martedì 30 settembre 2008

Centrifuga (parte 5)

Quasi finito. Dopo aver scattato queste prime foto, ho già proceduto con alcune modifiche e migliorie. Una volta che si è asciugata la colla del coperchio, ho proceduto con il fissaggio di altre due clips di aggancio delle cartucce, dotate di un apertura adatta a far defluire l'inchiostro che ora va a depositarsi all'interno del contenitore per effetto della forza centrifuga. Un primo collaudo mi ha dato conferma che il principio funziona, eccome. Come si vede una cartuccia nera ha fatto fuoriuscire un pò di inchiostro dopo nemmeno 30 secondi di rotazione del piatto a pieni giri. Il modello a colori invece ha fatto defluire del rosso ed un pò di giallo e blu (meno visibile). Ora, non mi spiego una cosa...o quasi. La cartuccia nera che ha fatto skizzare dell'inchiostro all'esterno, è carica ma una volta installata nella stampante non fa fuoriuscire nemmeno un puntino... se l'inchiostro defluisce, segno che gli ugelli non sono intasati..come mai non stampa?? Devo approfondire l'indagine. Per quella a colori posso intuire che il problema nasca dal fatto che giallo e blu sono a livelli minimi. Lo conferma una prova di stampa che evidenzia fasce di giallo e blu, mentre la fascia rossa è piena ed uniforme. Ma forse anche in questo caso qualche forellino è intasato. Ad ogni modo, dopo questi primi collaudi, ho dovuto smontare tutto e procedere con una piccola modifica. Come avevo preannunciato, manca il canale di scolo dell'inchiostro esausto. Dopo aver centrifugato per bene alcune cartucce, mi sono reso conto che è troppo laborioso pulire il bordo ogni volta. Allora ho praticato uno scavo tondo, con una fresa per profili dotata di cuscinetto in testa, nel bordo inclinato della base che sorregge il motore, nella parte superiore. In prossimità del bordo, ho praticato un foro da 5 mm per infilarci un tubicino di plastica, di recupero, riutilizzato da un vecchio impianto di irrigazione. Il tubicino va fissato all'esterno con della colla epossidica e termina dentro una bottiglietta da svuotare quando piena. L'aver scavato il bordo esterno del fondo, lo ha fatto scendere di un centimetro nel cono formato dall'invaso che fa da contenitore. Poco male. Previdente, mi ero tenuto dei margini che si sono rivelati provvidenziali. Ora procedo con una mano di vernice impermeabilizzante per impedire che il legno si impregni di inchiostro e la base risulti "lavabile" come il bordo esterno del vaso che è di plastica. Mi resta solo un dubbio. L'aver ridotto lo spessore che appoggia sulla circonferenza del contenitore, può compromettere la tenuta e garantire il deflusso dell'inchiostro verso il tubo? Non lo so. Per assicurarmene ho incartato la base con una inclinazione di 5 millimetri. Anche se l'inchiostro è denso, dovrebbero essere sufficienti per permettere lo scorrimento del liquido prima che si infiltri nella parte sottostante.
Sempre sulla base, prevedo di inserire un cerchietto di plastica a mò di barriera per impedire eventuali scorrimenti di inchiostro verso l'asse del motore. Il cerchietto è ricavato dal tappo dell'appretto spray, messo su un perno fatto girare nel trapano e tagliato con una lametta, in modo che il bordo risulti perfettamente dritto. Basta incollarlo, anche con un pò di silicone, per assicurare la tenuta ermetica. Di modifiche ce ne sarebbero ancora tantissime, ma per ora sono soddisfatto così, mi accontento di quanto fatto sin'ora. Non sarà esteticamente bello da vedere, ma tanto non lo devo mettere in commercio e l'importante è che funzioni. E sinceramente....funziona da dio... alla prossima.

P.S. La tramontana è in arrivo. Ripeto: La tramontana è in arrivo.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

urca... mai visto nulla di simile. Complimenti. Fammi sapere i risultati delle ricariche dopo lo svuotamento completo che sono curioso. Mi sembra che non sia difficile da realizzare, grazie anche alle difficoltà che hai puntualmente documentato...così siamo avvantaggiati.
complimenti davvero.

inkmaster

Anonimo ha detto...

unamico....o sei pazzo o sei un genio. Una domanda...fai queste cose a tempo perso o nn hai nulla di meglio da fare? :-)
cmq laciati fare i complimenti. assieme al compressore per bici hai fantasia, inventiva, manualità, tenacia... aspettiamo un pò di elettronica di "recupero".
complimenti.

Anonimo ha detto...

Ciao amico, lascati dire ke sei un mostro di inventiva.... ma dopo i complimenti volevo domandarti se lo stesso effetto si poteva avere con la spinta di aria attraverso tubicini direttamente nella cartuccia, ovviamente con pressione controllata, se poi esiste gia un macchinario simile perdonami la domanda ignorante, ciao e complimenti ancora tornado@mp4.it

unamico ha detto...

Ciao amico, lascati dire ke sei un mostro di inventiva.... ma dopo i complimenti volevo domandarti se lo stesso effetto si poteva avere con la spinta di aria attraverso tubicini direttamente nella cartuccia, ovviamente con pressione controllata, se poi esiste gia un macchinario simile perdonami la domanda ignorante, ciao e complimenti ancora tornado@mp4.it

Tornado, grazie per i complimenti. Per risponderti,nelle cartucce a spugna è sconsigliabile (VIETATO) far entrare bolle d'aria. Tra la spugna e i condotti dell'inchiostro ci deve essere un flusso continuo di inchiostro in quanto le testine piezo non hanno capacità di aspirazione (flusso per capillarità). Se c'è dell'aria fra spugna e condotto, la cartuccia non riesce più a "sputare". Non per nulla la ricarica ottimale si ottiene sottovuoto. Ho una campana sottovuoto per le ricariche, che si può anche auto-costruire e sarà oggetto dei prossimi post, appena la prenderò in mano per sistemarla. Macchinari che spingono aria nelle cartucce quindi non ne esistono (almeno non mi risulta). La centrifuga, principalmente per svuotare. Poi si ricarica e si aspira dagli ugelli per creare il flusso (senza aria di mezzo). Soffiarci dentro aria...proprio no.