domenica 30 settembre 2007

Driver stepper unipolare

Terminata la fase di progettazione di una scheda di comando per le fasi di un motore stepper unipolare (5 fili), meglio conosciuto come motore passo-passo. La cosa interessante è che tutta l'elettronica utilizzata proviene da materiale di recupero, dissaldato pazientemente da alimentatori, schede elettroniche, stampanti, lettori floppy, ovvero da tutto ciò che l'odierna cultura ci suggerisce di buttare.
Perchè? Ho la necessità di pilotare questi motori per far avanzare i rulli fusori di una stampante Laser ad una velocità regolabile, avanti ed indietro, con una buona coppia e senza complicarmi la vita con ponti ad H e PWM. I rulli fusori della stampante laser mi servono per produrre il trasferimento del toner dalla carta sulle basette ramate che devono essere incise (Produzione di circuiti stampati). In un secondo tempo voglio pilotare il carrello di una stampante a getto di inchiostro per stampare sui CD o sulle magliette....
Il circuito che ho progettato è in grado di pilotare motori passo passo sino a 12 volt di alimentazione con 5 Ampere di assorbimento. I quattro ingressi sono TTL compatibili, cioè pilotabili direttamente dall'uscita di un microprocessore tipo PIC16Fx, Atmel o simili, anche se per il pilotaggio userò la favolosa Fox Board della Acmesystems (azienda totalmente italiana www.acmesystems.it) equipaggiata da processore Etrax 100LX e dotata di sistema operativo Linux embedded (Kernel Full Linux ver 2.4.31 (default) o 2.6.15, completa di Server HTTP WEB, FTP, SSH, TELNET, Driver USB Pen driver, FTDI and PROLIFIC USB to Serial Converter,Open source SDK for Linux Systems, programmabile con C, C++, PHP, PYTHON), il tutto racchiuso in una schedina da 100X100mm. Una vera bomba.

La scelta mi permetterà di sperimentare infinite applicazioni pratiche, dall'apertura motorizzata delle tapparelle (comandabili anche via cellulare o in funzione di svariati parametri misurabili quali temperatura, luminosità ecc) al comando di una macchina CNC (CAM) a 4 / 6 assi. A scopo pratico propenderei per quest'ultima idea, anche se sono impaziente di realizzare a titolo sperimentale e didattico un braccio robotico.
Il circuito, originariamente l'avevo progettato con 4 Mosfet recuperati da alcuni alimentatori per PC. 2 IRF840 da 500V 8A e 2 11N60S5 da 600V 11A. Sfortunatamente 2 di questi (11N60S5) si sono rivelati guasti (uno in corto l'altro interrotto...morto).
In mancanza di altri Fet di pari potenza ho dovuto ripiegare su dei più comuni Transistor recuperati da una scheda di controllo di un vecchissimo sistema di pilotaggio a 2 assi di un macchinario preso in carico da una tipografia. 4 Tip33 da 100 volt 10 ampere a cui ho dovuto collegare alla base una resistenza da 1Kohm (che non c'era con i fet in quanto pilotati in tensione).

Per testare la presenza dei segnali in ingresso (cosa che si è rivelata utile) ho inserito un led rosso per ogni ingresso, protetto da una resistenza di limitazione da 1K.

Nessun condensatore, ma 4 diodi di ricircolo MR822 (Fast da 1 nano secondo) per ogni fase del motore.
Sono propenso a collegarci in parallelo un condensatore ceramico...magari quando proverò il circuito alla massima potenza.

Per ora ho proceduto solo con l'input manuale dei segnali (5Volt) e l'alimentazione a batteria (12Volt da una batteria recuperata da un UPS guasto) per verificare che tutto funzionasse. Mancano i dissipatori...devo frugare nella scatola ove li conservo gelosamente, sicuramente ne ho uno di adatto.

Il motore stepper utilizzato per i test:
1) Un vecchissimo motorino passo passo di un lettore floppy da 5 1/4 (all'epoca funzionavano a 12Volt), un Sankyo Japan MSHC200A62 da 1.8° per step e resistenza di avvolgimento da 72 ohm.

2) Un Mitsumi, QH4-4389 - M42SP-7P (angolo di step sconosciuto) e resistenza di avvolgimento da 21 ohm, proveniente da un modello di stampante abbastanza "recente" (Canon S600 credo). L'ho provato a 5Volt e si muove "a fatica", credo possa funzionare tranquillamente a 12V. Questo modello si presta con opportune modifiche a diventare uno stepper bipolare.
La sequenza dei fili da pilotare è importante per una corretta rotazione.
Motore 1) Sankyo: Giallo - Filo comune ai 4 avvolgimenti, poi in sequenza Bianco, Viola, Grigio, Marron. Per la rotazione inversa alimentare i 4 fili con la sequenza inversa

Motore 2)Mitsumi: Rosso - Filo comune ai 4 avvolgimenti, poi in sequenza arancio, marron, giallo, nero (alimentando con questa sequenza l'asse gira in senso orario)

Per il dimensionamento degli assorbimenti delle porte di ingresso, dato che la Fox eroga al massimo 40 mA per ogni GPIO (General Purpose I/O) mi sono tenuto ampiamente al di sotto (5mA) per evitare di distruggere il gioiello. Una prossima implementazione di progetto riguarderà la protezione opto isolata degli ingressi, non è difficile, ho già sperimentato la cosa e si può fare.
Per ora basta. Nei prossimi post gli sviluppi del progetto.

P.S. domani manca la corrente. Ripeto: domani manca la corrente

sabato 22 settembre 2007

Poste italiane

Da tempo le nostre Poste sono diventate "Banca". Da tempo ho con loro un conto Bancoposta, inizialmente aperto per sfruttare la possibilità di ottenere i bollettini prestampati di versamento. Dopo l'unilaterale decisione delle PPTT di negarmi la possibilità di intestare i bollettini premarcati con la mia ragione sociale (sono una ditta individuale), ho deciso comunque di tenere aperto il conto (non si sa mai) anche per evitare lungaggini burocratiche e code interminabili per la chiusura. In questi giorni ho ricevuto un avviso da Roma con oggetto "Saldo negativo del suo conto Bancoposta". Preoccupato di essere vittima di qualche truffa (il conto bancoposta è un conto che facilmente si presta ad operazioni off-topic) mi collego ad internet per verificare l'entità di tale scoperto, visto anche che nella comunicazione non si fa cenno all'importo. L'addebito automatico di tasse, balzelli, costi (di che se non ho movimenti?) ha prodotto automaticamente una voragine finanziaria di 0,49€, zerovirgolaquarantanove euri!!!
Consapevole che il conto Bancoposta "...non può presentare saldi negativi ossia non può andare in rosso" come specificato nella comunicazione, mi presento allo sportello per spedire un paccocelere e successivamente effettuare un versamento di due euro, che in rapporto allo scoperto rappresentano una cifra esagerata (e poi in tasca non avevo spicci).
Appena mi presento l'impiegata mi apostrofa con "...ti stavo per telefonare, ho ricevuto la segnalazione che hai il conto in rosso..." naturalmente ad alta voce in modo che tutti potessero sentire. Con tono altrettanto alto rispondo "...sono sotto di quarantanove centesimi, molto meno del costo della vostra lettera di avviso che mi è arrivata ieri!!!". Consegno il pacco in spedizione ed alla fine metto sul banco i due euro pianificati per il deposito. Noto in risposta un espressione stupita. L'impiegata inizia con dire ...
"...non puoi versare due euro..."
io: "...perchè?"
impiegata "ma daiii, dammi almeno 5 euro..."
io: "...contrattualmente ho l'obbligo di versare un importo minimo di 5 euro?..."
impiegata:"no... ma...2 euro è poco...se mi richiamano poi me la prendo con te..."
io: "se ti richiamano per questo dimmelo pure che scrivo alla direzione centrale delle poste.."
impiegata: "se vuoi possiamo concederti lo scoperto di conto..."
io:"...no grazie, sicuramente costerà uno sproposito e poi non è mia abitudine fare debiti con nessuno..."
impiegata: "..ma non puoi darmi i 5 euro che ti ho dato prima di resto??"
io: "voglio depositare 2 euro perchè non ho 49 centesimi sottomano... se vuoi torno più tardi dopo aver cambiato i due euro..."
impiegata: "...vabbè te li verso, ma poi se mi richiamano dirò che ti ho ampiamente avvisato di versare di più e che non puoi versare poco...."
io:"...se vuoi te lo metto per iscritto che hai insistito per farmi versare 5 euro..."
impiegata: " ...non ti faccio nemmeno la ricevuta, vai via...."
io: "grazie, questa si che è una banca seria e rispettabile....Buon lavoro"

Che dire? la conversazione si commenta da sola. Da tempo affermo che se Posteitaliane s.p.a. si concentrasse seriamente a recapitare le lettere a loro affidate (che non arrivano, se arrivano sono in ritardo mostruoso ed in condizioni pietose....) lasciando perdere il resto, probabilmente il servizio ne risentirebbe in modo positivo. Invece, grazie a dei manager dallo stipendio di giada, gli uffici postali si stanno trasformando in negozi di cancelleria ed articoli per ufficio (troppo cari), se ti serve una penna allo sportello ti invitano ad acquistarne una, se chiedi dei moduli per le raccomandate da preparare con calma in ufficio te li danno con il contagocce, ad ogni spedizione di un pacco ti viene proposto l'acquisto del Carnet di spedizioni (vantaggiosissimo??), e non per ultimo iniziano ad arrivare via mail le proposte commerciali.... Ma se mi avessero spedito l'avviso di scoperto via e-mail al posto di lettera e busta.... non era meglio anche per loro???
Manager di Posteitaliane s.p.a, andate a zappare la terra....
v

P.S. il sasso si è mosso. Ripeto: il sasso si è mosso

martedì 18 settembre 2007

Giornata "stimolante"

Un interminabile mattina ad ascoltare avvocati e cliente in merito ad una causa informatica. Fuori, un incredibile via vai di persone che gravitano nel centro storico. Dentro le doglianze, i diritti violati, le strategie difensive, l'acquisizione di prove, la verifica delle dichiarazioni di controparte, le segretarie incapaci di stampare un semplicissimo documento in formato PDF (che "stranamente" non si apre con Word...avrà mica un virus?). Voglia di uscire, certo, ma dovere da compiere prima. Un inutilissima riunione per ripetere a voce quanto già scritto nei mesi passati e consegnato sotto forma di fascicolo cartaceo e digitale. Ma le relazioni tecniche non le legge nessuno?
La riunione si conclude con la mia convinzione che gli avvocati non hanno capito nulla della "vessata quaestio", considerata la mimica facciale a parlar loro di files, software, firmware ed hardware, librerie dll ed eseguibili e quant'altro di così misterioso e pronunciato in modo da far sbellicare dalle risate (soffocate però dall'aria austera della situazione). Domani se ne andranno in udienza nel peggior tribunale del paese per uscire con una nuova data per l'ennesima riunione, l'ennesimo rinvio, l'ennesimo impegno che verrà liquidato a caro prezzo dal cliente in mome della "verità" e della "giustizia!

P.S. lo schermo si è rotto. Ripeto: lo schermo si è rotto

domenica 16 settembre 2007

V-Day e le scuse più gettonate

Al vaffa day ci sono stato, appena in tempo per la firma sull'ultimo modulo. Speravo di trovare in piazza anche i miei amici ma... le scuse per non andare, prima e dopo l'evento, si sono sprecate.
"...mi sento esaurito, meglio che sto a casa..."
"...ci sono andato ma erano finiti i moduli..."
"...ero a milano quel giorno..."
"...mi sono alzato tardi..."
"...avevo poca benzina..."
"...mi sono sentito poco bene..."
"...non ho avuto tempo...."
"...dovevo lavorare...."
Così, detto che la raccolta di firme proseguiva anche il sabato successivo, gli "amici" si sono trovati costretti ad inventare nuove scuse, stavolta "preventive".
"...certo ci andrò...se non piove..."
"...sabato ho da fare..."
"...sabato sono in giro..."
"sino a che ora??... no troppo presto, rientro più tardi..."
mi fermo qui, consapevole che i destinatari della giornata non devono essere solo i politici ma anche i cretini, gli imbecilli, i fannulloni, i paurosi, i pigri .....

V

P.S la mummia si è mossa. Ripeto: la mummia si è mossa

un carattere di m***a

L'accusa è grave. "Hai un carattere di m****a". Pensare che la causa di questo epiteto deriva da una mia richiesta formulata per cinque volte in diverse occasioni. Trascinarmi in situazioni che non mi piacciono provoca un naturale e motivato rifiuto. Se poi il rifiuto viene ribadito più volte e l'interlocutore continua impeterrito nel seguire la sua decisione...che fare?. Ho assecondato la richiesta partecipando all'evento mondano organizzato in funzione non certo delle esigenze del sottoscritto. Alla fine ho osato comunicare che la serata non mi è piaciuta e mi sono sentito apostrofare in quel modo. OK. lascio perdere e lascio la persona a riflettere (da sola) sull'accaduto. Non rispondo al telefono, non rispondo alle mail, non rispondo più per far capire cosa significa stare con una persona sorda ed egoista. A questo punto unamico è "su piazza", pronto a nuove avventure ed aperto a nuove esperienze. La caccia è aperta.

PS: il miglio è verde. Ripeto: il miglio è verde