sabato 15 marzo 2008

mi state antipatici

Il prossimo. Mi sta antipatico. Per tale ragione esco raramente di casa.
Il prossimo, una massa di omini piccoli, schiavi dei loro desideri e delle cose superflue ed inutili
Il prossimo, imprigionato da pensieri indotti e da bisogni artificiali
Il prossimo, ipnotizzato dalla tele e sempre alla ricerca di una ricchezza esteriore
Il prossimo, sempre pronto a comprare quello che non ha ed a gettare quello che ha già
Il prossimo, vuoto e svuotato, ricco di povertà culturale ed intellettuale
Il prossimo, che crede di sapere e non sa di non sapere
Il prossimo, sempre pronto a dare consigli che non metterebbe mai in pratica
Il prossimo, in cerca di soldi, ricchezza, fama e considerazione
Il prossimo, la stupidità e superficialità fatta persona
Il prossimo, diffidente, pauroso, emarginato ed ignorato,
Il prossimo, affamato di attenzioni che nessuno è disposto a dare
Il prossimo, inebetito, sordo ed accecato, senza possibilità di recupero
Il prossimo, conformato, confezionato, griffato e stampato
Il prossimo, pigramente credulone e sottosviluppato
Caro prossimo, non ho bisogno di te, visto che "quello strano" sono io, secondo il tuo punto di vista. Non voglio parlare con te, non ascolteresti. Non voglio considerarti per non darti la meschina percezione di esistere. Non provare a comunicare con me, non ne sei capace. Continua a credere che la tua sia vita, essere inutile. Quando alzerai la testa e vedrai la realtà, quello che veramente ti sta accadendo, allora, solo allora potrai capire e tentare di far parte dell'umanità, quella che si aiuta ed instaura veri rapporti sociali. Sino ad allora sei condannato al buio, alla schiavitù, all'ignoranza. Vaffanculo.

P.S. I fiori stentano a sbocciare. Ripeto: I fiori stentano a sbocciare.

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