sabato 25 aprile 2009

Copyright e giornalisti

Oggi è il 25 aprile, una splendida e tiepida giornata di sole. Decido di fare una pausa dalla frenetica corsa al recupero del tempo perso su un indagine forense di un hard disk, che devo consegnare prima di quanto vorrei. Pausa caffè, ne ho diritto. Il Bar è qui a 50 metri da casa, ma essendo giorno festivo riapre alle 15:30. Poco male. Mi siedo all'esterno e per ingannare il tempo decido di leggere una copia di un giornale lasciato sui tavolini. Di solito quel giornale non lo leggo mai, è pieno zeppo di pubblicità, redazionali sponsorizzati scritti dallo sponsor che si auto incensa, articoli confezionati ad arte per compiacere l'editore, il nano politico di turno, l'assessore sponsor ed una pletora di omuncoli dalla morale azzerata dall'avidità e dal profitto a tutti i costi. Di conseguenza mancano le vere notizie, quelle che infastidiscono i potenti ed il potere (politico ed economico). Spiace veramente dover constatare che i miliardi di contributi pubblici (comprese parte delle mie tasse) vengono intascati da questi ...... senza ottenere in cambio quello che ci si aspetterebbe... una NOTIZIA o almeno LA VERITA'. Ma oggi una notizia c'è. In penultima pagina compare nell'angolo in basso a destra un articolo, firmato Giordano Pascoli dal titolo "La cica" (in dialetto trad. in italiano "La sigaretta"). Troneggia nell'articolo una foto.... ma è una MIA foto!!. E' tratta dal MIO post "Sigarette fai da te" su questo MIO diario elettronico che qualcuno si ostina a chiamare Blog. Ma complimenti davvero!. Non ricordo di aver mai ricevuto alcuna richiesta di permesso alla pubblicazione, di aver mai dichiarato che le MIE foto possano essere liberamente utilizzate da chicchessia, di aver mai utilizzato materiale di proprietà altrui e nemmeno di aver letto la citazione della fonte della foto. Grazie per il furto, ladro di foto altrui.
Sono di questi giorni gli articoli spazzatura su The Pirate Bay, la triste vicenda di una condanna per violazione sui diritti d'autore inflitta a persone che non lo hanno mai personalmente violato e comminata da un giudice che sembra essere colluso con i detentori dei diritti.... diritti... diritti... che parolone desueto ed obsoleto. Oggi esistono persone che possono fare quello che gli pare, compreso rubare le cose altrui e sfruttare commercialmente le attività altrui, e farla franca...guadagnandoci ovviamente. E' il popolo delle libertà...di fare quello che gli pare senza alcun pudore, di calpestare i diritti altrui, in silenzio e con la scusa pronta che supera qualsiasi giudizio di qualsiasi magistrato. Bene!. Grazie! Bell'esempio. Gli stessi giornali si sono scagliati a favore di Mediaset che denuncia You Tube (oops, a favore del padrone dei giornali e delle televisioni). Lo stesso giornale che "dimentica" di citare le condanne in via definitiva comminate a politici o ai banchieri, o di pubblicare chi abbia mai venduto azioni spazzatura ad ignari clienti....qualche piccola banca di zona condannata (nel silenzio generale) al risarcimento e che possiede il giornale incriminato? Già. Chi è il pazzo che racconta queste cose che non fanno piacere a chi gli paga gli stipendi??
Lo stesso giornale, poche pagine prima, scriveva della maleducazione dei giovani, che bevono per strada, addirittura seduti sugli scalini delle chiese!! quale orribile reato!. Gli intervistati, con tanto di foto, si lamentavano dell'imbarbarimento della società, della caduta di stile e mancanza di educazione e pubblica decenza. Addirittura uno invocava una vecchia norma / ordinanza di Mussolini "Vietato sputare e bestemmiare". Ma di ricordare il divieto di rubare no?? Come possiamo pretendere comportamenti educati dai giovani se noi genitori (giornalisti compresi) per primi dimentichiamo prima di educarli e poi di dare il buon esempio?? Con gli esempi che vediamo in giro e senza una ferma condanna da parte dei media, come pretendere che i giovani rispettino le regole?
Paghiamo i giornali due volte, con i contributi ed all'edicola per leggere articoli che contengono materiale rubato, sempre pronti però a puntare il dito verso agli altri. Complimenti davvero. Allora...che fare??
Di sporgere denuncia nemmeno a parlarne ovviamente. Io sono un privato cittadino e loro i media... mi massacrerebbero pubblicamente con le solite menzogne ed io non avrei possibilità di replica con altrettanta forza. E poi andrei avanti anni con una causa da pagare e francamente io sono povero e loro ricchi (grazie anche a me). Allora? Allora stilerò un elenco degli azionisti e degli inserzionisti di quel giornale e comincerò a invitare a non acquistare i loro prodotti... di motivi ce ne sono a iosa. Togliere a loro il rientro degli investimenti proseguendo lo sciopero della spesa, che sto diffondendo efficacemente come un virus ed aspettare. Cosa? I giornali su carta stampata sono in crisi. Nell'era di internet è solo questione di tempo. Se continuano ad essere diretti da dinosauri, è solo questione di tempo (poco) e spariranno. Già oggi non starebbero in piedi se non fossero finanziati con le nostre tasse (e grazie tante per ricambiare col furto questo sostegno).
Per cui, inutile infierire più di tanto su un moribondo. Mi limiterò a spargere la voce, passare parola, convincere chi conosco a smettere di leggere la carta straccia e smettere di comprare i prodotti dei complici. Ricordare che il viral marketing funziona anche all'inverso e non solo per i prodotti.

Non so chi sia il vero colpevole del furto della MIA foto pubblicata,... il giornalista, l'impaginatore, l'editore, il data miner... boh non mi interessa più di tanto il colpevole. Ma se il colpevole, chiunque sia, ha una coscienza, se si sentisse male a vedere sfruttato il proprio lavoro a vantaggio di altri, se ricordasse che chi la fa la spetti e che il male che fai prima o poi torna indietro e ti si ritorce inevitabilmente contro, se si trovasse senza lavoro grazie proprio all'atteggiamento prepotente degli attuali padroni e non trovasse la solidarietà di chi lo circonda, se il suo lavoro venisse rubato, sfruttato ed attribuito ad altri senza ricevere nemmeno un grazie, se si trovasse a subire un ingiustizia senza possibilità di difendersi... anche con solo una di queste ipotesi, si ricordi di mettere nel proprio bagaglio di esperienze questo sincero, spontaneo e dal profondo del cuore di unamico,... VAFFANCULO!!.

P.S. La foto rubata contiene dati steganografati, ignorante! Voglio vedere come farai a toglierli.
P.P.S. Ruberesti mai un auto? Ruberesti mai una borsetta? Ruberesti mai un film? Rubare è reato! Anche le foto sono di proprietà di qualcuno... ignorante!
P.P.P.S. Oggi si celebra la liberazione dal fascismo (e purtroppo non ci siamo liberati dai fascisti), quando ci libereremo dei furbetti??
P.P.P.P.S. Chi la fa la spetti. Ripeto: Chi la fa la spetti.

venerdì 17 aprile 2009

Pensiero condiviso

A volte vorrei abbandonarmi alle menzogne dei media e della politica. Credere, obbedire e leggere Il Giornale, Libero e il Foglio tutti i giorni. Vivrei meglio. Il fegato non si ingrosserebbe.
La bile sarebbe sotto controllo. Il mondo rosa e blu. Blu chiaro, quasi azzurro. In casa riprenderebbero a sorridermi. Io stesso sarei più felice. La disinformazione produce sorrisi ebeti, convinzioni incrollabili e Mario Giordano. Ogni tanto vorrei seguire anch’io il flusso della fogna. Se dicono che non puzza, se credo che non puzza, forse ci farò l’abitudine. Ballare sul Titanic può essere bello, quasi emozionante. Chi si preoccupa è antidemocratico e, diciamolo, porta un po’ sfiga. Centrali nucleari, inceneritori, delinquenti che state in Parlamento e nelle banche, vi amo tutti. Se esistete un motivo ci sarà. Chi sono io per mettere in discussione la volontà di Berlusconi? Lui sa quello che fa. E se non lo sa, qualcun altro lo saprà al suo posto. Forse Cosa Nostra, la N’drangheta, la Camorra o la Massoneria.
Beppe Grillo
Tratto da La Settimana Volume 4 Numero 15 (link)

Mi associo. Passaparola.

P.S. L'orinoco non è un fiume di piscia. Ripeto: L'orinoco non è un fiume di piscia.

giovedì 16 aprile 2009

HP Color Laserjet 1600 (risolto)

Ho il morale alle stelle... ed un cliente felice in più. Sono riuscito a riparare il difetto dei colori sfalsati (disallineati) nella stampante HP Color Laserjet 1600 (vedi foto campione e post precedente). Chiamo il numero verde dell'assistenza e come mi aspettavo la Pamela mi fornisce un numero interurbano a pagamento. Chiamo il numero interurbano e, come suggerito, non pigio alcun pulsante di instradamento, così mi sorbisco per bene tutta la pappardella dei menu, compresa l'informativa sulla privacy. Alla fine risponde un tecnico ed inizia l'avventura.
Fase uno...verifica del firmware installato (20061127 ... una data rovescia) nella stampa Autotest / Configurazione (menu Report) ed aggiornamento al nuovo firmware (20070716)
Fase due... calibrazione consecutiva per tre volte e pulizia finale.
Se questa procedura non va, occorre, secondo il tecnico, sostituire il gruppo laser - specchi. L'ipotesi è suffragata dall'analisi dei numeri che compaiono in calce al rapporto autotest. Sopra le quattro bande colorate, compaiono due righe di testo. La seconda che inizia con "dh" è composta da quattro gruppi di numeri a 8 cifre ciascuno, rispettivamente per i colori giallo, ciano, magenta e nero. Secondo il tecnico, la media matematica di ogni gruppo di numeri deve dare come risultato il numero 50. Credo che quei numeri rappresentino l'intensità del laser per ogni toner o delle coordinate (di più non è stato possibile estorcere al tecnico, che credo non avrebbe parlato nemmeno sotto tortura). Nel caso in esame viene riportata una stringa come segue:

Giallo 53 55 56 58 133 133 132 134
Ciano 58 60 58 57 128 133 134 129
Magenta 71 73 73 68 118 119 120 124
Nero 10 8 7 10 12 12 10 12

Nero  disallineato HP Color Laserjet 1600Come si può notare, l'anomalia dei numeri si concentra proprio nel gruppo di 8 numeri relativi al nero. Forse lo specchio è sporco o il laser guasto (ipotesi)
Se la procedura di ripristino non funziona, il tecnico accapì "deve" aprire una richiesta di intervento di sostituzione del pezzo difettoso, sempre che il preventivo venga accettato dal cliente. Già ipotizzo un salasso esagerato anche perchè la garanzia è scaduta da appena sette giorni ed accapì su questo è tassativa... passato un anno anche di un secondo la garanzia non è più valida... complimenti per la precisione.
Procedo. Apro una pratica e poi con la tripla calibrazione e successiva pulizia:
Configurazione sistema -> Qualità Stampa -> Calibra colore -> Calibra ora
Assistenza -> Modalità Pulizia
Al termine provo a stampare una pagina di autotest ma il problema non si risolve. Richiamo l'assistenza, stavolta con il numero di pratica (aperta dando tutti i dati compreso lo stato delle cartucce) ed il pin di accesso. Due tentativi durante i quali ho ascoltato le quattro stagioni di Vivaldi. Alla fine mi risponde un tecnico diverso, pronto a darmi la soluzione... sostituzione del gruppo laser. Mi faccio consegnare il numero del pezzo da sostituire e chiedo contemporaneamente il preventivo. 100 euro solo per l'uscita del tecnico di zona, più il costo della parte di ricambio.
Passo alla ricerca in rete del prezzo della parte di ricambio - codice RM1-5181-000CN Trovo tre rivenditori, tutti oltreoceano. Si parte da 352,52 dollari sino a 355,73 dollari, con 90 giorni di garanzia più spese di imballo e spedizione. La stampante è stata pagata 159 euro più iva, a marzo 2008. A giugno 2008 è stata venduta ad un altro cliente a 139,00€ più iva. Se ci aggiungiamo il costo della manodopera, per sistemarla secondo accapì servirebbero più di 400 euro. Con una cifra del genere conviene buttarla e prenderne una di nuova. Sempre che non si conosca unamico. Preso dalla rabbia di questa pessima politica dell'usa e getta, di questo consumismo irresponsabile, decido di adottare il mio metodo..., o la va o si spacca. Prima si tenta con delle procedure "soft" che se non funzionano si procede con le procedure "hard" ovvero smontaggio e pulizia completa, sperando in un problema "meccanico" e non elettronico. Alla peggio si cerca qualcuno che ne butti una di uguale e di due se ne fa una. Il cliente è un mio amico e non mi va di proporgli il salasso. Allora? Alla fine l'ho sistemata ed ora è perfetta. Come? Io ho fatto così.
Si spegne la stampante (lasciarla spenta per almeno un minuto). Si premono contemporaneamente i due pulsanti freccia a sinistra ed a destra. Tenendoli premuti si accende la stampante e si continua a tenere premuto sino a quando non si accende. E' una procedura di reset - SUPER NVRAM INIZIALIZER. In questo modo si cancellano tutti i dati nella memoria protetta NVRAM, riportando la stampante nel modo "Generic Product" che cambia su "indefinito" il linguaggio usato e il settaggio "country/region". Si rilasciano i pulsanti ed occorre poi procedere con il settaggio del linguaggio e del media size (la carta) su A4.
La stampante entra automaticamente in modo calibrazione (occorre attendere che termini).
Terminata questa fase, per curiosità, ho stampato la pagina di autotest. La stringa dei numeri in calce viene completamente azzerata ma la stampa del layer nero appare sicuramente meno disallineata rispetto a prima. Procedo allora con quattro calibrazioni intervallate da stampe di controllo, il tutto seguito da una pulizia generale. Alla fine la stringa dei numeri appare come segue:

53 57 61 63 138 137 138 137
62 60 59 58 135 134 136 138
74 72 71 73 125 122 125 126
71 68 72 132 129 125 127

e il pattern di allineamento risulta perfetto (vedi foto). Problema risolto!.
Risultato: più di 400 euro risparmiati, ambiente meno ingombro dell'ennesimo rifiuto tossico, cliente felice, stampante praticamente nuova ed a me 40 euro in più in tasca (di più non me la sento di chiedere) che di questi tempi fanno comodo. Unico neo... il tamburo del nero rigato in 5 punti, colpa del ricaricatore peracottaro che ha colpito ancora. Ci sarà da chiedere la sostituzione "in garanzia" e senza discutere.
Morale della favola: Accapì "nell'assistere", poco si preoccupa di fare in modo che i propri clienti possano risparmiare, anzi sembra orientata a "vendere" riparazioni o sostituzioni. Credo che la cosa sia diffusa presso tutti i produttori di hardware e qui il vero business sono i consumabili. E' raro al giorno d'oggi trovare dei riparatori. E' più facile incappare in rivenditori senza scrupoli, che pensano più a sè stessi ed ai propri profitti che alle esigenze dei clienti. Sono cambiati i tempi, lo so, ma vorrei contribuire a cambiarli in meglio, ci sto provando ed a volte ci riesco, io la mia parte la faccio. Super morale della favola... al prossimo acquisto valuterò un altra marca...
Alla prossima.

P.S. Prevedo terremoto in quel posto. Ripeto: Prevedo terremoto in quel posto.

mercoledì 15 aprile 2009

HP Color Laserjet 1600

La stampante HP Color Laserjet 1600 non è malaccio. Stampa colori abbastanza brillanti, è adatta per piccoli uffici con esigenze "standard" di produzione di stampe a colori. Nulla a che vedere con la qualità fotografica delle tipografie, per cui per un catalogo è meglio rivolersi a stampatori professionali. C'è un problema però. Dopo un anno di onorato servizio, interrotto solo da un paio di cartucce difettose del solito ricaricatore peracottaro, si verifica un problema visibile in foto. Il nero viene stampato in modo sfalsato (a sinistra) rispetto al colore, di circa mezzo centimetro. A guardare la foto sembra di avere un problema alla vista. Il problema è della stampante, sicuramente non del software e non del driver. Se si stampa la pagina dimostrativa dal menu della stampante (scollegata dal PC), il problema si verifica in modo sistematico. Tutto il nero viene riprodotto fedelmente, spostato rispetto al colore che sembra nella posizione "giusta". Da cosa può dipendere? La stampante durante la sostituzione delle cartucce esegue una fase di calibrazione per allineare i colori. E' probabile che ci sia un problema di lettura durante la calibrazione, che sia entrato qualche corpo estraneo nel percorso della luce laser all'interno della stampante. Potrebbe anche essere uno specchio spostato, o sporco (vado ad ipotesi). Per me sicuramente un problema hadrware non segnalato dal firmware.
La garanzia è scaduta da meno di un mese... e c'è da pensare male in proposito. Allora chiamo il rivenditore il quale mi dice che è un problema hardware risolvibile solo da HP. Mi fornisce numero verde per l'assistenza e mi prospetta da subito l'acquisto di una stampante nuova a 150 euro. Domani chiamo l'accapì e sentiamo cosa mi dicono. La cosa strana è che il problema si è già verificato in altre stampanti ed altri modelli, sembra una cosa congenita del produttore a sentire il rivenditore. A pensar male, si può dire che accapì faccia in modo che le stampanti si rompano appena scaduta la garanzia. Di questi tempi l'ipotesi sembra credibile e la coincidenza conferma i sospetti. Certo è che HP in passato (25 anni fa) si è sempre distinta per l'eccellente qualità dei prodotti e del servizio di assistenza. Il tecnico arrivava in giacca e cravatta, minimo era laureato in ingegneria, si metteva il camice bianco e girava con tre valigioni enormi pieni zeppi di attrezzi introvabili in commercio ed una quantità industriale di parti di ricambio, anche quelle più insignificanti. Non se ne andava mai senza aver riparato i sistemi. Oggi i tempi sono cambiati e la cultura dell'usa e getta impera. E' da criminali produrre stampanti che "scadono", puntando il business solo sulla polvere colorata (toner). Da criminali. Così ci rimettiamo tutti, ci rimette l'ambiente, ci rimette il portafoglio, ci rimette soprattutto la fiducia nelle aziende che poi si lamentano per la contrazione dei consumi e rispondono a suon di sconti che aggravano sempre più il problema. Ovviamente le perdite dovute agli sconti vengono riversare sempre sulla manodopera a basso costo, sui materiali scadenti, sul sistema di distribuzione, ecc.. ed a rimetterci sono solo e sempre i lavoratori meno tutelati, le ultime ruote del carro come si suol dire. Domani chiamo il servizio di assistenza e vediamo cosa mi dicono... speriamo. Alla peggio la smonto pezzo per pezzo e cerco di risolvere con il vecchio metodo del fai da te che si fa per tre. Se nel frattempo qualcuno ha risolto, ha avuto lo stesso problema, sa come riparare questo difetto, mi contatti nei commenti per favore. Alla prossima.

P.S. Abbuffata all'orizzonte. Ripeto: Abbuffata all'orizzonte.

Aggiornamento - problema risolto (da me)

sabato 11 aprile 2009

Autopsia di un interruttore termico

interruttore termicoDal post precedente, con le considerazioni poco edificanti in merito agli idraulici smanettoni, ho proceduto con l'apertura di un interruttore azionato da un sensore termico. Dai dati di targa si legge TYPE TR/712 più altre sigle quali: T120II - CS E5567 - 250 / 15 (0.5) Prodigy Italiana Milano
Niente di elettronico ma sfruttamento dello stesso principio meccanico analizzato nel post precedente, basato sulla dilatazione termica di un liquido racchiuso dentro un elemento metallico conduttore di calore (rame). L'apertura dell'interruttore è stata effettuata semplicemente con una punta di trapano, con la quale viene rimossa la testa ribattuta di due perni metallici passanti. Un involucro di plastica, chiuso da un supporto metallico, da cui fuoriesce il tubo di rame che va al sensore e 6 contatti elettrici per la connessione fast-on. Il tubo di rame termina su un elemento meccanico, una specie di campana spinta da un perno saldato a stagno su un a piccola camera di espansione, una specie di pistone.
pistone di azionamentoIl pistone spinge una piastrina basculante su un perno metallico. La piastrina, muovendosi chiude due contatti in rame ed ottone. I contatti, dopo più di 10 anni di onorato servizio sembrano ancora "nuovi", soggetti alla naturale usura dovuta alle scintille ma ancora utilizzabili.
Due viti poste all'estremità opposta del pistone, permettono meccanicamente di regolare l'escursione meccanica del basculante che va a chiudere i contatti. In questo modo è possibile regolare la sensibilità dell'interruttore (che esce tarato di fabbrica) e l'intervallo di temperatura su cui deve lavorare. E' stato sostituito due volte, a mio avviso inutilmente. La prima volta perchè si sospettava fosse guasto, e non lo era in quanto si è poi scoperto che il problema risiedeva nella centralina. La seconda volta perchè il tecnico ha tentato per due ora a tararne uno di marca diversa, con il cacciavite, e per tagliare corto (praticamente impossibile) ha deciso di metterne uno nuovo tarato di fabbrica.
L'interruttore è di ottima qualità (il primo che è stato sostituito), niente parti plastiche o elementi fragili che si possono rompere. La ditta che li produceva, è stata inspiegabilmente chiusa con dispiacere degli idraulici che riconoscevano alla stessa un altissima qualità dei componenti prodotti. Ora si è costretti a ripiegare su prodotti più scadenti, impossibili da regolare, non meno economici ma maggiormente soggetti a rotture e malfunzionamenti. Non ci si riesce a spiegare la cosa. sembra che al giorno d'oggi conti più il profitto che la qualità, più la soddisfazione degli azionisti che dei clienti. Un vero schifo. E' anche da queste cose che si nota un decadimento progressivo della capacità produttiva di questo paese in favore della "finanza" che guarda più al profitto. Stiamo andando sempre più verso una società che non produce nulla ma consuma. Un vero peccato, dato che in questo paese ci sono persone straordinarie con capacità notevoli, fantasia da vendere, inventiva invidiata da tutto il mondo... tutte cose che devono sparire in nome del danaro.
Considerazioni a parte, da questi interruttori si possono recuperare le connessioni fast-on in ottone, che si possono saldare sui direttamente circuiti stampati per collegamenti "di potenza". Due molle in acciaio (ottima durezza), un micro involucro in plastica dura (ottimo per micro progetti di elettronica), un dado, una rondella metallica, un micro tubo di rame che metto da parte non si sa mai, tre perni metallici... meglio tenerli.
Alla prossima.

P.S. Mollare il pappafico. Ripeto: Mollare il pappafico.

Autopsia di uno strumento di misura

Da un pò di tempo la caldaia del riscaldamento domestico ha intrapreso di sua iniziativa un sciopero intermittente, non autorizzato. Ci si svegliava al mattino con l'acqua fredda. Dopo ben sei interventi dei "tecnici" addetti alla manutenzione, l'ultimo dei quali il titolare in persona, il problema è stato finalmente risolto. 180 euro in nero per sostituire a) lo strumento di misura della temperatura dell'acqua, b) due interruttori termici, c) la centralina elettronica... il tutto in ben 6 interventi, 5 dei quali inutili.
Per le spie di segnalazione non c'è stato verso di convincerli a sostituirle. Comunque mi sono tenuto i pezzi sostituiti, a parte la centralina che mi dicono va in riparazione, altrimenti avrei dovuto pagarla.

Così con i pezzi "rotti" in mano, decido di assecondare la mia innata e mai soddisfatta curiosità.
Partiamo dallo strumento di misura della temperatura. E' uno scatolotto nero da cui parte un tubicino in rame alla cui estremità c'è un bulbo in ottone. Bulbo e tubo sono ripieni di un liquido che presumo serva per condurre il calore. In effetti il tubicino "perde" da una micro fessurazione. L'odore tipico degli idrocarburi, simile al gasolio, mi fa pensare a qualcosa a base di petrolio, sicuramente infiammabile. Con un accendino ho provato a scaldare il bulbo per vedere la scala graduata salire progressivamente (solo sino ad 80 gradi) per poi scendere rapidissimamente vero lo zero non appena si toglie la fiamma. La perdita di pressione del liquido all'interno del circuito, provoca una considerevole perdita di risposta dello strumento a fronte dell'innalzamento della temperatura rilevata dal sensore. OK, la cosa mi consola, è sicuramente guasto ed andava sostituito.

All'altra estremità, il tubo è appiattito e termina avvolto su un perno di plastica (in senso antiorario) su cui viene fissata una rotellina graduata, visibile esternamente attraverso una finestrella trasparente che riporta il segno di riferimento per la misura. Il principio di funzionamento è puramente meccanico. Si basa sulla trasmissione di calore e dilatazione termica del materiale. Rame e liquido conducono il calore. La spirale, avvolta attorno ad un perno in senso antiorario, quando si dilata tende a far ruotare il perno in quanto il materiale occupando un volume maggiore tende a "stirare" l'avvolgimento. La dilatazione viene meccanicamente trasmessa al perno su cui è fissata la scala graduata. Semplice...30 euro per il pezzo, più altri 30 per il lavoro di sostituzione. Durante la riparazione della caldaia mi sono soffermato a fare domande ai vari tecnici che si sono succeduti nelle riparazioni (inutili). Solo uno (ho scoperto poi essere il figlio del titolare) ha saputo darmi una spiegazione molto sommaria del funzionamento dello strumento. Gli altri a fare ipotesi assurde, sbagliate, imprecise... e poi se la prendono con gli informatici smanettoni... anche gli idraulici sono un branco di ignoranti con la sola differenza che si fanno pagare a peso d'oro, quando li chiami vengono quando gli pare comodo a loro, per fare il loro lavoro occorre un patentino e dulcis in fundo siamo obbligati a chiamarli almeno una volta all'anno per il controllo obbligatorio dei fumi. Non è giusto. La provincia è chiamata a fare i controlli ed in caso di mancato adeguamento sono multe salate. Se ci fosse una legge che obblighi tutti i possessori di computer a chiamare una volta all'anno degli informatici col patentino per controllare la presenza di virus, sono sicuro che sarebbero in molti a protestare. Ma gli idraulici guai a toccarli. Per quanto riguarda la loro professionalità...meglio lasciar perdere. Sono pagati mooolto di più degli informatici ed hanno una conoscenza dei sistemi che riparano mille volte inferiore ad un tecnico informatico. Cambiano pezzi a casaccio, per tentativi ma si fanno pagare a tariffe più che rispettabili, ovviamente in nero altrimenti la massaia di voghera deve sborsare un 20% in più senza capire perchè (tanto nessuno glie lo spiega). OK. Ed ora?? Durante lo smontaggio, il cervello non è stato certo a guardare. Con un pò di fantasia si potrebbe tenere la parte meccanica e delegare la rotazione della scala graduata ad un micro motorino passo passo, tipo quello che si trova nei floppy disk. Basta tradurre e mettere in relazione le grandezze "gradi centigradi - passo del motore stepper" e si può ottenere uno strumento di misura sicuramente meno afflitto da problemi di usura o perdite di liquido, economico in quanto realizzabile con poche parti di recupero, controllabile elettronicamente per eventualmente "loggare" le escursioni termiche... di possibilità ce ne sono a iosa. alla prossima.

P.S. Hack the planet. Ripeto: Hack the planet.

giovedì 9 aprile 2009

Ore10

Le poste italiane non finiranno mai di stupirmi. La fantasia di quei managers illuminati non ha confini, al pari dei messaggi pubblicitari tanto distanti dalla realtà. Dopo la consueta pulizia alla casella postale infestata senza rimedio dai messaggi di spam, cui è riservato un semplice, inutile ed inefficace "blocca mittenti" che non offre nemmeno la possibilità di editare gli indirizzi bloccati, se ne escono con un servizio di recapito dei pacchi postali entro le ore 10 del mattino. Leggiamo per bene l'offerta con alcuni commenti:

"Se hai bisogno di una spedizione veloce e puntuale Poste Italiane ha pensato per te Ore10
Il nuovo servizio accessorio che prevede la consegna delle spedizioni Postacelere 1 Plus e Paccocelere 1 Plus entro le ore 10 del giorno lavorativo successivo (sabato escluso) a quello di spedizione in oltre 700 località italiane. Clicca qui per verificare da quali regioni di partenza e verso quali destinazioni puoi inviare Ore10 oppure chiama il numero verde gratuito 803.160"

Che bello, hanno pensato a me! per avere informazioni poi posso addirittura usare il telefono... avete mai provato? Se vi volete perdere un paio d'ore prima che qualcuno risponda solo per darvi un numero a pagamento da chiamare... mandare un e-mail?? ma siamo impazziti? cos'è l'e-mail?? poi gli tocca mettere addirittura qualcuno pagato per rispondere!!


"Con la formula "soddisfatti o rimborsati", se la spedizione arriva con un ritardo superiore ai 15 minuti, è possibile richiedere un bonus, pari al supplemento pagato, da utilizzare entro 6 mesi per una nuova spedizione(*) con Ore10. Per tutte le caratteristiche, le limitazioni e le altre ipotesi di rimborso relative al servizio consulta le condizioni generali del servizio".

Qui mi viene un dubbio. Se non sono soddisfatto, e decido di non utilizzare mai più i servizi di Poste Italiane, non mi viene rimborsato nulla? Complimenti. Mi promettono un bonus del tipo..."ritenta e sarai più fortunato". E poi il bonus riguarda solo il supplemento... ed i danni conseguenti al ritardo di un servizio che avevo utilizzato per una ragione urgente?? Suona tanto come "lascia perdere i reclami che è meglio". non voglio nemmeno leggere le "limitazioni ed ipotesi di rimborso" nelle condizioni generali. Di limitazioni ce ne sono anche troppe, concentrate nelle capacità mentali di questi geni del management. Già si capisce poi che sono solo IPOTESI le richieste di "rimborso".

"Basta un semplice adesivo e la spedizione arriva prima".

Urca! Si certo, basta il bollino e già mi immagino il postino, già incazzato per il precariato o il salario da fame, che si mette a correre come un pazzo sul motorino di servizio per consegnare entro le 10. Per piacere! Se basta solo un bollino, perchè non applicano la celerità di consegna a tutta la corrispondenza? Il postino è sempre lo stesso, i mezzi di trasporto pure, l'organizzazione la stessa, i fossil-managers poi sono lì da più di duecento anni credo.... o forse esistono dei superman che gestiscono la posta di serie A e serie B ? O forse la corrispondenza "pagata poco" viene ammassata da qualche parte come se se avesse la lebbra dei poveri?

"Spedire con Ore10 è facilissimo: è sufficiente verificare che la destinazione sia inclusa nelle tratte servite e applicare l'adesivo dedicato sulla spedizione. Gli adesivi sono disponibili negli uffici postali".

Facilissimo. Applichiamo un bollino e si risolve tutto, basta mandare la corrispondenza alle zone di serie A. Ma in quale film?? I pacchi arrivano con ritardi mostruosi ed a costi esorbitanti. Un pacchetto spedito da "honcong" (cina) ci ha messo una settimana per arrivare al costo di due dollari. Qui in "itaglia" per 9 euro spedisco un pacco senza garanzie che arrivi ed a volte non arriva affatto, quando arriva, anche dopo due settimane se arriva, sembra che ci sia passato sopra un camion a 12 assi, spesso inzuppato d'acqua quando piove o strappato, forato, sporco di terra. A richiedere in posta i moduli di reclamo ci si scontra con le impiegate addestrate a farti cambiare idea, restie a darti un modulo che potrebbe danneggiare la prestigiosa immagine dell'azienda.... meglio lasciare perdere ed affidarsi ai corrieri. Lasciamo perdere la collanina di poco valore economico che avevo spedito alla mia compagna, sarà al collo di qualche postina e speriamo che ci si strozzi!

Un vantaggio tira l'altro...scrivono in calce alla presentazione del nuovo servizio, a cui vorrei aggiungere anche un vaffanculo tira l'altro.

P.S. Una rondine non fa primavera. Ripeto: Una rondine non fa primavera.