martedì 18 dicembre 2007

Il farmaco assassino!

Sono "contrario" ai farmaci. Li assumo solo se strettamente necessario.Oggi sono andato dal medico, ho problemi di insonnia. Forse lo stress è causato dal fatto che sono un coglione, lavoro dalla mattina alla notte inoltrata con 2 brevissime velocissime pause per i pasti (altrimenti chi la mantiene la famiglia?). Per ovviare al problema mi è stata prescritta una pastiglietta miracolosa che dovrebbe aiutarmi a dormire. La vado a prendere in farmacia e mi soffermo a casa a leggere le istruzioni d'uso e gli avvertimenti. C'è da rimanere sconvolti. Ecco alcuni passaggi commentati:

"Gli effetti secondari possono manifestarsi su uno o più pazienti su 100". Bravi. "o più" indica che potrebbero anche verificarsi sempre, così il produttore è al riparo da qualsiasi contestazione.
Fra gli effetti indesiderati si elenca: sonnolenza, sopore... ma è proprio per prendere sonno che dovrei prendere le pasticche! perchè viene elencato fra gli effetti indesiderati?
Fra gli effetti secondari meno comuni si comprende: agitazione notturna... è una delle cause per cui non riesco a dormire, per cui se prendo il farmaco la cosa potrebbe acuirsi, ed allora a cosa mi serve prendere il farmaco ?
Ed ancora: "aggressività, collera, delusione, vaga sensazione di malessere (indisposizione)"... è un periodo in cui sono particolarmente incazzato col mondo e fortemente deluso dalla situazione politica generale. ciò mi causa agitazione e non riesco a dormire, per cui prendo un farmaco che potrebbe essere causa degli stessi effetti. Complimentoni al medico! diamogli dei crediti formativi per questo!.
L'apoteosi delle avvertenze, letto quanto sopra, si sintetizza nella frase "Se uno qualsiasi degli effetti indesiderati si aggrava, o se nota la comparsa di un qualsiasi effetto indesiderato...informi il medico". Quindi il medico mi prescrive un farmaco che può causare la comparsa degli effetti che sono causa stessa della prescrizione, di conseguenza dovrei informare il medico. Per cosa? Si chiama "cura" questa prescrizione se aggrava le cause stesse per cui il farmaco è stato prescritto con lo scopo di curarle? Mi sembra l'innesco di un circolo vizioso. Tutto per ingrassare le tasche di medici e case farmaceutiche. Con queste indicazioni la cura mi sembra perfettamente inutile, per me, ma utilissima per loro. E' come dire: "Dottore ho mal di testa" ed il Dottore "...prenda questa che lo fa peggiorare e se peggiora venga da me che le do qualcos'altro..." e così via. E 'un business perfetto! Basta farsi raccomandare da qualcuno, frequentare tre o 5 anni l'università, iscriversi ad un organizzazione mafiosa (l'ordine professionale) ed il guadagno miliardario è assicurato. Che pirla che sono, ho sbagliato tutto e soprattutto sbagliato lavoro (e si che me lo sono persino scelto). Per farmi NON CURARE dovrei ingerire, fra le altre cose, ossido di ferro nero, ossido di ferro rosso, ossido di ferro giallo, lacca, titanio biossido, idrossido di ammonio, titanio biossido, inchiostro dorato, simeticone, magnesio stearato, indigo carminio, e soprattutto 10 mg del micidiale ZALEPLON, che non so cosa sia ma detto così mi sembra proprio una vera schifezza.

Credo che non prenderò il medicinale prescritto. Piuttosto credo che agirò per eliminare le cause dello stress, senza esagerare altrimenti dovrei prendere a calci in culo dottori, medici e tutti i rompicoglioni approfittatori che mi circondano.

P.S. Le fragole sono mature. Ripeto: Le fragole sono mature.

lunedì 17 dicembre 2007

PPTT, ci risiamo

Entrare nell'ufficio postale del paese dove abito è un avventura che raccomando ai più calmi di indole pacifica. Impossibile mantenere un atteggiamento conciliante. Stamattina vado a spedire 2 pacchi (per conto di una persona che mi ha chiesto un favore). Paccocelere 3 con modulo prepagato, già perfettamente compilato in tutte le sue parti per non appesantire i tempi di attesa di chi è in fila dopo di me. Confezione rigorosamente realizzata secondo gli standard richiesti dalle poste. Indirizzo di spedizione e del mittente stampati su etichette realizzate al computer.Busta porta modulo già incollata nel retro del pacco. Insomma, una spedizione prefetta, da manuale.

Embè? Mica ci sarà qualcosa da ridire vero? Già. La postina allo sportello prende il pacco lamentandosi del modo con cui l'ho apostrofata. Ma io non ho aperto bocca! Nulla di nulla lo giuro. Sto zitto, mi ero alzato da poco ed al mattino non ho voglia di litigare o discutere. L'impiegata prende il pacco, lo pesa, appiccica l'etichetta di spedizione sul pacco, passa il codice a barre sotto il lettore, due o tre volte, stizzita che il lettore sembra addormentato pure lui. Poi prende il primo pacco e dopo aver timbrato il modulo, li sbatte entrambi energicamente davanti a me e mi apostrofa con "Dai fai qualcosa anche tu..." e si predispone per il secondo pacco. Cosa dovevo fare? mi accorgo che il modulo di spedizione timbrato non l'ha inserito nella busta porta modulo. OK. Lo faccio io, non c'è nessun problema dare una mano. Il secondo pacco fa la stessa fine. Incurante del contenuto lo sbatte con forza e, nel prendere il primo mi dice "...non ci posso credere...allora ce l'hai con me!!" Colpevole di non aver richiuso la busta trasparente porta modulo con la strip adesiva!. La guardo con aria di compassione, sto zitto. Penso solo ad uscire, non prima di aver preso le ricevute di spedizione che mi vengono letteralmente lanciate addosso con fare stizzito di disprezzo, accompagnato da un "Vattene!" degno del più scorbutico essere che si possa immaginare.

Il bello è che non ho nemmeno considerato di reagire per le rime. Ma sicuramente prenderò provvedimenti. La prossima volta, conoscendo le debolezze dell'impiegata, farò di tutto per farla arrabbiare sempre di più e mantenere la faccia tosta di chi, dentro di sè, si diverte un mondo a pigliarla per il sedere.
In un paese dove il precariato sta creando seri problemi sociali, ci si imbatte in chi il lavoro ce l'ha e si permette pure di trattarti male. Stavolta il problema non è delle Poste Italiane ma di un impiegata poco incline a ricordare che è a servizio del Cliente nelle sue mansioni e non viceversa. Ed allora, rivolgo anche a lei il mio rito propiziatorio preferito.... VAFFANCULO!

P.S. La neve ha coperto il buco. Ripeto: La neve ha coperto il buco.

domenica 9 dicembre 2007

Informatici precari, uniamoci!

Il 31 ottobre 2007 a Genova in seduta costituente ha preso via ufficialmente il F.U.L.P.P. Federazione Unitaria dei Lavoratori e Professionisti Precari, prima organizzazione nazionale a carattere sindacale che ha come obiettivo l’attuazione di attività specificamente mirate alla tutela di tutte le categorie di lavoratori e professionisti precari, con l'intento di dar voce e "svegliare" la società sul problema del precariato che investe non solo l' Italia ma anche l' Europa; i dati sono altamente preoccupanti, l'Europa conta già ben 40 milioni di precari di cui 8 milioni italiani...queste cifre sono abnormi ed è abnorme l'indifferenza della politica e degli organismi di informazione su tale argomento, è inconcepibile che ogni tipo di "regola" nell'ambito del precariato sia decisa al tavolino all'oscuro di chi paga sulla sua pelle ogni giorno tali decisioni, è "vergognoso" che non via sia una rappresentanza e che coloro proposti nelle decisioni che riguardano il precariato precari non lo siano! Lo stato delle cose ha determinato la nascita di questa organizzazione che vuole raccogliere le esperienza di vita e soprattutto l'adesione dei precari in forma completamente gratuita.
L’obiettivo primario è di unire solidalmente in forma unitaria gli interessi sociali ed economici di tutti i precari per consentirne la democratica rappresentanza necessaria al raggiungimento di maggiori diritti e migliori regole riguardanti l’ampio settore del precariato (co.co.co. e pro., partite iva monocomittente, dipendenti “liberi” professionisti e consulenti, agenti, rappresentanti e venditori porta a porta, lavoratori determinati, contrattisti del pubblico impiego, lavoratori occasionali “dipendenti”, incaricati e stagisti “dipendenti in nero” ecc.), i precari rappresentano un terzo della forza lavorativa italiana! E non contano nulla, la loro voce non viene ascoltata perchè il "sistema" li isola e non gli consente di essere rappresentati adeguatamente, L'INDIFFERENZA! Lavoratori di serie B anzi di serie C costantemente sotto ricatto! I sindacati nazionali (CGIL, CISL, UIL) non sono sufficienti a rappresentare i precari in quanto organizzazioni sindacali a tutela principalmente dei diritti dei lavoratori dipendenti per cui anche per loro i precari si riducono ad un problema “di secondo piano”, è necessaria un organizzazione autonoma che si occupi solo ed esclusivamente dei precari sia lavoratori nelle diverse categorie che professionisti nelle diverse discipline ed è questo il compito che si prefigge di svolgere il F.U.L.P.P.
Il FULPP INVITA tutti i lavoratori e professionisti precari a registrarsi ed iscriversi a questa organizzazione gratuitamente all’indirizzo WWW.FULPP.TK per esprimere le vostre opinione, le vostre idee e soprattutto unirci per manifestare con maggiore intensità le nostre esigenze come soggetti referenti primari! Un solo motto "INSIEME ED UNITI POSSIAMO FARCELA" , per far capire alla società che non siamo solo figure di passaggio ma che siamo lavoratori e professionisti con pari diritti e pari dignità.