della risata. Un gadget utile per i geek perditempo, per i nerd del nuovo millennio, un must per stupire parenti ed amici sperando la smettano di inondarci con i loro stupidi elettrodomestici da riparare. Alla prossima.

P.S. lo scoiattolo è protetto ed i pinoli sono pronti. Ripeto: lo scoiattolo è protetto ed i pinoli sono pronti.

Ho squoiato una scimmia!

Avviso per gli animalisti: No, non è vero, almeno non una scimmia vera (meglio mettere questo avviso dato che anche io sono animalista ma non certo isterico e skizzato come certi fanatici talebani sempre pronti a sollevare polveroni anche per le questioni più futili, tipo il finto orso polare di greenpeace). Il secondo pupazzo meccatronico è una scimmietta con gli occhi appallati (sembra strafatta). Quando è accesa, ride a crepapelle e si rotola per terra, grazie alla rotazione della coda che, facendo leva nel pavimento, provoca la rotazione del corpo. Come meccanismo aggiuntivo la bocca si apre e chiude secondo uno schema pre-impostato... devo vedere cosa c'è dentro, non resisto. Questo non è il solito ciòttolo cinese, è un evoluzione meccatronica, un robot embrionale in quanto coinvolge almeno due motori ed un sensore, visibile nella fronte, che ne attiva i movimenti. E' un Cheric*le Trademark Creations HK (cinese per generalizzare) prodotto per Reg*landia "Carefully hand made with care", inadatto ai bambini di età inferiore ai 36 mesi, importato da I-Tr*de Srl. (made in P.R.C... cinese! e che altro?)
E' già aperto nella pancia, per la sostituzione delle batterie. Si scuce come se si dovesse squoiare un coniglio (me l'ha insegnato il nonno, non è maltrattamento...è cibo! cazzo!). Dentro, il sensore di movimento (una fotoresistenza?) e due motori. Un motore per il meccanismo che fa aprire e chiudere la bocca e l'altro per la rotazione della coda. Il circuito elettronico? un attimo che questo bisogna togliere le viti. Alla prossima. 

P.S. Non toccare niente e dare da mangiare alla scimmia! Ripeto:   Non toccare niente e dare da mangiare alla scimmia!

Sfidame se osi!

Questa volta è toccato ad un paio di pupazzi parlanti rischiare di finire in una discarica. Quei pupazzi che fanno parte del merchandaising dei cartoni animati e che i bambini impazziscono a sentir ripetere le frasi clou. Il primo pupazzo è il Gatto con gli Stivali di Shrek the Third, riprodotto con l'espressione tenera con gli occhioni sgranati. Si preme il pancino e lo si sente ripetere "Hahahaaaa... Sfidami se osi, ha!!", "Hei, ma qui non doveva esserci una fiesta?","Engarde!!" "FFFFF...Odio il lunedì" (frasi poco attinenti con l'espressione del gattino).
4 frasi solamente? vabbè scopriamo il motivo e soprattutto se si può cambiare il repertorio e far dire all'apparecchio quello che vogliamo noi. Si potrebbe sfruttare il pulsante da mettere alla porta di casa e sentire "Hei, c'è un'unano alla porta!" o altre sentenze limitate solo dalla fantasia dell'autore.
Il pupazzo va aperto nella stessa apertura in cui è stato infilato l'hardware, sulla schiena. All'interno una quantità industriale di lana sintetica (sulla cui origine plastica non voglio indagare, dicono 100% poliestere......meglio usare i guanti), l'apparecchietto parlante ed un sacchettino pieno delle palline essiccanti (utile per tenere asciutti i cassetti dei calzini e così un pezzo lo recuperiamo).
L'aggeggio parlante è etichettato con dei caratteri "cinesi" o taiwanesi, non lo so di preciso ma sempre asiatici sono e ne svelano l'origine (c'erano dubbi?). La Dre*mworks Animations SKG ordina, la G*sii importa (SS131GS-UK) per la Gi*chi Pr*ziosi di Milano con tanto di marchio CE, al cinesino etichettato MADE IN CHINA un "pugno di liso" e noi occidentali siamo con la coscienza a posto
La scatolina è composta da due parti, il contenitore ed il coperchio che fa da pulsante di attivazione, agganciato su due molle che agiscono per farlo ritornare al suo posto. 4 dentini sui lati lo tengono a fine corsa. Una lieve pressione sui dentini ed il coperchio si toglie per svelare l'interno che non riserva poi molte sorprese. Un pulsantino "artigianale", batterie, un altoparlante, un paio di condensatori ed una resistenza (trhu hole!) con il solito chip vocale affogato nella colla nera, dura come il marmo a difendere un segreto industriale gelosamente custodito dalle dinastie ming di ingegneri elettronici che sarebbero disposti a fare harakiri pur di non svelare cosa c'è sotto. Forse questi chip nascono già programmati di fabbrica (credo ne ordinino a tonnellate per ogni lingua del mondo) o forse sono programmabili tramite una porta seriale che però non sembra predisposta nel PCB per cui il chip è programmato sul banco test e non on-board. Altri particolari non ce ne sono per capire il tipo di chip e determinare come cambiare i files sonori all'interno. Occorrerà indagare, googlare e tentare, una bella sfida. 
Alla peggio recupero le batterie a bottone ed il mini altoparlante. Ora tocca alla scimmia, spero di essere più fortunato. Alla prossima.

P.S. il gatto è in padella. Ripeto: il gatto è in padella.