giovedì 5 febbraio 2009

Penna stilografica e ink jet (3a parte)

Dopo l'ennesima ricarica della cartuccia della penna stilografica, con inchiostro rosso stavolta per dare una tonalità violacea al nero che si stava esaurendo, ne ho approfittato per un paio di tentativi sperimentali. Mi sono trovato con il mio fedelissimo pennarello rosso, quello che uso per sottolineare i passaggi importanti dei miei appunti, quasi a secco. Dato che c'ero, ho preso dal cassetto un altro pennarello, evidenziatore con cartuccia ricambiabile, di tonalità rosso intenso (quasi rosa). Con un unica "siringata" dello stesso colore, ho voluto sperimentare la ricarica dei pennarelli. Il principio è sempre lo stesso. Dato che i pennarelli in questione non sono di quelli con inchiostro a solvente volatile ma con inchiostro a base d'acqua, l'inchiostro per le cartucce di stampa deve andare bene... per forza. Allora, animato da questa ipotesi che mi è sembrata corretta, sono partito con la ricarica più facile. Il pennarello evidenziatore è dotato di un serbatoio intercambiabile che va ad incastrarsi nel feltrino di scrittura. L'inchiostro va a finire sulla punta per capillarità. Lo stesso principio vale per il pennarello a tampone imbevuto, quest'ultimo facente funzione di "serbatoio". Fortunatamente è un modello con chiusura del serbatoio ad incastro, non saldato ad ultrasuoni tipo gli stabilo boss (per i quali tra l'altro esiste un trucco per ricaricarli lo stesso). Il tappo viene via usando una pinzetta a becchi piatti.
Una buona innaffiata di inchiostro rosso et voilà. L'esperimento è riuscito. Il pennarello a tampone ha re-iniziato a scrivere egregiamente, senza alcun tentennamento, con una tonalità leggermente diversa (dovuta sicuramente alla differente pigmentazione fra l'inchiostro originale e quello delle stampanti).
Il pennarello a cartuccia... sembra che il feltrino sia più compatto e duro, per cui sembra che il nuovo inchiostro fatichi ad essere assorbito. Nel dubbio che con l'inattività prolungata la punta possa essersi seccata, l'ho immersa per un paio d'ore in acqua distillata. E' uscito dell'inchiostro evidenziatore e si inizia a notare la differenza di tonalità, segno che l'inchiostro nuovo arriva in punta. Funziona! Potrò ora passare alla ricarica in massa di tutti i pennarelli seccati che ho conservato nella scatola della cancelleria esaurita. Sto esagerando a risparmiare?? Chissenefrega, ogni euro risparmiato è un euro guadagnato ed un commerciante in più che piange miseria dopo essersi arricchito in nero ed aver riso alle mie spalle dato che pago le tasse anche per lui. Alla prossima.

P.S. Dito puntato accusa per due. Ripeto: Dito puntato accusa per due.

2 commenti:

rera ha detto...

E le penne gel? Ho provato a ricaricarle con inchiostro da stilografiche (il Pelikan 4001) ma è troppo liquido.

unamico ha detto...

Per le penne gel, non ho provato perchè non le uso, si potrebbe provare con l'inchiostro a base oleosa per i timbri metallici che è più denso. Bisognerebbe comprarlo, per cui da parte mia non se ne parla, dato che sono ancora in sciopero della spesa. :-)
Ciao e grazie.