sabato 12 dicembre 2009

DIY dinamo - magneti ed hard disk (parte 2)


Nei ritagli di tempo, procedo con la raccolta del materiale per l'auto costruzione di una dinamo. Recentemente sono entrato in possesso di alcuni hard disk avuti in dono da un collega che ha deciso di disfarsene. Tempo neanche mezz'ora e mi sono messo di buona lena a disassemblarli per recuperare i magneti al neodimio dal loro interno. Fortunatamente, ne ho recuperati 4 coppie di uguali, 8 in tutto. I magneti degli hard disk si prestano bene per la costruzione di un generatore a magneti permanenti, dato che sono caratterizzati da un campo magnetico molto forte (attenzione a non pizzicarsi le dita, possono essere pericolosi se maneggiati senza cautele). Sono composti da una specie di terra compressa rivestiti da un sottile strato metallico. Per non rovinarli, è meglio non farli cozzare fra loro, altrimenti si possono frantumare o scheggiare. Per separarli dai loro supporti basta prima separare le due metà, tenute a distanza da due distanziatori metallici, facendo leva con le dita (occorre applicare una certa forza e stare attenti). I magneti, a volte, sono solo incollati alla piastra metallica con un blando adesivo, la forza magnetica fa il resto. Se si è fortunati, si riesce a farli slittare e toglierli. Se non si riesce a farli slittare di lato, si può procedere con il metodo meccanico. Si fissa la piastra metallica ad una morsa da banco e con una tenaglia dai manici lunghi (per far meglio leva) si piega la base in modo che i magneti, restando piatti, si sollevino quel tanto che basta per infilare una leva e farli saltare via. Se il produttore ha applicato un abbondante strato di adesivo, è facile spezzarli. Quelli che ho recuperato io provengono da dei vecchi maxtor IDE, abbastanza diffusi e di facile reperibilità. Ora devo trovare una base su cui fissarli stabilmente. Pensavo di affogarli nella resina, magari mescolata con della limatura di ferro per migliorare la diffusione del campo magnetico. La loro forma a "banana" ben si presta per disporli in cerchio. Occorre poi trovare dei cuscinetti ed un perno per far ruotare i magneti sullo statore alla minima distanza possibile, senza vibrazioni, avendo cura di bilanciare il tutto.... non so ancora come farò ma sicuramente mi verrà in mente qualcosa. I cuscinetti possono essere recuperati da dei vecchi lettori floppy, meglio se da 5 1/4 che sono più grandi.
Devo ancora documentarmi sul tipo di collegamento delle bobine...trifase a stella o triangolo oppure un unico avvolgimento composto da bobine in serie? Credo che ci sia differenza fra corrente e tensione erogata fra le varie configurazioni possibili, il che impone di scegliere la sezione del filo usato per gli avvolgimenti.
Per i diodi di raddrizzamento, nessun problema, si possono usare quelli di potenza (ultra fast) recuperati dagli alimentatori switching dei PC. Si trovano nello stadio finale verso il gruppo di fili rossi,gialli e neri dell'uscita e sono riconoscibili dal simbolo stampigliato sul loro contenitore (in genere due diodi col catodo in comune). Bene, metto da parte anche questi in attesa mi venga l'ispirazione per la parte meccanica e procedere con gli esperimenti. Lo scopo è produrre una dinamo da bicicletta per alimentare il navigatore GPS, la fanaleria, il cellulare, la fotocamera e per caricare un paio di batterie. Sarà necessario progettare dei regolatori ad hoc. Ho a disposizione 4 regolatori della ST Microelectronics L200C da 2Ampère che proprio oggi ho scovato dentro alcuni caricabatteria conservati in attesa di analisi. Alla prossima

P.S. Fido ha fame. ripeto: Fido ha fame.

venerdì 11 dicembre 2009

UPS Kraun K-650 (II)

Gentile Cliente,
siamo spiacenti, ma non abbiamo disponibile lo schema elettrico/service manual del prodotto.  Le eventuali riparazioni su questo tipo di prodotto vengono effettuate sostituendo l'intero prodotto, o al massimo la scheda elettronica.

Ecco la risposta a fronte della richiesta di un manuale di servizio per la riparazione. E che riparazione è la sostituzione dell'intero prodotto?? Significa compra nuovo e butta il vecchio...vergogna.  Se per sfiga si rompe un componente dal costo di pochi centesimi, occorre spendere 90 euro per poter usufruire delle funzionalità originali del prodotto.
Come consumatore e contribuente, disapprovo questa politica dissennata e dannosa per l'ambiente, per le risorse (che non sono infinite ed illimitate) e per le mie tasche. Come consumatore, attivo e consapevole dei danni cui tutti siamo sottoposti, confermo che è venuto il momento di prendere coscienza ed adeguare le decisioni di acquisto in modo da cambiare le cose... decrescita sostenibile senza rinunciare a molto se non al superfluo. Basta acquisti dalle aziende dell'usa e getta. Basta. Mai più soldi a dirigenti miopi ed ignoranti, poco sensibili all'ambiente. Soldi da me basta, non sono loro complice. Basta. Da parte mia BASTA!

P.S. Il topo morto non parla. Ripeto: Il topo morto non parla.

giovedì 10 dicembre 2009

UPS Kraun K-650


Oggi, da un cliente, mentre ero intento a capire le cause del blocco del computer, viene a mancare la corrente. Improvvisamente si spegne tutto e l'ups inizia a fischiare... Ma come? Non dovrebbe garantire la continuità dell'alimentazione in caso di black-out? Scopro così che è guasto, praticamente inutile. Vane le rassicurazioni del titolare..."...ieri andava...". Mi spiace, oggi non va. Per rassicurare il cliente, si riprova e si riscontra che l'UPS in caso di interruzione dell'alimentazione si spegne e basta. "Ma come...è praticamente nuovo!!..." si lamenta il titolare. "Bene, fammi vedere la fattura di acquisto"... si scopre così che l'UPS è in esercizio ininterrotto da più di due anni e mezzo. Sicuramente la batteria è andata. Si va assieme di corsa ad acquistare un gruppo di continuità nuovo, 90 euri e lo si installa per la carica (minimo 8 ore). Con l'occasione, ne approfitto per l'acquisto di un cellulare a 19 euro (da tenere di scorta per le emergenze) e di un regalo per il figlioccio, un rasoio elettrico visto che ormai è grande e la barba gli spunta copiosa....più peloso di un cinghiale...non è mio figlio naturale.
L'hardware vecchio lo porto a casa...per delle prove. Lo apro sperando che l'elettronica sia a posto e noto che effettivamente la batteria presenta dei rigonfiamenti.. è una batteria da 12 volts 7 Ampere/ora Misura 10 volts... è proprio andata. Una rapida corsa da un rivenditore di zona e ne prendo una di identica, 16 euro...credevo peggio, quella guasta la smaltisce lui...grazie. Ora, dopo l'installazione, è in carica... speriamo che l'elettronica sia integra. Per sicurezza ho chiesto al produttore se è disponibile lo schema per un eventuale diagnosi e riparazione... probabilmente è il circuito di by-pass o l'inverter a non fare il suo dovere. So già cosa mi risponderanno... "...lo schema non è disponibile, conviene acquistare un gruppo nuovo..." maledetti bastardi, ma io vi fotto, è da tempo che lo faccio. Lo aggiusto, a costo di passarci le notti, di ricostruire lo schema (mai sentito parlare di reverse engineering?) e di sostituire i componenti. Quell'atteggiamento mi fa talmente incazzare che sono disposto anche a rimetterci pur di mettervelo in quel posto. Un UPS nuovo?? della stessa marca?? Giammai!!. Il cliente ci è arrivato da solo...ha cambiato marca naturalmente. Kraun nella mia azienda?? Giammai. E il "brand" (CDC) finisce nella lista nera dell'hardware da non acquistare mai più. Fanchiulo!
Alla prossima.

P.S. La mangiatoia è vuota ed il bue ha fame. Ripeto: La mangiatoia è vuota ed il bue ha fame.

Aggiornamento: L'elettronica funziona perfettamente dopo la sostituzione della batteria. Praticamente un UPS nuovo con 16 euro e mezz'ora di lavoro...non male. In queste condizioni lo si può rivendere in "garanzia" 2 anni, magari a 20-25 euro... lavoro compreso ovviamente. Comunque, come previsto, ecco la risposta ottenuta dal produttore:"Gentile Cliente,  siamo spiacenti, ma non abbiamo disponibile lo schema elettrico/service manual del prodotto.  Le eventuali riparazioni su questo tipo di prodotto vengono effettuate sostituendo l'intero prodotto, o al massimo la scheda elettronica." ergo, niente schema niente acquisto, logico no?

domenica 6 dicembre 2009

Laser - DVD


Un masterizzatore SONY Dual layer che non masterizza è un "simpatico" soprammobile e se in più legge male i supporti, allora è venuto il momento di utilizzarlo come cavia da laboratorio da sezionare e sacrificare per motivi scientifici. Non ricordo dove, ma avevo letto della possibilità di aumentare la potenza di lettura e scrittura dei laser interni per tentare di risolvere i problemi di lettura o masterizzazione che affliggono spesso questi dispositivi. In prossimità delle testine di lettura e scrittura, proprio nei cavi flat di colore arancione che collegano i diodi laser, spesso ci si imbatte in dei micro trimmer che regolano proprio la potenza di emissione del laser che esce dai diodi. Nel mio caso ce n'erano tre, uno marchiato CD. Provando a girarli in un senso, il lettore non legge più niente, nell'altro il lettore da errori vari in lettura. L'esperimento, preso non troppo seriamente, mi ha solo convinto di approfondire la questione per i prossimi lettori. Per questo dispositivo invece, ho riservato una fine che da tempo stuzzicava la mia curiosità. Smontare il diodo  laser di scrittura (masterizzazione) ed usarlo come un "potente laser da taglio". Data la potenza esigua, non si può certo pretendere chissà quale prestazione, ma ero troppo  curioso di vedere come funziona la cosa e raramente riesco a recuperare dalla discarica dei masterizzatori.
In primis, una rapida googlata e mi imbatto in un filmatino che spiega come montare il DVD laser su una torcia per accendere dei fiammiferi, far scoppiare i palloncini o allontanare i piccioni dal poggiolo senza dover uscire a spaventarli ogni volta. Lo stesso filmato è ripreso pari pari da molti blogger maestri del copia incolla, sempre pronti a copiare senza citare la fonte e ripetere a pappagallo le cose senza nemmeno prendersi la briga di verificare. Io ho voluto provare di persona per arrivare alle seguenti conclusioni. Per prima cosa...quale dei due?? Quale è il laser che masterizza e quale quello che legge?? Bella domanda. Il laser di scrittura dovrebbe sempre essere montato su un dissipatore metallico per lo  smaltimento del calore prodotto. Nel dubbio recuperarli tutti e due e provare.

Poi occorre collegare correttamente i fili. Come si vede dalla prima foto, il primo in alto è il positivo, il secondo a scendere la massa ed il terzo non viene usato...in questo caso. Il primo terminale è l'anodo del diodo laser principale con il catodo a massa. Il terzo terminale è un diodo di protezione che viene usato a volte per limitare la potenza di emissione ed evitare la bruciatura del diodo principale.
A quale tensione deve essere alimentato?? il filmato bufala parla di due pile AA in serie per un totale di 3 volts. Ho provato con 4 pile scariche in modo da ottenere 3,5 volts ma il diodo laser ad infrarosso utilizzato nel mio caso emette una luce fioca (visibile solo con una fotocamera che è sensibile agli infrarossi e ne permette la visualizzazione nonostante i filtri ottici limitatori di cui sono dotati gli obiettivi). Devo riservarmi di provare ad alimentarlo a 5 volts e vedere se si brucia o se spara fuori un laser più potente.
Si ottiene un bel fascio luminoso come nel filmato bufala?? Si, No, dipende. Se si usa il diodo laser di un masterizzatore blu-ray, si vede un bel fascio blu. Se si usa un diodo ad infrarosso....non si vede nulla ed il pericolo è quello di bruciarsi le retine degli occhi senza nemmeno rendersene conto (RICORDARE CHE E' PERICOLOSO GIOCARE CON I LASER SENZA PROTEZIONI). Dipende poi da modello a modello di masterizzatore il tipo di laser che si ottiene.
In ogni caso meglio non togliere il diodo  dal suo alloggiamento, altrimenti occorre rifare l'ottica di focalizzazione ed il raggio laser si disperde perdendo di potenza. Generalmente questi laser sono progettati per lavorare a distanze minime. La potenza di un laser diminuisce in proporzione quadratica con la distanza. Per cui scordarsi di usarli per accendere un fiammifero a 30cm di distanza come si vede nel filmato bufala.
Conclusioni: le istruzioni che si trovano in molti blog italiani sono delle vere bufale di gente frustrata che non vuol raccontare i propri fallimenti. Il laser che si ottiene dai diodi dei masterizzatori "normali" non serve certo per tagliare, incidere, forare o ottenere qualche lavoro "utile". Hanno qualche effetto se la superficie di lavoro è nera ma francamente realizzare un "laser-taglia nastro isolante" mi pare un pò eccessivo.  Sono sicuramente dannosi per la vista, sicuramente quelli ad infrarossi che subdolamente colpiscono senza lasciare traccia dell'assassino. Ma... devo sperimentare la distanza massima che può raggiungere, in termini di visibilità. Ho in corso l'esperimento di rilevazione delle vibrazioni a distanza ed un raggio ad infrarosso, invisibile, capita a fagiolo. Devo solo predisporre l'ottica di un mini telescopio e capire come allineare perfettamente l'oculare con il puntatore. Poi devo modificare una webcam e togliere il filtro ad infrarosso e vedere come si comporta (anche in questo caso di filmati bufala ce n'è a iosa). Meglio far da sè che prendere per buoni gli scherzi di molti a cui interessa solo alimentare il traffico nel proprio sito con la speranza di qualche clic pagato sui banner pubblicitari. alla prossima.

P.S. Il punto focale è freddo. Ripeto: Il punto focale è freddo.